Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Voglio ringraziare la Maggioranza per la presentazione di questa delibera di cambio Presidenza, che mi aspettavo fosse opportunamente motivata da ragioni concrete e politicamente valide, quindi non esclusivamente sull'appartenenza a un Gruppo di Minoranza o di Maggioranza. Le Commissioni Consiliari, sulla base dell’Articolo 10 Comma 1 del Regolamento del Consiglio Comunale, sono organi del Consiglio nella sua interezza, Minoranza e Maggioranza, e non rappresentativi organi della sola Maggioranza, uno, e certamente come tutti in questa Sala condividiamo, non sono organiche alla Giunta. Inoltre, per quanto riguarda le Commissioni Speciali, come ad esempio la Commissione Smart City, vorrei citare l'Articolo 24 Comma 6: “Il nominativo del Presidente e dell'eventuale Vicepresidente, deve essere preventivamente approvato dalla Conferenza Capigruppo”. Infatti la delibera, con cui mi era stata assegnata la Presidenza per le dimissioni volontarie del Presidente precedente, era stata approvata preventivamente dalla Conferenza dei Capigruppo, predisposta dall'Ufficio di Presidenza, e non da una parte politica, e votata dal Consiglio Comunale nella sua interezza, con il voto di tutti i 28 Consiglieri Comunali presenti in quel momento, compresi quindi 6 voti delle Minoranze. Nella delibera c'era solo il cambio Presidenza. Mi aspettavo, pertanto, una delibera definita dalla Conferenza dei Capigruppo e quindi a firma dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale e non una delibera di iniziativa consiliare della Maggioranza. Mi chiedo quanto è regolare dal punto di vista di Regolamento e Statuto tale forma e tale azione di forza da parte della Maggioranza? Si passa sopra al Regolamento e Statuto senza motivazioni concrete per i soli fini legati all’avere un Presidente di Maggioranza? Tra parentesi, il cambio di Presidente è gestito dall'Articolo 17 del Regolamento Comunale. Inoltre nello Statuto della Città di Torino l'Articolo 32 disciplina le Commissioni Consiliari, ma nulla riferisce in merito all’appartenenza alla Maggioranza o alla Minoranza del Presidente, se si fa eccezione della Commissione Controllo di Gestione o delle Commissioni di Indagine, così com’è successo per la Commissione di Indagine per i fatti svoltisi il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo. In definitiva dal punto di vista del Regolamento del Consiglio e dello Statuto della Città di Torino, visto che è stato citato, la funzione del Presidente di una Commissione è quello di essere garante di tutte le istanze che provengono sia dalla Maggioranza, sia dalla Minoranza e in particolare, all'articolo 33 citato dello Statuto, è prevista la tutela delle Minoranze, non della Maggioranza, nelle attività delle Commissioni e garantendo che il ruolo di Vicepresidenza, sia alla Minoranza solo nel caso in cui non risulti già assegnato come presidenza. Nulla viene detto sul fatto che il Presidente appartenga alla Maggioranza, articolo 33 dello Statuto. Pertanto, tornando nello specifico della delibera che stiamo discutendo, trovo interessante leggere la forte motivazione politica che ha portato la Maggioranza, signor Presidente, a presentare questa richiesta di delibera, una motivazione che mi sarei aspettato, risiedesse, nel fatto che i lavori che ho organizzato, coordinato e gestito a partire dal 22 gennaio 2018, non avesse rispettato, o non abbia rispettato, scusate, c’è un errore, non abbia rispettato le esigenze della Giunta e della Maggioranza, così come previsto all'articolo 33 comma 3 dello Statuto della Città di Torino. Nella delibera, infatti, si legge come motivazione unica: “Allo stato attuale la carica di Presidente e Vicepresidente della Commissione Speciale Smart City, sono entrambe ricoperte da Consiglieri dei Gruppi di Minoranza del Consiglio Comunale”. Visti i due anni di lavoro svolti organizzando il lavoro della Commissione, come motivazione mi sembra non solo banale, ma anche strumentale. Vorrei sapere quando la Maggioranza non si sia sentita rappresentata dai lavori della Commissione Smart City. Ma vista la