Interventi |
LO RUSSO Stefano Sì, avrei avuto piacere di discutere anch’io. Effettivamente avrei immaginato, Presidente, che lei questo passaggino lo facesse prima dell’avvio della seduta relativamente alla questione della segretezza della discussione. Quindi, se può gentilmente verbalizzare quello che eventualmente... Io non lo ricordo, per cui se l’avete fatto e non ero presente. Se gentilmente può verbalizzarlo, così… O magari ero presente ed ero distratto, può anche essere. Grazie, Presidente. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. È con un po’ di dolore, onestamente, che mi accingo ad intervenire oggi in Aula, perché avrei certamente gradito evitare di farlo attraverso un gesto simbolico che mi sarei aspettato, dal punto di vista politico, da parte della Vicepresidente Ferrero, che, resasi conto, nell’oggetto specifico che ha generato questa deliberazione, di aver travisato completamente il ruolo istituzionale, ha pubblicamente chiesto scusa; le è mancato l’ultimo pezzo, che era quello di arrivare dimissionaria in Consiglio Comunale ed eventualmente vedersi respingere le dimissioni, proprio nell’ottica di dare un segnale forte e tangibile di aver capito l’errore. E non mi stupisce, a differenza di molti, il fatto che come un sol uomo, diciamo così, il Movimento 5 Stelle difenda oggi la sua Vicepresidente. Dico “la sua” e me ne dolgo anche qua, perché oggettivamente lo diceva bene il Consigliere Magliano e prima del Consigliere Magliano l’hanno…, il ruolo di Presidente del Consiglio, di Vicepresidente dell’Ufficio di Presidenza lo hanno svolto in maniera veramente super partes tanti altri colleghi, ma mai come in questa vicenda e mai come in questo mandato abbiamo visto un totale disprezzo del senso istituzionale, come quello che è stato esercitato da questo mandato del Movimento 5 Stelle e nella fattispecie dalla collega. Collega che peraltro rappresenta pienamente l’opinione prevalente del Movimento 5 Stelle. È salita alle cronache per la famosa vicenda dei frutteti da piantare nella Città di Torino e poi ulteriormente ha sviluppato la sua autorevolezza parlandoci del suo modello olimpico, in prima linea per le battaglie No TAV, una collega che ha definito i centri sociali necessari come gli ospedali. Quindi diciamo che l’antologia... cito questi quattro, ma potrebbero… E quindi è esattamente quello che siete voi, colleghi 5 Stelle, cioè quindi io lo capisco anche che simbolicamente vi raduniate intorno alla collega Ferrero, perché correttamente rappresenta esattamente il vostro concetto di città, una città con i frutteti, ben venga, eh, attenzione bene, una città che vede i centri sociali e le occupazioni necessari come gli ospedali, a tacere dei danni che avete fatto sul tema della perdita delle Olimpiadi, che sono andate a Milano e Cortina. Il problema di fondo però qui non è di carattere politico, ma è di carattere istituzionale, perché l’atto io l’ho firmato, l’atto predisposto dal collega Magliano, perché effettivamente l’episodio è di una gravità istituzionale esagerata. Lo ricordo perché qui tutti hanno la memoria un pochino corta: la nostra Sindaca Appendino, non in quanto esponente del Movimento 5 Stelle, ma in quanto Sindaco della Città di Torino, a un tavolo convocato in Prefettura col Prefetto per una sorta di negoziazione con gli occupanti della Cavallerizza…, tra l’altro io, non so se si ricorda, Sindaca, io le feci i miei complimenti per l’astuzia che avete dimostrato lei e il Prefetto nel, fondamentalmente, far firmare un pezzo di carta, il famoso Protocollo, evitare lo sgombero forzato e poi chiudere e di fatto poi dieci giorni dopo far approvare in Giunta la presa d’atto del Masterplan del Piano Unitario di Riqualificazione in un grande capolavoro tattico, di cui le do atto. È riuscita a sgomberare la Cavallerizza con grande astuzia. Quindi io le riconosco, in questo senso, una discreta capacità, anzi, una capacità tattica politica non indifferente. Quindi noi le rendiamo grazie e di aver sgomberato la Cavallerizza e le rendiamo grazie anche di aver approvato il 30 di dicembre il Piano Unitario di Riqualificazione a firma dell’Assessore Iaria, che, come abbiamo avuto modo di dire, è un Piano che, essendo attuativo delle delibere di Giunta del 2012 e 2013 mai modificate, è un Piano