Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Adesso passerei al punto 11 del nostro Ordine dei Lavori, la proposta di deliberazione meccanografico n. 201905388/002, presentata dal Capogruppo Magliano ed altri, che ha come oggetto: “Revoca della Vicepresidente del Consiglio Comunale ai sensi dell’articolo 27 comma 8 dello Statuto della Città di Torino” SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, Presidente, volevo solo capire se ha senso convocare un secondo la Capigruppo per capire il livello di segretezza che deve tenere l’Aula, essendo su un Consigliere, su una persona. Se lei ha fatto le verifiche o meno, se può essere... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, chiedo se ha senso riunirci un secondo per capire se deve essere fatta a porte chiuse o no, a maggior tutela degli interessati, di coloro di cui si parla, tutto qui. Mi sembrava un gesto di correttezza istituzionale, non... SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Lo Russo, sull’Ordine dei Lavori? LO RUSSO Stefano Sì, avrei avuto piacere di discutere anch’io. Effettivamente avrei immaginato, Presidente, che lei questo passaggino lo facesse prima dell’avvio della seduta relativamente alla questione della segretezza della discussione. Quindi, se può gentilmente verbalizzare quello che eventualmente... Io non lo ricordo, per cui se l’avete fatto e non ero presente. Se gentilmente può verbalizzarlo, così… O magari ero presente ed ero distratto, può anche essere. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Sì, come avevamo avuto modo di dibattere in una Capigruppo prima del Consiglio, anche perché era stata fatta una richiesta di poter proseguire poi con una votazione segreta, ne abbiamo discusso un bel po’, possiamo poi andare a rileggerci tutti insieme il verbale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sia sulla votazione che sulla trattazione, non c’erano gli estremi per proseguire con la seduta in modalità segreta. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Bene, arriviamo a discutere, avevamo sospeso questo atto nelle vacanze di Natale. Ero certo che la persona che ricopre in questo momento il ruolo di Vicepresidente ne avrebbe di sicuro combinata un’altra, così è stato, esprimendosi e partecipando all’ennesimo luogo e spazio nel quale si parlava della Cavallerizza, anche con dichiarazioni che evidentemente, almeno quelle che ho riportato nel virgolettato, sono dichiarazioni che vanno in palese dissonanza rispetto a questa Amministrazione, però potevamo avere due strade: quella di mantenere questo atto in Consiglio, sapendo che comunque qualcosa l’attuale Vicepresidente l’avrebbe combinata nei prossimi mesi, nei prossimi giorni, oppure togliere dal campo un argomento politico. Questo atto nasce proprio perché mi pareva assurdo che il Vicepresidente dell’Aula del Consiglio Comunale, Vicepresidente che ha il compito di rappresentare tutta l’Aula, tutta l’Aula, ancorché il nostro Regolamento prevede un Vicepresidente Vicario, espressione delle Minoranze e un Vicepresidente di espressione della Maggioranza, io sono convinto che chi ha un po’ di cultura istituzionale, quando ha quell’incarico, smette di fare attività politica in quanto tale e cerca di rappresentare al più e meglio tutta l’Aula, tant’è vero che, dopo la Giunta, la fascia tricolore viene indossata volentieri e spesso dal Presidente, dal Vicepresidente Vicario e dal Vicepresidente. Ma a chi non ha cultura istituzionale non bastano tre anni e mezzo per apprenderla, non basta la possibilità di sentirsi rappresentanti di tutta una comunità e quindi magari c’è la scelta di rimanere faziosi. Tra l’altro, scelta che è stata stigmatizzata dalla stessa Sindaca, per cui non sono certo io a dire che il comportamento di allora della Vicepresidente Ferrero non era assolutamente adeguato, cosa che aveva detto la Sindaca nel suo intervento. Poi abbiamo letto a mezzo stampa le dichiarazioni rispetto al futuro della Cavallerizza da parte della Vicepresidente Ferrero, ma non penso che la storia se ne farà..., se ne farà