Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al punto successivo, meccanografico lo 01485, avente per oggetto: "Regolamento di Polizia Urbana. Tutela della quiete pubblica e privata. Indirizzi a tutela del riposo e della vivibilità urbana nelle aree cittadine interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone. Approvazione nuovo articolo 44 ter" VERSACI Fabio (Presidente) È stata presentata anche una mozione di accompagnamento, che, ricordo, va discussa congiuntamente, quindi chi vuole intervenire anche sulla mozione, deve intervenire nel dibattito. Prego, Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Questo è ormai un'introduzione di un articolo molto dibattuto sia in Commissione, che sui giornali e nasce dall'Ordinanza contingibile e urgente dell'anno scorso de 7 giugno 2017, che vietava la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche da asporto dalle ore 20 alle ore 6 in alcune zona della Città particolarmente San Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio, le tre aree già note. Ovviamente era un'ordinanza contingibile e urgente, quindi era riferita soltanto al periodo estivo, con finalità sperimentali, è stata un'Ordinanza che, una volta spiegata bene, è stata, diciamo, accolta con favore dai residenti e i commercianti e ha portato a dei risultati, direi certificati, in alcune aree della città, perché l'ARPA, il 22 di gennaio ha presentato dei risultati dove l'emissione acustica, in alcune zone della città era calata tra il 20 e il 55%. La relazione concludeva, dicendo testualmente: "Il beneficio acustico non è più evidente ad Ordinanza cessata nel periodo ottobre-dicembre 2017". Quindi abbiamo pensato di fare una modifica al Regolamento Comunale di Polizia Urbana, introducendo un nuovo articolo, il 44 ter, rubricato come: "Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana in determinate aree cittadine interessate ad afflusso particolarmente rilevante di persone". Questo articolo ricalca in parte l'Ordinanza di cui ho parlato prima, ci sono state delle modifiche che sono state frutto dei discorsi in Commissione, dei discorsi con tutte le parti sociali, dei tanti tavoli sulla movida aperti con le singole zone. La modifica principale è che l'orario in cui viene impedita la vendita da parte di negozi è dalle 21 e non più dalle 20, quindi è stata aumentata di un'ora, come richiesto peraltro proprio dalle associazioni di categoria. Sono state individuate delle deroghe, difatti è stata consentita la vendita, il divieto di vendita, scusate, il divieto di vendita di bevande per asporto non si applicherà più quando c'è la vendita, nei locali dove c'è la vendita di alimenti preparati in loco da asporto, in abbinamento a questi locali, scusate, in abbinamento a questi prodotti; sia altresì consentito il servizio a domicilio di bevande alcoliche abbinate ad alimenti preparati per il consumo diretto fino alle 23. Sono state ovviamente tutte illustrate, condivise con le associazioni di categoria queste modifiche, nelle Commissioni Consiliari del 17 maggio e dell'11 giugno. Nel Regolamento di Polizia Urbana sarà la Città, su proposta delle Circoscrizioni, a segnalare agli organi, in base anche alle segnalazioni degli organi di Polizia, in base a queste segnalazioni sarà poi la Giunta che stabilirà, dopo un'apposita Commissione quali sono le aree che devono essere interessate da questa modifica, da questo divieto. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Allora, siccome io faccio un intervento e ho anche la mozione di accompagnamento che lei citava, di cui sono prima firmataria, mi appello alla sua pazienza, ma cercherò di stare nei tempi, Presidente. Con l'introduzione dall'articolo 44 ter, nel Regolamento di Polizia Urbana la Giunta si propone di tutelare riposo e vivibilità nelle aree interessate dalla cosiddetta "movida", che è un obiettivo lodevole che noi condividiamo in pieno, ma che, purtroppo, viene affrontato da questa Amministrazione con un approccio che mi permetto di definire parziale, superficiale, per certi versi contraddittorio e per altri miope e persino cervellotico, limitando l'azione amministrativa a decretare il perenne stato di emergenza in alcune zone della città, perché questo succede se si trasferisce pari pari un'Ordinanza contingibile e urgente in un Regolamento, senza nemmeno provare a immaginare soluzioni di convivenza civile a lungo termine. Si dichiara che la città vive stabilmente in una condizione di emergenza ed è questo che ci chiedete oggi di fare, Assessore, ci chiedete di dichiarare che a Torino è emergenza movida, rinunciando a fare la differenza tra mala movida, che è un dato, e rivitalizzazione del territorio attraverso opportunità di ritrovo per i giovani e di rilancio dell'economia nel settore terziario. Ho parlato di approccio superficiale, perché i dati che lei citava, che sono in vostro possesso, sul beneficio acustico e sul miglioramento del decoro urbano, ancor meno, non sono tali da giustificare il ricorso ad una misura così drastica come la trasformazione, lo dicevo prima, di un'Ordinanza in norma regolamentare, tant'è che in Italia esistono esempi di altre Ordinanze, ma non esistono esempi di altri Regolamenti, segno che la strada più corretta da intraprendere per risolvere un problema del genere e per tenere insieme esigenze diverse, è quella di politiche integrate e non la strada degli sceriffi che invece vi piace tanto. Ho parlato di approccio contraddittorio, perché sebbene l'intera delibera poggi idealmente sulla tutela della salute dei cittadini, nonché sul loro diritto al riposo notturno, le modifiche al Regolamento si concentrano solamente sulla limitazione dell'uso e del consumo di alcool da asporto. Il dettaglio, ad eccezione del punto E, comma 1, articolo 44 ter, che interessa i distributori automatici e lì, effettivamente, potrebbe avere senso una limitazione del servizio, il primo Comma dell'articolo ter è tutto dedicato ed è tutto costruito sull'assunto che, limitando l'uso dell'alcool da asporto si avrà un beneficio sulla tutela del riposo e sul decoro urbano. La conseguenza, che non è esplicitamente detta, ma che diventa evidente, è quella che si comincia a una lotta senza quartiere nei confronti dei numerosi mini market che negli ultimi anni sono comparsi in città e quindi noi facciamo una bella modifica al Regolamento per trovare nei mini market, che esistono in tutta Europa, ci sono anche catene che vendono alcool da asporto tutta la notte, ma noi non riusciamo a conviverci, facciamo una modifica regolamentare per farlo diventare un bel capo espiatorio, quindi un'altra delle occasioni in cui l'elefante partorisce un topolino. Da lì ne nasce, si passa da contraddittorio a cervellotico, perché poi c'è tutta