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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 20 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 5
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2017-05275
"REGOLAMENTO NOMINE. MODIFICAZIONI AL REGOLAMENTO N. 347 - INDIRIZZI PER LA NOMINA, LA DESIGNAZIONE E LA REVOCA DEI RAPPRESENTANTI DELLA CITTA' PRESSO ENTI, AZIENDE ED ISTITUZIONI"
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Allora, noi abbiamo provato, davvero, credo in maniera, non solo
noi cattivi del PD, ma mi sembra che sia una richiesta che è stata formulata anche da
altre forze di Minoranza, chiedere un supplemento di riflessione. In realtà c’è un tema
preliminare di metodo. Ci sono alcune cose che tradizionalmente le forze politiche di
quest’Aula, anche quelle che hanno preceduto noi, hanno sempre cercato di condividere
il più possibile attraverso un meccanismo che non ha un intento dilatorio strumentale,
ma è un meccanismo che di norma produce una convergenza, per cui come ha ricordato
correttamente la Sindaca Appendino lei stessa dai banchi della Minoranza votò a favore
di una modifica che arrivò in Aula per approssimazioni successive ed io invito davvero
a chi ha voglia di occuparsi di questa questione dal punto di vista culturale ad andarsi a
vedere la delibera che entrò in Conferenza dei Capigruppo proposta dagli allora
Consiglieri Musy e Curto e quella che fu votata poi dalla Sala Rossa... No, il
regolamento nomine, faccio riferimento a quel regolamento lì. Presidente, però richiami
anche la Sindaca, non è che può sempre richiamare i Consiglieri.

LO RUSSO Stefano
Lei mi interrompe e mi deconcentra la Sindaca, poi perdo il filo. Insomma, potrebbe
anche esserci un’espulsione per un fatto così grave, Presidente. Seriamente. Il punto è
che noi eccepiamo la questione di metodo. Noi, davvero, riteniamo e con tutto il dovuto
rispetto per quanto affermato dalla Sindaca sul bando del 15 gennaio, onestamente, non
mi pare questa una ragione giustificante una rottura di una consuetudine politica, che io
penso sia utile a tutti, guardate, al di là di chi oggi è temporaneamente Maggioranza,
domani sarà Minoranza e viceversa che quello che la Maggioranza si esercita su alcune
cose e di norma non si esercita su altre, di norma il regolamento nomine è sempre stata
una cosa largamente condivisa. Più che dirlo, chiedervi un supplemento di riflessione -
non credo che il treno di nomine, insomma, in arrivo possa venire significativamente
variato da questo tipo di impostazione - davvero non possiamo fare. Nel merito abbiamo
già espresso le nostre perplessità, riteniamo a questo punto, come dire, davvero molto
complicato organizzativamente, Consigliere Mensio, se sono 100 le
società/associazioni/fondazioni che hanno quelle caratteristiche indicate nel
regolamento, quindi la valutazione è addirittura superiore a quella che personalmente
avevo fatto io, avevo stimato un pochino meno, le posso garantire che, poi magari mi
sbaglierò, l’applicazione di questa cosa qua vuol dire fare, circa, almeno trenta audizioni
all’anno, almeno. Ora, rendere obbligatorio un meccanismo di questo tipo non so
davvero a chi serva, non so davvero a chi serva. Il cittadino ha tutta la facoltà di
conoscere non solamente il nominato che, attenzione bene, mi permetta; con
quest’impostazione audiamo solo il nominato, non audiamo l’escluso e perché mi viene
da dire? Allora, se il principio è un principio di trasparenza e di correttezza, mi scusi,
Consigliere Mensio, allora li dobbiamo udire tutti quelli che fanno la domanda perché
voi introducete contemporaneamente una serie di cose: la limitatezza a presentare la
domanda, introducete l’obbligatorietà dell’audizione, introducete il pubblico, abbiate
pazienza, e perché non audiamo allora, mi faccio il più uno, lo dico come provocazione
perché mai mi sognerei di proporlo, allora audiamoli tutti, perché devo audire solamente
chi è stato indicato dalla Sindaca, se è vero il principio che affermate? Allora, per dire,
fermatevi un secondo, ragioniamoci insieme, nessuno vieta, come dire, di fare qualcosa
di condiviso, l’abbiamo sempre fatto. L’altro regolamento nomine siamo stati un anno e
mezzo a discuterlo, non è che vi chiediamo un anno e mezzo, vi abbiamo chiesto un
mese di riflessioni suppletive. Cioè non ci sembra di aver fatto obiezioni né faziose, né
prive di fondamento, cioè forse anche un pochino dettate da un grado di esperienza
pratica concreta, che alle volte può aiutare anche ad evitare di fare degli errori
amministrativi, fine. È chiaro che se a fare di questo ultimo last call, come dicono agli
aeroporti, appello ad un rinvio, la posizione della Maggioranza è quella di andare dritto
e votarlo a Maggioranza; il Partito Democratico voterà contrariamente per le ragioni di
metodo e soprattutto di merito che abbiamo illustrato.

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