Interventi |
IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Allora, l’Istituto Salvemini che è costituito da sette attività suddivise in cinque plessi e conta 1.033 iscritti, in via Coggiola, Castello di Mirafiori c’è una parte di questi plessi, ma l’immobile non è soltanto adibito ad edilizia scolastica. L’edificio coinvolto nell’interpellanza è composto da tre blocchi più un blocco palestra- piscina. Nel primo blocco è collocata la scuola dell’infanzia statale, l’ex nido, ora vuoto. Nel secondo blocco, lato via Coggiola, distribuite su due piani sono collocate le nove classi di primaria e lato Strada Castello sono sempre distribuite su tre piani le sette classi di secondaria di primo grado. Ci sono altri due piani ammezzati usati come laboratori. Nel terzo blocco, strada Castello, è collocato il CPA 3 con 12 aule distribuite su tre piani e lato via Coggiola vi sono numero 12 aule vuote distribuite su tre piani, in precedenza utilizzate per le classi di scuola secondaria di primo grado. Questi due locali, i locali dei due piani ammezzati sono utilizzati in parte come laboratori, questo giusto per fare un inquadramento dei locali a disposizione, è meglio specificare. Allora, negli ultimi anni c’è stato un calo degli iscritti, un calo degli iscritti che tra l’altro in comune ha tutta, diciamo, la situazione scolastica torinese ed è stato deciso di collocare tutte le classi in un unico blocco dell’edificio. Questa decisione è stata presa in autonomia dalla Dirigenza Scolastica, chiaramente anche per ottimizzare tutta una serie di questioni, anche per esempio il problema di sorveglianza. Per le 12 aule vuote l’Edilizia Scolastica aveva quantificato un’ingente spesa nel caso in cui si fosse voluto riutilizzarle per altre attività scolastiche. Un’associazione ONLUS, con richiesta formale del 24 luglio 2019, a seguito di approfondite valutazioni ed incontri congiunti anche con gli Assessorati competenti, Leon e l’Assessorato Di Martino, ha richiesto alla Città di Torino di poter utilizzare questi spazi; l’utilizzo chiaramente è gestito da un tipo di convenzione definita con la Direzione dei Servizi Educativi che sono convenzioni diverse dalle concessioni patrimoniali classiche, quindi l’utilizzo di questi spazi di quell’edificio in oggetto per lo svolgimento di attività di divulgazione scientifica di carattere didattico a studenti, famiglie, formazione di docenti e costruzione di progetti in collaborazione con altre realtà didattiche del territorio. L’associazione ha inoltre precisato che in tale richiesta avrebbe anche provato a sobbarcarsi i costi di adeguamento che sono stati stimati come prima stima di circa 95.000 euro, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti e organismi privati interessati a sostenere economicamente tale iniziativa. Nella fase attuale, forniti tutti i chiarimenti di carattere tecnico, si è in attesa del progetto definitivo da parte di detta associazione al fine di attuare successive procedure finalizzate alla convenzione di cui ho parlato prima. Per quanto riguarda altre proposte che contemplano l’utilizzo di detti spazi con attività non di carattere didattico si rendono necessari numerosi interventi di compartimentazione antincendio rispetto agli ambienti scolastici oltre a quelli edilizi di manutenzione straordinaria, con costi di intervento stimati dagli uffici pari a circa 500.000 euro per i quali non ci sono disponibilità economiche di bilancio. Tale valutazione era stata fatta in precedenza, in riferimento alla richiesta di poter accogliere in detti spazi la Biblioteca Mirafiori poi sistemata in altri spazi. Questo è un problema chiaramente della compartimentazione antincendio dei locali pubblici che poi possono essere destinati a diverse attività; è molto importante perché chiaramente ha tutta una serie di problematiche difficili da risolvere, in alcuni casi e nella maggior parte dei casi molti costosi. Contando le aule, lo spazio a disposizione delle due scuole, comprese quelle poste ai piani ammezzati, il rapporto aule-lavoratori è rispettato. L’Edilizia Scolastica dovrà pertanto verificare se ci sono limitazioni rispetto alle destinazioni d’uso di singoli spazi e se è possibile inserire attività non scolastiche nei rimanenti spazi, qualora fosse fattibile bisognerebbe individuare le modalità adeguate per consegnare questa porzione dell’edificio al patrimonio della Circoscrizione perché gestisca le richieste, assegnazioni e bandi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Torino Scienze...vado a memoria perché non ce l’ho scritto. Verifico, mi sembra sia Torino Scienze. IARIA Antonino (Assessore) Sì, posso essere un po' più veloce, basta dire due cose interessanti visto che il Consigliere Magliano ha giustamente portato il tema sugli spazi degli edifici scolastici vuoti? Sì, è un ragionamento che stiamo già facendo e anche chiaramente è in un buon stato di avanzamento lavori, chiamiamolo così, proprio perché la prima fase è quella di mappare tutti gli edifici vuoti e riuscire a creare non solo una mappa geografica degli edifici, ma collocare nel territorio per riuscire a capire anche quali altri fattori sono insiti o sono pregnanti di quel territorio lì per fare delle politiche di riutilizzo di quegli spazi magari mirati alla riqualificazione del territorio stesso. Quindi sì, sarei anche contento se si facesse una Commissione sul tema; a breve, io penso nell’ordine di 20 giorni, avremo proprio diciamo la possibilità di una banca dati per poter già far vedere alcune di queste possibilità. L’altra risposta che volevo dare a verbale che forse prima non si è sentita, l’associazione è Torino Scienze e confermo, grazie |