l'esplicazione di come noi andiamo ad abbinare il cibo con l'alcool, per cui, comma 2, 3 e 4, vediamo che presentano svariate limitazioni alla vendita da asporto da alcolici, da asporti di alcolici, alcune delle quali sono surreali, tant'è che lei è stato costretto a fare proprio l'emendamento sushi del Vice…, ecco, era sashimi, vi chiedo scusa, scusate, ma mi scuso con colui che lo ha ispirato. Ora, limitare l'orario dei servizi di food delivery, così come stabilire una quota congrua di cibo per l'acquisto di alcolici da asporto, rasenta veramente il giochino giapponese che ci spacca la testa, Assessore, però intendete farlo, intendete farlo toccando il Regolamento e quindi facendolo diventare legge. Ho parlato di approccio parziale, perché fosse anche che diventa buona e giusta la vostra intenzione, la sua declinazione, poi non avete la possibilità di andare a fare dei puntuali controlli su ciò che sta avvenendo nelle zone che saranno interessate dalla modifica regolamentare e non lo dico io, che non sono nessuno, Assessore, ci mancherebbe altro, lo dice il Comandante della Polizia Municipale Bezzon, in una Commissione congiunta, I, II, III, IV, il 28 maggio, nella 1 Circoscrizione, quando afferma che: "Stante l'età media elevata del Corpo, molti agenti, per motivi anagrafici, non sono più adatti ai servizi notturni su strada", quindi noi affidiamo alla carta e allo sceriffo di carta una serie di intendimenti, che personalmente non condivido, ma che almeno fossimo in grado, poi, di far rispettare e invece e questo non lo dico io, lo dice Bezzon, non sarà così. Ma la cosa più grave, e qui vengo al perché ho ritenuto di dover presentare un atto di indirizzo collegato, riguarda la miopia di un intervento di questo genere, perché ha completamente tagliato fuori il territorio nell'interlocuzione, ma soprattutto una parte importante che è interessata dal provvedimento, che è quella dei movimenti giovanili. Per cui tutto quello che è stato il lavoro fatto dalle Circoscrizioni, nessuna delle quali ha dato parere favorevole pieno, ma tutte parere favorevole condizionato, è stato gettato via senza essere preso in alcuna considerazione. Quindi in alcuna considerazione sono stati presi i tentativi di politiche integrate sull'argomento, cosa che invece mi sembrava del tutto naturale, visto e considerato che l'interlocuzione con il territorio se si è cercata per andare ad individuare le aree dove applicare il Regolamento, la si doveva cercare anche per mettere insieme tutti i pezzi, senza dover rinunciare a nessuno. Ho cercato di farlo io, Assessore, ed è per questo che c'è una mozione di accompagnamento all'articolo 44 ter, raccogliendo le istanze contenute in alcune interpellanze ex articolo 45 presentate in Circoscrizione 3 e 4, soprattutto da una serie di giovani Consiglieri che qui ringrazio. VERSACI Fabio (Presidente) Scusate, chiedo, per cortesia, un po' di silenzio, siamo sempre in Aula del Consiglio Comunale, se si possono evitare risate eccessive, grazie. GRIPPO Maria Grazia Sennò facciamo una modifica regolamentare anche qua. Dicevo, le istanze contenute nelle interpellanze ex articolo 45 presentate da alcune Circoscrizioni e da alcuni giovani Consiglieri che io qui ringrazio, il testo di un ordine del giorno approvato in Circoscrizione 1 e, come dicevo, le osservazioni che sono giunte da tutte le Circoscrizioni cittadine, e che al momento non sono state tenute in alcun conto da questa Amministrazione, se non nell'atto di indirizzo di cui sono la prima firmataria. Ebbene, poiché la stragrande maggioranza dei locali, o sono chiusi o proprio non riapriranno più in questa Città, locali che erano punti di aggregazione per i giovani, che potevano trovare altri approdi, se non le strade di San Salvario, piuttosto che altre zone cosiddette, tra virgolette, calde, varrebbe la pena di cominciare a lavorare su una serie di altre misure che nel mio atto di indirizzo cito e che per mancanza di tempo non andrò a leggere, ma che sono una svariata serie. Ne leggerò soltanto alcune per far comprendere ai colleghi e alle colleghe di Maggioranza che non me lo sono inventate, che in altre città, penso ad esempio agli incentivi per i residenti delle zone particolarmente soggette ai fenomeni della movida, destinati all'installazione di doppi vetri, a Prato è stata una proposta che è giunta dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Altre città hanno fatto esperienze di questo genere, come ci sono esperienze, la Capogruppo Artesio mi ricordava che era persino nel loro programma elettorale, dell'introduzione della figura del Sindaco della notte, che in alcune città europee, come Amsterdam ha avuto un'ottima ricaduta perché è un anello di congiunzione tra il comune e i vari portatori di interesse rispetto al movimento della vita notturna, ecco, nel mio atto di indirizzo ho cercato di sintetizzare alcune delle principali proposte che sono giunte dai territori e soprattutto dai Consiglieri più giovani e ho chiesto di impegnare con altri colleghi che hanno voluto firmare, che ringrazio, questa Amministrazione non soltanto a prendere e ad assumere una di queste soluzioni per dare un segnale all'esterno, che non si tratta soltanto di rispondere con dei divieti ad una problematica di questo genere, ma anche ad intraprendere un confronto con tutte le realtà giovanili presenti sul territorio, che sia contestuale, però, al cambio di regolamento, perché altrimenti è la solita politica facile, la politica facile dei divieti, la politica facile delle Ordinanze, la politica facile del: "Ti metto lo sceriffo", sceriffo di carta, perché quelli veri non ce li abbiamo e non ce li abbiamo. Se dobbiamo metterci nelle condizioni di dire che questo è fatto, è una misura che è fatta per tutte le parti interessate, tutti i portatori di interesse, lo dobbiamo dimostrare nei fatti, per cui diventa l'occasione per dire che, a seconda di quello che è l'atteggiamento, parlo a titolo personale, che avrà la Maggioranza nei confronti del mio atto di indirizzo, sceglierò se astenermi o non partecipare al voto rispetto al Regolamento, alla modifica regolamentare, oppure votare esplicitamente contro, perché voto contro ad un approccio che non tiene in alcuna considerazione oggi quelle che sono le istanze che ci provengono dai territori e soprattutto dalla fascia più giovane di essi, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Carretto, prego. CARRETTO Damiano Grazie. Allora, certifichiamo un passaggio importante, questa Amministrazione per la prima volta cerca, già l'anno scorso, proseguiamo quest'anno, cerca di continuare e di agire su un problema che qualcuno ha dimenticato, ha lasciato sviluppare e ha anche cavalcato, anche cavalcato, perché faceva comodo, a qualcuno faceva