Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma io, a differenza del Capogruppo Ricca, non credo sia un esercizio avulso da una sua diciamo utilità e ne ho apprezzato l’intento anche da parte dei proponenti e da chi ha fatto un lavoro di redazione. In particolare devo dire che alcuni temi riportati nella fase di narrazione: l’introduzione del semestre bianco, l’individuazione di un limite più chiaro per le nomine, l’introduzione di limiti anche massimali per le cariche contemporaneamente che possono essere rivestite, mi sembrano dei principi assolutamente condivisibili. Mi perplime però effettivamente, cose che sono emerse anche durante la Commissione, l’unica Commissione peraltro a cui ho partecipato e che abbiamo dedicato a questo tema, che effettivamente, ribadisco, sarebbe comunque un tema su cui a mio modo di vedere sarebbe importante trovare una condivisione, proprio perché modifica sostanzialmente un principio democratico che è di governo della città e su cui mi porrei almeno il problema, da parte della Maggioranza, di avere una possibilità di condivisione più allargata, ecco. I temi mi sembra che poi emersi oggi, al di là forse dell’intervento del Consigliere Ricca che ripropone e riposiziona proprio il fatto che ci sia poi una valutazione politica, che però è innegabile che ci diciamo, facciamo anche un esempio, quando abbiamo dovuto audire, per esempio, in Commissione di Capigruppo la figura del dottor Rota, che era un commercialista che si insediava in un Consiglio di Amministrazione ovviamente culturale, è una scelta politica, perché in quel momento lì si voleva probabilmente dire che erano prevalenti gli aspetti legati ad un risanamento e alla definizione del piano industriale rispetto a quelli che erano degli orientamenti di tipo invece di competenzialità legati proprio all’oggetto di quell’ente stesso. Ci sta, voglio dire, è una scelta politica, noi l’abbiamo anche in parte contestata come Minoranza, però è una scelta che può avere una sua significatività. Mi sembra però che gli elementi che oggi sono stati evidenziati da parte di Minoranze non sono prettamente così di natura ostruzionistica a priori, ma sono effettivamente, sulla valutazione proprio anche poi operativa di questa..., diciamo della possibilità di applicare poi questo tipo di norme. Io avevo già sollevato, anche nell’ambito della discussione in Commissione, la difficoltà anche di comprendere come il criterio dell’età, che peraltro risponde di nuovo ad un principio condivisibile di cercare anche di dare maggiore opportunità o di svecchiare anche l’apparato dirigenziale che governa la città, però poi si ha sempre subordinato a quello dell’esperienza. Allora come si fa oggettivamente a dire che due curricula sono effettivamente paritetici nella valutazione del livello di esperienza, è sempre di nuovo soggettivo. Allora, anche poi se vogliamo demandare una Commissione, a me può anche andar bene che sia una Commissione preposta e non gli uffici come al momento succede, diciamo a cui viene demandata la scelta e la selezione dei curricula. Però alla fine o diamo alla Sindaca una scaletta di parametri in base al quale, in maniera quasi più scientifica, analitica, valutare con una sorta di matrice di appoggio proprio il confronto tra curricula diversi oppure comunque permarrà sempre una fase soggettiva, quello credo che sia quasi inevitabile. Quello che però mi sembra effettivamente oggi emerga è un po’ l’approfondimento che potrebbe essere, a mio avviso, e anche io devo dire lo gradirei proprio perché il tema mi sembra comunque importante, vista anche la non necessità di dover fare delle nomine nell’immediato, almeno così credo, personalmente penso che prendersi ancora una pausa, ma proponendosi di andare magari a votare l’atto subito dopo la pausa invernale, ma più che altro per valutare, da un lato si è fatto il caso di Milano, quando si è parlato in Commissione, ma mi piacerebbe per esempio avere un panorama un pochino più ampio di quello che succede anche a livello nazionale e due di fare una simulazione effettivamente, perché il limite posto dei 250.000 euro di Bilancio dei singoli enti, rende abbastanza cospicuo il numero degli enti a cui poi i Consiglieri di Amministrazione sarebbero sottoposti all’audizione, per cui, ecco, anche su questo, al di là dell’intento che, ribadisco, mi sembra comunque condivisibile, non vorrei che poi ci andassimo a scontrare contro un’operatività che va un pochino meglio ponderata. Quindi personalmente io ho anche presentato un emendamento che non muta radicalmente diciamo quello è che l’impianto dell’atto, ma peroro la causa di riuscire ad arrivare ad una maggiore condivisione, magari facendo una riflessione che può regalarci ancora una Commissione in cui riusciamo a sviscerare meglio certi problemi. |