una ragione anche la storia del fatto che abbiamo questo tipo di rappresentanza per il Consiglio. C’è un fatto, però, politico, che giustamente mi fa dire che è importante oggi votare e ognuno voterà secondo coscienza, secondo la modalità con la quale si sente rappresentato, che non vorrei, Presidente, che chi oggi ha in animo di sfiduciare l’Assessore Iaria e fa parte di un gruppo cosiddetto di soggetti che non sono assolutamente contenti della gestione dell’Assessore e del suo Assessorato, però dall’altra parte si trovi ricattato, in termine politico, evidentemente, da chi invece dice: “Occhio, perché se mi mette in discussione Iaria, la Ferrero non fa più la Vicepresidente, perché poi il voto può andare come può andare”. E quindi, visto che vorrei, da questo punto di vista, avere chiarezza su come la Maggioranza si sente, il Consiglio si sente rappresentato dall’attuale Vicepresidente e come la Maggioranza vorrà ragionare su come vengono utilizzate le deleghe dell’Assessore Iaria, vorrei togliere questa possibilità di bilanciamento un po’ da vecchia politica che ho letto e che magari è solo un’immaginazione che mi faccio io, però so esattamente che ci sono ormai diversi animi all’interno del Movimento 5 Stelle e non vorrei, appunto, che si usasse la permanenza di questo atto in Aula per poter continuare a non svelare tutta una serie di posizioni politiche che ho sentito con grande onestà intellettuale da alcuni Consiglieri, soprattutto il Consigliere Carretto, in Commissione sul tema Cavallerizza. Visto che non sia mai che non si possa dare la possibilità al Consigliere Carretto di fare quello che sentirà più giusto fare dal punto di vista della coerenza ideale sul tema Cavallerizza e che non gli si può mettere: “Vuoi più bene alla Cavallerizza o all’attuale Vicepresidente dell’Aula?”, togliamo dall’imbarazzo parte della Maggioranza e votiamo. Io mi sono sentito di chiedere le firme ai miei colleghi, perché, essendo stato Vicepresidente Vicario di quest’Aula, so esattamente che cosa ha voluto per me dire fare il Vicepresidente Vicario, che rappresentavo il Consiglio Comunale e non il Popolo della Libertà, che allora era il Gruppo Consiliare del quale facevo parte. Ho cercato di farlo per cinque anni del mio mandato, a volte dovendo non intervenire in momenti anche pubblici, proprio perché quella carica secondo me aveva maggior valore rispetto magari a un dibattito politico, che lasciavo fare convintamente dai miei colleghi del mio Gruppo, per cui ho pensato che fosse giusto sottoporre all’Aula questo tipo di atto, dal punto di vista istituzionale. Dal punto di vista politico, invece, non vedo l’ora che venga votato, si tolga questo alibi a chi invece vuole sul tema delle politiche urbanistiche intervenire, così non avranno il problema, almeno coloro che non sono d’accordo su come si sta gestendo parte della politica urbanistica, in particolare la Cavallerizza, il problema di avere una collega sotto scacco e quindi gli animi, le anime belle e gli animi che vogliono politicamente esporsi, lo potranno fare con maggior tranquillità, senza, da questo punto di vista, il problema di mettere in discussione il ruolo di una collega. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. È con un po’ di dolore, onestamente, che mi accingo ad intervenire oggi in Aula, perché avrei certamente gradito evitare di farlo attraverso un gesto simbolico che mi sarei aspettato, dal punto di vista politico, da parte della Vicepresidente Ferrero, che, resasi conto, nell’oggetto specifico che ha generato questa deliberazione, di aver travisato completamente il ruolo istituzionale, ha pubblicamente chiesto scusa; le è mancato l’ultimo pezzo, che era quello di arrivare dimissionaria in Consiglio Comunale ed eventualmente vedersi respingere le dimissioni, proprio nell’ottica di dare un segnale forte e tangibile di aver capito l’errore. E non mi stupisce, a differenza di molti, il fatto che come un sol uomo, diciamo così, il Movimento 5 Stelle difenda oggi la sua Vicepresidente. Dico “la sua” e me ne dolgo anche qua, perché