comodo. Il problema della mala movida, dell'impossibilità di vivere e di risiedere in alcune zone della città a qualcuno faceva comodo, anche a livello elettorale, c'è chi ci ha fatto campagne elettorali intere su certi fenomeni. Il problema è quando tu arrivi ad amministrare una città e hai parti di questa città che ti implorano di fare qualcosa. Io non so se voi avete mai incontrato prima i residenti, io non so se chi ha parlato prima di me ha mai incontrato i residenti, persone che non dormono da anni, persone che hanno problemi di salute, problemi che hanno…, devono andare in cura, chi dallo psichiatra, chi dallo psicologo, chi dal cardiologo, chi cura i problemi del sonno, non so se ci avete mai parlato, noi sì e onestamente è un dato di fatto, è una situazione che andava affrontata e che non è mai stata affrontata e che la forza politica che non ha mai affrontato quel problema, venga a parlarci di approccio integrato, di…, ma dovevate farli voi, ma avreste vinto anche le elezioni, e invece niente, e invece niente, non è mai stato fatto niente, e adesso si viene qua e ci si fa la lezioncina. Io quando l'Assessore dice che effettivamente c'è stata un riduzione compresa tra il 20 e il 55%, si fa riferimento a San Salvario dove, effettivamente, il comitato disposto dalle ordinanze ha prodotto dei risultati certificato e chi si occupa di acustica sa che a una diminuzione, a un aumento di 3 Decibel corrisponde un raddoppio, un dimezzamento della intensità sonora, cioè, quando dite 3 Decibel, 3 Decibel vuol dire raddoppiare o dimezzare l'intensità sonora, quindi un risultato trascurabile non lo direi, okay? Considerando, appunto, che poi vengono i residenti a dirci: "Finalmente abbiamo una speranza", quindi diciamo che qualche idea di fare qualcosa di buono c'è. Che questo sia l'unico atto da intraprendere, io posso essere anche d'accordo, che non debba essere l'unico atto da intraprendere, c'è tanto lavoro da fare sull'educazione, sulla comunicazione, sul trasmettere alcuni valori, trasmettere il concetto che il diritto al divertimento non è il diritto a fare quello che si vuole, questo è un valore che la città deve trasmettere. C'è del lavoro da fare sui locali, è vero, molti locali sono chiusi, molti locali forse non riapriranno, ma perché? Perché io sento ripetere da settimane: "I locali a Torino chiudono. C'è un comparto culturale in difficoltà, c'è un problema di offerta culturale, di offerta sulla notte", è vero, ma perché sono chiusi? Ma perché nessuno dice mai perché sono chiusi, se è colpa dell'Amministrazione o se è colpa di locali abusivi, in cui gli abusi edilizi, casualmente, compaiono adesso, locali che sono così da 10, 20 anni, ma gli abusi compaiono adesso. I Murazzi, non riaprono i Murazzi, ma chi ha fatto il bando del 2015 senza tenere conto del Magistrato del Po, per cui ha messo a bando un qualcosa che non si può fare, perché non lo dice nessuno, sembra che noi vogliamo tener chiusi i Murazzi, chi ha fatto quel bando vuole chiudere i Murazzi e vuole tenerli chiusi, o meglio, l'incompetenza di chi ha fatto quel bando sta tenendo chiusi i Murazzi, e questa cosa andrebbe detta. Poi lasciamo perdere tutti i problemi di sicurezza, di capienza e via dicendo, che non è l'Amministrazione Appendino che decide la capienza di un locale, non è l'Amministrazione Appendino che decide le norma di sicurezza, al massimo qualcuno apre gli occhi e ci si accorge che ci sono delle regole e allora dobbiamo riflettere non sul rispetto delle regole che fa sì che chiudano i locali, ma al massimo su come eventualmente aiutate gli operatori a intervenire e a creare spazi, a creare situazioni sulla vita notturna. Il bando dei punti verdi, al di là del fatto che è uscito probabilmente tardi, ma ha certificato un qualcosa di cui dobbiamo prendere atto, prendere atto del fatto che gli operatori culturali, gli operatori che potrebbero agire sul territorio hanno bisogno di altre opportunità, altre agevolazioni, altri incentivi, io lo dico, lo ammetto, abbiamo sottovalutato la crisi di quel comparto, l'abbiamo sottovalutata perché in questo momento non c'è la possibilità di investire, non c'è la possibilità di fare determinati tipi di interventi, di investimenti, dovuti principalmente alle questioni legate, lo sappiamo, alla sicurezza, alla tassazione, a tutta una serie di questioni. Io non so neanche se la città, non avendo la capacità di spesa può trovare dei sistemi di incentivi che riescano a coprire, perché può anche essere che non avendo capacità di investimento in prima persona la città, rispetto a degli operatoti che non riescono a coprire le spese, si arriva a un punto morto e quindi è un rischio, ma è un'analisi che dobbiamo fare e che onestamente come Maggioranza stiamo facendo e anche come Giunta stiamo facendo, nessuno ha mai detto il contrario. Io sento parlare di proibizionismo, di alcool vietato dal tramonto all'alba, questo è il titolo di giornale che si ripete da mesi, io non riesco a capire, alcool vietato dal tramonto all'alba, non è vero; volontà di non fare eventi, sembra quasi che vogliamo intralciare chiunque voglia fare eventi in questa città quando è esattamente il contrario, ci sono dei problemi oggettivi legati a costi, legati a tempi, legati a normative ed adempimenti che creano problemi, creano difficoltà, ma non creano difficoltà a Torino, stanno creando difficoltà a tutta l'Italia. Leggevo l'altro giorno del Festival Nuvolari a Cuneo, non so se lo conoscete, è un festival storico, che sta avendo molti problemi per lo stesso motivo degli eventi di Torino, non è che a Torino siamo in un mondo parallelo per cui non ci sono o ci sono altre regole. Detto questo, io credo che, ripeto, deve essere chiara la non volontà di avere un atteggiamento proibizionista, non c'è una volontà di avere un atteggiamento proibizionista perché chiunque è libero di uscire, di recarsi nei locali, bere, fare serata, andare in discoteca o fare…, si può fare, non è vietato, quello che è da tenere sotto controllo e da regolamentare, in qualche modo, da trovare un punto di caduta, è la convivenza, questo è il problema, la convivenza e neanche i famosi comitati anti movida, cioè loro non sono per: "Chiudiamo tutti i locali alle 10, o alle 9, o alle 8", cioè chiedono rispetto delle regole base di convivenza e credo sia un obiettivo e un qualcosa a cui dovremmo tendere tutti. Il fatto che, e chiudo sull'aspetto meno legato alla movida di questo regolamento, il fatto che ci siano Circoscrizioni che hanno indicato aree che neanche sono aree di movida, dà un altro segnale, cioè, il fatto che questa modifica regolamentare è necessaria per andare ad affrontare problemi che non sono legati alla movida anche, ma sono legati a assembramento di persone in