Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 20 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 4

Comunicazioni della Sindaca su "Personale Fondazione Musei".
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessora)
Presidente, Consiglieri, il piano di interventi approvato dal Consiglio Direttivo della
Fondazione Torino Musei e la questione legata al personale della Fondazione non è
nuova ed è all’attenzione della Città non da ieri e per rispondere alle questioni sollevate
dall’annuncio delle lettere di licenziamento a fronte di prospettive incerte, mi obbliga a
ripercorrere il lavoro portato avanti dalla Città da maggio fino ad oggi. Come sapete nel
2002 è stata costituita la Fondazione Torino Musei per la gestione della GAM, di
Palazzo Madama, della Rocca del Borgo Medioevale e successivamente del MAO, oltre
alla Città vi sono rappresentate la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo e la
Fondazione CRT, le cui regole statutarie definite nel 2002 non prevedevano tra gli
organi l’Assemblea dei Soci, organo di indirizzo e di controllo. A maggio ben conscia
delle difficoltà della Fondazione Torino Musei la Città ha avviato le analisi sulle
prospettive di sviluppo della Fondazione coinvolgendo la Regione Piemonte, le
fondazioni bancarie e la Fondazione Torino Musei. A partire dal mese di settembre allo
scopo di sviluppare il progetto di costruzione di una rete museale per la valorizzazione
del patrimonio dei musei, si è lavorato affinché la Fondazione potesse assumere il ruolo
di promotore di un sistema di relazione forte col territorio in grado di valorizzare le
diverse identità attraverso una politica unitaria grazie ad una nuova missione e mediante
un ripensamento della sua governance e della sua struttura organizzativa. Il documento
Fondazione Torino Musei prospettive di un futuro in rete, redatto a partire da una prima
serie di contatti e riflessioni ha sintetizzato gli obiettivi e le modalità attraverso cui
pervenire ad un progetto organico di una rinnovata fondazione. Tale operazione in piena
coerenza con quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali è finalizzata ad una sempre
più efficace gestione, conservazione e valorizzazione dei musei e dei luoghi culturali
presenti sul territorio cittadino e regionale ha trovato concordi la Città, la Regione e le
Fondazioni Bancarie nel ritenere che la nuova missione della Fondazione potesse anche
integrare in ottica sistemica il mondo dell’arte e quello della scienza attraverso
l’ingresso del Museo Regionale di Scienze Naturale tra i musei conferiti in gestione alla
Fondazione. L’ingresso di un museo scientifico nella fondazione farà da impulso per lo
sviluppo di azioni di valorizzazione dell’offerta museale scientifica del territorio,
favorendo la creazione e lo sviluppo di reti tra i vari soggetti che già operano in tale
ambito e una governance culturale tra le diverse amministrazioni proprietarie di musei,
beni e attività culturali. In questo quadro la Fondazione potenzia il proprio ruolo
ponendosi come promotore di un sistema di relazioni non competitivo e non gerarchico
tra i nodi che compongono la rete e che vede come primo interlocutore l’Università
degli Studi di Torino, quale principale attore del sistema museale scientifico torinese,
pensiamo al Polo del Museo dell’Uomo che comprende il Museo di Antropologia
Criminale, il Museo di Anatomia e quello gestito dalla Città, Museo della Frutta.
L’Università inoltre è proprietaria di una parte delle collezioni gestite dal Museo
Regionale di Scienze Naturali, altri importanti interlocutori sono il Politecnico, il
Sistema Scienza Piemonte, accordo promosso da Compagnia di San Paolo e gli enti che
in essi agiscono, solo per citarne alcune, Accademia delle Scienze, Planetario,
Consorzio del Perché, Fondazione per la Scuola ed altri. Tutte queste realtà integrate
all’interno di una rete possono ampliare visione e raggio del proprio campo di attività
creando economia di scopo di scala condividendo programmazione, attività di
valorizzazione, promozione, formazione di personale, comunicazione, gestione di
servizi, la sicurezza, gestione amministrativa ed altro tipo di attività. Questo disegno
