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SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo adesso con la trattazione delle interpellanze generali. Un attimo. Iniziamo con la meccanografico... Per un problema, l’Assessore Pironti dovrà assentarsi dalle quattro in poi, quindi, se non ci sono problemi, invertiamo l’ordine di trattazione, così com’è iscritto sul nostro Ordine dei Lavori, ed inizierei dall’interpellanza generale meccanografico 202000514/002, presentata dal Capogruppo Lo Russo e da altri, che ha come oggetto: “Un Grande Fratello che ti osserva e capisce cosa ti piace e cosa no. Un nuovo compito per la Polizia Municipale di Torino?” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessore Pironti, prego. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, buonasera a tutti. Ringrazio il Consigliere Lo Russo, perché ci dà anche l’occasione un po’ di chiarire, perché quando si tratta di social in generale e tutti i fenomeni che ad esso vengono ricollegati, il rischio di confusione o anche di messaggi non corretti è rilevante. Allora, prima di rispondere ai tre punti, volevo fare una premessa: già dal 2015 ci sono state delle delibere di Giunta che in qualche modo hanno identificato, all’interno dell’allora Reparto Investigazioni Scientifiche, una serie di competenze che hanno visto, come riferimento, alcuni Assessorati, tra cui quello Innovazione e Smart City, con l’idea di mettere a disposizione strutture, persone e anche competenze su vari temi che potessero, in qualche modo, avere effetto sulla sicurezza in generale della nostra città. In particolare, tra queste varie delibere che ci furono nel 2015, volevo citarne una, la 048 finale, che era proprio questo “Accordo quadro di collaborazione istituzionale in tema di big data e data analysis tra la Città di Torino, il Politecnico di Torino, Links Foundation e Fondazione Torino Wireless”, che riconosceva appunto proprio ai laboratori all’interno del Reparto Investigazioni Scientifiche come, tra i laboratori di competenza e di eccellenza, quello sulla social analysis. I temi che furono identificati appunto in allora nel 2015, quindi le verticalizzazioni su cui quest’analisi poteva in teoria essere applicata, furono sicurezza urbana, la mobilità intelligente, la gestione dei grandi eventi, la mappatura dei fenomeni di interesse della Città e anche la Social Analysis. In particolare sulla social analysis e con riferimento specifico alla sentiment analysis, che sostanzialmente è una tecnica legata alla gestione dei big data che per definizione non nasce da obiettivi specifici, ma si dice “emerge”, è una tecnologia emergente, cioè emerge dal basso verso l’alto, quindi quando si analizzano i dati non si sa a quali obiettivi o a quali risultati si tende, quindi manca la domanda iniziale, quindi è proprio una tecnologia emergente, in quanto emergente furono attivate alcune iniziative, tra le quali mi piace ricordare una serie di accordi strutturati con gli atenei cittadini, quindi sia il Politecnico che l’Università di Torino, che oggi prevede oltre 20 studenti, tra tirocini curriculari, tesi di dottorato e master, sui temi quali - importanti nell’ultimo periodo - quelli sul cyberbullismo, sull’ambiente, sull’economia circolare e quant’altro. Ma la cosa ancora più importante è che queste scelte, fatte appunto nel 2015, hanno trovato terreno fertile, soprattutto un’accelerazione legata alle progettualità in ambito europeo, perché molto è stato fatto e la sensibilità dell’Unione Europea su questo è stata rilevante e ha portato in maniera assolutamente soddisfacente il raggiungimento di alcuni risultati importanti, tra cui molti progetti approvati in questo ambito, tra i quali “c”, il Progetto “Monica”, quello che era relativo all’internet delle cose, che stava nascendo in quegli anni, associato alla sicurezza urbana, il Progetto “Trivalent” sull’intercettare nuovi linguaggi emergenti relativi alla radicalizzazione violenta, il Progetto “Rock” finalizzato a tecnologie emergenti per la rigenerazione di ambienti urbani, il Progetto attualmente in essere di “Pactesur” per rafforzare tecniche di collaborazione per problemi di Safety e Security, cioè sicurezza dei luoghi e sicurezza delle persone sostanzialmente e soprattutto, visto l’inizio che abbiamo inaugurato venerdì scorso, sul Progetto “ToNite”, un progetto che vede una forte attenzione ad un’area particolare, quale il quartiere Aurora, con una tecnica di rigenerazione dell’ambiente urbano partendo proprio dal sentimento di quelle zone e dalla percezione che di queste hanno le persone che quelle zone abitano. Voglio anche specificare per chiarezza che tutti questi dati non possono essere utilizzati né a fini investigativi, né per accertare