oggettivamente lo diceva bene il Consigliere Magliano e prima del Consigliere Magliano l’hanno…, il ruolo di Presidente del Consiglio, di Vicepresidente dell’Ufficio di Presidenza lo hanno svolto in maniera veramente super partes tanti altri colleghi, ma mai come in questa vicenda e mai come in questo mandato abbiamo visto un totale disprezzo del senso istituzionale, come quello che è stato esercitato da questo mandato del Movimento 5 Stelle e nella fattispecie dalla collega. Collega che peraltro rappresenta pienamente l’opinione prevalente del Movimento 5 Stelle. È salita alle cronache per la famosa vicenda dei frutteti da piantare nella Città di Torino e poi ulteriormente ha sviluppato la sua autorevolezza parlandoci del suo modello olimpico, in prima linea per le battaglie No TAV, una collega che ha definito i centri sociali necessari come gli ospedali. Quindi diciamo che l’antologia... cito questi quattro, ma potrebbero… E quindi è esattamente quello che siete voi, colleghi 5 Stelle, cioè quindi io lo capisco anche che simbolicamente vi raduniate intorno alla collega Ferrero, perché correttamente rappresenta esattamente il vostro concetto di città, una città con i frutteti, ben venga, eh, attenzione bene, una città che vede i centri sociali e le occupazioni necessari come gli ospedali, a tacere dei danni che avete fatto sul tema della perdita delle Olimpiadi, che sono andate a Milano e Cortina. Il problema di fondo però qui non è di carattere politico, ma è di carattere istituzionale, perché l’atto io l’ho firmato, l’atto predisposto dal collega Magliano, perché effettivamente l’episodio è di una gravità istituzionale esagerata. Lo ricordo perché qui tutti hanno la memoria un pochino corta: la nostra Sindaca Appendino, non in quanto esponente del Movimento 5 Stelle, ma in quanto Sindaco della Città di Torino, a un tavolo convocato in Prefettura col Prefetto per una sorta di negoziazione con gli occupanti della Cavallerizza…, tra l’altro io, non so se si ricorda, Sindaca, io le feci i miei complimenti per l’astuzia che avete dimostrato lei e il Prefetto nel, fondamentalmente, far firmare un pezzo di carta, il famoso Protocollo, evitare lo sgombero forzato e poi chiudere e di fatto poi dieci giorni dopo far approvare in Giunta la presa d’atto del Masterplan del Piano Unitario di Riqualificazione in un grande capolavoro tattico, di cui le do atto. È riuscita a sgomberare la Cavallerizza con grande astuzia. Quindi io le riconosco, in questo senso, una discreta capacità, anzi, una capacità tattica politica non indifferente. Quindi noi le rendiamo grazie e di aver sgomberato la Cavallerizza e le rendiamo grazie anche di aver approvato il 30 di dicembre il Piano Unitario di Riqualificazione a firma dell’Assessore Iaria, che, come abbiamo avuto modo di dire, è un Piano che, essendo attuativo delle delibere di Giunta del 2012 e 2013 mai modificate, è un Piano Unitario di Riqualificazione pienamente coerente con quella che era la nostra visione di riqualificazione della Cavallerizza. E quindi non possiamo far altro che, sotto questo profilo di merito, essere d’accordo, questa volta, con quanto avete fatto, nello sgombero e nell’approvazione del Piano di Riqualificazione della Cavallerizza. Il punto qui è un altro, e mi rivolgo, mi dispiace farlo direttamente, però, stante il fatto che queste sono le modalità con cui si è deciso di discutere pubblicamente, e mi tocca farlo direttamente alla collega Ferrero, sta nel non aver capito che il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Comunale ha tanti onori: la fascia, le foto, il record di matrimoni, le presenze, i discorsi, tutte le cose che la Consigliera Ferrero ci dispensa sui suoi profili social e in tutta la città, diciamo così, con un tasso di presenzialismo piuttosto rilevante, di cui peraltro le diciamo anche grazie, perché effettivamente poi lei, davvero, più parla e più rende chiaro qual è l’assetto generale dell’Amministrazione Comunale. Il tema è che però ha anche degli oneri, Vicepresidente Ferrero, e tra gli oneri ci sono quelli di