Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Noi abbiamo di fronte due questioni urgenti, la prima questione urgente è la salvaguardia dei posti di lavoro, dei posti di lavoro qualificati che sono messi a rischio dalla procedura di riduzione del personale che è stata annunciata dal Presidente della Fondazione Musei. La seconda urgenza è data dal ridimensionamento delle attività e delle funzioni che dipendono direttamente dall’impegno professionale dei lavoratori e che riguardano la difficoltà, come già ricordato, di tutte le funzioni assegnate e specificamente ancor di più proprio per le connessioni tra le attività e la dimensione logistica, la biblioteca e l’archivio fotografico presso la GAM. Nello stesso piano di procedura di riduzione del personale si dichiara infatti esplicitamente da parte della Fondazione di non poter garantire la gestione di tutte le strutture affidate, quindi queste sono le urgenze davanti al Consiglio Comunale, nella risposta che ci è stata fornita oggi si fa riferimento ad una prospettiva che richiede la cooperazione di ulteriori partner, Università, Regione Piemonte, Fondazioni e che comunque, anche orientata la migliore soluzione, potrà essere praticabile a metà del 2019, quindi abbiamo due urgenze ed una latenza. In questa dimensione le questioni che dobbiamo affrontare sono quelle: 1) come sventare i licenziamenti; 2) come sventare la riduzione dell’attività, in un’ipotesi di Governo della situazione fino al nuovo assetto di cui ci si vuole fidare delibereranno delle situazioni più favorevoli. Viene detto da parte dell’Amministrazione ed io desidero credere, perché riguarda la sorte di altri, di lavoratori e vorrei condividere una prospettiva e un ottimismo in quella direzione, ci viene detto che si farà di tutto per evitare i licenziamenti, ottimo, domani se non è in grado di farlo oggi l’Assessore in questo dibattito, in Commissione o venerdì in Commissione è bene che per rendere concreta questa affermazione di principio ci vengano dette alcune cose, io non so chi dei due abbia, diciamo, indorato la descrizione delle riunioni avvenute in passato, so però che abbiamo di fronte due affermazioni, una è l’affermazione del Presidente Fondazione Musei che dice: “se non avessi messo mano con quelle forme terribili con cui lo ha fatto ad un piano di ristrutturazione la Fondazione avrebbe continuato a perdere 130.000 Euro al mese e in questo stato né CRT, né Compagnia di San Paolo avrebbero erogato i contributi 500.000 Euro a testa che sono attesi”. Allora la questione concreta al di là, appunto, delle ritualità di chi ha detto prima cosa o di chi ha negato o nascosto altro, sono le seguenti, c’è una volontà generale di questa istituzione di preservare le funzioni e i relativi professionisti affidati, una prospettiva ci sarà tra un anno e mezzo, in questo anno e mezzo bisogna governare il problema senza licenziamenti e senza riduzione di attività, il Presidente della Fondazione non è in grado di farlo, se non con questa operazione di tagli feroci, l’Amministrazione dice di non condividere i tagli feroci, allora la prima cosa è verificare perché le Fondazioni CRT e Compagnia San Paolo non erogherebbero la quota spettante e programmata se non a fronte di un atto quale, come questo? Può essere non vero, può essere l’esito dell’operazione fatta dal dottor Cibrario, semplicemente un’operazione finanziaria e contabile che non ha verificato questo livello di disponibilità perché questo livello di disponibilità tiene le relazioni politiche istituzionali che evidentemente non sono state curate nella maniera dovuta se siamo arrivati a questo punto, quindi la prima questione è questa, noi non siamo qui per misurare le volontà politiche, le abbiamo già verificate perché sarebbe stato anche ben curioso che di fronte a fatti di tale gravità quest’Amministrazione si fosse dimostrata indifferente, tardivamente si dimostra sensibile. Bene, di fronte a questa sensibilità diteci quali sono gli strumenti concreti, altrimenti è nuovamente un esercizio di retorica, è un esercizio di retorica che è insopportabile non tanto per noi che stiamo seduti in quest’Aula, quanto per coloro che ne sono direttamente interessati, i lavoratori e i cittadini, quindi io auguro che fin dalla contro replica della Giunta di oggi, ma soprattutto nelle Commissioni ci venga chiarito quali sono le garanzie di continuità che permettano di traghettare la situazione critica a quella di prospettiva che si ritiene potrà definire oltre che un nuovo assetto anche una possibile soluzione, altrimenti anche gli impegni che la maggioranza ha dichiarato in quest’Aula risultano essere di una solidarietà formale che però non ha nulla di sostanziale. In quanto poi all’affidabilità e credibilità dei soggetti e degli autori che si sono succeduti in questa tragica rappresentazione, personalmente a me preoccupa proprio in ragione delle due urgenze che noi abbiamo che quelle inaffidabilità possono gravare sulla soluzione positiva che auspichiamo, di quanto sia affidabile l’Assessore, di quanto sia affidabile il Presidente della Fondazione abbiamo tempo di discuterne ancora dopo, personalmente mi aggiungo anche io per 30 secondi, perché non è certo il cuore del mio intervento, le dimissioni o la valutazione di inaffidabilità di questa Presidenza l’avevo dichiarata a marzo, inascoltata dalla Sindaca che aveva confermato tutta la sua stima e considerazione nei confronti del Presidente, inascoltata dalla maggioranza e inascoltata dalle minoranze, quindi se adesso qualcuno si accoda io lascio volentieri il passo, credo che il Presidente mi riconoscerà in Commissione venerdì e sa già bene che cosa penso dell’esercizio della sua Presidenza, ma quel che mi interessa è dare concretezza alla soluzione che tutti abbiamo qui dichiarato di auspicare. |