Interventi |
SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Le interpellanze sulla movida di oggi sono firmate da chi un tempo ne subiva, sono le stesse parole, le stesse lamentele, cambiano ovviamente col passare del tempo i nomi delle vie o i nomi dei locali e forse da qui bisogna partire per capire la questione. Le liberalizzazioni del commercio, una vera deregulation, hanno generato tutto questo e i problemi di oggi sono indiscutibilmente figli dei Governi a livello nazionale e delle Amministrazioni a Torino di centrosinistra. Fa piacere quindi constatare che anche il PD, che va ricordato, è il vero colpevole della morte dei Murazzi, lasciati naufragare nell'illegalità, mentre si doveva cercare una formula per tutelarne l'unicità, oggi abbia cambiato idea. Quello che noi stiamo cercando di fare, sia ai Murazzi, che al Valentino, è finalizzato proprio a far rinascere in Città una cultura del divertimento che tenga insieme quelli che da un lato sono gli interessi legittimi degli abitanti dei quartieri e quelli che sono, dall'altro, gli interessi e la voglia di chi vuole divertirsi, anche qui legittimamente. L'idea di un Sindaco della notte può essere, ma l'ha già detto l'Assessore, un percorso da approfondire. Però non capisco perché quando ve lo suggerivano mentre eravate in Giunta, colleghi del PD, facevate allora orecchie da mercante. Così come orecchie da mercante avete fatto con chi vi chiedeva di trovare dei modi per limitare le licenze, i dehors nelle zone della movida più molesta. Allora l'obiettivo per noi deve essere un obiettivo diverso, non quello dei pattuglioni, che sentivo pocanzi dal Consigliere Magliano, e che sono stati inutili, è già un fallimento a San Salvario. L'obiettivo per noi deve essere quello di costruire degli spazi dove le persone possano vivere la notte recando meno disturbo di quanto accade oggi in quartieri come San Salvario e come Vanchiglia, progetti come quelli che potrebbero sorgere nel nuovo viale Ottavio vicino al Campus Einaudi e all'interno anche dello stesso Campus Einaudi andrebbero rilanciati. Gli abitanti di piazza Santa Giulia, questo va detto chiaramente, hanno diritto di dormire e il fatto che chiunque può aprire cosa vuole e dove vuole non è più accettabile. L'Amministrazione deve invece lavorare perché nei quartieri, che sono ora vittime della movida, convenga aprire e affittare un negozio, più che un locale notturno e questa è una strada da percorrere, mentre si deve cercare di costruire dei distretti dell'intrattenimento policentrici in punti dei quartieri che siano diversi da quelli dove ora i cittadini non riescono a dormire. Se questo si può fare, si può fare oggi, come apprendo sia con il consenso della Maggioranza, che delle Opposizioni, tanto meglio era ora. |