Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente, avrei evitato anche di intervenire nel merito, ma questo è l’unico spazio che lei, mi perdoni, mi ha lasciato e siccome sono stata tra i disturbatori di prima mi è parso che non ci fosse nessun’altra possibilità per sottolineare che se c’è una cosa che non è accettabile è il turpiloquio, ma quello fine a se stesso tutto sommato si può anche accettare se poi siamo in un momento in cui gli animi si scaldano, molto meno invece l’urtare la sensibilità religiosa che in questa Sala qualcuno potrebbe avere perché forse le è sfuggito, come dire, il rimando di uno dei Colleghi che è intervenuto prima e quindi mi domando se nel momento in cui non avviene dalla Presidenza un argine rispetto al modo di esprimersi che proviene da taluni e talune di noi, io ho tentato in un qualche modo di segnalarvelo. Quindi, accolgo il richiamo che lei ha affidato al nostro Capogruppo a non intervenire fuori microfono e quello che lei dice rispetto al fatto che qualora ciò avvenisse ulteriormente lei ci caccerebbe dall’Aula; ripeto non c’era altra strada in quel momento per arginare questo fenomeno se non cercare di fare un’azione di disturbo. C’è un’unica posizione rispetto alla quale mi sono trovata d’accordo con chi è intervenuto poco prima di me e cioè il fatto che non c’è nessuna ragione di accostare il Partito Democratico ad altre forze politiche, soprattutto quella che oggi governa il Comune di Torino per una ragione molto semplice, quello che abbiamo cercato di spiegare in tutte le salse da quando è cominciata questa tiritera del ricorso alla deroga. Presidente, noi non abbiamo cambiato la nostra opinione su quello che è l’atteggiamento nei confronti della grande distribuzione. Il ricorso alle Varianti è stato certamente superiore rispetto a quello dei provvedimenti in deroga. Quello che abbiamo cercato di significare in tutti i modi - il Capogruppo Lo Russo lo ha fatto anche nei numeri poco fa - è che quella che doveva essere l’eccezione è diventata la regola, molto semplice, e che c’è stato un cambiamento di posizione anche culturale rispetto a quello che era stato detto in campagna elettorale dalla forza che sta governando il Comune di Torino, ribadisco, il richiamo alla coerenza non è soltanto un qualche cosa di utile, ma è necessario rispetto al fatto che ci si aspettava qualcosa di diverso e ci si aspetta qualcosa di diverso tutte le volte che si fa ricorso ad uno strumento che dovrebbe essere uno strumento di eccezione e non di regola. Poi se uno dei nostri Assessori ci segnala che laddove c’era l’erba adesso c’è un supermercato e quindi il suo popolo è più felice, per l’amor del cielo, sarà lui l’interprete di chi gli vive accanto. Francamente, nel momento in cui si ringrazia per avere in quattro e quattr’otto messo in piedi un supermercato e ci si riempie la bocca parlando di riqualificazione, se questi sono i termini di visione e lui... Vuole dirmi qualcosa, Presidente? Ah, le chiedo scusa, lo richiamo? Dicevo nel momento in cui questo è il sentimento, permetteteci di dire che non è un sentimento condiviso, ma permetteteci anche di dire che questo segna la netta distanza tra la forza politica alla quale io appartengo e la forza politica di Maggioranza. |