punti dove è facile reperite alcool, anche a basso, soprattutto a basso costo, il che spesso degenera in problematiche di ordine pubblico, quindi non movida, ma ordine pubblico, io credo che anche questo tipo di attenzione sia un segnale. Quando ci dite: "Non fare niente per le periferie", una modifica regolamentare del genere può, a mio parere, poi magari non succederà e io me lo auguro, invece, che succeda, andare ad agire in punti della Città che sono problematici, e questi punti problematici, e se non parliamo delle zone della movida, sono proprio quelle aree di periferia dove spesso leggiamo gli episodi di cronaca, dove spesso il buon Consigliere Magliano ci presenta nelle interpellanze, perché, effettivamente ci sono delle problematiche legate a questi temi, che vanno affrontate e che, secondo me anche con questa modifica si vanno ad affrontare, ovvio, e chiudo, da un certo punto di vista ha ragione la Consigliera Grippo, per dare gambe a questa modifica serve il presidio del territorio, non solo dei Vigili, ma di tutte le Forze dell'Ordine, perché i nostri Vigili non sono superman, sono in numero limitato, non possono occuparsi di cose che non competono… IMBESI Serena (Vice Presidente) La devo nuovamente invitare a concludere. CARRETTO Damiano Scusi, avevo letto un altro numero. No, comunque, chiudo dicendo che ritengo utile e invito però la Giunta a fare tutta una serie di altre azioni, di cui si è già parlato, per andare ad ampliare l'offerta, il dialogo con le nuove generazioni e via dicendo, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Io di questo provvedimento e della mozione della Consigliera Grippo correlata intendo approfondire due aspetti, uno riguarda la scelta compiuta dalla Giunta e difesa dalla Maggioranza di procedere con atti di regolamento, la seconda, invece, e congiungo il contenuto della mozione della collega Grippo, riguarda lo stile che si vuole adottare. Allora, intanto, esattamente i discorsi che ho ascoltato fino a questo momento, in specie quelli della Maggioranza, mi confermano del fatto che l'operazione che la Giunta sta compiendo è un'operazione di grande furbizia dal punto di vista delle relazioni politiche, ma probabilmente non così leale nei confronti della propria Maggioranza. Intendo sottolineare, ma questi saranno problemi loro, non miei: intendo sottolineare questo: tutto l'elenco che ha fatto il Consigliere Carretto fino a questo momento ci spiega quanto nelle norme che siamo chiamati ad approvare, ciascuno può leggere ciò che più si confà alle proprie convinzioni e alle proprie aspettative, perchè non è un provvedimento per la movida, ma è anche un provvedimento per la sicurezza, non è un provvedimento di carattere proibizionista rispetto agli stili di consumo, ma interviene indirettamente sull'abuso, perchè va a colpire coloro che distribuiscono determinati alimenti ad un prezzo ridotto. Cioè, la Maggioranza è stata chiamata su un atto che non era necessario, perché si sarebbe potuto procedere, volendo regolare la concentrazione - in determinate aree, in determinati periodi - della città attraverso ordinanze, come fatto precedentemente; è stata chiamata ad adottare un atto di sistema, potendo riempirlo dei propri contenuti e delle proprie aspettative, perché sarà poi la Giunta a decidere dove applicarlo, perchè noi adottiamo un regolamento che chiama in causa la responsabilità dall'intero Consiglio sulla definizione dei limiti, ma dove applicare limiti lo decide la Giunta. E questo stile di passare dall'ordinanza al regolamento quando è comodo o dalla delibera di Giunta al regolamento quando è comodo - sarà il caso della delibera successiva - è uno di quegli stili per cui, come dire, l'esibizione muscolare di una Giunta che decide nell'interesse della Città "santa subito", come ci siamo sentiti dire solo fino due ore fa, si modificano quando si tratta di trovare una copertura di Maggioranza politica, atti, che si sa, potrebbero essere discussi o, viceversa, quando procedendo per Giunta ed adottando misure che vengono contraddette dagli interessi di alcuni e bocciate dal TAR, allora si procede con un Regolamento del Consiglio, come nel caso successivo dell'Assessore Giusta. Perché, informo la Maggioranza che, se è stato non considerato dal TAR il ricorso delle Minoranze sugli oneri di urbanizzazione, anche la Giunta si è vista bocciata una delibera dal TAR, quindi siamo pari, spero di non sentire di nuovo le questioni del TAR che vengono rimpallate ripetutamente. Allora, venendo al merito, perché questo è il metodo: una Giunta che decide, non sapendo comporre, di tutelarsi, facendo riferimento a quanto di più odioso in passato era stato citato, cioè la possibilità concessa dai Decreti Minniti e chiamando in causa esattamente il Consiglio Comunale, e veniamo al contenuto di questo regolamento, dove e come applicato, non si sa, perchè lo deciderà la Giunta. Il contenuto di questo regolamento, mi dispiace dirlo, è l'esatto opposto dell'attività di mediazione che è assolutamente implicita nella capacità di governo di una Città, perché, vedete, ci sono questioni puntali che puntualmente possono essere definite risolte, possono riguardare localmente il conflitto che si manifesta relativamente alla serenità di un condominio che ai piani superiori sta rispetto a un'attività commerciale che, invece, nelle ore notturne produce concentrazione, conseguentemente assembramento e conseguentemente rumore, e questo è un problema specifico e puntuale di carattere locale. Ma poi esiste una questione più complessa, che riguarda il fatto indiscutibile che alcuni luoghi della città, persino a prescindere dalla singola capacità di attrazione del singolo evento che lì si concentra, producono, in determinati momenti, per determinate fasce di popolazione e che quindi, al di là della volontà che si vuole mettere in atto di limitarne l'afflusso, perchè questo è, sì, un atteggiamento di carattere proibizionista, che rende la città un po' meno di tutti, e quindi, al di là della volontà che si vuole mettere in atto, richiede, per comporre un buon uso e un uso soddisfacente per tutte le parti, un'operazione di mediazione e di dialogo; operazione di mediazione e di dialogo che la Giunta ha condotto, attraverso i Tavoli tecnici citati in delibera, solo con alcune rappresentanze della città e ha ovviamente trovato la convergenza di alcuni interessi. Ci può essere convergenza di alcuni operatori economici sull'interesse di non avere una concorrenza minuta, capillare e a basso costo, e questo è un tema di contraddizione commerciale di distribuzione di presenze sul tessuto commerciale, non è un tema di movida o di malamovida. Ci può essere convergenza rispetto alle organizzazioni di residenti che da anni - non avendo