rappresentare la Sala Rossa nella sua interezza. Ed è evidente che, nell’ambito di un tavolo di trattativa in cui si siede il Sindaco per cercare un accordo con degli occupanti abusivi di una parte di un immobile comunale, vedere lei, Vicepresidente Ferrero, seduta al tavolo dalla parte degli occupanti, cioè lei ha due strade: si dimette da Consigliera Comunale, da Vicepresidente, e fa tutto quello che vuole. Non può dimetterla l’Appendino, invece Montanari l’ha dimesso lei, quindi Montanari è anche titolato per certi versi a partecipare a tutti i tavoli che vuole. Ma Montanari è Montanari, è stato giubilato dall’Appendino, ci può stare, il giorno dopo è un libero cittadino, non ha ruoli istituzionali, non rappresenta più la Città e quindi conseguentemente vada a tutti i tavoli che vuole. Lei no, Vicepresidente Ferrero! Lei è la rappresentante non della sua forza politica o delle sue idee, è la Vicepresidente del Consiglio Comunale e forse il livello di polemiche che abbiamo in qualche modo innescato - non ce ne voglia, veramente, mi creda, nulla di personale, è una questione istituzionale e di ruolo - l’avrà indotta a chiedere scusa. Il problema è che noi delle sue scuse non ce ne facciamo niente. Se poi queste scuse, invece che rivolgerle a noi, che siamo i Consiglieri Comunali, le rivolge ad Appendino, e allora, cioè, qualche piccolo problema di comprensione e di linguaggio ce l’abbiamo. Ed è questa la ragione per cui, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo sottoscritto l’atto proposto, perché ci saremmo aspettati, primo, che uno può anche sbagliare, cioè, voglio dire, poi lei ha fatto un errore, ha chiesto scusa alla Sindaca. Lei doveva chiedere scusa al Consiglio Comunale, non alla Sindaca, primo. Secondo: faccia il gesto, si dimetta, arrivi dimissionaria. Guardi che i suoi colleghi, che le vogliono tanto bene, mi creda, e che sono qui a difenderla come un sol uomo, le avrebbero respinte quelle dimissioni. Se invece lei pensa di far finta di niente, di far passare la nottata e continuare a rimanere dove è seduta, costringe noi a sottoscrivere e poi anche, purtroppo in maniera forse..., a me, guardi, mi dispiace davvero dirle le cose che le ho detto, è antipatico dirle queste cose. Per tutti questi motivi noi, sperando che anche, a valle di questo dibattito lei rifletta e concluda lei questo dibattito annunciando le sue dimissioni e quindi rendendo inutile la votazione di questa deliberazione. Io la invito caldamente a valutare questa ipotesi, Vicepresidente Ferrero, che lei sia l’ultima a parlare in questa seduta di Consiglio, che è piuttosto antipatica, e affermi di volersi dimettere e poi vedremo. E poi il suo Gruppo Consiliare io sono certo che le rinnoverà a scrutinio segreto nuovamente la fiducia. Sarebbe un bel gesto di rispetto, farebbe certamente capire a tutta la città, a chi guarda queste cose, che lei ha capito di aver sbagliato e siamo certi che la prossima volta che andrà con la fascia tricolore che ha il logo della Città di Torino a rappresentare tutti noi, lo farà anche con il nostro mandato e quindi conseguentemente con una maggiore autorevolezza. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Sarò velocissimo, e mi rivolgo al Consigliere Ferrero ma automaticamente a tutti voi e al Sindaco, ma scusate vi rendete conto che quasi quasi siamo di più noi di voi? Fate soltanto attenzione, chiedo scusa, vedo subito che avete... io lo faccio anche in maniera ironica, se mi permettete, rivolgendomi al Consigliere Ferrero, di fare attenzione perché se c’è un piccolo spostamento succede il finimondo, e se succede il finimondo non c’è più nessuno di noi qua, e voi lo sapete questo. Ve l’ho già ripetuto tante volte, guardate che voi siete lì perché il Sindaco è stato eletto Sindaco, è quella che ha preso più voti; per voi qualcuno ha preso di più e qualcuno ha preso di meno, ma il merito - con tutto il rispetto bianco rosso e verde che c’è di colore - ma se andate avanti così, e ci contavo, ci contiamo, da questa parte siamo quasi di più. Allora io vengo a dire, e mi rivolgo