Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Allora, ha presentato un’interpellanza, il Consigliere Magliano, in seguito a un sopralluogo in via Bellardi 71, allegando delle fotografie. A tale proposito riporto innanzitutto quanto riferisce il Servizio Pianificazione della Divisione Urbanistica in merito al primo quesito posto dall’interpellante: “L’Ambito di Piano Regolatore, denominato Basse di Dora, area normativa M1, isolati misti, prevalentemente residenziali, con prescrizioni particolari, è stato individuato con la Variante 194 al Piano Regolatore, che ne ha previsto la trasformazione in una specifica scheda di Piano Regolatore. La scheda di PRG prevede la trasformazione dell’area con un indice territoriale pari a un metro quadro di Superficie Lorda a Pavimento per metri quadri di Superficie Fondiaria, di cui 0,7 metri quadri, SLP metro quadro di SF, Superficie Fondiaria, appunto, di edificazione privata, pari a metri quadri 4.439,50, comprensiva dell’area di proprietà della città e di metri quadri 250, localizzati in adiacenza all’area di concentrazione edificatoria che verrà acquisita dai proponenti per un valore stimato dall’Area Patrimonio pari a 85.700 Euro, comprensivi della SLP generata di 250 metri quadri; 0,3 metri quadri di SLP al metro quadro di SF, di Superficie Fondiaria di edificazione riservata alla Città, pari a metri quadri 1.795,50 di SLP da porre nell’area ceduta alla Città, pari a metri quadri 1.008, a sud dell’Ambito. La cessione per standard urbanistici dell’area centrale per almeno 2.000 metri quadri. L’area era originariamente occupata principalmente dalla sede della Ghibaudi S.p.A., ora demolita in fase di bonifica. In data 21/09/2016 i proprietari hanno presentato la proposta di PEC, che è stata integrata in data 14/07/2017 e, successivamente, in data 18/12/2017 e da ultimo in data 29/07/2019. Il PEC ad oggi è in corso di istruttoria, pertanto non è ancora stato approvato dalla Giunta Comunale e conseguentemente le aree previste a servizio pubblico da cedere alla Città ad oggi sono ancora in proprietà privata. La proposta del Piano Esecutivo, depositata agli atti degli uffici, prevede al momento le seguenti principali opere e destinazioni: l’area di cessione pari a 2.352 metri quadri, sarà adibita a spazio pubblico con area gioco bimbi e zone di collegamento tra la scuola e la via Basse di Dora, le cui opere di urbanizzazione saranno realizzate a scomputo degli oneri dovuti, risultando per un totale di 310.000 Euro circa. Le aree restanti per servizi pari a 2.233 metri quadri saranno invece monetizzate per un importo pari a 324,65 Euro al metro quadro, per un totale di 573.868 Euro, come valutato da perizia asseverata dal professionista e da parere dell’Area Patrimonio. La LSP privata sarà posta all’interno dell’area di concentrazione edificatoria prevista nella porzione a nord dell’Ambito distribuita su due edifici residenziali a 7-5 piani fuori terra, l’uno che si affaccerà sull’area di cessione per servizi pubblici in prosecuzione ottica della via Monte Pertica e l’altro su via Bellardi. In data 02/03/2018 le proprietà durante un incontro presso l’Area Urbanistica hanno comunicato che il titolare dell’impresa che avrebbe dovuto effettuare i lavori è deceduto e che vi erano pertanto perplessità sul proseguo dell’iter di approvazione del PEC. Con nota del 10 maggio 2018 veniva, invece, confermata la volontà a procedere. Con determinazione dirigenziale 44538126 del 02/10/2018, Allegato 1, l’Area Ambiente della Città ha escluso con relative prescrizioni il PEC dalla fase di valutazione della VAS, esprimendo il giudizio di compatibilità col piano di classificazione acustica, PCA, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 20 dicembre 2010. Attualmente è in fase di redazione lo schema di convenzione urbanistica del PEC, che a seguito della condivisione con i proponenti sarà pubblicato nell’Albo Pretorio della Città e contemporaneamente inviato alla Circoscrizione 6 per il parere di competenza, per poi procedere con l’approvazione del PEC da parte della Giunta Comunale. Si evidenzia che con atto unilaterale d’obbligo, del 15 maggio 2012, i proponenti si erano impegnati a seguire le demolizioni, le bonifiche, i frazionamenti, la cessione dell’area in favore della Città entro 18 mesi dall’approvazione della Variante 194. A seguito di diverse richieste di proroga del citato termine, tale data è stata prorogata al 15/11/2019. Vista la scadenza del 15/11/2019, i proponenti hanno presentato in data 12 dell’11 2019 all’Area Urbanistica e al Servizio degli adempimenti tecnico ambientali una richiesta di sospensione della procedura di approvazione del PEC e di proroga dei tempi di avvio dell’attività di bonifica, di cui al procedimento di bonifica del sito, codice anagrafe 2186, area Ghibaudi Mario S.P.A., peraltro senza nulla menzionare per quanto riguarda la cessione dell’area in favore della Città. Nella stessa richiesta viene altresì comunicato che è in corso di valutazione la possibilità di una trasformazione dell’area a diverso mix funzionale, eventualmente anche con attività commerciali. In riferimento alla suddetta nota, in data 24/12/2019, protocollo 4824, il Servizio Pianificazione ha preso atto della richiesta di sospensione della procedura relativa al Piano Esecutivo Convenzionato fino al prossimo 31 dicembre 2020, termine altresì previsto per l’inizio dei lavori di bonifica, come da determina dirigenziale dell’Area Ambiente. Il