Interventi |
TRESSO Francesco Ma guardi, Presidente, io francamente non pensavo di intervenire, però l’intervento che mi ha preceduto mi stimola un paio di riflessioni e forse lo faccio più in qualità di Vicepresidente della Commissione Urbanistica che non parlando così per parlare a caso e a vanvera di argomenti che non ineriscono quello che oggi andiamo a discutere. Nulla da eccepire sull’ampliamento e la ristrutturazione della tettoia di 30 metri quadri del parcheggio del C.S.I., però questo aspetto che effettivamente… non ci siamo proprio contraddistinti in questa legislatura per un’attività fervida, diciamo, dal punto di vista anche della proposizione della componente urbanistica, studiando delle varianti, capendo in che misura era possibile adeguare la richiesta della città a delle possibilità anche di incontrare quello che, da un lato è il mercato, dall’altro sono le visioni sulla Città. Viene citata una variante che modifichi in maniera radicale la possibilità… diciamo… del futuro del Torino, ma noi in realtà abbiamo una Variante che è uno strumento mica da ridere, è uno strumento altro che importante una Variante Generale; in virtù di quella Variante abbiamo onestamente inibito tutta una serie di altre attività che invece attengono a quella che è l’ordinaria manutenzione di uno strumento regolatorio e penso che anche l’Assessore sarà d’accordo che comunque non è stata una Giunta o meglio un Assessorato, chi l’ha preceduta e lei stesso, che sia stato particolarmente fervido dal punto di vista della costruzione di varianti al… diciamo allo strumento urbanistico. Il che vuol dire o che la Città, e accettiamo questo, è assolutamente in stato di stallo, ferma, immobile ed è meglio non fare l’onda perché se no ci travolge, oppure segnale, ancorché non dico neanche critico, ma almeno da considerare, che c’è un’attività che è un pochino rallentata, ecco. Allora questo fatto però… (io tra l’altro non credo sia la Conferenza dei Capigruppo la sede idonea in cui se ne è parlato, ma se ne è parlato abbondantemente nella Commissione Urbanistica a cui lei era presente in settimana), questo fatto che ci sia un’impasse sull’interpretazione di una normativa regionale e che comunque, è stato detto, richiederà un confronto (peraltro è stata già depositata anche una serie di proposte di variazione che riguardano un approfondimento che come Comune dobbiamo fare), ma un’interlocuzione anche con lo strumento sovraordinato, però anche qui non possiamo rimanere in una situazione di nuovo di impasse e di stallo perché la Maggioranza al suo interno ha delle visioni differenti e delle componenti che la pensano in maniera diversa anche nella risposta che diamo. Io lo dico proprio come Città, come uffici che devono rispondere comunque a una normativa che esiste, è sovraordinata e quindi a quella dobbiamo attenerci, abbiamo tutta la facoltà politica di intervenire, però che ci sia chiarezza; ahimè, purtroppo la chiarezza deve farsela in primis la Maggioranza su questo punto perché non è sufficiente dire: “Ma allora le Minoranze facciano loro le loro valutazioni”, ma finora non le abbiamo neanche potute fare perché tanto avete sempre deciso come ritenevate. Allora su questo io sono assolutamente disponibile a fare degli approfondimenti, però la linea la detta lei, diciamo quali sono i tempi, diciamo qual è la road map, la strada che percorriamo, ma non possiamo permetterci semplicemente di rimandare ad libitum dei processi, dei procedimenti che invece richiedono formalmente di dare delle risposte. Questo è, a mio modo di vedere, grave, cioè vuol dire non affrontare la situazione, ma semplicemente rimandarla. Quindi mi sembra che, tutto sommato, non sia poi così inopportuno che anche in questo consesso, all’interno della Sala Rossa, noi discutiamo di quello che è un approccio che, in questo momento, sta frenando, se non addirittura proprio ha congelato, una situazione, in attesa di capire quali saranno le mosse. Però ce lo dica lei quali sono le mosse, nel senso che noi siamo anche disponibili a ragionarci, a farci delle valutazioni insieme, però francamente in questo momento - e questo, l’avviso, è stato quello che è successo nella Commissione della settimana scorsa - abbiamo semplicemente detto: “Allora sospendiamo l’atto e non ne parliamo più”; non mi sembra sia il modo, come dire, responsabile e ragionevole di affrontare questa situazione. |