dei reati, e ovviamente tutta l’azione che oggi si sta facendo all’interno del Comune di Torino rientra in quelle che sono le normative attualmente vigenti. Quindi, fatte queste premesse, che sono doverose e servono anche per chiarire un po’ lo sforzo che la Città sta facendo in questi ambiti, vengo a rispondere in maniera puntuale alle interpellanze fatte dal Consigliere Lo Russo. Il primo è se questo rientra nei compiti della Polizia Municipale: allora, sicuramente tra i compiti istituzionali della Polizia Municipale rientrano tutte le attività a tutela della sicurezza urbana e nelle sue diverse accezioni, nelle sue diverse sfaccettature, ivi inclusa la percezione di insicurezza, sia delle persone che dei luoghi, negli spazi pubblici ed in particolare in momenti definiti, quali ad esempio i grandi eventi. Proprio per questo, tutta l’analisi che è fatta attualmente... le analisi sono basate su open data, quindi non parliamo di accessi particolari e pre-autorizzati di dati privati, ma su dati oggettivamente ad oggi aperti a tutto, ed è in base all’analisi di questi dati che questa sentiment analysis cerca di far emergere eventuali tendenze che possono minare la sicurezza o la percezione di sicurezza di certi luoghi. La seconda è se si ritiene sia corretto che la Città abbia la possibilità di utilizzare uno strumento capace di sondare gli umori, i pareri dei cittadini: anche qui si ritiene che la Città ad oggi, e lo farà anche in maniera più convinta nei prossimi periodi, la Città vuole utilizzare qualsiasi strumento che possa essere utile ai cittadini per restituire o migliorare la percezione di alcune aree o di alcuni momenti della loro vita sul nostro territorio cittadino; peraltro, gli strumenti di cui si sta trattando vedono alcune città importanti molto attive su questo tema, che tecnicamente viene identificato come local governance, cioè capire come i Governi locali possano in qualche modo avere la gestione e il governo di questi fenomeni, e tra queste città, le più attive, con le quali abbiamo già iniziato delle interlocuzioni, sono Amsterdam e Londra. Vado a terminare con il terzo quesito, che riporta: “qualora queste azioni annunciate a mezzo stampa vadano effettivamente a regime, chi gestirà le informazioni, come le elaborerà e a quale istituzione politica e amministrativa riferirà relativamente ai risultati di queste analisi”: ovviamente al momento è il reparto, per quanto attiene la quota definita come big data analysis lab, che sta effettuando questo tipo di analisi, quindi è questo oggetto fatto di persone e di competenze che cerchiamo di sviluppare sul nostro territorio, che sarà l’agente principale in questo ambito. Ricordo, ci sarà una prima scadenza importante su cui stiamo lavorando ad ottobre 2020, in concomitanza con uno degli eventi previsti dal Progetto finanziato “Pactesur”, in cui presenteremo le analisi e il primo servizio sulle attività fatte su social analysis in tema di grandi eventi. Ovviamente sarà nostra cura e nostra preoccupazione quella di aggiornarvi, oltre il fatto che abbiamo anche invitato le Commissioni competenti a toccare con mano, quindi a visitare questo laboratorio, perché è anche importante, quando si parla di questi temi, vedere quali competenze stiamo sviluppando e conoscere anche le persone che su questo tema stanno dedicando il loro tempo e le loro conoscenze. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie. L’interpellanza generale in realtà origina da un’intervista rilasciata dal comandante della Polizia Municipale Bezzon e a questa fa riferimento, che sostanzialmente, facendo riferimento, appunto, alla questione avviata nel 2015 del Protocollo d’Intesa sui big data con tutti i soggetti intercorsi, di fatto aveva sostanzialmente annunciato a mezzo stampa che questi dati sarebbero stati utilizzati per la definizione di politiche per il territorio, ed è in questo senso che abbiamo presentato l’interpellanza e siamo contenti di avervi fornito l’occasione per chiarire, come ha detto lei, Assessore, che le analisi dei dati dei social dei torinesi, come dire, ha caratteristiche di preminente o quasi esclusiva tutela dell’ordine pubblico e dell’interesse pubblico relativamente ai compiti precipui della Polizia Municipale, e non di certo per definire politiche o azioni amministrative per il territorio. Perché? Perché è evidente che intorno ai ragionamenti relativi ai profili social dei torinesi bisogna stare un pochino attenti e, ancorché non vi siano prove documentali del fatto che questi dati possono essere individuati come dati, anche in un certo qual modo aventi una finalità politica, in senso alto del termine, non necessariamente deteriore, ci siamo permessi di porre all’attenzione della Sala Rossa questo