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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Febbraio 2020 ore 14,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2020-00514
"UN GRANDE FRATELLO CHE TI OSSERVA E CAPISCE COSA TI PIACE E COSA NO. UN NUOVO COMPITO PER LA POLIZIA MUNICIPALE DI TORINO?" PRESENTATA IN DATA 6 FEBBRAIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta, poi non so mai se quando lei
risponde sta rispondendo utilizzando le deleghe a lei assegnate o era un problema di
sicurezza, e a quel punto le deleghe sono assegnate alla Sindaca, perché è la seconda
volta che capita che interviene un Assessore e poi però poteva già intervenire la Sindaca
in prima persona su questo e nel caso replicare. Detto questo, vedo due aspetti: il primo
è una buona notizia, perché chi vi parla più volte ha chiesto all’allora Assessore, ai
Vigili Urbani, all’allora Assessore Finardi di capire come mai i nostri Vigili non fossero
in grado di risalire ai soggetti che avevano occupato uno spazio, messo dei manifesti
abusivi, e l’unico riferimento che si aveva era una pagina social, adesso forse si farà
questa fatica di andare a rintracciare chi comunica nella nostra Città attraverso i social
network e mette anche all’interno di tutti i volantini e di tutte le comunicazioni, il
proprio account social, forse avremmo meno paura, penso no, di poter andare a scovare
chi non ha nessun problema di mettere le indicazioni dove poter essere ritrovato in rete
e mi auguro che questo tipo di servizio possa arrivare anche a questo livello. Perché,
vede, Assessore, con la scusa che non c’è un nome e un cognome, un numero di
telefono e una e-mail e ci mancherebbe anche un indirizzo civico, un codice fiscale, noi
lasciamo che impunemente la Città, in parte venga imbrattata oppure venga occupata da
soggetti che così comunicano, più che capire il sentiment dei cittadini, anche perché, e
poi questa è la mia seconda parte di intervento, è una materia complessa e complicata,
complessa e complicata perché vi fu un protocollo che io proposi all’allora Assessore
Finardi due anni fa, dove questa materia veniva utilizzata e veniva sviscerata attraverso
un software che era di produzione, in parte dell’Università Bocconi, poi in parte del
Nucleo Antiterrorismo, sempre nato all’interno dell’Università Bocconi in collegamento
con l’università svizzera che si occupava di antiterrorismo, proposta che io feci e che
venne, di fatto, disattesa, questa sì, perché poteva essere di beneficio e utilizzo del
Ministero degli Interni, perché è evidente che oggi alcune parole forti che vengono
utilizzate e riusciamo a capire anche in quali luoghi vengono utilizzate all’interno dei
sistemi di social network sono uno strumento che viene trattato, ad esempio, dai servizi,
come lei sa bene. Quindi, capire, come diceva il Capogruppo Lo Russo, quali
competenze e chi sarà a leggere questi dati, è fondamentale, è fondamentale, perché
penso che l’analista che li leggerà non potrà essere un analista che ad un certo punto gli
si dice che in Barriera di Milano viene più volte utilizzata la parola degrado, basta
andarci, come in tante altre situazioni di questa Città. Però, io prendo atto di quello che
lei dice, le auguro però veramente di utilizzare e vi auguro di utilizzare questo sistema,
anche per andare a colpire chi in questo momento si fa conoscere attraverso i social, ma
noi non possiamo utilizzare questa sua manifestazione pubblica in rete, perché ciò che è
in rete è pubblico, per andare a sanzionare chi utilizza, quelli che voi definite beni
comuni, come beni propri e che imbratta la nostra città, attraverso manifesti che fanno
un richiamo alla loro identità digitale, ma fino ad oggi, perché da domani sarà mia cura,
a questo punto, a fare accesso agli atti e interpellanze su questo, da oggi, da domani
potremo addirittura andare a capire chi sono e nello stesso tempo però, questo sì, avere
una grande contezza di dati e di come vengono misurati, perché, evidentemente, sono
dei dati ipersensibili e capire chi li usa, chi li manutiene e soprattutto chi sarà il decisore
delle policy che ne conseguono, alla luce dell’acquisizione di questi dati. È evidente, e
vado verso la conclusione, che una grande città europea, non possa che non dotarsi di un
sistema di questo tipo, perché è un’altra forma di comunicazione, il problema è se lo
facciamo con le competenze adeguate o se lo facciamo per dire che c’è un anche un
passaggio in più, senza però conoscere profondamente la materia, per cui a me
piacerebbe, questo lo dico ai miei colleghi, magari, invece questo sì, proporre in
Conferenza dei Capigruppo, un’audizione di chi oggi..., si un’audizione, evidentemente,
a porte chiuse, di chi oggi acquisisce i dati, come li analizza e come li utilizza, perché è
evidente che è un tema di sicurezza, vorrei essere solo tranquillo che…, di solito
l’annuncio sui giornali di un certo tipo di policy, non va di pari passo con la segretezza
e con l’utilizzo attento di questi mezzi. Se fai quell’operazione non la dici, la sicurezza
nazionale funziona così, se la fai vuol dire che è una cosa un po' all’acqua di rose che
porta con sé il tempo che trova, non ho mai visto responsabili di cybersicurezza o che
gestiscono il sentiment dei cittadini al Ministero degli Interni, dire che lo stanno
facendo, una volta che lo dici o hai detto una sciocchezza, oppure non sei in grado di
fare un lavoro serio, questo è quello che emerge dalla narrazione di questi giorni.

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