strategico intende rispondere alla difficile congiuntura che la Fondazione si trova ad
affrontare, dovuta all’impossibilità della Città di garantire le risorse finanziarie nella
stessa misura che in passato, ripensando le funzioni e potenzialità, creando i presupposti
per soluzioni a medio e lungo periodo ai problemi oggi aperti. Il documento Fondazione
Torino Musei prospettive di un futuro in rete è stato presentato durante il Consiglio
Direttivo della Fondazione Torino Musei il 22 settembre e il 2 ottobre si è insediata la
cabina di regia che include i vertici dirigenziali di Comune, Regione, Fondazione
Torino Musei e i delegati della Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT che ha dato
vita a gruppi di lavoro tematici sullo stato giuridico statutario, finanziario, logistico e
sulla parte più strettamente di gestione. I primi due gruppi di lavoro hanno affrontato: la
revisione dello Statuto e la stesura del business plan della nuova Fondazione, il primo
gruppo il 27 di ottobre ha redatto la bozza, ha completato la bozza di Statuto
successivamente emendata con revisioni apportate da parte di tutti gli autori coinvolti,
lo Statuto è stato approvato dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei il 15
dicembre. Lo Statuto definisce la nuova governance e la nuova missione della
Fondazione e istituisce un’assemblea dei soci fondatori in cui Sindaco della Città e
Presidente della Regione partecipano in prima persona all’adozione delle scelte
strategiche della Fondazione. Il gruppo sul business plan si è riunito il 12 ottobre, il 31
ottobre, il 13 dicembre, il lavoro è partito dai dati di Bilancio in possesso della Regione
su costi e ricavi del Museo di Scienze Naturali e dalle analisi realizzate su commissione
di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT già in mano della Regione Piemonte. Il
gruppo si è posto l’obiettivo di redigere un business plan che descriva i costi dell’intera
fondazione con i musei integralmente aperti e funzionanti con le risorse umane che si
prevedono necessarie, con eventuali settori da rafforzare, prevedendo uno scenario di
entrata da sbigliettamento e da servizi accessori credibile. Il lavoro dovrebbe
concludersi entro gennaio 2018. I soci fondatori dovranno impegnarsi a sostenere i costi
della Fondazione definendoli attraverso i nuovi strumenti convenzionali e in particolare
quelli tra Città di Torino e Fondazione Torino Musei e tra Regione e Fondazione Torino
Musei. Spetta poi alla Regione Piemonte definire ancora i seguenti punti: il termine dei
lavori di ristrutturazione e riallestimento a completo del museo, l’approvazione della
legge regionale di cui al relativo decreto presentato dalla Giunta che consentirà ad una
fondazione terza di gestire il Museo Regionale, verificare la possibilità di mantenere in
capo alla Regione le spese di manutenzione dello stabile e il livello di contribuzione
coerente con il business plan, definire l’iter giuridico per la concessione in gestione
dello stabile alla Fondazione attualmente in comodato alla Regione, poiché è di
proprietà dell’AS. Per quanto riguarda il personale, il 28 di luglio la Città ha richiesto
alla Fondazione Torino Musei i dati relativi al personale afferente alle attività che
intendeva chiudere o ridimensionare con l’obiettivo di verificare percorsi di
ricollocazione e tutte le possibili sinergie derivanti dalla futura integrazione del Museo
Regionale di Scienze Naturali compresa la possibilità di assorbire una parte del
personale dichiarato in esubero da Fondazione Torino Musei oggi indicato in 28 unità.
La Città ha ricevuto il prospetto a settembre 2017 e ha quindi operato le verifiche
riguardo alla possibilità di riassorbire nel proprio organico ex dipendenti comunali oggi
presso la Fondazione Torino Musei. Nel mese di novembre 2017 la Fondazione Torino
Musei ha proposto a cinque lavoratori/lavoratrici in possesso dei requisiti e inseriti
nell’attività di cui è prevista la chiusura con il passaggio all’Amministrazione Comunale
e la destinazione a servizi coerenti con la propria esperienza professionale. Dal 29
dicembre 2017 questi dipendenti rientreranno nell’organico dell’Amministrazione.
Un’altra dipendente nell’estate è stata ricollocata in un’altra organizzazione culturale.