tema, che fondamentalmente ha uno scopo, il porre l’attenzione: quello di, in buona sostanza, evidenziare innanzitutto ai torinesi che c’è il Corpo di Polizia Municipale che monitora i loro profili social, e loro magari non tutti ne sono consapevoli, che questi profili social vengono utilizzati attraverso analisi con big data per identificare il cosiddetto “sentiment” relativamente a questioni locali, non necessariamente questo sentiment ha unicamente finalità relative alla percezione della sicurezza, perché quando si parla di sentiment si parla più in generale della percezione della Città, e che soprattutto nelle parole del comandante della Polizia Municipale, che, non va dimenticato, risponde direttamente alla Sindaca Appendino, ed è questo l’oggetto della nostra interpellanza, risponde direttamente alla Sindaca Appendino, verrà utilizzato per definire politiche del territorio. Allora ci permettiamo, come dire, di essere un po’ perplessi, soprattutto per come in qualche modo queste questioni possono venire affrontate; riteniamo questo un profilo estremamente delicato dal punto di vista della garanzia dell’imparzialità dell’Amministrazione, ed era questo il senso della terza domanda, e cioè chi gestisce queste informazioni, come le elabora e a quale istituzione o organo politico risponde, perché avremmo piacere, la dico così, che il frutto di queste elaborazioni, ammesso e non concesso che sia in qualche modo confacente al compito istituzionale della nostra Polizia Municipale, diamo atto di quello che viene risposto ed effettivamente per come viene presentato lo è, deve essere soggetto ad un controllo pubblico e democratico, e quando parlo di controllo pubblico e democratico intendo esplicitamente il Consiglio Comunale e non solamente ed esclusivamente, in un ordine gerarchico rispettabile e confacente alle attuali norme che vedono in capo alla Sindaca, il ruolo di, come dire, referente politico del Comando di Polizia Municipale. Questo lo dico nell’interesse di tutti, perché la politica è una ruota che gira: oggi c’è Appendino, domani potrebbe esserci qualcun altro; ed essendo una ruota che gira ed essendoci oggi Appendino e qualcun altro, penso che sia interesse di tutti che informazioni così sensibili ed elaborazioni di dati così sensibili siano in qualche modo non appannaggio dell’istituzione e del vertice politico dell’Amministrazione, che, piaccia o non piaccia, rappresenta una forza politica, e in questo caso, in questo mandato, più di qualunque altro mandato, e non certamente l’interezza del Consiglio Comunale; la rappresenta al punto tale che in molti casi è lei che tiene il numero legale in quest’Aula, siamo arrivati al paradosso in cui non è più neanche lei espressione di una maggioranza politica, ma è lei stessa essenziale perché la maggioranza politica esista, a maggior ragione, in un contesto in cui questi tipi di dati sono così particolarmente sensibili. Quindi, quello che, cogliendo l’occasione di questa interpellanza, vogliamo lasciare è che ovviamente ci faremo carico di accogliere l’invito ad andare a visitare i laboratori, ma più che altro ci faremo carico di fare opportune verifiche e opportune richieste di accesso agli atti per verificare quali sono queste elaborazioni sul sentiment, chi le ha consultate, sulla base di quali indicazioni e che fine hanno fatto queste elaborazioni, perché, proprio nell’ottica della massima trasparenza, penso che sia utile, anzi, aggiungerei, do una sollecitazione, di renderle pubbliche queste analisi sulla sentiment dei torinesi, perché se effettivamente è come viene detto, e cioè serve effettivamente a migliorare la percezione di sicurezza, sarebbe utile che, non so, ogni sei mesi ci fosse un report pubblico che pubblicizza all’esterno l’attività di analisi dei social dei torinesi su questo tipo di impostazione. Questo sarebbe l’obiettivo di massima, sempre nell’ottica della casa di vetro e della trasparenza. L’obiettivo di minima è quello di poter consultare sicuramente gli esiti di queste analisi, capire chi le ha generate, sulla base di quali input e come sono state in qualche modo gestite queste informazioni, in maniera tale che tutti siamo a conoscenza, con analoga trasparenza, efficienza ed efficacia, di questa importante attività, che effettivamente ha senso se, e solo se, serve allo scopo di garantire la sicurezza dei torinesi. Per quanto ci riguarda, questa attività ha senso se, e solo se, serve a garantire la sicurezza, mentre ha molto meno senso e si presta ad oggettive ambiguità di utilizzo se invece viene utilizzata ad altri fini, tra i quali c’è certamente la modalità di testare e sondare le opinioni dei torinesi e su altre politiche, che poco hanno a che fare con la sicurezza e che forse - e ha fatto bene, Assessore, a chiarirlo quest’oggi in Aula - l’incauta dichiarazione del comandante, aggiungo, l’ennesima incauta dichiarazione del comandante a mezzo stampa ha in qualche modo generato questo livello di ambiguità. Quindi, bene facciamo, come dire, tutti insieme, visto che c’è questa coralità di azione, tutti abbiamo a cuore la trasparenza, cogliamo l’episodio come un episodio positivo e cogliamo questo equivoco di fondo che si è generato come tale, un equivoco di fondo. Andremo a fondo per capire prima e insieme a voi che cosa effettivamente è nella disponibilità della nostra Polizia Municipale, quali sono le indagini che sono state fatte e quali sono i report che sono stati prodotti e a chi sono stati mandati. Comunico ufficialmente che non mi risulta che siano stati mandati ai Consiglieri Comunali e neanche ai Capigruppo, e la Conferenza dei Capigruppo tra l’altro ha, tra i suoi compiti istituzionali, anche le materie relative alla sicurezza. Io in quattro anni non ne ho visto uno di questi report. Deduco che invece altri ne hanno visti, visto che il comandante, come dire, annuncia che viene utilizzato per fare politiche territoriali. E annuncio fin d’ora che, a questo punto, chiederemo ufficialmente e formalmente di vederli anche noi. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Magliano, cinque minuti. MAGLIANO Silvio Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta, poi non so mai se quando lei risponde sta rispondendo utilizzando le deleghe a lei assegnate o era un problema di sicurezza, e a quel punto le deleghe sono assegnate alla Sindaca, perché è la seconda volta che capita che interviene un Assessore e poi però poteva già intervenire la Sindaca in prima persona su questo e nel caso replicare. Detto questo, vedo due aspetti: il primo è una buona notizia, perché chi vi parla più volte ha chiesto all’allora Assessore, ai Vigili Urbani, all’allora Assessore Finardi di capire come mai i nostri Vigili non fossero in grado di risalire ai soggetti che avevano occupato uno spazio, messo dei manifesti abusivi, e l’unico riferimento che si aveva era una pagina social, adesso forse si farà questa fatica di andare a rintracciare chi comunica nella nostra Città attraverso i social network e mette anche all’interno di tutti i volantini e di tutte le comunicazioni, il proprio account social, forse avremmo meno paura, penso no, di poter andare a scovare chi non ha nessun problema di mettere le indicazioni dove poter essere ritrovato in rete e mi auguro che questo tipo di servizio possa arrivare anche a questo livello. Perché, vede, Assessore, con la scusa che non c’è un nome e un cognome, un numero di telefono e una e-mail e ci mancherebbe anche un indirizzo civico, un codice fiscale, noi lasciamo che impunemente la Città, in parte venga imbrattata oppure venga occupata da soggetti che così comunicano, più che capire il sentiment dei cittadini, anche perché, e poi questa è la mia seconda parte di intervento, è una materia complessa e complicata, complessa e complicata perché vi fu un protocollo che io proposi all’allora Assessore Finardi due anni fa, dove questa materia veniva utilizzata e veniva sviscerata attraverso un software che era di produzione, in parte dell’Università Bocconi, poi in parte del Nucleo Antiterrorismo, sempre nato all’interno dell’Università Bocconi in collegamento con l’università svizzera che si occupava di antiterrorismo, proposta che io feci e che venne, di fatto, disattesa, questa sì, perché poteva essere di beneficio e utilizzo del Ministero degli Interni, perché è evidente che oggi alcune parole forti che vengono utilizzate e riusciamo a capire anche in quali luoghi vengono utilizzate all’interno dei sistemi di social network sono uno strumento che viene trattato, ad esempio, dai servizi, come lei sa bene. Quindi, capire, come diceva il Capogruppo Lo Russo, quali competenze e chi sarà a leggere questi dati, è fondamentale, è fondamentale, perché penso che l’analista che li leggerà non potrà essere un analista che ad un certo punto gli si dice che in Barriera di Milano viene più volte utilizzata la parola degrado, basta andarci, come in tante altre situazioni di questa Città. Però, io prendo atto di quello che lei dice, le auguro però veramente di utilizzare e vi auguro di utilizzare questo sistema, anche per andare a colpire chi in questo momento si fa conoscere attraverso i social, ma noi non possiamo utilizzare questa sua manifestazione pubblica in rete, perché ciò che è in rete è pubblico, per andare a sanzionare chi utilizza, quelli che voi definite beni comuni, come beni propri e che imbratta la nostra città, attraverso manifesti che fanno un richiamo alla loro identità digitale, ma fino ad oggi, perché