trovato fino a questo momento una risoluzione soddisfacente - continuano a rappresentare le problematiche di salute e di ordine pubblico, ma ci sarebbe dovuta essere anche una convergenza con le altre modalità di fruizione di quei luoghi e di quegli orari, che sono esattamente le modalità più giovanili di utilizzo di parti della città. Quel che a me fa specie di questa opzione regolamentare è che sia stata sottoscritta, accanto all'Assessore al Commercio - che non casualmente ne è il primo presentatore - e dall'Assessore alla Polizia e alla Sicurezza urbana, anche dall' Assessore alle Politiche giovanili, perché avremmo voluto in questa deliberazione, se mediazione ci fosse stata preventivamente, ascoltare quale tipo di relazioni e di incontri e di consigli e di ascolto abbia messo in atto l'Assessorato alle Politiche giovanili, quello che si occupa della città universitaria, quello che si occupa della residenzialità universitaria. Quindi, da questo punto di vista, mi dispiace sottolineare che, ancorché possa essere curioso e folcloristico richiamare una terminologia, quella del Sindaco della notte, che ad Amsterdam e a Londra non è affatto folcloristica, ci sarebbe dovuta essere esattamente una composizione di questi interessi, perchè l'altra presunzione incredibile che questa Amministrazione mette in campo è il fatto di poter anche immaginare di determinare la mobilità ad uso di svago delle diverse fasce di popolazione, con un'operazione quasi meccanica per la quale sarebbe in automatico possibile trasferire la concentrazione in alcuni luoghi, semplicemente illuminandone degli altri, cioè accendendo in altri contesti territoriali dei riflettori. Allora, l'idea della città policentrica che vi precede, santiddio - almeno questa vi precede e non nasce con voi - l'idea della città policentrica, che peraltro parte dalla valorizzazione dei singoli contesti territoriali, che hanno l'orgoglio dei loro luoghi, che è ben diverso dalla rivalsa periferia-centro, è l'orgoglio dell'identità dei propri luoghi e dei propri territori, richiede anche lì un processo di costruzione e di programmazione sufficientemente lungo, che parta dalla considerazione delle potenzialità di quei territori, non l'idea banale che poiché abbiano una Giunta santa, che fa dei bandi e produce una ipotetica nuova programmazione culturale, senza sostegni, in matematico le persone si spostino e quindi sia del tutto ragionevole, altrettanto matematicamente, impedire che si concentrino nei luoghi abituali. Perché l'insuccesso del bando dei Punti Verdi è il segno di tutta l'improvvisazione con la quale avete proceduto, anche su questo aspetto della gestione della movida, perché non si può immaginare, intanto a costo zero, di poter attivare senza un'operazione di cura delle potenzialità di quel territorio esattamente quella modalità di città viva in tutte le sue parti che potrebbe, appunto, redistribuire i punti di attrazione e i punti di incontro delle diverse persone. Quindi, per metodo e per merito, questa delibera è veramente pessima; vedremo come riuscirete a modificare un regolamento quando forse avremo la possibilità di capire dove verrà applicato, perchè ad oggi votiamo senza nemmeno saperlo. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Faccio intervenire prima i Consiglieri in coda e poi, al termine, l'Assessore Giusta. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma io sono stato a sentire con attenzione l'intervento del Consigliere Carretto, devo dire che, abbia pazienza, glielo dico davvero con serenità, ma trovo un po' stucchevole, a due anni da che vi siete insediati, continuare a dire: "I problemi li abbiamo ereditati e quindi non fatecene adesso una colpa se non sappiamo trovare gli strumenti per risolverli, perchè…, adesso non iniziamo l'interlocutorio, però, voglio dire, io sto semplificando, ci mancherebbe, faccio una sintesi che sarà anche imperfetta, però, nella sostanza, vedo ricorrere questo tipo di ragionamento: siccome c'erano dei problemi, adesso è inutile che ci diciate e ci facciate la morale che non stiamo agendo bene, perchè avevate solo da risolverli prima. Allora, premesso che chi vi parla non c'era prima, quindi valuta la situazione attuale, trovo anche, perlomeno curioso, che si dica che una campagna elettorale è stata fatta anche stigmatizzando questo problema e volendo opportunamente renderlo un problema, ma (incomprensibile) l'avrà fatta la campagna elettorale, o loro che si sono presentati, cioè voi, contro chi c'era prima, utilizzando questi argomenti, perché mi sembra che le forze di centrosinistra che prima governavano sarebbero state quantomeno autolesioniste, più di quello che già sono state con i voti che hanno preso, a dovere ancora andare ad esasperare gli animi di chi questi problemi li stava vivendo, dicendo: "Esiste il problema. Certo, lo sappiamo, esiste il problema e quindi il voto non lo prendiamo". Quindi, francamente, mi sembra un po', ecco, arzigogolato, se di questo mi concede il termine, di tutto questo ragionamento e poi, comunque, basta, sono due anni, adesso questo è un tipo di intervento strutturale, che state facendo voi, prendetevi le responsabilità di quello che fate e di quelli che saranno i risultati. Lei dice che i risalutati anche di ARPA sono stati soddisfacenti. Ci ha spiegato anche come l'intensità sonora corrisponde alla diminuzione di vari decibel - cose che sappiamo - ma io le dico anche che - da tecnico quale sono, come lei - è ovvio che le soluzioni, che proprio perché dovute ad ordinanze che hanno un carattere di contingibilità e di urgenza, valgono se questo carattere mantengono, quando poi si rendono continuativi questi tipi di strumenti, perdono anche il significato stesso che sta nell'ordinanza e quindi è facile presumere che anche i risultati. Io, poi, ho visto i risultati di ARPA, sicuramente qualcosa hanno ottenuto, ma non hanno certo garantito quei livelli di decibel che sono tali da poter assicurare il sonno e la vita quieta, insomma, che possono mantenere in salute una popolazione residente. E quindi anche su questo, voglio dire, attenzione, perché quella era un'ordinanza che aveva interessato un periodo estivo; questo tipo di strumento, che peraltro sarà ben lungi dall'essere attuato entro l'estate, perché l'estate è avviata e quindi voglio poi vedere se si riuscirà a dare questo tipo di risultati, ma nel momento in cui diventa di carattere continuativo credo che, soprattutto alla luce di quanto è stato affermato anche dagli interventi che mi hanno preceduto, cioè dalla difficoltà poi di renderlo effettivamente applicativo ed efficace, se non accompagnato da percorsi ben più articolati, e anche poi da strumenti effettivi di verifica, perché quanto - anche io ho sentito dire