al Consigliere Ferrero: Consigliere, usi il buonsenso, costa poco, costa poco, al limite costa poco chiedere consiglio, perché ormai è ripetitivo questo fatto, si ripete in continuazione, quando invece è sufficiente chiedere a qualcuno che è dal lato istituzionale, ma anche dei funzionari, lasci stare la politica, vada a chiedere a qualcuno del lato istituzionale, dei dirigenti e i funzionari, le sanno dare il consiglio giusto dicendo: “Stai al tuo posto, non andare lì”, mentre invece lei in molti casi, ripetutamente, continua ad andare su questa strada. Allora vede, io credo che alla fine il comportamento istituzionale, che l’ho già ripetuto da tanto tempo, è una cosa ben diversa dalla politica, son due cose completamente diverse che si dividono, hanno due cose diverse completamente, e aggiungo anche, vede, quando qualcuno prima ha detto, mi pare il collega Lo Russo, “Tanti matrimoni”, scusate se faccio la battuta anche qua, l’ho già fatta una volta sulla carta di identità, guardate che sposare tante gente non è detto che questi poi vi votano eh, cioè quindi guardate sono cambiati anche lì i tempi, una volta c’era la corsa a sposare perché poi tu pensavi che sposando questa parte qua ti desse poi il consenso, è finita anche quell’epoca perché se Dio vuole la cultura è salita, è cresciuta e non è più determinante lo sposare con la fascia tricolore; come - attenzione - qualche volta l’utilizzo della fascia tricolore in maniera non corretta, io lo ritengo, per esempio nel cortei No TAV, lo ritengo fuori luogo perché per me nulla ha a che fare con la rappresentanza istituzionale, si può essere in disaccordo, ed è giusto anche esserlo, no si può essere in disaccordo e può anche esserlo, ma portare la fascia tricolore dove vi è una decisione da parte dello Stato centrale, la fascia tricolore io dico che nei cortei No TAV non si può portare, poi nessuno vi dice niente e va bene lo stesso, non cambia nulla, però, detto questo, io dico: Consigliere Ferrero faccia attenzione, io non sono di quelli che, dico, è ovvio che l’Opposizione le chiede le dimissioni, è naturale perché il fatto che lei ha compiuto è un fatto estremamente negativo ed estremamente brutto nei rapporti, ripeto, istituzione e partito e le sue idee, sono cose diverse, non ci caschi più per piacere, perché sennò la cosa, ripeto, lei ormai è ripetitiva, la smetta di ripetere, probabilmente lei non ha mai ripetuto un anno scolastico, smetta di ripetere anche in quest’occasione errori istituzionali come ha continuato e continua a fare. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Carretta, cinque minuti. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Allora, può darsi anche adesso la Consigliera ci stupirà, come fa sempre, in senso negativo e quindi si dimetterà da un ruolo che sta esercitando non sicuramente al meglio, o almeno secondo quelli che sono i dettami che dovrebbero arrivarle. Però, vede, se oggi invece saranno respinte le sue dimissioni, questo patto, se non ci sarà seguito alle dimissioni che vengono richieste, sarà solo perché alcuni Consiglieri della Maggioranza e della Minoranza che sono stanchi dei suoi comportamenti, stanchi del ridicolo a cui ci sottopone tutti i giorni, per mantenere dei numeri, che ormai sono risicati, saranno costretti a respingere delle dimissioni in cui, mi creda, quest’atto se si fosse votato a scrutinio segreto lei era già sui banchi a fare la guerrigliera Consigliera di Maggioranza. Però vede, a noi non è che stupisce il fatto che lei vada a fare i suoi show con Montanari o altro, non ci stupisce proprio, noi lei l’abbiamo già misurata quando ha fatto la Presidente delle Pari Opportunità, ed eravamo già scandalizzati istituzionalmente nel vederla ricoprire quel ruolo in maniera così... diciamo leggero, quindi il fatto che una débâcle, mi permetta il termine, comportamentale avrebbe avuto solo un apice maggiore rispetto a quello che è il ruolo che adesso sta ricoprendo, ecco a noi la cosa non sorprende, sorprende per esempio che invece le dimissioni, la richiesta di dimissioni non sia