da domani sarà mia cura, a questo punto, a fare accesso agli atti e interpellanze su questo, da oggi, da domani potremo addirittura andare a capire chi sono e nello stesso tempo però, questo sì, avere una grande contezza di dati e di come vengono misurati, perché, evidentemente, sono dei dati ipersensibili e capire chi li usa, chi li manutiene e soprattutto chi sarà il decisore delle policy che ne conseguono, alla luce dell’acquisizione di questi dati. È evidente, e vado verso la conclusione, che una grande città europea, non possa che non dotarsi di un sistema di questo tipo, perché è un’altra forma di comunicazione, il problema è se lo facciamo con le competenze adeguate o se lo facciamo per dire che c’è un anche un passaggio in più, senza però conoscere profondamente la materia, per cui a me piacerebbe, questo lo dico ai miei colleghi, magari, invece questo sì, proporre in Conferenza dei Capigruppo, un’audizione di chi oggi..., si un’audizione, evidentemente, a porte chiuse, di chi oggi acquisisce i dati, come li analizza e come li utilizza, perché è evidente che è un tema di sicurezza, vorrei essere solo tranquillo che…, di solito l’annuncio sui giornali di un certo tipo di policy, non va di pari passo con la segretezza e con l’utilizzo attento di questi mezzi. Se fai quell’operazione non la dici, la sicurezza nazionale funziona così, se la fai vuol dire che è una cosa un po' all’acqua di rose che porta con sé il tempo che trova, non ho mai visto responsabili di cybersicurezza o che gestiscono il sentiment dei cittadini al Ministero degli Interni, dire che lo stanno facendo, una volta che lo dici o hai detto una sciocchezza, oppure non sei in grado di fare un lavoro serio, questo è quello che emerge dalla narrazione di questi giorni. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Curatella, cinque minuti. CURATELLA Cataldo Sì, grazie, Presidente. Allora, questo tema l’avevamo affrontato più volte con, anche, un sopralluogo nella sede di via Bologna della Polizia Municipale, abbiamo avuto anche l’audizione del Comandante del Reparto Investigazioni Tecnologiche, che ci aveva un po' descritto l’attività che veniva svolta dal RIT come un’attività, leggo, del reparto per comprendere i fenomeni criminali del territorio, quindi un’attività ben definita e ci aveva portato come esempio di attività, per comprendere cos’era successo, ad esempio, la famosa notte del 3 giugno, che era stata utilizzata anche tutta la parte dei social per capire gli impatti sulla Città legati a questo, ed era stato tutto rappresentato come un’attività sperimentale legata a ben definiti fenomeni già classificati, che servivano al reparto per fare le indagini, capire quali erano i punti di aggregazione criminali. Non si parlava di fare un discorso esteso a qualunque tipo di discussione, quindi un sentiment generalizzato su qualunque parte, si parlava di parole chiave legate a, appunto, fenomeni di tipo criminogeno. Quindi mi sembra un po' strano che invece si stia parlando, come sembrerebbe, di un discorso un po' generalizzato per qualunque tipo di attività e soprattutto, io mi soffermerei sull’ultimo punto nella richiesta dell’interpellanza generale, perché c’è un aspetto, sia da un punto di vista politico, com’è stato già detto, su chi ha poi in mano l’analisi di questi dati per decidere poi come andare ad agire, finché la parte della… la Capigruppo che rappresenta tutti i vari colori politici e quindi rappresenta un po' i cittadini, in quanto rappresenta i diversi gruppi che fanno riferimenti ad essi, probabilmente bisogna definire un po' quali sono i parametri, come e quali sono i limiti e qual è la finalità di quest’analisi, ben diverso è se diventa un parametro amministrativo politico, perché, comunque da che mondo è mondo, indipendentemente dal fatto che ci sia un discorso di monocolore o comunque un discorso di raggruppamenti, è ovvio che se l’analisi diventa un fenomeno utile per il decisore politico è bene che comunque sia discusso, non può essere in mano alla parte della Giunta, la parte, diciamo, di gestione politica della Città. L’aspetto che a me più preoccupa è capire… oltre a chi gestirà le informazioni nella realtà, dove saranno residenti queste informazioni, quali percorsi, chi potrà avere accesso, come potranno essere lette. Noi abbiamo discusso più volte in Commissione Smart City in questo Consiglio Comunale della gestione dei dati, sia quando c’è stato il trasferimento tutto verso Google sulla posta Gmail e quindi… i dati transitano attraverso Gmail e quindi c’è la possibilità che qualcuno…, com’era emerso anche a livello internazionale, ad esempio, faccio riferimento ad un piccolo problema che c’è stato un paio di mesi fa, che i dati di 1,6 miliardi di persone