dal capo dei Vigili, Bezzon - ci rende particolarmente preoccupati rispetto al fatto che poi si possa garantire anche l'esigibilità di questo tipo di azioni. Peraltro, giova ricordare che il disturbo della quiete pubblica è regolato dall'articolo 659 del Codice Penale, quindi non c'è neanche bisogno, se vogliamo venire incontro a quello che, effettivamente, è l'oggetto della delibera che, appunto, è: Indirizzi a tutela del riposo e della vivibilità urbana nella aree cittadine". Mi sembra poi ci sia una contrapposizione proprio intrinseca tra quello che è il titolo della mozione e poi quello che invece è la parte di narrativa e di impegna perché, da un lato, si vuole garantire questo diritto sacrosanto di tutelare il riposo e la vivibilità urbana, dall'altro si interviene settorialmente su un unico tipo di intervento e di fatto si poteva chiamarlo anche in maniera coerente, diversamente. Credo anche io che, comunque, tutto l'impianto di questa delibera e la modifica dell'articolo 94, tutto sommato, non tengano conto di un problema, assolutamente non vada nella direzione di garantire poi questa vivibilità e questa tutela della quiete pubblica, perchè non credo che sia poi così direttamente collegabile, così come si vuole far pensare. Manca una visione di creare maggiori situazioni di offerte e qui, tra l'altro, mi piacerebbe anche sapere, al di là delle cause che sicuramente sono state anche dovute, è vero, la complessità della situazione dei Murazzi è legata anche ad un bando che era stato probabilmente carente e non sufficientemente adeguato ad un certo tipo di requisiti, anche di sicurezza idraulica che ci sono, che sono necessari e che, peraltro, sono stati resi maggiormente evidenti anche a seguito di un evento recente, che è quello del novembre 2016. Ma, a che punto siamo con i Murazzi? Perché, voglio dire, anche qui, colpa di quello che dicevo prima; è anche il caso di capire questo tipo di soluzioni che tempi avranno perché, ormai, ce lo siamo scordati per questa estate, ma se si vuol lavorare per la prossima del 2019, forse è il caso di fare un ragionamento anche su questo. Qual è l'offerta di tipo culturale, si è già abbondantemente parlato del bando per i Punti Verdi, che tristemente è andato vacante; il coinvolgimento che si intende mettere in essere con tutte queste fasce di utenti e anche la diversificazione dell'offerta che deve assolutamente essere oggetto di un ragionamento articolato. Io ribadisco, comunque, ancora un volta, che questo tema del rispetto delle regole merita un'azione molto più approfondita, meglio articolata e che davvero coinvolga tutte le fasce della popolazione, cercando, in un'ottica di concertazione - io non ho conoscenza di come abbia funzionato questa proposta del Sindaco della notte - ma, sicuramente, sono comunque anche queste modalità che danno, convergono su una figura, delle possibilità di azioni trasversali, che possano avere una loro efficacia e sicuramente vanno, comunque, di nuovo condivise anche a livello locale con le Circoscrizioni che sono quelle che sul territorio vivono più direttamente. Non mi sembra che questo sia stato un intendimento, proprio per i temi che sono stati prima richiamati, cioè anche nella individuazione delle aree non si è tenuto conto delle Circoscrizioni. Credo che stiate ancora una volta approvando un atto che volontariamente cerca di escludere, nel coinvolgimento, alcune componenti, anche istituzionali, del territorio; è una atto monco, è una atto che non ha una visione, è un atto che, davvero, cerca di risolvere un problema individuando un'azione unica che non è quella che potrà essere risolutiva. Io ho firmato la mozione di accompagnamento, perchè mi sembra che richiamasse bene una serie di aspetti che non sono stati presi in considerazione da questo tipo di delibera e quindi esprimo una perplessità piuttosto forte sulla valenza di quest'atto. RUSSI Andrea Okay, grazie, Presidente. Noi siamo ovviamente favorevoli alla deliberazione proposta dalla nostra Giunta, anche perché, come già ribadito più volte l'anno scorso, quest'anno, ogni volta in cui si parla di movida, insomma, e dopo anni di cattiva Amministrazione, questo regolamento rappresenta una prima misura concreta e strutturale per tentare di arginare le forti criticità in cui vivono i quartieri della movida. Tra l'altro, appunto, gli stessi dati fornito dall'ARPA attraverso la relazione tecnica "Valutazione dell'inquinamento dei rumori in ambiente esterno" del 26 gennaio 2018, che è stata presentata anche all'interno delle mia Commissione, che ho provveduto a divulgare a tutti i Commissari, e che hanno sul cruscotto e nelle rispettive email, confermano quanto le ordinanze 46 e 60 dell'anno scorso siamo state efficaci. Appunto, leggo di nuovo i dati enunciati dal Consigliere Carretto, che sono: una riduzione dei livelli sonori medi notturni, fino a 3,5 decibel; una riduzione dell'emissione acustica legata alla movida tra il 20 e il 55%. Sono dati importanti che hanno sicuramente e scientificamente dimostrato che le misure intraprese lo scorso anno e riproposte in questo regolamento sono state efficaci, anche se sicuramente non risolutive, su questo siamo d'accordo. È vero, comunque, che è sempre più comodo evitare di affrontare problemi nel momento in cui si presentano, però, poi, con il tempo, le situazioni si incancreniscono e così come ci troviamo ad affrontare la situazione della movida a San Salvario, diventa tutto molto più difficile trovare delle soluzioni: in San Salvario, Vanchiglia, piazza Vittorio e in tutte le zone della città in cui si parla di queste tematiche, in cui ci sono questi problemi. Siamo molto contrari anche alla mozione di accompagnamento. Ritengo che sia vero di quella mozione un punto, che è la modifica del regolamento di Polizia urbana, non garantirà da solo una soluzione equilibrata ai problemi citati nella narrativa, ma visto il modo in cui non siete mai riusciti a risolvere il problema da voi stessi causato, cioè io direi che, di certo, di base, siamo scettici sui vostri consigli, di base, perchè se fossero stati attuabili, li avreste già realizzati voi, immagino. In ogni caso, l'approvazione di questo regolamento non è una misura fine a se stessa, ma fa parte di un percorso fatto di misure strutturali: la riqualificazione di aree degradate; il regolamento somministrazione dello scorso anno, che inseriva in maniera strutturale il vincolo della nuova apertura al di sotto dei 50 metri quadri nelle aree di San Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio; la possibilità per gli esercenti di trasferire la propria attività da queste aree verso altri quartieri senza pagare il sovraccarico per la monetizzazione dei parcheggi; l'incentivo alle nuove aperture nella aree