Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Questa mozione, che fu depositata nel 2018, aveva bisogno di essere attualizzata e che fosse data una chiara indicazione politica. Le Città si interrogano, la Politica si interroga su quali siano i parametri per la qualità della vita; Torino con le passate Amministrazioni ha confuso il lessico, cominciando a chiamare “parco” tutto: il Parco della Salute, intendendo un complesso ospedaliero; Parco del Valentino, una manifestazione motoristica; è sulla confusione delle parole che si genera la confusione delle vocazioni. Le città del futuro, le città felici saranno quelle che avranno saputo conservare il verde di prossimità, quello che raggiungi camminando a piedi. Questo è molto più che un giardino, è il posto del vicinato in cui possiamo incontrarci con gli altri, persone con cui normalmente non parleremmo, vediamo le persone che chiacchierano tra loro, dai bambini agli anziani, un punto di incontro di comunità, questo non lo dico io, lo scrive Sébastien Mathieu in “Bruxelles en Transition”, che sarebbero quegli atti delle Transition Town, della visione delle città superato il periodo del petrolio. Il Valentino è un parco storico e urbano, è sotto il vincolo dell’UNESCO dal 2010; ha un suo Regolamento, il numero 275, approvato nell’anno 2000, che non prevede nel parco attraversamenti, transiti e soste alcune di autoveicoli, esclusi, certo, quelli di operatori autorizzati. Il parco, quindi, è sotto ogni punto di vista un parco e una zona pedonale; i punti, quindi, 1 e 2 del dispositivo ripristinano il divieto di transito e sosta e fermata in viale Boiardo e in una porzione di via di viale Marinai d’Italia. La Circoscrizione 8, dobbiamo ricordarci - tra l’altro, non è neanche a guida 5 Stelle -, si è già espressa per rimuovere la colata di asfalto che ne sagoma e limita gli spazi. Il parco è il luogo più fortemente deputato alla creazione del senso di appartenenza, che il cittadino che vive in quel luogo o vi abita vicino viene ad acquisire; la sensazione di affetto per un luogo si lega ai ricordi che ognuno di noi ha su quel determinato spazio e sulla storia e la funzione che, soprattutto nel caso di uno spazio verde, deve servire come piacevole luogo di relazione, di scambio e confronto. Non dobbiamo sempre riempire gli spazi, non dobbiamo intrattenere i cittadini, dobbiamo dare i necessari spazi per pensare, per correre, per passeggiare, e la costituzione del Comitato di Gestione del Parco è quell’atto dovuto, ma purtroppo mai applicato, di riappropriazione dei cittadini che si prendono cura degli spazi cittadini. Ci è stato rimproverato, Presidente, in questi tre anni di non avere visione; credo che questa mozione, questa del Parco del Valentino, sia una visione così in linea coi tempi, con i problemi climatici, con le necessità di spazio all’aperto, di socialità, di una visione anche molto nordeuropea di parco, con una vocazione alla bellezza, alla mediazione e anche alla contemplazione come - mi piace ribadirlo - ci ha detto Papa Francesco; nella “Piramide di Maslow”, la famosa piramide dei bisogni e necessità, sono distinte le necessità e i bisogni in cinque differenti livelli, e io credo che, dopo quelli assolutamente solo fisiologici, ci sia il secondo punto, che è la sicurezza e la protezione, e il terzo, i bisogni di appartenenza, gli affetti e l’identificazione. Io credo che questi due punti vadano in qualche modo messi in relazione in un parco che non deve essere più mercificato. E questa è la grande sfida, favorire iniziative che rispettino la tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale, naturalistico in esso presente, per quella che è tutela e la cura dei beni comuni, tutto a garanzia delle future generazioni. Io invito, tra l’altro, le Minoranze a pensare e a rileggere questo testo della mozione, perché può essere, visti anche gli atti precedenti che sono stati fatti e sono stati votati, proprio anche richiesti dai ragazzi dei Fridays for Future, da tanti altri atti che abbiamo fatto proprio nella tutela del verde in quell’ambientalismo che deve in qualche modo renderci tutti molto più simili, a votarla, perché dà un bell’indirizzo chiaro e verde al parco. Grazie. |