Unitario di Riqualificazione pienamente coerente con quella che era la nostra visione di riqualificazione della Cavallerizza. E quindi non possiamo far altro che, sotto questo profilo di merito, essere d’accordo, questa volta, con quanto avete fatto, nello sgombero e nell’approvazione del Piano di Riqualificazione della Cavallerizza. Il punto qui è un altro, e mi rivolgo, mi dispiace farlo direttamente, però, stante il fatto che queste sono le modalità con cui si è deciso di discutere pubblicamente, e mi tocca farlo direttamente alla collega Ferrero, sta nel non aver capito che il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Comunale ha tanti onori: la fascia, le foto, il record di matrimoni, le presenze, i discorsi, tutte le cose che la Consigliera Ferrero ci dispensa sui suoi profili social e in tutta la città, diciamo così, con un tasso di presenzialismo piuttosto rilevante, di cui peraltro le diciamo anche grazie, perché effettivamente poi lei, davvero, più parla e più rende chiaro qual è l’assetto generale dell’Amministrazione Comunale. Il tema è che però ha anche degli oneri, Vicepresidente Ferrero, e tra gli oneri ci sono quelli di rappresentare la Sala Rossa nella sua interezza. Ed è evidente che, nell’ambito di un tavolo di trattativa in cui si siede il Sindaco per cercare un accordo con degli occupanti abusivi di una parte di un immobile comunale, vedere lei, Vicepresidente Ferrero, seduta al tavolo dalla parte degli occupanti, cioè lei ha due strade: si dimette da Consigliera Comunale, da Vicepresidente, e fa tutto quello che vuole. Non può dimetterla l’Appendino, invece Montanari l’ha dimesso lei, quindi Montanari è anche titolato per certi versi a partecipare a tutti i tavoli che vuole. Ma Montanari è Montanari, è stato giubilato dall’Appendino, ci può stare, il giorno dopo è un libero cittadino, non ha ruoli istituzionali, non rappresenta più la Città e quindi conseguentemente vada a tutti i tavoli che vuole. Lei no, Vicepresidente Ferrero! Lei è la rappresentante non della sua forza politica o delle sue idee, è la Vicepresidente del Consiglio Comunale e forse il livello di polemiche che abbiamo in qualche modo innescato - non ce ne voglia, veramente, mi creda, nulla di personale, è una questione istituzionale e di ruolo - l’avrà indotta a chiedere scusa. Il problema è che noi delle sue scuse non ce ne facciamo niente. Se poi queste scuse, invece che rivolgerle a noi, che siamo i Consiglieri Comunali, le rivolge ad Appendino, e allora, cioè, qualche piccolo problema di comprensione e di linguaggio ce l’abbiamo. Ed è questa la ragione per cui, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo sottoscritto l’atto proposto, perché ci saremmo aspettati, primo, che uno può anche sbagliare, cioè, voglio dire, poi lei ha fatto un errore, ha chiesto scusa alla Sindaca. Lei doveva chiedere scusa al Consiglio Comunale, non alla Sindaca, primo. Secondo: faccia il gesto, si dimetta, arrivi dimissionaria. Guardi che i suoi colleghi, che le vogliono tanto bene, mi creda, e che sono qui a difenderla come un sol uomo, le avrebbero respinte quelle dimissioni. Se invece lei pensa di far finta di niente, di far passare la nottata e continuare a rimanere dove è seduta, costringe noi a sottoscrivere e poi anche, purtroppo in maniera forse..., a me, guardi, mi dispiace davvero dirle le cose che le ho detto, è antipatico dirle queste cose. Per tutti questi motivi noi, sperando che anche, a valle di questo dibattito lei rifletta e concluda lei questo dibattito annunciando le sue dimissioni e quindi rendendo inutile la votazione di questa deliberazione. Io la invito caldamente a valutare questa ipotesi, Vicepresidente Ferrero, che lei sia l’ultima a parlare in questa seduta di Consiglio, che è piuttosto antipatica, e affermi di volersi dimettere e poi vedremo. E poi il suo Gruppo Consiliare io sono certo che le rinnoverà a scrutinio segreto nuovamente la fiducia. Sarebbe un bel gesto di rispetto, farebbe certamente capire a tutta la città, a chi guarda queste cose, che lei ha capito di aver sbagliato e siamo certi che la prossima volta che andrà con la fascia tricolore che ha il logo della Città di Torino a rappresentare tutti noi, lo farà anche con il nostro mandato e quindi conseguentemente con una maggiore autorevolezza. |