a livello mondiale erano depositati su un server pubblico di libero accesso? Come transitano i dati? Passano attraverso una piattaforma di proprietà di un privato? Sono gestiti in modo esclusivo in piattaforma pubblica? Succede, com’è stato, per esempio, per il Torino City Lab di cui discuteremo in Controllo di Gestione che dipende dai casi, nella maggior parte dei casi la gestione viene data ad un privato, quindi dove risiedono? Che transizioni hanno? Chi può avere accesso? Qual è l’analisi di rischio che questi dati possono essere messi a disposizione di qualcun altro? Io spero che qualcuno abbia fatto questo tipo di analisi, visto che si va non..., tanto più… perché non si va in un’ottica solo di ben determinati punti, ma si sta utilizzando la piattaforma in modo generalizzato. Adesso, prossimamente faremo una Controllo di Gestione sulla parte gestione dati in Torino City Lab, sarà interessante anche farne una Commissione anche su questi aspetti, perché qui, finché si parla di sicurezza siamo tutti d’accordo, cerchiamo di capire la percezione della sicurezza, dopodomani ci sarà anche una Commissione ANCI sulla sicurezza urbana per capire come agire, non solo agire dal punto di vista di percezione, ma agire anche in modo fattivo, operativo, concreto e vedremo anche in quella sede quali sono altre esperienze di questo genere. Non ritengo però che sia istituzionalmente corretto procedere con un’analisi dove soltanto una parte possa avere contezza di che cosa sta succedendo e soprattutto non ci sia l’informazione di quali dati, come e perché vengono raccolti. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Tevere, cinque minuti. TEVERE Carlotta Grazie, Presidente. Ma, sono rimasta un po' sorpresa leggendo l’interpellanza della Minoranza firmataria e innanzitutto ringrazio l’Assessore Pironti per la dettagliata, chiara e precisa risposta fornita della quale però chiedo la cortesia di poter avere copia. Devo, preliminarmente rilevare, come ancora una volta venga chiesta, come già successo tempo fa e in quell’occasione l’atto era però una mozione, una specifica sui compiti istituzionali della Polizia Municipale così come in passato si era parlato di strumenti che distrarrebbero la Polizia Municipale dai compiti che le sono propri, come far intendere che la Polizia Municipale debba svolgere unicamente alcuni compiti e non altri, peraltro non specificati oggi e nemmeno in allora. L’occasione è buona quindi ancora una volta per ribadire che oggi la Polizia Municipale ha compiti universali e le stesse qualifiche degli altri organi di Polizia. Inoltre, come ben sappiamo tutti, la struttura organizzativa del Corpo ha suddiviso…, ha previsto una suddivisione in reparti specialistici, tra i quali appunto il RIT, che hanno competenze su materie specifiche e quindi mi sorprende come si possa pensare di poter parlare di compiti come un approccio così generale. Fatta questa breve premessa, nel titolo dell’interpellanza si accenna ad un..., leggo testualmente: “Un nuovo compito per la Polizia Municipale di Torino” e nel testo, sempre leggo testualmente di nuovo: “Due nuovi strumenti digitali in dotazione alla Polizia Municipale della Città”. Però dalla risposta dell’Assessore Pironti si evince chiaramente che il RIT, Reparto Investigazioni Scientifiche Tecnologiche, in allora Nucleo Investigazioni Scientifiche Tecnologiche, svolga le sue attività, meglio descritte nella risposta, che non sto a ripetere, anche perché non ho le competenze tecniche, le svolga a partire dall’anno 2015, quindi ben cinque anni fa, inoltre stante l’importanza, l’utilità, ma soprattutto permettetemi di dire il pregio dell’attività del reparto, riconosciute ed apprezzate anche all’estero, due esempi che ha fatto anche l’Assessore, il progetto “Trivalent”, presentato la scorsa settimana e il progetto “Pactesur” solo per citarne, appunto, alcuni. In data 27 febbraio 2018, quindi due anni fa, il Comandante del Reparto era proprio stato audito in Commissione Legalità proprio per presentare le attività del Reparto, quindi erano note a tutti i Consiglieri nel 2018, ma ai Consiglieri che c’erano in allora anche a partire dal 2015. Durante la seduta era stato specificato, ed oggi ribadito dall’Assessore, che le piattaforme analizzano dati open per monitorare alcuni fenomeni, ma non dal punto di vista investigativo. Nulla a che vedere, dunque, con quanto asserito nel titolo dell’interpellanza e nel titolo dell’articolo dal quale trae origine, decisamente fuorviante, del “grande fratello”. Verrebbe da pensare male, ma, Presidente, lei sa che io non sono solita farlo, parrebbe un’interpellanza decisamente strumentale, personalmente invece ritengo e ringrazio l’Assessore per questo, sia stata l’ennesima occasione oltre alle sedute di Commissione Legalità nella quale abbiamo più volte ospitato i vari Reparti della Polizia Municipale descrivendo la preziosa attività che svolgono al servizio della Città e della collettività, da ultimo il giorno 4 febbraio del 2020, per presentare le iniziative che la Città ha organizzato per sensibilizzare sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, questo viene fatto, appunto, proprio per evidenziare le eccellenze e professionalità del Corpo delle quali sono molto orgogliosa e il cui operato mi auguro venga correttamente veicolato, grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Mensio. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Ma io ringrazio l’Assessore Pironti per la risposta che ha dato e riprendo in parte quello che ha detto la Consigliera Tevere, un’interpellanza strumentale è frutto, forse, della non conoscenza di alcuni meccanismi che esistono all’interno della rete, chi si occupa di rete da più di 20 anni, sa benissimo che negli ultimi anni il sentiment analysis è fatto da tutti coloro che vogliono farlo perché esistono strumenti più o meno gratuiti per poterlo fare e dire che la Città di Torino tramite il suo Corpo dei Vigili Urbani si prenda e si appropri di dati privati è una castroneria non da poco per il semplice fatto che quando i cittadini fossero invece istruiti ad utilizzare i social media, i social network o qualunque altro strumento per pubblicare le proprie sentiment, dovrebbero sapere che quel dato lì, ad un certo punto è diventato pubblico, come pubblici sono alcuni post di rappresentanti politici che, evidentemente, appunto, non conoscendo bene vedo che anche riescono a dare un sentiment di quello che all’interno dello stesso partito cambia rispetto a questi temi. Basterebbe leggersi appunto questi post pubblici e poi basta fare due ricerche, i nomi, cognomi, eccetera. Io ritengo che quest’operazione specialmente parlando, ad esempio, dei fenomeni di bullismo, di cyberbullismo, di fatti anche gravi, siano assolutamente un compito che l’ente pubblico deve fare. Quello che io, ad esempio, ho più volte riconosciuto come un grave, invece, difetto di altre situazioni, non parliamo di situazioni italiane, come quelle americane, dove le grandi società si stanno appropriando anche di dati medici privati, questo proprio perché in quel frangente la sanità non è pubblica, diventa un fatto privato e le società private ci fanno delle analisi, Big Data Analytics con l’intento ovviamente di farci lucro, ecco, qui non c’è del lucro, qui c’è un’analisi di quello che può essere un fenomeno che nel caso specifico, credo, della Polizia Municipale si riferisca ad un fenomeno che possa sfociare eventualmente in situazioni critiche anche…, senza arrivare al terrorismo, ma anche solo relative a fenomeni come recentemente purtroppo stiamo assistendo, io stesso ho fatto con degli strumenti molto semplici, gratuiti quello che il sentiment analysis, ad esempio, su temi dell’immigrazione, sui temi della salute, sui temi della discriminazione in base a dei fattori, fonti recenti, coronavirus, la comunità cinese, eccetera. Ecco, quindi sono strumenti che tutti possono utilizzare, adesso fare un’interpellanza su queste cose per cercare di andare sempre contro l’Amministrazione, tra l’altro su una cosa che è stata deliberata dalla precedente, lo trovo un po' anacronistico, poi per carità veniamo qua, ci raccontiamo, la gente percepisce alcune forze politiche sono più brave a lavorare sul sentiment coi giornali, perché è finito qua, sul numero loro escono, fanno dichiarazioni, le nostre dichiarazioni non vengono mai prese, ma va bene così, dopodiché, è chiaro che lavorare sul sentiment in questa maniera è facile, è come un po' sparare sulla Croce Rossa, ecco, adesso verrà registrato, questo finisce nell’analisi sparare, bisogna fare attenzione a quello che uno dice, effettivamente. Io mi preoccuperei piuttosto e di questo ringrazio la Polizia Municipale, sicuramente l’altro giorno in Commissione è stato chiesto di poter visitare il Nucleo specifico, tra l’altro a mia richiesta non c’è problema di privacy, perché sono tutti dati anonimizzati, non c’è, come dire, un dato che sia riconducibile ad una persona, io con questo vorrei tranquillizzare, a differenza di qualcun altro i cittadini, sono dati che loro volontariamente mettono on-line, nome e cognome, vengono anonimizzati per analizzare i fenomeni. Ecco, dicevo fare piuttosto con la Polizia Municipale nelle scuole quella che è una fase di prevenzione e di spiegazione di cosa noi andiamo a pubblicare quando scriviamo qualcosa sui social, perché quello sì che è importante, perché quello poi dà credito a tutta una serie di azioni che possono anche sfociare in