che il Comune intende riqualificare, appunto, attraverso un ulteriore ribasso del prezzo di monetizzazione dei parcheggi, che è una delle tasse più alte che si paga quando si apre un'attività; i bandi, insomma, per le discoteche del Valentino: ci sono una serie di attività che si spera aiutino ad attenuare un po' il problema. Relativamente alle proposte, l'incentivo comunale doppi vetri è una proposta troppo costosa, inattuabile dato che non è in alcun modo risolutiva; il rapporto costi – benefici la rende, appunto, sicuramente non attuabile; poi magari il Presidente Mensio potrebbe intervenire, parlando anche della parte ambientale, energetica, ma lascio poi la parola a lui su questo. Il Sindaco della notte, nelle città in cui esiste, ha un ruolo di mediazione tra la domanda di vita notturna e le esigenze di chi nei quartieri della movida ci abita e vorrebbe poterci dormire, sicuramente. Amsterdam ha affidato questo ruolo ad un ex organizzatore di eventi, le cui prime misure sono state, leggo testualmente: "L'aver suggerito di lasciare aperti i locali per ventiquattro ore, così che le persone possano tornare a casa quando preferiscono, o la promozione della riqualificazione di grandi spazi inutilizzati al di fuori del centro storico, dove sperimentare attività notturne senza limitazioni e, allo stesso tempo, riuscendo a non disturbare alcun residente". Sono molte parole, ma qua a Torino si parla di una figura che, senza poteri e senza capacità di spesa, diventa pressoché inutile; sarebbe una poltrona in più, in un ruolo che rientra già nelle prerogative degli attuali Assessorati. Questa figura qua, a Torino, in questo modo, non è contraria di base, ma poi oltretutto ad Amsterdam sono i locali che si autotassano per promuovere questa figura che poi è riconosciuta dalla Città, quindi tendenzialmente è un altro discorso. La campagna di sensibilizzazione è già prevista. La caparra dei bicchieri deve essere un'iniziativa dei singoli locali; anche su questo lascio la parola al Presidente Mensio. Riguardo ai luoghi alternativi, ci si sta provando; anche in quel caso, ovviamente, è il mercato, non è che si possa obbligare qualcuno ad andarci, ci si può sicuramente indirizzare un'azione verso altre zone, anche quello lo si sta facendo. In ogni caso le zone sature da movida avrebbero potuto non essere così sature, se solo si fosse intervenuti prima, per esempio applicando tempestivamente la DGR 85, quella del 2100, che è quella, appunto, che prevede la possibilità di limitare e contingentare le nuove aperture in determinate aree dove un maggior numero di esercizi di somministrazione andrebbe ad incidere sulla salute, che è quella che viene applicata nelle tre aree più problematiche sulla città di Torino, probabilmente non si sarebbe arrivati a questa situazione, se fossero state applicate e se si fossero avute… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. RUSSI Andrea Certo, sto per concludere. Le interlocuzioni con le realtà giovanili ci sono, spesso alcune delle realtà giovanili sono contro i (incomprensibile) il popolo che poi frequenta le aree della movida quando ci sono i problemi, quindi a notte fonda. Riguardo agli incentivi per le attività alternative alla movida, qui si parla di orario preserale, serale, ma i problemi sono, prima di tutto, i luoghi, non le attività e poi la possibilità di fare casino fino a notte fonda; quindi sono gli orari: preserale e serale non è un problema, i problemi sono poi in un secondo momento. Concludo, dicendo che abbiamo tutte le motivazione per votare contro questa mozione di accompagnamento ma, in ogni caso, a chi ci ha preceduto e ora propone questa mozione, riconosciamo sicuramente un merito, che è quello di averci insegnato perfettamente cosa non bisogna fare per risolvere i problemi. Abbiamo fatto tesoro della vostra esperienza, vi ringraziamo e voteremo contrario a questa mozione, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliere Mensio, ne ha facoltà per cinque minuti. MENSIO Federico Grazie, Presidente, cercherò di essere molto più breve. Sì, perché riprendo da quello che ha un po' detto il Presidente Russi sulla mozione, incentivi non ne possiamo dare, mi sembra abbastanza…, vorrei capire come hanno fatto gli altri Comuni a dare gli incentivi all'istanza doppi vetri. Normalmente questi sono incentivi dati da organi sovranazionali o sovracomunali, poi sono, come dire, un interessante esercizio di stile. Il doppio vetro, normalmente, si mette per combattere il freddo, per evitare che il caldo esca di casa, qua si cerca di tapparsi in casa, quindi vorrebbe dire aumentare anche, probabilmente, il numero di condizionatori che girano, l'aumento dell'energia elettrica che viene consumata, con problemi che tutti conosciamo. Credo che questo farebbe molto più felice chi vende condizionatori elettrici. Detto questo, come diceva anche il Consigliere Russi, sui bicchieri, renderli, non credo che quello sia il problema; il problema, probabilmente, sono le bottiglie di vetro vendute illegittimamente, per non dire illegalmente, al di fuori dei locali commerciali che gli avventori lasciano in giro. Spesso si è parlato del problema dei vetri in San Salvario e questo è un problema che non riguarda solo San Salvario, ma anche molte altre zone di Torino. Purtroppo ci sono dei locali, o quelli che vengono detti volgarmente "paninari", che vendono anche questo tipo di materiale e purtroppo la gente lo lascia in giro. Io vivo in una zona dove c'è un ampio spazio verde, viene acquistato sia il cibo che il vetro; i cestini ci sono, ma vengono comunque lasciati in giro vetri, vengono anche spesso lasciati nei giochi dei bambini. E poi è un po' una contraddizione, aumentare i cestini e dire: "Aumentiamo il porta a porta", quindi, se parliamo di aumentare i cestini e aumentare il porta a porta, sono due cose in contraddizione: il porta a porta serve per fare la raccolta differenziata, non centra niente con il cestino, che è la raccolta indifferenziata. Poi si confonde il problema dei rifiuti con il fatto che ci sono dei bidoni stradali che vengono usati come orinatoi. Togliamo i bidoni stradali, va benissimo, aumentiamo il porta a porta, ma l'orinatoio diventerà il muro, questo, ahimè, è il problema. Infine, il discorso…, niente, con questo direi che, insomma, i problemi ci sono. Sicuramente non ci sono solo nelle zone cosiddette della movida, quindi credo che la delibera vada nel senso di tutelare il diritto al riposo e al silenzio di tutti, e non solo della zona centrale e delle zone di movida, quindi sulla mozione, come ribadito dal Consigliere Russi, siamo contrari al voto, voteremo contrari, soprattutto per quello che abbiamo detto, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Assessore