Servizio comunica altresì di aver concluso l’istruttoria tecnica di propria competenza. Per quanto riguarda il secondo quesito posto dall’interpellante, ovvero se siano state svolte indagini sulla presenza di amianto, il competente ufficio dell’Area Ambiente si occupa della pratica dal 2011, quando ARPA ha chiesto la bonifica delle coperture in cemento amianto, ed è stata perciò adottata l’ordinanza 2614411 in capo alla società Magusa S.a.S di Ghibaudi. Nel 2013 ARPA ha comunicato che l’intervento era stato svolto ed era consistito nella rimozione..., se il Consigliere poi dopo desidera, dispongo di una copia dell’esito dell’accertamento completo, quindi della rimozione dell’amianto. In riferimento alle domande del Consigliere poste nel terzo e quarto punto, il Servizio Ciclo dei Rifiuti sottolinea che l’area in argomento è privata e che, essendo oggetto di convenzione urbanistica, le richieste di adempimento rispetto al ripristino delle migliori condizioni di decoro dovrebbero essere gestite dalla Divisione Urbanistica. L’eventualità di intervenire con un’ordinanza è praticabile in situazioni ordinarie, dove vi sia una proprietà privata indecorosa e non, anche come in questo caso un rapporto convenzionale con l’Urbanistica. L’ufficio ritiene pertanto che in tali specifici casi debba essere l’Urbanistica, nell’ambito dei rapporti in essere con i proponenti il PEC, a dover richiamare la proprietà al mantenimento del decoro delle aree, anche con l’ausilio della Polizia Municipale. Solo dopo tali passaggi, qualora infruttuosi, sarebbe possibile valutare come procedere. Il Servizio chiederà comunque ad AMIAT di prestare particolarmente attenzione alla zona, sebbene anche il perimetro esterno del terreno, più o meno recintato, almeno nella fascia di 2 metri, dovrebbe essere mantenuto sempre a cura della proprietà, ai sensi dell’articolo 30, comma 1, del Regolamento Rifiuti. A tal proposito ho anche ricevuto una nota dal Comandante della Polizia Municipale, in cui si informa che le problematiche afferenti all’area di via Bellardi 71, dove insiste l’ex Officina Meccanica Ghibaudi & Mignacco, sono state affrontate dal personale del Comando della Sezione 4, che ha svolto nel tempo numerosi interventi di verifica. Dal primo sopralluogo effettuato a novembre 2017, congiuntamente ad un rappresentante della proprietà, un responsabile dell’Ufficio Verifica Edilizia della Città ed al personale dell’ASL, l’area resta comunque oggetto di numerosi esposti trattati dagli agenti di zona. C’è ancora una pagina... Recentemente è stata compiuta una verifica, in occasione del forte vento, che ha causato il parziale abbattimento di una porzione di recinzione perimetrale; in tale circostanza è stato contattato il proprietario del fondo, che ha provveduto a far ripristinare e coprire con teli oscuranti la recinzione abbattuta e, tramite suoi incaricati, a ripulire l’area interessata. Non è stata notata la presenza di gatti all’interno dell’area di via Bellardi, oltre alla colonia felina autorizzata, ubicata nel cortile del Circolo Didattico Kennedy. Il Comandante Bezzon conclude assicurando che i monitoraggi proseguiranno, compatibilmente con le altre attività d’istituto. Per quanto riguarda il quinto punto, laddove si chiede se sia stata accertata la presenza di una colonia felina abusiva all’interno dell’area, sotto una tettoia appositamente realizzata, e se l’Amministrazione intenda svolgere i necessari approfondimenti, anche in considerazione di quanto disciplinato dall’articolo 36 del Regolamento 320 per la tutela ed il benessere degli animali, l’Ufficio Tutela Animali evidenzia che sul territorio di Torino non sussistono colonie feline abusive, in quanto i gatti liberi o di colonia sono tutelati dal Regolamento 320, particolarmente agli articoli 29 e 30. Ciò premesso, in data 9 gennaio 2020 l’Ufficio Tutela Animali rispondeva a un’email del 2 gennaio 2020, ricevuta dal Comitato Torino BCPS, ribadendo quanto scritto nella precedente email del 3 aprile 2019, con le parole che riporto di seguito: “La colonia felina di via Bellardi non è abusiva, ma è regolarmente censita dal 2011 con Protocollo 4317, autorizzata dall’allora dirigente, architetto Giuseppe Portolese, ubicata all’interno della Scuola dell’Infanzia Bellardi; è composta da cinque gatti, tutti sterilizzati, e quindi non sussiste il pericolo di ampliamento incontrollato. Il Dirigente Scolastico, in accordo con l’UTA, Ufficio Tutela Animali, aveva consegnato le chiavi della struttura scolastica alle gattare di riferimento, per permettere loro di alimentare e curare i gatti, i quali tuttora continuano ad essere alimentati esclusivamente all’interno della scuola e non nell’area denominata precedentemente come cantiere. L’estrema vicinanza dell’area alla scuola determina la logica naturale frequentazione dei felini. Le gattare hanno garantito che alimentano i gatti solo l’interno della scuola, ma sanno dell’esistenza di un signore che occasionalmente lascia il cibo nell’area. Le stesse hanno rilasciato più volte il loro numero di telefono sulla griglia per essere contattate da questo signore sconosciuto e comunicargli di non lasciare il cibo, ma invano. Infine preme puntualizzare che, poiché l’area in oggetto dell’interpellanza non è un habitat dove risiedono i felini, ma è unicamente un luogo di passaggio degli stessi, l’Ufficio Tutela Animali non deve intervenire necessariamente o svolgere approfondimenti, ai sensi del Regolamento 320, articolo 36”. |