Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Allora, siccome io faccio un intervento e ho anche la mozione di accompagnamento che lei citava, di cui sono prima firmataria, mi appello alla sua pazienza, ma cercherò di stare nei tempi, Presidente. Con l'introduzione dall'articolo 44 ter, nel Regolamento di Polizia Urbana la Giunta si propone di tutelare riposo e vivibilità nelle aree interessate dalla cosiddetta "movida", che è un obiettivo lodevole che noi condividiamo in pieno, ma che, purtroppo, viene affrontato da questa Amministrazione con un approccio che mi permetto di definire parziale, superficiale, per certi versi contraddittorio e per altri miope e persino cervellotico, limitando l'azione amministrativa a decretare il perenne stato di emergenza in alcune zone della città, perché questo succede se si trasferisce pari pari un'Ordinanza contingibile e urgente in un Regolamento, senza nemmeno provare a immaginare soluzioni di convivenza civile a lungo termine. Si dichiara che la città vive stabilmente in una condizione di emergenza ed è questo che ci chiedete oggi di fare, Assessore, ci chiedete di dichiarare che a Torino è emergenza movida, rinunciando a fare la differenza tra mala movida, che è un dato, e rivitalizzazione del territorio attraverso opportunità di ritrovo per i giovani e di rilancio dell'economia nel settore terziario. Ho parlato di approccio superficiale, perché i dati che lei citava, che sono in vostro possesso, sul beneficio acustico e sul miglioramento del decoro urbano, ancor meno, non sono tali da giustificare il ricorso ad una misura così drastica come la trasformazione, lo dicevo prima, di un'Ordinanza in norma regolamentare, tant'è che in Italia esistono esempi di altre Ordinanze, ma non esistono esempi di altri Regolamenti, segno che la strada più corretta da intraprendere per risolvere un problema del genere e per tenere insieme esigenze diverse, è quella di politiche integrate e non la strada degli sceriffi che invece vi piace tanto. Ho parlato di approccio contraddittorio, perché sebbene l'intera delibera poggi idealmente sulla tutela della salute dei cittadini, nonché sul loro diritto al riposo notturno, le modifiche al Regolamento si concentrano solamente sulla limitazione dell'uso e del consumo di alcool da asporto. Il dettaglio, ad eccezione del punto E, comma 1, articolo 44 ter, che interessa i distributori automatici e lì, effettivamente, potrebbe avere senso una limitazione del servizio, il primo Comma dell'articolo ter è tutto dedicato ed è tutto costruito sull'assunto che, limitando l'uso dell'alcool da asporto si avrà un beneficio sulla tutela del riposo e sul decoro urbano. La conseguenza, che non è esplicitamente detta, ma che diventa evidente, è quella che si comincia a una lotta senza quartiere nei confronti dei numerosi mini market che negli ultimi anni sono comparsi in città e quindi noi facciamo una bella modifica al Regolamento per trovare nei mini market, che esistono in tutta Europa, ci sono anche catene che vendono alcool da asporto tutta la notte, ma noi non riusciamo a conviverci, facciamo una modifica regolamentare per farlo diventare un bel capo espiatorio, quindi un'altra delle occasioni in cui l'elefante partorisce un topolino. Da lì ne nasce, si passa da contraddittorio a cervellotico, perché poi c'è tutta l'esplicazione di come noi andiamo ad abbinare il cibo con l'alcool, per cui, comma 2, 3 e 4, vediamo che presentano svariate limitazioni alla vendita da asporto da alcolici, da asporti di alcolici, alcune delle quali sono surreali, tant'è che lei è stato costretto a fare proprio l'emendamento sushi del Vice…, ecco, era sashimi, vi chiedo scusa, scusate, ma mi scuso con colui che lo ha ispirato. Ora, limitare l'orario dei servizi di food delivery, così come stabilire una quota congrua di cibo per l'acquisto di alcolici da asporto, rasenta veramente il giochino giapponese che ci spacca la testa, Assessore, però intendete farlo, intendete farlo toccando il Regolamento e quindi facendolo diventare legge. Ho parlato di approccio parziale, perché fosse anche che diventa buona e giusta la vostra intenzione, la sua declinazione, poi non avete la possibilità di andare a fare dei puntuali controlli su ciò che sta avvenendo nelle zone che saranno interessate dalla modifica regolamentare e non lo dico io, che non sono nessuno, Assessore, ci mancherebbe altro, lo dice il Comandante della Polizia Municipale Bezzon, in una Commissione congiunta, I, II, III, IV, il 28 maggio, nella 1 Circoscrizione, quando afferma che: "Stante l'età media elevata del Corpo, molti agenti, per motivi anagrafici, non sono più adatti ai servizi notturni su strada", quindi noi affidiamo alla carta e allo sceriffo di carta una serie di