azioni, come dire, legali nei confronti di persone, perché magari io scrivo delle cose che mi espongono a querela, piuttosto che mi espongono a determinate azioni legali da parte di terzi. Una delle grandi… ad esempio, una delle grosse analisi che si fa in questo senso è sui dati dei pedofili, io ho assistito… ho, come dire, preso atto, di alcuni studi fatti sull’analisi dei pedofili e sono cose interessanti, perché, ad esempio, anche mettere una foto del proprio figlio sui social, aperta a tutti, espone la mia famiglia, se dovessi farlo, io, ovviamente, sono un po' più attento, e anche quella di altre, perché poi ci sono le foto delle classi, le foto delle feste dove uno mette foto di chiunque, beh, quella cosa lì non è da fare, questa cosa qui andrebbe spiegata. Allora piuttosto colgo l’occasione dell’interpellanza, per chiedere alla Sindaca e alla Giunta, eventualmente, poi anche con la Commissione Legalità, con la Commissione Smart City di fare un focus, invece, su quello che noi dovremmo andare ad insegnare ai giovani nelle scuole, si fa già tanta attività di prevenzione, ma con la Polizia Municipale, non solo ai giovani eh, perché poi... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MENSIO Federico Sì, anche con gli adulti, proprio per spiegare che cosa noi andiamo a pubblicare sui social, come viene utilizzato e vi assicuro che la Polizia Municipale non la utilizzerà per fare chissà che cosa, ma per…, come dire appunto, salvaguardare e tutelare l’interesse di tutti i cittadini di Torino. SICARI Francesco (Presidente) Se non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri, faccio replicare l’Assessore Pironti, al quale ricordo che ha cinque minuti, prego. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, in realtà volevo approfittare anche meno di cinque minuti. Volevo solo chiarire un paio di passaggi, se parliamo di sentiment analysis, non parliamo di strumenti di comunicazione e neanche di quello che dice strument responsive, cioè ho un problema e lo risolvo, ma la sentiment analysis lavora in un’ottica predittiva, cioè cerco di far emergere fenomeni e cambiare quelle politiche sul territorio che possono riguardare quanto emerge. Mi fa piacere che, sia dal Consigliere Lo Russo che anche da Mensio, sia emerso il tema della consapevolezza che è questa, secondo me, la vera sfida di questi progetti, quando si parla di analisi fatte dalla Città mi preoccuperei ancora di più, fossi un cittadino, che queste analisi sono già fatte e già da anni da chi quei dati ce li ha, anche in maniera meno anonima di come stiamo lavorando con la Città, quindi il tema della consapevolezza è capire che questi dati sono già oggetto di analisi di player privati e forse è questo il vero tema. L’ultimo messaggio che volevo dare in risposta alla giusta osservazione dell’Assessore Lo Russo, è l’accesso ai risultati, in realtà è ben più ampio (parole incomprensibili), nel senso che ho premesso questo, questa risposta alla risposta puntuale sulle interpellanze, che queste attività oggi per la gran parte, sono finanziate da progetti europei e non solo e per chi, ovviamente, conosce bene questa progettualità per definizione i risultati sono pubblici, quindi che vanno ben oltre questa Sala Rossa. Quindi l’impegno dovuto per queste attività, è non solo portare a conoscenza di tutta la Città e di questo Consiglio, ma andare ben oltre, quindi sono dati assolutamente open e sono questi un po’ gli aspetti su cui dobbiamo lavorare. Chiudo con una proposta che, magari, serve a tutti per, anche, focalizzare le nostre analisi, metteremo a disposizione i contenuti di tutti i progetti a oggi finanziati nell’ambito dei quali sono previste analisi, quelle di sentiment e non solo, affinché tutti noi si possa convergere su azioni comuni. Quindi sarà nostro impegno condividere ancor prima dei risultati che sono un po' una conseguenza, quelle che sono le progettualità all’interno delle quali ci stiamo muovendo su questo tipo di analisi. Quello che volevo… e qui mi taccio, l’invito un po' a tutti è quello di definire politiche comuni affinché il dato che sembra un po' essere il grosso nostro problema, sia necessariamente strumentale a quello che di questi dati potranno essere mezzo, quindi politiche sul territorio e qui l’ultima risposta che do è che questa sentiment analysis non è broadcast, non è diffusa su tutti i temi come sempre emerge dalla discussione, ma come ho detto inizialmente è su temi specifici quali sicurezza urbana, ripeto quello che ho detto prima, mobilità intelligente, gestione di grandi eventi e mappatura dei fenomeni di interesse della Città, quindi oggi su queste verticalizzazioni questa attività viene fatta, grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. |