Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Io chiedo scusa a tutti, perché ormai mi odio da sola, però sono costretta a dover dire: “Io lo avevo detto, io ve lo avevo detto” ed è per questo che mi odio da sola, perché è davvero antipatico, secondo me, arrivare a questi giudizi in politica. Ma, detto questo, era il 12 marzo - mi collego a quello che diceva un po’ la Capogruppo Artesio - quando in seduta di Capigruppo avevo sollecitato diversi Capigruppo e la Consigliera Artesio si era resa un po’ portavoce di questa preoccupazione che legava, devo dire, diversi Consiglieri anche di Minoranza. Ora, io però non ponevo solo la mia preoccupazione, ma facevo una proposta concreta e cioè chiedevo di adibire delle strutture straordinarie, che fossero al massimo due, tre, su tutta la città, non di più, per garantire due sostanzialmente due cose: l’accompagnamento e l’accoglienza h24 per i senza fissa dimora, ma anche, allo stesso tempo, la protezione degli operatori del settore pubblico e privato che operano all’interno di queste attività, perché la mia preoccupazione era sostanzialmente quella di evitare di arrivare a farci scoppiare in mano una bomba che era inevitabile che scoppiasse. Ora, avevo pensato a delle ex caserme, magari interfacciandoci con il Demanio, ma per abbreviare i tempi si poteva andare anche a vedere un po’ quelle che sono le delibere delle dismissioni, che mi pare siano delle delibere abbastanza importanti, dove si potevano trovare delle strutture, trasferire logisticamente quelle che erano le realtà private e pubbliche, quindi gli operatori che operavano all’interno delle strutture, garantire l’accoglienza diurna e, aggiungo, riuscire a istituire un presidio sanitario permanente, fornendo quello che era tutto il materiale sanitario per gli operatori, ma anche i tamponi. Non lo abbiamo fatto. E adesso, scusatemi, sentirmi dire dall’Assessora e Vicesindaco del Comune di Torino che ancora oggi siamo in attesa di ricevere delle linee guida dalla Regione o a livello nazionale e che ancora oggi il Governo non ci ha pensato, non ha dato delle direttive chiare e la Regione nemmeno, e questo ci esime come responsabilità politica di non esserci impegnati, di non aver voluto provare almeno ad avviare un’iniziativa straordinaria per mettere in sicurezza gli ultimi, mentre poi ci si riempie sempre la bocca che: “Nessuno deve rimanere indietro”, che: “Ogni partito politico tende esclusivamente a occuparsi...”, in questi ultimi mesi poi in maniera particolare, “...degli italiani più difficoltà”, e ogni qualvolta la politica ha un’occasione ci si gira dall’altra parte, ci si gira dall’altra parte, abbiamo poco poi da venire ancora in Consiglio Comunale a dirci che forse qualcuno non ci ha detto che cosa dovevamo fare e quindi siamo ancora in attesa di capire; quando qualcuno ci dirà cosa dobbiamo fare, forse noi lo faremo. Intanto i contagi sono arrivati all’interno dei nostri dormitori, intanto gli ultimi, quelli che una casa non ce l’hanno e quindi non possono stare all’interno di una casa, sono completamente abbandonati a se stessi, se non fosse per i santi operatori, operatori anche loro stessi in difficoltà, sia pubblici che del Terzo Settore, sono completamente abbandonati a se stessi e ancora una volta lasciati alla loro solitudine. Bene, signori miei, abbiamo perso tutti, che lo vogliamo ammettere o che non lo vogliamo ammettere. |