Nel 2018 è previsto che tre dipendenti della Fondazione andranno in pensione e di
queste due sono comprese nel piano di esuberi della Fondazione. Il lavoro
sull’organigramma del Museo Regionale di Storia Naturale in corso di elaborazione
ipotizza inoltre che la gestione del Museo Regionale di Scienze Naturali possa occupare
ulteriori dipendenti oggi in forze alla Fondazione, il cui numero sarà precisato al
termine della redazione del business plan e della nuova organizzazione. Nel progetto di
riorganizzazione altri due dipendenti potrebbero essere destinati all’ufficio operativo
che si occupa delle attività di rete e delle relazioni con enti, istituzioni culturali di
Torino e del Piemonte. La riapertura parziale, perché non sarà ancora un’apertura
completa e riallestimento completo del Museo Regionale di Scienze Naturali è prevista
nel 2019, stando alle ultime informazioni che ci sono state trasmesse dalla Regione
Piemonte il 4 dicembre 2017. Questa prospettiva permetterebbe nell’arco di un anno e
mezzo unitamente ai pensionamenti la ricollocazione della maggior parte dei
dipendenti, una variabile determinante sarà la riorganizzazione della Fondazione in
relazione alle sue ulteriori nuove funzioni e obiettivi, ivi compresa la gestione del
Museo Regionale di Scienze Naturali in attuazione del piano di riorganizzazione
approvato dal Consiglio Direttivo allo scopo di non mettere a rischio la continuità
aziendale come segnalato dal Collegio dei Revisori dei Conti, motivo per il quale è stato
approvato il piano nel Consiglio Direttivo. In questo quadro l’oggetto del tavolo di
concertazione, è la costruzione di una prospettiva condivisa con i sindacati dei
lavoratori, prospettiva fondata su un’analisi della situazione, dei vincoli e delle
opportunità, un percorso che Città e Regione hanno avviato da mesi con gli uffici della
Fondazione Torino Musei e che con l’approvazione del nuovo statuto e la modifica
della legge regionale stanno muovendo passi concreti, per questo motivo ho espresso il
mio disaccordo sulla modalità con la quale i vertici della Fondazione hanno avviato il
confronto con le parti sociali. Ritengo sbagliato come primo atto aprire un tavolo di
concertazione annunciando lettere di avvio di procedura di licenziamento, è sbagliato
perché la concertazione prevede la costruzione di un percorso condiviso che tenga conto
delle difficoltà di oggi, delle difficoltà per singole persone, ma anche delle prospettive
che qui ho condiviso con voi, continueremo pertanto a dialogare con i lavoratori e i loro
rappresentanti in relazione al piano di sviluppo e alle azioni che potranno essere
concertate tra fondazioni e rappresentanti dei lavoratori. Il Presidente ha annunciato
l’apertura di un tavolo di lavoro che si riunirà il 28 dicembre, mi auguro pertanto che si
voglia dare priorità innanzitutto al confronto e al tavolo di concertazione, auspicando un
congelamento delle comunicazioni formali di licenziamento. Parte integrante di questo
percorso è il rinnovo della convenzione tra Città e Fondazione con la quale verranno
definiti il conferimento dei beni, le attività e le risorse che come messo a verbale dalla
Sindaca nel Consiglio Direttivo del 22 settembre scorso verranno definite per il triennio
2018/2020, dal 18 al 20, ciò al fine di superare l’incertezza delle risorse generata dalla
prassi degli ultimi anni che ha visto la loro determinazione solo alla fine dell’anno e
talora in anni passati con l’attribuzione di proprietà immobiliari al posto degli
stanziamenti, decisioni queste non meno critiche ai fini della stabilità e della continuità
aziendale.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Io non ho detto bugie. La decisione del Consiglio di indirizzo è stata quella di attivare
un tavolo con i sindacati. Io non ritengo che attivare un tavolo di concertazione,
mettendo sul piatto immediatamente e subito, senza verificare quali strumenti e quali
condizioni si possono attivare per ridurre l’impatto sui lavoratori con delle lettere di
licenziamento in mano, il fatto che loro avrebbero presentato delle lettere di
licenziamento, ex abrupto, non è stato comunicato, quello che si doveva fare era un
tavolo di concertazione con i lavoratori proprio per rispetto dei lavoratori e del ruolo che
hanno all’interno della Fondazione. La città è l’unica che si è veramente impegnata, da
quando è stata prospettata questa ipotesi di piano, per cercare di individuare soluzioni
che non determinassero licenziamenti definitivi, perché, signori, prima che si
impegnasse la città nell’individuare una soluzione, che adesso dovrebbe essere una
soluzione temporanea con strumenti che possono essere concordati con l’Assessorato al
Lavoro della Regione, con tutti gli strumenti di sostegno all’occupazione, se non
avessimo lavorato quest’anno nel modo con cui ho detto, la Fondazione avrebbe
licenziato definitivamente queste persone. Quindi il lavoro è stato fatto per creare una
prospettiva con tutti i se, con tutti i ma, potete non avere fiducia, ma se non ci fossimo
impegnati il rischio era che queste persone andavano a casa definitivamente, quindi
credo che questo vada tenuto in debito conto. I sindacati li ho incontrati, li ho incontrati
in precedenza, un po’ di settimane fa, per fare un pochino il punto della situazione, la
situazione è comunque complicata, ma credo che l’unica strada sia la concertazione, non
la prova di forza, io contesto la prova di forza che è stata fatta, perché i lavoratori
meritano rispetto e perché insieme si possono individuare soluzioni per traguardare
questo anno e mezzo di attesa, che poi non è magari un anno e mezzo, perché per aprire
un museo non è che si apre e tutto funziona, ci va una preparazione, ci sono delle
interlocuzioni in corso per prevedere la progressiva attivazione di questi lavori, però, io
ribadisco, la città in questo momento è l’unica che ha tirato avanti per cercare di, da un
lato modificare quel piano, ma perlomeno inserirlo in una prospettiva, in un’ottica
temporanea e non definitiva.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)