Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 20 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 9
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-06384
RIFUNZIONALIZZAZIONE DI FABBRICATO PRODUTTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA MEDIA STRUTTURA DI VENDITA DI TIPO M-SAM4 DI 8.482 METRI QUADRATI DI S.L.P. IN CORSO BRAMANTE 15/17. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA EX ARTICOLO 14 D.P.R. 380/2001 E ARTICOLO 5 COMMI 9-14 LEGGE 106/2011. APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA.
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, approfitto della mia dichiarazione di voto, di non voto, nel senso che non parteciperò
a questa votazione, per i motivi che sono stati espressi, ma aggiungo una
considerazione. Questo tema, dell’aggirare le procedure di VAS per un intervento di
questa portata, è stato, poi, giustificato, nell’ambito della Commissione, da
un’affermazione data dal Vice Sindaco Montanari, che io ho trovato piuttosto grave, che
fu, detto in soldoni, questa “Tanto la VAS non serve a nulla, ne abbiamo l’esempio dato
dall’autorizzazione del Grattacielo San Paolo, che fu soggetto a VAS” e quindi
l’assioma è proprio, il postulato è quello, la conseguenza è dire che non serve. A me,
francamente, un po’ ha sconcertato questo tipo di affermazione, data anche con un certo
livello di arroganza, direi quasi un po’ accademica, ma di quell’accademica che non è
proprio sana, perché, da un lato si mette in discussione un processo di approfondimento
di tipo ambientale che risponde a una normativa di tipo europeo, peraltro, quindi non è
che qui sia il Professor Montanari che dice “tanto faccio il tetto verde e quindi dò io la
garanzia che siamo ambientalmente sostenibili”. C’è un processo un pochino più
articolato, che coinvolge anche tutte quelle che sono le istituzioni e gli organi, gli uffici
tecnici competenti, che devono farsi carico di una valutazione da cui emergono, in
molte fasi, io non so se lei ha mai redatto uno studio di VAS, ma emergono, poi, nel
contraddittorio, tutta una serie di limitazioni, di indicazioni e quant’altro. Allora, io ho
trovato molto grave, detto proprio dal massimo esponente istituzionale dell’urbanistica
torinese, questa frase e, ribadisco che, questo procedimento, per questo tipo di
interventi, andrebbe proprio seguito, invece, a mio modo di vedere. Poi, che lei non
gradisca alcune realizzazioni che in passato hanno caratterizzato la trasformazione
urbana di questa Città, peraltro, mi spieghi poi, sotto il profilo ambientale, quel tipo di
realizzazione, cioè, la Torre San Paolo, che cosa, se non quella paesaggistica, forse,
secondo il suo modo di vedere, ma quella ambientale, credo che, raramente, si trova un
edificio che, addirittura, sotto la certificazione LEED, ha raggiunto il top del ranking
che è possibile assegnare, quindi, però, ecco, è proprio questo l’approccio che io ho
visto, che è proprio un approccio culturale, secondo me, anche, diverso, cioè, qui stiamo
cercando di aggirare quello che è un processo che l’Europa ci chiede di applicare per
questo tipo di interventi. Poi, certo, loro si faranno tutte le autocertificazioni per
dimostrare che ci sono le condizioni per poter fare quel tipo di operazione sotto il
profilo commerciale, però non siamo noi a dire “Mah, mi fai un po’ più di tetti verdi, mi
fai l’efficientamento energetico”. C’è un processo un po’ diverso e qui, invece, ancora
una volta, noi abbiamo dimostrazione che tentiamo ad aggirare quello che, invece, è un
elemento di cautela che, giustamente, viene messo se si opera nell’ambito di quelle che
sono le procedure ordinarie del Piano Regolatore.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)