arrivata dai banchi della Maggioranza o dal Presidente del Consiglio, questo sì, ci sorprende, perché da domani lei continuerà, Consigliera, continuerà a fare il suo show, continuerà la sua promozione degli sforzi editoriali tra gli uffici del Consiglio Comunale, continuerà a fare delle cose che noi onestamente in 50 anni non abbiamo mai visto. Lei continuerà e godrà dell’immunità di un Gruppo che ormai si regge con l’elastico, un Gruppo che sa benissimo che il suo voto diventa fondamentale, Consigliera Ferrero, lei è la ventunesima; ci dovesse essere una ripicca nei suoi confronti sacrosanta, sacrosanta, per tutte le cose che combina, tutta la Maggioranza andrebbe a casa, e allora io capisco che la Sindaca Appendino non potrà mai pubblicamente scagliarsi contro a questo numero, perché lei è un numero in questo momento Consigliera Ferrero, non pensi di scamparla per valore e per la qualità dei discorsi o del contributo politico che sta portando in Sala Rossa. Lei se la scampa, lei si salva da questa gogna, che forse era meglio evitare, solo perché lei è un numero e lei ricatterà costantemente questa Maggioranza se casomai dovesse esserci un voto contrario rispetto a quello che è un ruolo che lei abusivamente sta ricoprendo. Quindi tolga dall’imbarazzo tutta la Sala Rossa, tolga dall’imbarazzo i Consiglieri della Maggioranza che avrebbero voluto votarle contro, tolga dall’imbarazzo la Sindaca, il Presidente del Consiglio, la Giunta, la città e si dimetta, e continui a fare le sue sacrosante battaglie sui frutteti ed altro dai banchi della Maggioranza. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Pochi secondi. Vicepresidente Ferrero, lei non ha dimostrato in questa vicenda rispetto del senso istituzionale, però io mi auguro che nell’intervento di chiusura lei chieda scusa alla città per aver mancato di sensibilità istituzionale, e quantomeno abbia il buon gusto di non partecipare al voto sulla sua revoca. Io non so se il Regolamento del Consiglio Comunale lo legittimi o no, ma il buonsenso e il buon gusto consigliano che lei si astenga dal voto. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie. Mah, anch’io faccio una constatazione e rubo poco tempo. Mi sembra che la Consigliera Ferrero sia un po’ afflitta da questa bulimia di presenzialismo che l’abbia portata a non cogliere bene quella che è stata una sua scelta, cioè di rappresentare in Consiglio Comunale sedendo sullo scranno che appunto ricopre, la Vicepresidenza, e scegliere in quel momento che veniva meno il ruolo più prettamente da Consigliera e quindi più prettamente schierato proprio perché viene, invece, ad aver maggior peso un ruolo istituzionale diverso che deve rappresentare quella che è la città nella sua interezza. Ora, la cosa che io ho trovato più grave, a suo tempo, fu la giustificazione che la Consigliera portò che riportava appunto il fatto di aver partecipato in quella riunione in qualità di semplice cittadina. Eh no, perché purtroppo quando uno poi ricopre questi ruoli e sceglie di ricoprirli perché questa è stata una sua precisa scelta, perché sicuramente i compagni della sua Maggioranza le hanno dato il voto in quanto lei ha manifestato la volontà di poter partecipare a quella candidatura. Allora, quando uno fa questo tipo di scelte accetta che dovrà ridimensionare il ruolo politico, in alcune circostanze, proprio perché si mette a servizio dell’istituzione ricoprendo un ruolo diverso; questo credo sia l’errore fondamentale di cui lei però non ci ha fornito una scusa, come dico, allargata in quanto al Consiglio lei deve riportare questo tipo di giustificazione e questo tipo di scusante. Quindi io credo che noi come Minoranza ci siamo trovati, io ho sottoscritto quest’atto proprio per segnare dei paletti che devono ben definire quello che è il perimetro dell’operato di chi ricopre questo ruolo, di chi si siede da quella parte della Sala e non dalla parte dei banchi dei Consiglieri proprio perché è giusto richiamare all’attenzione e al fatto che ci sia bisogno di delineare bene quelle che sono le funzioni di