Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, signor Presidente. Io mi permetto solo di suggerire, almeno agli Assessori che portano delibere, di dotarsi di strumentazione che sia idonea, perché è davvero molto complicato seguire la narrazione che ha fatto l’Assessore Iaria e non si riesce a capire se sono delle pause di collegamento o degli altri tipi di pause. Nel merito del provvedimento, di cui però non c’è stata illustrazione e quindi facciamo atto sulla base di quelli che sono i file a nostra disposizione, nel senso che è stato fatto non illustrato, ci permettiamo di far rilevare che la posizione politica assunta dal Gruppo del Partito Democratico, non tanto relativamente alla veranda di via Guido Reni, o quello che è perché non è stato neanche descritto, quanto piuttosto in generale ai campi di applicazione della legge 16, deve, a nostro modo di vedere, trovare una solerte, veloce soluzione nelle more delle quali, soluzioni da individuare a livello di Consiglio Regionale, noi non ci sentiamo di sostenere, votando a favore alcun atto che ha questo tipo di impostazione per le ragioni più e più volte dette in Aula e cioè, di fatto, l’assenza di un, in qualche modo, vantaggio di carattere economico patrimoniale, per quello che riguarda il Comune di Torino, all’atto della votazione, quindi del riconoscimento dell’interesse pubblico per un intervento privato, che, di fatto, non è compatibile con il vigente Piano Regolatore. Ora, uno non è che vuole sempre fare polemiche, però è del tutto evidente che la volontà politica della Città di Torino non è propriamente debole, se si esplica, ed io ricordo all’Assessore Iaria la proficua discussione che abbiamo avuto col Vicepresidente della Giunta Regionale, Carosso, che ha anche la delega all’Urbanistica, che si è dato assolutamente disponibile a rivedere i criteri applicativi della Legge 16 e soprattutto a consentire alla Città di Torino di poter, in qualche modo, valutare caso per caso la sussistenza o meno, quindi in maniera, anche, se vogliamo, facoltativa, da caso a caso, di criteri orientativi che possano in qualche modo consentire alla Città di poter chiedere almeno una compensazione economica per questo tipo di interventi. Questa cosa qui risale, in realtà, a ben prima dell’emergenza Covid e di fatto non è stato fatto nulla, o molto poco. Adesso prendiamo atto, e ne siamo contenti, che c’è stata questa, chiamiamola, tra virgolette, “accelerazione”, anche se definirla accelerazione è, come dire, un pochino bizzarro; noi non abbiamo nulla in contrario contro questo intervento in via Guido Reni, né anche con altri interventi che correttamente utilizzano la disposizione di Legge Regionale vigente, ma siamo nell’impossibilità di sostenere favorevolmente il provvedimento con il nostro voto favorevole per le ragioni che ho esposto. Nel momento in cui, effettivamente, vedremo tangibilmente una volontà politica vera, autentica, reale del capoluogo della Regione, Torino, in Regione a far sentire sia in sede di calma soprattutto anche a livello politico questa nostra istanza, sicuramente torneremo volentieri a sostenere atti e provvedimenti proposti dalla Giunta all’attenzione del Consiglio che esplicano l’attività edilizia in attuazione della Legge 16. Ci vuole poco, basta un piccolo sforzo, se viene ad essere sviluppato mi pare che ci sia il consenso pieno e totale dell’attuale Maggioranza Regionale, quindi si tratta veramente di portare avanti questo ragionamento, che abbiamo peraltro sempre chiesto dall’inizio dell’applicazione di questo tipo di provvedimento. |