povertà di motivazioni e la loro strumentalità, se ne deduce che la Maggioranza concordi sul modo di affrontare le tematiche in questi due anni e cito tre macrotemi: gestione dei dati dei cittadini. Abbiamo discusso più volte della politica dei dati che si stava implementando nella Città di Torino per alcuni progetti, ad esempio WiFi su via Garibaldi o per alcuni strumenti della città, come Torino City Lab, per il quale a verbale più volte l'allora Assessore all'Innovazione aveva riferito che non c'era nessun interesse a fare in modo che i dati, raccolti con il progetto del Torino City Lab, restassero in mano pubblica, evitando il far west che si può generare con sperimentazioni che atterrano sulla città con il solo scopo di impossessarsi gratuitamente dei dati dei cittadini di Torino. Così com’è successo con il bike sharing in free floating, sono arrivati e sono spariti, hanno preso i dati dei cittadini di Torino e poi hanno lasciato le biciclette in giro per la città senza manutenzione. Altro macrotema: rischi legati alle onde elettromagnetiche del 5G. Abbiamo audito più volte ARPA Piemonte che ci ha reso edotti su come da maggio 2011, quindi non da ieri, da 8… anzi da 9 anni, perché siamo nel 2020, l'esposizione sia classificata possibile cancerogeno dall'Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro dell'Organizzazione Mondiale Sanità, quindi non è un gruppetto di negazionisti, e che inoltre si stanno autorizzando nuovi impianti 5G, ma non si hanno gli strumenti validati per fare i controlli previsti dalla legge, questo ci hanno detto ARPA Piemonte il 30 agosto 2019. Per la qualità dell'aria non permettevano di usare strumenti che non fossero validati. Quindi si autorizzano, ma non si hanno strumenti validati e veniva detto in Commissione a verbale da ARPA Piemonte. Sul tema a costo zero per la Città a fine giugno 2019 abbiamo anche audito la dottoressa Belpoggi, dell'Istituto Ramazzini di Bologna, il cui studio sugli effetti dei campi elettromagnetici ha portato a riaprire la classificazione degli effetti, così come abbiamo discusso con Legambiente Piemonte e ISDE e anche l'Ordine dei Medici di Torino sul tema. In ogni audizione è emersa la necessità di attuare misure concrete di tutela, in quanto mancano informazioni certe sui rischi. Anche se la scorsa settimana la sentenza della Corte d'Appello di Torino, ha dato indicazioni ben precise in linea con i lavori svolti dalla Commissione in questi due anni e ne discuteremo nel dettaglio quando affronteremo l'interpellanza che ho presentato, sulla sentenza della Corte d'Appello. Software e strumenti open source, andando in direzione opposta agli indirizzi del Consiglio, si è presa l'intera gestione delle e-mail cittadine e le si è messe in mano a Google, così come si è persa, praticamente, traccia e ne abbiamo discusso recentemente in Commissione, dell’attività che la precedente Giunta aveva avviato nel 2014, per portare l'intera infrastruttura software della Città verso il software libero. Quindi ringrazio nuovamente la Maggioranza per questa delibera, perché ha messo nero su bianco che in questi due anni il lavoro svolto come Presidente, anche nel momento in cui non era allineato ai lavori della Giunta, era corretto e rappresentativo dell'indirizzo politico del Consiglio Comunale nella sua interezza, Consiglio Comunale nella sua interezza, Maggioranza e Minoranza che ha votato la delibera di nomina, non è solo di nomina di Maggioranza. E voglio, in conclusione, esprimere la mia solidarietà alla Consigliera Pollicino, che mercoledì 22 gennaio, quindi tra due giorni, riceverà lo stesso mio trattamento nella Commissione Pari Opportunità e non in Consiglio Comunale, in quanto si discuterà la mozione presentata dalla Maggioranza per toglierle la Presidenza, senza nessuna motivazione concreta legata al modo in cui ha gestito i lavori di Commissione quest'anno, ma solo sul fatto che si vuole la Presidenza della Commissione Pari Opportunità. Con questo voto, si indica che Regolamenti e Statuti non servono a nulla, ma basta avere i voti e li si ribalta a proprio piacimento e per i propri scopi. |