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TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Allora io, se il Presidente è d’accordo, presenterei velocemente l’atto già integrandolo man mano con gli emendamenti, solo perché, e me ne scuso, è stato anche un errore mio di non buona rilettura, diciamo, del testo, per cui mi si è reso necessario, e credo che anche la Commissione che abbiamo svolto sia stata utile in questo senso, puntualizzare meglio alcuni aspetti, anche già a partire dalla proposizione del titolo dell’ordine del giorno, che lo rende invece un pochino più confacente a quella che poi era la natura dell’atto che ho presentato. Faccio una premessa, anche in partenza, un atto similare era stato presentato dalla Consigliera Grippo, io ammetto che quando l’ho presentato non ne ho avuto contezza, credo che valga la pena comunque richiamare, che c’era un pregresso su cui il Consiglio si era già confrontato, e oggi questo tema, che appunto, ringrazio anche la Consigliera per avere già proposto in tempi passati, è diventato particolarmente urgente, perché anche la discussione parlamentare sta affrontando questa questione, e io credo sia utile, ancorché sia un ordine del giorno e quindi demanda a delle possibilità non proprie dell’Amministrazione, ma di farsi parte attiva nella sensibilizzazione sul tema, richiama, appunto, l’urgenza di poter riaffrontare questo aspetto. Ora, parto subito, appunto, dall’emendamento che va a modificare… il primo emendamento che modifica il titolo, che, appunto era: “Diritto di cittadinanza: ius soli temperato” e viceversa viene invece richiamato il concetto di: “Diritto di cittadinanza e adesione alla proposta di legge di iniziativa popolare: ‘Ero straniero’”, perché questo, poi vedremo, anche nella parte di “impegna” essere il focus. Molto velocemente, io richiamo nella parte di premesse l’aspetto che la nuova legge sulla cittadinanza, dopo essere stata approvata alla Camera, addirittura nel 2015, quindi stiamo parlando di cinque anni fa, è oggi nuovamente in discussione al Senato, e in questo periodo si è tornati a parlare delle modalità con le quali in Italia, anche le persone minorenni possono acquisire la cittadinanza, questo solo per richiamare il fatto che c’è un tema di una certa attualità che è in fase di ripresa. Nel “Considerato che”, poi vi tralascio tutte quelle che sono delle specificazioni, anche su quello che il Consiglio Comunale ha già approvato e discusso in termini di ius soli temperato. Nella parte “Considerato che”, per non appesantire ulteriormente su questi temi, io avrei, sostanzialmente, eliminato i primi 4 capoversi, semplicemente sostituendoli con un emendamento che dice: “Il percorso parlamentare per l’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza sta affrontando un iter complesso che richiede una riflessione estesa a tutto il Parlamento”. Questo, come dico, è per rendere l’atto un pochino più snello. Il secondo punto che viene qui richiamato nella parte del “Considerato”, è quella appunto importante che vedevamo prima, cioè il fatto che siano state raccolte e depositate in Parlamento, all’attenzione del Parlamento 90.000 firme, a supporto della proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Ero straniero”, il titolo esatto della proposta di legge - vale la pena di citarlo - è “Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”, questa attenzione, questo focus messo proprio sull’aspetto dell’inclusione sociale lavorativa è importante, perché la volontà da parte dei depositari, di presentare questa proposta di legge, deriva proprio dal fatto che fossero messi in secondo piano due elementi, il primo è la programmazione dei canali di ingresso per il lavoro, che attualmente non sta lavorando adeguatamente, e il secondo elemento è l’inserimento attivo nella società della popolazione residente che ha già un pregresso almeno, in termini di possibilità lavorative, ancorché, appunto, persone che arrivano da Paesi terzi. Nella parte ulteriore, insomma, che va poi verso l’“impegna”, viene richiamato il fatto proprio, diciamo, dando un pochino più di evidenza, che c’è una parte - io ho messo - di “esprime”, questo è l’emendamento 4, in cui si dichiara appunto l’adesione all’iniziativa e ai contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero”. Ora, anche a questo proposito ho aggiunto l’emendamento che allega la proposta di legge popolare, non sto a leggerla tutta, perché sarebbe lunga e porterebbe via tempo, rammento solo che è articolata in 10 punti e se vogliamo proprio citarne, a mio modo di