Interventi |
CURATELLA Cataldo Sì, grazie, Presidente. Allora, questo tema l’avevamo affrontato più volte con, anche, un sopralluogo nella sede di via Bologna della Polizia Municipale, abbiamo avuto anche l’audizione del Comandante del Reparto Investigazioni Tecnologiche, che ci aveva un po' descritto l’attività che veniva svolta dal RIT come un’attività, leggo, del reparto per comprendere i fenomeni criminali del territorio, quindi un’attività ben definita e ci aveva portato come esempio di attività, per comprendere cos’era successo, ad esempio, la famosa notte del 3 giugno, che era stata utilizzata anche tutta la parte dei social per capire gli impatti sulla Città legati a questo, ed era stato tutto rappresentato come un’attività sperimentale legata a ben definiti fenomeni già classificati, che servivano al reparto per fare le indagini, capire quali erano i punti di aggregazione criminali. Non si parlava di fare un discorso esteso a qualunque tipo di discussione, quindi un sentiment generalizzato su qualunque parte, si parlava di parole chiave legate a, appunto, fenomeni di tipo criminogeno. Quindi mi sembra un po' strano che invece si stia parlando, come sembrerebbe, di un discorso un po' generalizzato per qualunque tipo di attività e soprattutto, io mi soffermerei sull’ultimo punto nella richiesta dell’interpellanza generale, perché c’è un aspetto, sia da un punto di vista politico, com’è stato già detto, su chi ha poi in mano l’analisi di questi dati per decidere poi come andare ad agire, finché la parte della… la Capigruppo che rappresenta tutti i vari colori politici e quindi rappresenta un po' i cittadini, in quanto rappresenta i diversi gruppi che fanno riferimenti ad essi, probabilmente bisogna definire un po' quali sono i parametri, come e quali sono i limiti e qual è la finalità di quest’analisi, ben diverso è se diventa un parametro amministrativo politico, perché, comunque da che mondo è mondo, indipendentemente dal fatto che ci sia un discorso di monocolore o comunque un discorso di raggruppamenti, è ovvio che se l’analisi diventa un fenomeno utile per il decisore politico è bene che comunque sia discusso, non può essere in mano alla parte della Giunta, la parte, diciamo, di gestione politica della Città. L’aspetto che a me più preoccupa è capire… oltre a chi gestirà le informazioni nella realtà, dove saranno residenti queste informazioni, quali percorsi, chi potrà avere accesso, come potranno essere lette. Noi abbiamo discusso più volte in Commissione Smart City in questo Consiglio Comunale della gestione dei dati, sia quando c’è stato il trasferimento tutto verso Google sulla posta Gmail e quindi… i dati transitano attraverso Gmail e quindi c’è la possibilità che qualcuno…, com’era emerso anche a livello internazionale, ad esempio, faccio riferimento ad un piccolo problema che c’è stato un paio di mesi fa, che i dati di 1,6 miliardi di persone a livello mondiale erano depositati su un server pubblico di libero accesso? Come transitano i dati? Passano attraverso una piattaforma di proprietà di un privato? Sono gestiti in modo esclusivo in piattaforma pubblica? Succede, com’è stato, per esempio, per il Torino City Lab di cui discuteremo in Controllo di Gestione che dipende dai casi, nella maggior parte dei casi la gestione viene data ad un privato, quindi dove risiedono? Che transizioni hanno? Chi può avere accesso? Qual è l’analisi di rischio che questi dati possono essere messi a disposizione di qualcun altro? Io spero che qualcuno abbia fatto questo tipo di analisi, visto che si va non..., tanto più… perché non si va in un’ottica solo di ben determinati punti, ma si sta utilizzando la piattaforma in modo generalizzato. Adesso, prossimamente faremo una Controllo di Gestione sulla parte gestione dati in Torino City Lab, sarà interessante anche farne una Commissione anche su questi aspetti, perché qui, finché si parla di sicurezza siamo tutti d’accordo, cerchiamo di capire la percezione della sicurezza, dopodomani ci sarà anche una Commissione ANCI sulla sicurezza urbana per capire come agire, non solo agire dal punto di vista di percezione, ma agire anche in modo fattivo, operativo, concreto e vedremo anche in quella sede quali sono altre esperienze di questo genere. Non ritengo però che sia istituzionalmente corretto procedere con un’analisi dove soltanto una parte possa avere contezza di che cosa sta succedendo e soprattutto non ci sia l’informazione di quali dati, come e perché vengono raccolti. |