Interventi |
SCANDEREBECH Federica Mi sentite, Presidente? Buongiorno. SCANDEREBECH Federica Allora, non so chi prima citava alcuni Comuni, come Bologna, ad esempio, Parma, venivano citati altri Comuni vari ed eventuali. Beh, solo da portare a conoscenza che, per dire, il Comune di Bologna, ma anche, per dire, il Comune di Pavia, anziché quel famoso 5%, applica un 3%, quindi comunque qualcosa di più virtuoso sui buoni spesa si poteva fare e non citiamo assolutamente Parma come un buon esempio, poiché trattiene il 5% alla società che gestisce i buoni e il 10%, invece, rimane in mano direttamente alla Città, oltre a tutte le polemiche varie che abbiamo avuto modo di leggere e di sentire in questi giorni. Vorrei qui evidenziare alcune criticità, che già ho evidenziato durante la Commissione e nel merito voglio entrare nel dettaglio. Nel senso che, sicuramente, ci sono state delle criticità nella comunicazione, perché molto di più si poteva fare, e non solo attraverso i canali del TG3, perché immagino molte persone emarginate, le quali di sicuro non possono venire a conoscenza di un’iniziativa simile tramite il TG3, e per persone emarginate non intendo quelle seguite dai Servizi Sociali, ma intendo tutta quella fascia di persone anziane, magari da sole in casa e quant’altro, che andrebbero sollecitate e andrebbe fatta una comunicazione più mirata. Voglio porre all’attenzione, ad esempio, quanto ha fatto il Sindaco di Imperia. Il Sindaco di Imperia, nell’immediato, durante il weekend, ha fatto una telefonata automatica a tutte le famiglie di tutta la sua Città, chiedendo di attivare un canale preferenziale di aggiornamenti per tutto ciò che riguarda le necessità del coronavirus e anche di comunicare, in quella circostanza, tutti coloro che erano in difficoltà in quel momento e quindi facevano appello in quel momento di lasciare i propri dati per essere poi contattati direttamente dai Servizi Sociali. Questo, per dire, io lo trovo un elemento che potrebbe essere molto utile per raggiungere tante persone chiuse in casa, soprattutto anziani, che magari hanno ancora a disposizione un telefono di rete fissa o meno. Questa è una delle tante iniziative che si potrebbero ancora pensare di fare per non lasciare nessuno da solo, perché in questo momento dobbiamo capire e dobbiamo immaginare le tante persone che, chiuse nelle case, non hanno la possibilità di confrontarsi e di parlare con nessuno, se non con quelle poche persone che, come dire, per un gesto personale, sono magari vicini di casa e che provano a dare delle notizie ai tanti anziani chiusi nelle nostre case. Abbiamo poi visto come tante altre Città…, purtroppo, ci sono stati degli atti di rivendita di questi buoni. In Commissione avevo chiesto di esplicitare se noi stiamo prevedendo e prevenendo situazioni non virtuose simili, perché sicuramente dobbiamo pensare che gli stolti e comunque coloro che vogliono sempre giocare su alcune questioni importanti, possono anche fare cose simili. Mi domandavo ancora come avvengono gli aggiornamenti nella ricezione di questi buoni, quindi come uno può monitorare, dal momento in cui la richiesta è stata presa in carico, al momento in cui il buono viene direttamente erogato. Non ho avuto ancora alcuna risposta. Ho ancora la criticità del ritiro, per alcuni, in Anagrafe, e questo mi turba, perché mi chiedo, ma possibile che con tanti volontari non abbiamo a disposizione una rete che possa distribuire a domicilio questi buoni alle tante persone che magari sono meno tecnologiche e quindi non lo possono scaricare direttamente sul cellulare o non lo possono stampare in questa maniera. Mi spiace molto, moltissimo, che la Sindaca non abbia usato i canali istituzionali, ma ha usato nell’immediato il suo blog personale per spiegare alla popolazione come avere accesso a questi buoni spesa. Questo sinceramente mi colpisce e mi dispiace molto perché, secondo me, prima dobbiamo pensare a comunicare così come ci ha detto il Governo e come ci ha detto la Regione, sui siti istituzionali, poi successivamente sta a noi, assolutamente, avere la sensibilità di poter divulgare le informazioni sui nostri siti personali, sui nostri blog, sui nostri social e quant’altro. Concludo dicendo che, secondo me, in questo momento ci vuole anche un coinvolgimento dei vari ristoratori che hanno scorte e non le possono usare, perché magari sono chiusi, queste scorte potrebbero essere usate. Quindi, il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria e anche di tutti quei ristoratori che in questo momento, purtroppo, si ritrovano, magari, ad avere delle scorte che non possono usare, può essere sensato. Può essere sensato, ad esempio, per prevedere un paniere a prezzi calmierati, un cesto con, come dire, il minimo indispensabile a prezzo calmierato, per dare un supporto alle tante famiglie che purtroppo si trovano in difficoltà ad arrivare, non solo a fine mese, ma anche in tutti i momenti di emergenza che stiamo vivendo in questo momento. Sicuramente questi temi, se non è possibile avere delle risposte quest’oggi, io li riaffronterò nuovamente nella Commissione che faremo giovedì. Quindi, tutto ciò che può venire in mente per aiutare la nostra collettività, secondo me, in questo momento va assolutamente incentivato. Ho finito, Presidente. |