Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie. L’interpellanza generale in realtà origina da un’intervista rilasciata dal comandante della Polizia Municipale Bezzon e a questa fa riferimento, che sostanzialmente, facendo riferimento, appunto, alla questione avviata nel 2015 del Protocollo d’Intesa sui big data con tutti i soggetti intercorsi, di fatto aveva sostanzialmente annunciato a mezzo stampa che questi dati sarebbero stati utilizzati per la definizione di politiche per il territorio, ed è in questo senso che abbiamo presentato l’interpellanza e siamo contenti di avervi fornito l’occasione per chiarire, come ha detto lei, Assessore, che le analisi dei dati dei social dei torinesi, come dire, ha caratteristiche di preminente o quasi esclusiva tutela dell’ordine pubblico e dell’interesse pubblico relativamente ai compiti precipui della Polizia Municipale, e non di certo per definire politiche o azioni amministrative per il territorio. Perché? Perché è evidente che intorno ai ragionamenti relativi ai profili social dei torinesi bisogna stare un pochino attenti e, ancorché non vi siano prove documentali del fatto che questi dati possono essere individuati come dati, anche in un certo qual modo aventi una finalità politica, in senso alto del termine, non necessariamente deteriore, ci siamo permessi di porre all’attenzione della Sala Rossa questo tema, che fondamentalmente ha uno scopo, il porre l’attenzione: quello di, in buona sostanza, evidenziare innanzitutto ai torinesi che c’è il Corpo di Polizia Municipale che monitora i loro profili social, e loro magari non tutti ne sono consapevoli, che questi profili social vengono utilizzati attraverso analisi con big data per identificare il cosiddetto “sentiment” relativamente a questioni locali, non necessariamente questo sentiment ha unicamente finalità relative alla percezione della sicurezza, perché quando si parla di sentiment si parla più in generale della percezione della Città, e che soprattutto nelle parole del comandante della Polizia Municipale, che, non va dimenticato, risponde direttamente alla Sindaca Appendino, ed è questo l’oggetto della nostra interpellanza, risponde direttamente alla Sindaca Appendino, verrà utilizzato per definire politiche del territorio. Allora ci permettiamo, come dire, di essere un po’ perplessi, soprattutto per come in qualche modo queste questioni possono venire affrontate; riteniamo questo un profilo estremamente delicato dal punto di vista della garanzia dell’imparzialità dell’Amministrazione, ed era questo il senso della terza domanda, e cioè chi gestisce queste informazioni, come le elabora e a quale istituzione o organo politico risponde, perché avremmo piacere, la dico così, che il frutto di queste elaborazioni, ammesso e non concesso che sia in qualche modo confacente al compito istituzionale della nostra Polizia Municipale, diamo atto di quello che viene risposto ed effettivamente per come viene presentato lo è, deve essere soggetto ad un controllo pubblico e democratico, e quando parlo di controllo pubblico e democratico intendo esplicitamente il Consiglio Comunale e non solamente ed esclusivamente, in un ordine gerarchico rispettabile e confacente alle attuali norme che vedono in capo alla Sindaca, il ruolo di, come dire, referente politico del Comando di Polizia Municipale. Questo lo dico nell’interesse di tutti, perché la politica è una ruota che gira: oggi c’è Appendino, domani potrebbe esserci qualcun altro; ed essendo una ruota che gira ed essendoci oggi Appendino e qualcun altro, penso che sia interesse di tutti che informazioni così sensibili ed elaborazioni di dati così sensibili siano in qualche modo non appannaggio dell’istituzione e del vertice politico dell’Amministrazione, che, piaccia o non piaccia, rappresenta una forza politica, e in questo caso, in questo mandato, più di qualunque altro mandato, e non certamente l’interezza del Consiglio Comunale; la rappresenta al punto tale che in molti casi è lei che tiene il numero legale in quest’Aula, siamo arrivati al paradosso in cui non è più neanche lei espressione di una maggioranza politica, ma è lei stessa essenziale perché la maggioranza politica esista, a maggior ragione, in un contesto in cui questi tipi di dati sono così particolarmente sensibili. Quindi, quello che, cogliendo l’occasione di questa interpellanza, vogliamo lasciare è che ovviamente ci faremo carico di accogliere l’invito ad andare a visitare i laboratori, ma più che altro ci faremo carico di fare opportune verifiche e opportune richieste di accesso agli atti per verificare quali sono queste elaborazioni sul sentiment, chi le ha consultate, sulla base di quali indicazioni e che fine hanno fatto queste elaborazioni, perché, proprio nell’ottica della massima trasparenza, penso che sia utile, anzi, aggiungerei, do una sollecitazione, di renderle pubbliche queste analisi sulla sentiment dei torinesi, perché se effettivamente è come viene detto, e cioè serve effettivamente a migliorare la percezione di sicurezza, sarebbe utile che, non so, ogni sei mesi ci fosse un report pubblico che pubblicizza all’esterno l’attività di analisi dei social dei torinesi su questo tipo di impostazione. Questo sarebbe l’obiettivo di massima, sempre nell’ottica della casa di vetro e della trasparenza. L’obiettivo di minima è quello di poter consultare sicuramente gli esiti di queste analisi, capire chi le ha generate, sulla base di quali input e come sono state in qualche modo gestite queste informazioni, in maniera tale che tutti siamo a conoscenza, con analoga trasparenza, efficienza ed efficacia, di questa importante attività, che effettivamente ha senso se, e solo se, serve allo scopo di garantire la sicurezza dei torinesi. Per quanto ci riguarda, questa attività ha senso se, e solo se, serve a garantire la sicurezza, mentre ha molto meno senso e si presta ad oggettive ambiguità di utilizzo se invece viene utilizzata ad altri fini, tra i quali c’è certamente la modalità di testare e sondare le opinioni dei torinesi e su altre politiche, che poco hanno a che fare con la sicurezza e che forse - e ha fatto bene, Assessore, a chiarirlo quest’oggi in Aula - l’incauta dichiarazione del comandante, aggiungo, l’ennesima incauta dichiarazione del comandante a mezzo stampa ha in qualche modo generato questo livello di ambiguità. Quindi, bene facciamo, come dire, tutti insieme, visto che c’è questa coralità di azione, tutti abbiamo a cuore la trasparenza, cogliamo l’episodio come un episodio positivo e cogliamo questo equivoco di fondo che si è generato come tale, un equivoco di fondo. Andremo a fondo per capire prima e insieme a voi che cosa effettivamente è nella disponibilità della nostra Polizia Municipale, quali sono le indagini che sono state fatte e quali sono i report che sono stati prodotti e a chi sono stati mandati. Comunico ufficialmente che non mi risulta che siano stati mandati ai Consiglieri Comunali e neanche ai Capigruppo, e la Conferenza dei Capigruppo tra l’altro ha, tra i suoi compiti istituzionali, anche le materie relative alla sicurezza. Io in quattro anni non ne ho visto uno di questi report. Deduco che invece altri ne hanno visti, visto che il comandante, come dire, annuncia che viene utilizzato per fare politiche territoriali. E annuncio fin d’ora che, a questo punto, chiederemo ufficialmente e formalmente di vederli anche noi. |