Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Assessora Leon, lei ci parla oggi di un progetto organico animato da intenzioni molto valide, di costruire economie di scala, di garantire un sistema, ci parla di tutta una progettualità che richiama un suo intervento precedente che purtroppo era stato letto in quest’Aula ben 14 mesi fa, era il 17 ottobre del 2016 in cui lei rispondeva ad un’interpellanza posta sulla perdita della famigerata mostra di Manet a favore di Milano e lei ci aveva esaltato come effettivamente questo rientrava in un’organicità di visione e una programmaticità che vedeva proprio la valorizzazione del sistema museale, leggo dal suo intervento: “Torino ha costruito il suo rilancio anche a partire dalla riqualificazione del suo stile museale, considerato un asso strategico di sviluppo, ad un lavoro di costruzione e di relazione forte tra musei e cittadini”, e poi ancora: “la politica deve dare linee di indirizzo alle sue istituzioni museali, che programmano attività seguendo obiettivi condivisi con l’Amministrazione” e poi non la faccio lunga, ma poi le lascio volentieri in memoria questo suo scritto: “un post importante in questo processo è il dialogo tra l’Amministrazione e i suoi musei pur nella necessaria autonomia utile al raggiungimento degli obiettivi”. Ora, mi sembra veramente una farsa che lei arrivi dopo un anno e due mesi a riproporci gli stessi temi non spiegandoci cosa è stato fatto in questo periodo, ma ancor di più, dicendoci se bene ho capito, poi le chiedo di lasciare gentilmente la nota scritta, che era noto già dal settembre 2017, secondo dei dati che la Fondazione Torino Musei aveva prodotto addirittura nel luglio, che a seguito dei tagli di cui lei era peraltro a conoscenza, perché il Bilancio lo costruirà il suo collega Rolando, ma lei bene o male ne è a conoscenza, si manifestava una necessità di esuberi proprio per ripianamento secondo il piano industriale, ora lei poi ci viene a parlare adesso di essere in disaccordo sulle modalità e vorrei ben vedere, ci mancherebbe altro, ma ci sono 28 persone che leggono dai giornali, apprendono di essere coinvolti in un piano di licenziamento, proprio un bel regalino di Natale. Ma lei ha mai incontrato i lavoratori in questo periodo? Ha mai fatto un incontro con le (parola incomprensibile) sindacali, con i lavoratori in tutto questo periodo? Io colgo assolutamente con gratitudine lo stimolo del Consigliere Giovara di fare quadrato e di cercare di trovare una soluzione congiunta per queste persone, ma io mi chiedo davvero con che tranquillità uno poi riesca ad addormentarsi la sera quando ci sono persone che dotati di una certa professionalità, con una prospettiva davanti, devono accontentarsi di tutti i condizionali che lei ha usato nel suo intervento in cui ci dice: “ci sarebbero due persone che forse stanno per rientrare, ci sono cinque persone in salvaguardia”, sì, ma ce ne sono 28 di cui ci sono dei numeri peraltro esigui di cui forse in prospettiva col Museo delle Scienze Naturali che in un certo senso è sempre una panacea, ma che comunque ha un percorso ancora tutto da definire, ancora piuttosto lungo da come ci ha detto, si tratta di un anno e mezzo, ma queste persone non vengono avvisate, leggono dai giornali che sono oggetto di un piano di licenziamento di cui lei poi ancora ci riporta questa figura un po’ irritata di dire: “ma io non condivido le posizioni della Fondazione”, ma qui ha ragione il Consigliere Ricca, ma voglio dire lei siede a quel tavolo o mente il Presidente Cibrario, peraltro di vostra nomina o mente lei. Per usare un’espressione cara alla Sindaca Appendino (parola incomprensibile) cioè non c’è proprio da dire altro, ma ci dica lei veramente chi mente, abbiamo bene o male il modo di verificare in questa Commissione programmata ancora a breve col Presidente, ma sarà utile vedere un attimo, mettetevi d’accordo insomma, fate parte dello stesso consenso, dello stesso tavolo. Come facciamo a credere ancora, Assessora, a quando una settimana fa con altri colleghi abbiamo posto un’interpellanza sul futuro della Biblioteca della GAM, come è stato detto un’eccellenza a livello nazionale, a livello internazionale di cui lei ci ha detto con una certa tranquillità, che le risposte erano sicuramente nel dialogo avviato con la Biblioteca Nazionale che si era dichiarata disponibile ad accogliere il patrimonio librario, poi il giorno dopo il Direttore Bartoletti dice: “no, scusate, a me nessuno ha chiesto niente, io spazio non ne ho”, ma allora insomma di nuovo chi è che mente? Ma ce lo dica, cioè ma si prenda delle responsabilità su questo però, perché se poi noi siamo costretti a leggere dai giornali apprendere che tutto quello che lei dice in quest’Aula viene smentito dalle persone direttamente interessate, adesso io non so cosa ci dirà Cibrario, ma mi sembra che anche a livello di dialogo e di fiducia nei confronti di questo Consiglio venga meno. Qui c’è una situazione comunque drammatica, ci sono 28 persone che in questo momento non hanno contezza di quello che sarà il loro futuro, c’è bisogno di avere chiarezza da subito e vogliamo garanzie sulla continuità lavorativa di queste persone, poi in seconda battuta c’è bisogno di un programma serio sulla cultura di questa città ed è quello che manca, perché di tutto questo che lei ci ha riprodotto oggi che è sostanzialmente quello che già ci aveva detto un anno e rotti fa ancora non ha le tracce di quello che è un percorso organico per mettere a sistema una città che in un anno e rotti ha perso buona parte di quelli che erano gli eventi che l’avevano resa anche comunque un polo di attrazione, ha reso una capacità di fare cultura di un certo livello e che comunque non ha lo sviluppo di un sistema organico che su questo tema della cultura voglia fondare uno sviluppo. |