intendimenti, che personalmente non condivido, ma che almeno fossimo in grado, poi, di far rispettare e invece e questo non lo dico io, lo dice Bezzon, non sarà così. Ma la cosa più grave, e qui vengo al perché ho ritenuto di dover presentare un atto di indirizzo collegato, riguarda la miopia di un intervento di questo genere, perché ha completamente tagliato fuori il territorio nell'interlocuzione, ma soprattutto una parte importante che è interessata dal provvedimento, che è quella dei movimenti giovanili. Per cui tutto quello che è stato il lavoro fatto dalle Circoscrizioni, nessuna delle quali ha dato parere favorevole pieno, ma tutte parere favorevole condizionato, è stato gettato via senza essere preso in alcuna considerazione. Quindi in alcuna considerazione sono stati presi i tentativi di politiche integrate sull'argomento, cosa che invece mi sembrava del tutto naturale, visto e considerato che l'interlocuzione con il territorio se si è cercata per andare ad individuare le aree dove applicare il Regolamento, la si doveva cercare anche per mettere insieme tutti i pezzi, senza dover rinunciare a nessuno. Ho cercato di farlo io, Assessore, ed è per questo che c'è una mozione di accompagnamento all'articolo 44 ter, raccogliendo le istanze contenute in alcune interpellanze ex articolo 45 presentate in Circoscrizione 3 e 4, soprattutto da una serie di giovani Consiglieri che qui ringrazio. GRIPPO Maria Grazia Sennò facciamo una modifica regolamentare anche qua. Dicevo, le istanze contenute nelle interpellanze ex articolo 45 presentate da alcune Circoscrizioni e da alcuni giovani Consiglieri che io qui ringrazio, il testo di un ordine del giorno approvato in Circoscrizione 1 e, come dicevo, le osservazioni che sono giunte da tutte le Circoscrizioni cittadine, e che al momento non sono state tenute in alcun conto da questa Amministrazione, se non nell'atto di indirizzo di cui sono la prima firmataria. Ebbene, poiché la stragrande maggioranza dei locali, o sono chiusi o proprio non riapriranno più in questa Città, locali che erano punti di aggregazione per i giovani, che potevano trovare altri approdi, se non le strade di San Salvario, piuttosto che altre zone cosiddette, tra virgolette, calde, varrebbe la pena di cominciare a lavorare su una serie di altre misure che nel mio atto di indirizzo cito e che per mancanza di tempo non andrò a leggere, ma che sono una svariata serie. Ne leggerò soltanto alcune per far comprendere ai colleghi e alle colleghe di Maggioranza che non me lo sono inventate, che in altre città, penso ad esempio agli incentivi per i residenti delle zone particolarmente soggette ai fenomeni della movida, destinati all'installazione di doppi vetri, a Prato è stata una proposta che è giunta dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Altre città hanno fatto esperienze di questo genere, come ci sono esperienze, la Capogruppo Artesio mi ricordava che era persino nel loro programma elettorale, dell'introduzione della figura del Sindaco della notte, che in alcune città europee, come Amsterdam ha avuto un'ottima ricaduta perché è un anello di congiunzione tra il comune e i vari portatori di interesse rispetto al movimento della vita notturna, ecco, nel mio atto di indirizzo ho cercato di sintetizzare alcune delle principali proposte che sono giunte dai territori e soprattutto dai Consiglieri più giovani e ho chiesto di impegnare con altri colleghi che hanno voluto firmare, che ringrazio, questa Amministrazione non soltanto a prendere e ad assumere una di queste soluzioni per dare un segnale all'esterno, che non si tratta soltanto di rispondere con dei divieti ad una problematica di questo genere, ma anche ad intraprendere un confronto con tutte le realtà giovanili presenti sul territorio, che sia contestuale, però, al cambio di regolamento, perché altrimenti è la solita politica facile, la politica facile dei divieti, la politica facile delle Ordinanze, la politica facile del: "Ti metto lo sceriffo", sceriffo di carta, perché quelli veri non ce li abbiamo e non ce li abbiamo. Se dobbiamo metterci nelle condizioni di dire che questo è fatto, è una misura che è fatta per tutte le parti interessate, tutti i portatori di interesse, lo dobbiamo dimostrare nei fatti, per cui diventa l'occasione per dire che, a seconda di quello che è l'atteggiamento, parlo a titolo personale, che avrà la Maggioranza nei confronti del mio atto di indirizzo, sceglierò se astenermi o non partecipare al voto rispetto al Regolamento, alla modifica regolamentare, oppure votare esplicitamente contro, perché voto contro ad un approccio che non tiene in alcuna considerazione oggi quelle che sono le istanze che ci provengono dai territori e soprattutto dalla fascia più giovane di essi, grazie. |