ciascuno. Tralascio poi il fatto che invece come immagine della Città non è il massimo, questo non ha a che vedere solo col ruolo della Vicepresidente Ferrero, il fatto di vedere in un tavolo così importante, ma quello in Prefettura su cui si discute di un tema della Cavallerizza che da tre anni e mezzo occupa il dibattito consiliare in cui la Sindaca si trova di fronte il suo ex Assessore, che fino a pochi mesi prima era quello che, di fatto, teneva le fila di quel tavolo, insieme a una Vicepresidente del Consiglio e a un Consigliere Comunale, questo ha un che di surreale un pochettino, perché, di fatto, ci si trova appunto a rappresentare una parte del Consiglio presente e passato all’interno di quello stesso tavolo e forse come immagine di coerenza da parte dell’Amministrazione non è proprio il massimo che possiamo dare, ma questo fa parte di un altro tipo di discorso, fa parte di una coerenza che forse è giusto invocare ma ahimè non possiamo pretendere dalla Maggioranza che in questo momento sta governando. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Sganga. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. In realtà sarà brevissima anche perché mi è sembrato che il livello del dibattito fosse piuttosto basso. Solo due precisazioni: la prima è diretta al Consigliere Magliano, ecco, qui nessuno è sotto ricatto, sia chiaro che qui nessuno è sotto ricatto, a me fa piacere che abbia portato in discussione questa delibera anche perché probabilmente sarà dispiaciuto che la Consigliera Ferrero a differenza di altri magari non accetta i suoi inviti in pizzeria, ecco, probabilmente è quello il motivo. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Benissimo, meglio così, li scegliete bene, benissimo. La seconda precisazione è che rinnovo, a nome della Maggioranza, la fiducia alla Vicepresidente Ferrero. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Non ho la pretesa di alzare il livello del dibattito perché certamente ci è riuscita la collega citando un episodio in pizzeria che io non ho francamente compreso; quel che mi dispiace, Presidente, è che non ci si ponga in alcun modo il problema che pressoché tutta la Minoranza non si senta più rappresentata dalla persona che oggi è al centro del dibattito, e invece dovrebbe essere preoccupazione della forza di Maggioranza se essa avesse in un qualche modo il senso istituzionale, non ce l’ha, dimostra di non averlo. Io non lo so se non sono bastate le lamentele che ricordava il collega Carretta proprio sullo stesso tema, sull’incapacità di scindere il sentimento politico da quelli che sono i doveri di carattere istituzionale già quando la collega ricopriva il ruolo di Presidente delle Pari Opportunità. Io che ne sono stata la Vicepresidente, ho lasciato per disperazione e per stanchezza quel ruolo perché mi sono resa conto che la prevaricazione e lo scarso senso istituzionale erano reiterate a tal punto che non c’era elemento di ritorno. Ora, sapendo che qui i numeri, ovviamente, fanno la differenza e lo si sa bene, ribadisco, mi chiedo come nell’interesse dell’istituzione non ci si ponga in alcun modo il problema, lo ripeto, che la Minoranza pressoché per intero da questa persona non si senta più rappresentata, che aveva già espresso - la Minoranza - delle riserve quando ci sono state le elezioni, cosa che mi risulta non essere così comune, abbiamo atteso di andare ad una verifica per vedere se il, come dire, gli avvisi, le raccomandazioni che erano giunte da questi banchi sarebbero state prese in un qualche modo in considerazione, i risultati sono questi. Io questo vorrei lasciare agli atti, Presidente, perché c’è un momento in cui ci si chiede, a parte le lezioni che ci vengono date ormai urbi et orbi dai banchi della Maggioranza, ci si chiede se ci si preoccupi in un qualche modo che il livello di rappresentanza sia garantito e sia garantito per tutti, altrimenti è solo un’occupazione di posti, ma si abbia la bontà di dirlo, Presidente, si abbia la bontà di dirlo con chiarezza invece di alzarsi in piedi e misurare il livello del dibattito. |