vedere, i principali, ci sono, diciamo, alcuni suggerimenti e alcune iniziative che tendono proprio a normare in maniera più fluida e favorire l’inclusione dal punto di vista lavorativo. Faccio un esempio: è prevista la possibilità di identificare un permesso di soggiorno temporaneo che faciliti e ulteriormente contribuisca a intermediare tra la domanda di lavoro delle imprese italiane e l’offerta da parte dei lavoratori stranieri, a questo proposito, per esempio, viene introdotto un ulteriore punto che è la reintroduzione del sistema dello sponsor, cioè quello del sistema della chiamata diretta, così come ci sono delle ulteriori iniziative e richieste sulla regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovano in situazione di soggiorno irregolare, allorché sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa. Quindi sono cittadini che, magari, sono già entrati anni fa, hanno un posto lavorativo, hanno un accesso di reddito, ma, di fatto, perdono il permesso di soggiorno e con tutto questo una serie di diritti, e anche, magari, avendo persone che hanno anche una famiglia radicata ma che poi vengono a perdere una serie di possibilità di diritti di inserimento, e via via. C’è un’altra misura che mi sembra interessante che, per esempio, riguarda le misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo, che quindi prevede di amplificare e ampliare il sistema SPRAR puntando su un’accoglienza diffusa più capillarmente, o ancora l’uguaglianza nella prestazione di sicurezza sociale e quindi quello che vuol dire, sostanzialmente, l’accesso alle prestazioni, proprio, e il requisito del permesso di soggiorno di lungo periodo per l’accesso alle prestazioni di sicurezza sociale. Ne cito ancora un’ultima, che mi sembra comunque importante, ne avevamo già anche discusso, che è mantenere garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri e questo, ovviamente, si rifà anche alle normative regionali, per fare in modo che le Regioni diano completa e uniforme attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di accesso alle cure per gli stranieri non iscrivibili al Sistema Sanitario Nazionale. Molto velocemente, ho citato un po’ i punti fondamentali e salienti e, come dico, l’emendamento previsto al numero 3 vede di allegare proprio il testo integrale. In ultimo, ho rivisto la parte di “impegna”, nel senso che anche in base a quanto era emerso dalle osservazioni (parole incomprensibili) condivisibili nella discussione in Commissione, si voleva cercare di evitare di rendere sempre questi ordini del giorno degli atti che votiamo e, nel caso, approviamo di ordine un pochino debole, che non vanno poi ad incidere su delle possibilità, ben sapendo e ben consci del fatto che con gli ordini del giorno noi non possiamo avere un ruolo attivo, però ho cercato di sostituire integralmente la parte di “impegna” in cui: “La Sindaca e la Giunta Comunale si impegnano a promuovere azioni volte a sostenere la discussione in Parlamento e nelle altre sedi competenti della proposta di legge di iniziativa popolare ‘Ero Straniero’” e a questo proposito si consiglia, per esempio, la comunicazione ai parlamentari piemontesi dell’adesione del Consiglio Comunale a questa iniziativa. Ulteriormente, chiedo proprio alla figura del Presidente del Consiglio Comunale - al secondo punto dell’“impegna” - di comunicare al Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, che anche in questo caso, nel caso appunto, come auspico, l’atto verrà votato, il Consiglio Comunale di Torino ha aderito al testo ed ai contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare. Io credo si tratti di un’iniziativa valevole che peraltro, appunto, ha già raccolto quasi 100.000 firme sul territorio nazionale, non vedo motivi per, ulteriormente, rimandare questo atto in discussione, e credo che comunque... faccio presente che, per esempio, il Consiglio Comunale di Milano ha votato, a dicembre, un atto assolutamente parallelo, tra l’altro, presentato in una lista civica con cui ho, ovviamente, rapporti, e credo che sia proprio anche importante il fatto che le principali città italiane diano un segnale e i Consigli Comunali loro inerenti, del fatto che ritengono, proprio perché sono le Città poi gli elementi in cui anche la manodopera e la concentrazione degli stranieri si manifesta in maniera più evidente, diano dei segnali che vogliono cercare dei modi, un pochino più efficaci di superare questa possibilità che inibisce in qualche misura anche l’inserimento, soprattutto per coloro che hanno delle possibilità lavorative da spendere. Grazie. |