Giusta, prego. GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente, provo a rispondere ad alcune delle tematiche che ho sentito affrontare in quest'Aula e se da un alto mi vedono concorde, dall'altro mi stupiscono un po'. C'è una narrazione che, diciamo, come diceva bene il Consigliere Carretto, descrive come spazi della città che in qualche maniera vengono chiusi e molto spesso questa narrazione dà, diciamo così, responsabilità all'Amministrazione della chiusura di determinati spazi. Normalmente, quando si parla di questo tema viene fatto un elenco, questo elenco viene fatto girare: "È stato chiuso il Samo, è stato chiuso il CAP, è stato chiuso Officine Corsare, è stato chiuso il Bunker, è stato chiuso l'Imbarchino", eccetera, eccetera, eccetera. Poi, andando a vedere, magari, invece di una narrazione dominante i singoli fatti, scopriamo che il Samo aveva 800 persone con una capienza di 200; che il CAP 10100 non è stato chiuso dall'Amministrazione comunale, ma è stato chiuso dalla Circoscrizione 8; che Officine Corsare non è chiuso, ma ha riaperto con altre modalità, grazie anche a un Accordo di Servizio tra Comune e Regione Piemonte, che ci sono altre iniziative, altre attività; c'è stata un'interpellanza sull'Imbarchino, poche settimane fa, che ha dato risposte anche in quella direzione. È chiaro che noi abbiamo un problema che è derivante dalla concentrazione degli spazi. Io su questo sono sempre stato molto chiaro, non ho un approccio securitario, né un approccio punitivo nei confronti dei giovani, con i quali, sì, ci sono stati dei Tavoli di incontro, ci sono state delle possibilità di ragionamento, ci sono state delle visioni. Da alcune di queste visioni sono nati anche i Punti Verdi, perchè uno dei punti principali che i giovani di questa città in qualche maniera raccontano, è la possibilità di poter uscire la sera e con 2 Euro provare tranquillamente a bersi una birra in spazi, anche, tranquilli della città, non necessariamente degli spazi di movida, non necessariamente dove ci sia un concentramento così forte, perché il concentramento e gli atteggiamenti che in qualche maniera vengono attivati e che non fanno parte di tutti i giovani e non fanno parte solo dei giovani, in qualche maniera sono quelli che determinano un po' la difficoltà complessiva di questa convivenza. E allora, da un lato, noi abbiamo la necessità di tranquillità, una necessità di riposo - giustissima - da parte dei residenti e sulla quale si è intervenuto l'anno scorso già con alcune ordinanze e che quest'anno viene ampliato anche in altre situazioni, come diceva correttamente il Consigliere Carretto. Altre questioni invece sono più legate ad una programmazione, secondo me, che dovrà avvenire in tempi futuri rispetto all'utilizzo degli spazi, ed è per questo che questo Assessorato ha richiesto alla Regione Piemonte un fondo proprio in un'ottica strutturale per la riapertura e la riorganizzazione degli spazi, ed è per questo che questo Assessorato sta scrivendo, a partire anche dalle sollecitazioni che arrivano dal territorio, una delibera che porti un accompagnamento in maniera più semplice sulla riapertura e sull'ottenimento delle licenze di pubblico spettacolo che, in qualche maniera, toccano non solo gli spazi aggregativi, ma anche i centri del protagonismo giovanile, ed è per questo motivo che abbiamo provato anche, come dicevo prima, a fare i Punti Verdi, sui quali io ho fatto una critica, un'autocritica molto netta: siamo arrivati tardi, siamo partiti tardi, ma abbiamo costruito un lavoro che sarà possibile fare per il prossimo anno senza grossi problemi, perchè tutta l'attività di verifica, tutta l'attività di analisi dei territori, in qualche maniera, è già stata portata a casa e l'abbiamo in qualche maniera consolidata. Mi si permetta, perciò, visto che anche dopo faremo una trattazione rispetto alla delibera, come è stato suggerito dalla Capogruppo Artesio, una piccola definizione, però: alcune tematiche, come potevano essere, ad esempio, l'orario in cui un suonatore di strada suona, se dalle 5 e mezza alle 7 e mezza, se ogni volta le vogliamo passare in Consiglio, se ogni volta, in qualche maniera, abbiamo questa necessità di rivederci e ridiscuterne, vuol dire che stiamo paralizzando la città. Io allora mi permetto di dire che, normalmente, visto che il compito del Consiglio è quello di dare un indirizzo politico e verificare le linee di programmazione di una Giunta, che questa Giunta può agire all'interno di questa visione nel momento in cui riceve un incarico dal Consiglio Comunale e questa situazione è la situazione che vedremo successivamente, anche dall'altra delibera e io non ci vedo nulla di male che sia la Giunta a occuparsi in determinate situazioni, e in determinate specifiche, che sono più connaturate al proprio incarico, al proprio ruolo. Questa è un po' l'impressione che ne ho, in forma generale. Detto questo, io credo che noi a Torino viviamo anche una situazione un po' complicata dal punto di vista ideologico, la movida è fatta solo di alcool? La movida è fatta solo per restare per strada a bere, la sera, fino ad un determinato orario? Oppure, la movida è anche altro? È anche cultura, è anche iniziative, è anche possibilità di stare insieme; diciamocelo anche in maniera un po' più netta, è anche la possibilità per i giovani di conoscersi, di incontrarsi, di scambiare relazioni, eccetera, eccetera, e tutto quello che ne consegue. Quindi, da questo punto di vista, io, davvero, mi permetto anche di fare una piccola riflessione di tipo politico; da questo punto di vista, se davvero il problema è che non si può bere, se davvero lo vogliamo inquadrare all'interno di questa difficoltà, cosa che non è vera, perché questo regolamento ci dà la possibilità, appunto, di normare determinati tipi di azioni, determinati tipi di comportamenti, noi non possiamo però limitarci al tema dell'alcool e al tema del bere in giro. Noi dobbiamo poter cominciare a ragionare sull'apertura di spazi che in qualche maniera vadano in una direzione altra, anche in qualche maniera in controtendenza rispetto a quello che io temo sia stato un po' lasciato negli ultimi anni - non è una critica alla Consiliatura della Giunta precedente - ma è proprio un trend che in qualche maniera si è avviato, sul lasciare all'alcool la possibilità di sostituire determinati rapporti sociali e determinate capacità di relazioni che in questo momento, in un momento di estremo individualismo stanno venendo meno e quindi questo regolamento pone un freno a determinati tipi di comportamenti, a determinati tipi di situazioni, nel frattempo occorre costruire un'altra risposta, e su questo ci stiamo impegnando e stiamo lavorando. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. |