Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo quindi al collega Stefano Lo Russo che insieme al collega Lubatti ha scritto un’interpellanza, la n. mecc. 202000471/002, dal titolo: “Un sacco di dichiarazioni roboanti stile Pol Pot: un Tribunale speciale in arrivo?” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Questo è il quesito dell’interpellanza rivolta all’Assessore Sacco. Prego, Assessore, cinque minuti per lei. SACCO Alberto (Assessore) Sempre simpaticissimo il Capogruppo Lo Russo. Dunque, corrispondono al vero le dichiarazioni dell’Assessore Sacco riportate in premessa ad un noto quotidiano? Allora, il senso era assolutamente quello delle dichiarazioni perché ho voluto, ritenuto opportuno fare quelle dichiarazioni e si collega ai punti 2 e 3 delle interpellanze. Qui la vicenda è particolarmente interessante, un po’ direi anche emblematica del nostro sistema, allora, tramite stampa alcuni soggetti hanno ritenuto opportuno stando in generale fare delle dichiarazioni dove muovevano delle accuse molto precise all’Amministrazione, accuse secondo me anche molto gravi perché quando tu accusi un’Amministrazione di far perdere lavoro a delle persone insomma è un’accusa che secondo me è pesante e particolarmente incisiva. Certo la cosa non ci ha fatto piacere perché questa perdita di lavoro era, come dire, collegata a questo benedetto nuovo Regolamento dehors di cui lei è ben a conoscenza. Semplicemente io quello che ho voluto dire in maniera chiara che pur essendo assolutamente dispiaciuto e consapevole che il problema di eventuali irregolarità portasse ad una perdita di posti di lavoro, sicuramente la cosa non poteva farmi piacere anche perché erano irregolarità più o meno grandi, però quello che mi faceva ancora meno piacere è che veniva data una colpa precisa all’Amministrazione dove veniva detto che è a causa di questo nuovo regolamento. Quindi io, in maniera credo come avrebbe fatto qualunque amministratore un minimo diligente, ho chiesto ai vari uffici, perché non sono tendenzialmente uffici miei che si occupano dei controlli, ma i controlli ovviamente erano effettuati dai Vigili, dalla Procura e quant’altro, di conoscere la situazione di questi imprenditori che lamentavano una determinata situazione. Quindi ho chiesto tutta questa documentazione e provocatoriamente ho visto che le cose erano un po’ diverse, diciamo così, da quello che veniva raccontato da loro in maniera assolutamente legittima perché ognuno è libero nel nostro Paese, dove non governa Pol Pot, di fare le dichiarazioni che ritiene opportuno. Quindi in maniera un po’ provocatoria ho detto per me non c’è nessun problema, se tu dici che hai dovuto chiudere perché o devi lasciare a casa delle persone perché io ho cambiato il regolamento, mi va bene, spiego soltanto che cosa è successo perché combinazione proprio le persone che più avevano denunciato questa situazione, anzi scusate, più che le persone, gli imprenditori in realtà avevano una situazione pregressa che in alcuni casi risaliva al 2011, 2015, 2016 dove erano stati avvisati più volte e ben prima del nuovo regolamento, quindi io provocatoriamente ho fatto questa affermazione anche perché, dal mio punto di vista, il problema relativo ai dehors porta altre due conseguenze molto importanti, cioè il fatto che questo regolamento passato il regolamento esistente ha creato due fatti molto gravi, una distorsione della concorrenza perché banalmente se io chiedo un dehors aperto con gli ombrelli e le sedie e pago per quello e sono un commerciante onesto pago una certa cifra, se invece io chiedo lo stesso dehors, lo chiudo ed ottengo una stanza in più è chiaro che ho un locale molto più bello, la possibilità di lavorare di più quando fa freddo o quando piove, per carità, tutto legittimo, ma nei confronti di chi invece chiede giustamente di avere un dehors con determinate caratteristiche e paga per quelle caratteristiche è un’evidente distorsione della concorrenza. Il secondo aspetto, problemi di sicurezza, allora, se tu chiedi un dehors con determinate caratteristiche, di nuovo qui non si parla mai..., tendenzialmente venivano chiesti come sapete dehors aperti con la parte laterale un po’ più alta (per capire aperti sul fronte) però se tu vai poi a chiuderlo tutto e quindi crei di fatto un padiglione, questo padiglione per una qualunque ragione, una nevicata, quello che è, crea dei problemi perché purtroppo non resiste possiamo immaginare che cosa, i rischi anche per la collettività. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Assessore. Collega Stefano Lo Russo, prego. LO RUSSO Stefano Grazie, signor Presidente. Ho presentato questa interpellanza a valle delle dichiarazioni, a mio modo di vedere, totalmente inopportune e inadeguate fatte dall’Assessore ai dehors, Sacco, su un noto quotidiano torinese a valle di alcune critiche che erano state formulate al medesimo quotidiano proprio in relazione all’attuazione del suo Regolamento dehors. Regolamento dehors, che, va dato atto, è stato approvato da questa Amministrazione dopo oltre tre anni di lavoro e fondamentalmente, diciamo così, come tutti i regolamenti che hanno ambizioni elevate, cioè di produrre rivoluzioni copernicane e talvolta trascurano alcuni elementi oggettivi, non sempre hanno portato l’obiettivo che era, credo, quello di dare un ordine che era sicuramente necessario dare, ma sicuramente evitare di penalizzare eccessivamente un tessuto produttivo come quello torinese che oggettivamente è già piuttosto provato. Personalmente io non credo che un Assessore della Città di Torino possa permettersi di andare su un giornale torinese a dire: “Se certi esercenti continuano a raccontare balle sono pronto a pubblicare la situazione dei loro locali. Lascerò che siano i cittadini a giudicare”. Abbiamo uno stile diverso, Assessore Sacco, io penso che lei rappresenta l’istituzione, rappresenta, ed è inutile che sorride sotto i baffi, lei rappresenta l’istituzione e come tale deve comportarsi, non solo per una questione di linguaggio semantico nelle sue dichiarazioni pubbliche, impari dalla Sindaca, Assessore Sacco, si faccia dare qualche consiglio, ma anche sotto il profilo della sostanza perché lei ha n. strumenti, Assessore Sacco, per sanzionare e per punire se effettivamente le cose che vengono dette sono lesive della sua onorabilità o della onorabilità dell’Ente. Noi non abbiamo condiviso e come noi tanti altri, mi creda, questo tipo di atteggiamento. Poi capiamo che lei è nervoso, sotto pressione perché le critiche le danno fastidio, però la stampa libera in questo Paese funziona così. L’Amministrazione amministra, fa un provvedimento e i cittadini, che siano imprenditori o cittadine, esternano quello che devono esternare. La differenza sostanziale, tra l’Amministrazione che ha dalla sua il potere pubblico e il cittadino che invece della sua il potere pubblico non ce l’ha, consiste anche in una tematica che è il linguaggio. Questo la ratio dell’interpellanza, per cui siamo certi che questo infortunio è da ascrivere alla sua nervosa gestione della comunicazione e siamo altresì certi che il suo compito di verifica di eventuali abusi è sempre improntato a caratteristiche di imparzialità totale e assoluta e che, certamente, i cittadini che criticano non devono aver paura nel farlo e che non saranno i cittadini a giudicare, come lei ha detto al giornale. Ma se i cittadini criticano, possono avere ragione o torto, il Comune ha tutti gli strumenti per rivalersi rispetto a chi eventualmente dice cose inesatte. Sotto il profilo della sostanza, però, Assessore Sacco, il suo Regolamento dehors oggettivamente presenta dei problemi di attuazione. Allora, guardi noi l’abbiamo, come dire, più volte, se lo ricorderà, l’abbiamo più volte stimolata a prendere in considerazione le osservazioni che le venivano poste delle organizzazioni di categoria e lei l’ha fatto, per cui la prima versione del Regolamento dehors era una, la seconda versione era un’altra. Quindi la invitiamo a continuare ad avere questo atteggiamento di accoglienza delle sollecitazioni, di verifica puntuale. Se effettivamente questo Regolamento, che avete tanto voluto e in qualche modo difeso, va nell’ottica, nell’obiettivo di interesse pubblico, che certamente è quello di sanzionare, se vogliamo, come ha detto lei, come rivendicate, non solo lei, ma tutta la Maggioranza del Movimento 5 Stelle che la sostiene, il tema del contrasto all’abusivismo, ma anche quello di valorizzare al meglio la nostra offerta di somministrazione - nel centro storico con alcune regole, fuori dal centro storico con altre - e soprattutto un’economia che di fatto oggi è già duramente provata. Quindi le chiedo scusa se ho nuovamente urtato la tua sensibilità producendole ulteriore nervosismo presentandole questa interpellanza. Ritengo che il suo linguaggio mediatico debba essere strutturalmente diverso. La invito a non dare dei contaballe ai cittadini e agli imprenditori sui giornali. La invito a non minacciare ritorsioni da parte dell’Amministrazione per i cittadini che sui giornali, o come ritengono di farlo, compreso i social, criticano l’Amministrazione. Ultima cosa, la invito caldamente a verificare, se ci sono le condizioni, a valle dell’entrata in vigore di questo Regolamento, per eventualmente ulteriormente modificarlo. Se a valle di tutti questi inviti che le formuliamo lei riterrà che ha fatto bene a dare dei contaballe ai cittadini, che ha fatto bene a minacciarli sulla stampa dicendo che si sarebbe rivalso verso di loro e riterrà il suo Regolamento dehors come la summa immodificabile, abbiamo svolto il nostro ruolo. Lei tra un anno come dire andrà insieme agli altri a misurare se effettivamente ha lavorato bene e noi andremo a misurare se effettivamente abbiamo fatto quello che dovevamo fare, cioè segnalarle le cose che non andavano, ma soprattutto farle delle proposte costruttive come abbiamo fatto in tutti questi anni. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, collega Lo Russo. |