Interventi |
FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente. Sono un po’ amareggiata, sono sincera, Assessora Leon, perché io dopo le folli dichiarazioni che lei ha rilasciato lunedì pomeriggio, mi sarei aspettata che lei iniziasse il suo intervento con delle scuse, scuse rivolte in primis chiaramente ai lavoratori e scuse anche rivolte alla sua maggioranza, perché purtroppo la sua maggioranza ha creduto alle sue parole del non sapere niente e invece non è così e lo dimostrano i fatti ed io non mi baso solo su quello che ha dichiarato ieri alla GAM il Presidente Cibrario, ci sono dei fatti un po’ più puntuali che poi andrò ad esplicare durante il mio intervento. Lei ha ripercorso tutte le tappe dall’incirca il vostro insediamento, anzi in realtà da quando avete nominato il Presidente Cibrario fino al 5 di dicembre; io avrei fatto un accenno maggiore al fatto che il taglio di 1 milione e mezzo sicuramente non ha giovato e avrei pensato che un taglio così imponente delle conseguenze le avrebbe avute. Io ricordo per certo che le avvisaglie sulla situazione della Fondazione Torino Musei il Presidente Cibrario gliele avesse fatte a marzo, gliele avesse fatte ad aprile, gliele avesse fatte a luglio, gliele avesse fatte in due particolari direttivi, il primo è quello del 5 di luglio e il secondo è quello del 5 di dicembre e poi le e-mail, ma anche questo lo specificherò dopo. Anche le Minoranze, non solo il Consigliere Ricca, ma anche il Consigliere Carretta, che è Vice Presidente della V Commissione - spiace che non ci sia più la Presidente della Commissione Cultura - tante volte avevamo dibattuto sui tagli; io ho fatto tante interpellanze sul Museo Diffuso della Resistenza, sulla GAM l’altra settimana; lei mi ha sempre rassicurato, io purtroppo che sono..., noi siamo la parte più politica, voi siete la parte dei professionisti, voi siete i tecnici, voi che siete seduti in Giunta, mi sono fidata finché ho capito che poi non mi dovevo fidare più, Assessora Leon, quindi già le prime avvisaglie le ho viste quando lei mi ha dichiarato che il Museo Diffuso della Resistenza 70.000 euro li aveva a Bilancio perché voi li avete deliberati e invece succede che lei mi risponde in Aula lunedì e viene deliberato, mi dichiara che c’è una bozza di delibera al vaglio degli Uffici Tecnici e viene, per fortuna o combinazione, approvata in una Giunta di un venerdì. Lei dichiara ai giornali che il Museo Nazionale del Cinema avrà i 50.000 euro, io esco nella stessa serata, cioè rilasciano praticamente le stesse dichiarazioni, chiaramente opposte, io in cui dichiaro preoccupata rispetto ai 50.000 euro lei dice: “No, no, state tutti tranquilli, i 50.000 euro ci sono”, la delibera non c’è. Faccio delle telefonate e mi viene detto che forse ci sarà nel Bilancio previsionale del 2018 e va bene. Lei però giustamente ci rassicura, dice sempre che i soldi si troveranno e allora mi viene da dire: ma non è che per caso alcuni degli elementi..., lei non ha tutti gli elementi per ricostruire al 100% i fatti? Vede, perché io so per certo che la Fondazione Torino Musei era a conoscenza, almeno dell’ufficio della Sindaca l’11 di novembre e il 15 di novembre; queste e-mail se le faccia inoltrare se l’ufficio della Sindaca non gliele ha mandate, perché da quelle e- mail lì si capiva già che la situazione era molto tragica a tal punto che a me sono arrivate delle slide dove si capisce benissimo che nel Consiglio Direttivo del 5 di luglio - per questo prima ho accennato la data del 5 di luglio - in cui si sarebbero previste le azioni della cessazione del Museo Diffuso della Resistenza, la riorganizzazione dell’archivio fotografico, il trasferimento della biblioteca d’arte e la restituzione del Borgo Medioevale della città avrebbero comprovato, scusi, avrebbero comportato necessariamente l’esubero di 28 unità. Queste sono slide, non le ho fatte io, le ha fatte qualcuno, e questo qualcuno è la Fondazione Torino Musei. Lei ci dice che dal 2018 al 2019, anzi che nel 2019 si spera, appunto lei ha usato il condizionale prudenziale, e ha fatto bene, che i dipendenti, questi 23 esuberi della Fondazione Torino Musei troveranno collocazione: e cosa gli facciamo fare dal 2018 al 2019? Li inseriamo in staff di qualche Assessore? Li prendiamo nel Gruppo Consiliare di Maggioranza? Cosa gli facciamo fare? Io voglio delle risposte, ma non le voglio perché sono necessarie a me, ma perché sono necessarie a queste 23 famiglie. Noi dobbiamo dare le risposte a queste famiglie, Assessora, perché non si può sempre dire vedremo, faremo, è colpa del passato, c’è anche la Regione di mezzo; se c’è la Regione di mezzo, come c’è la Regione di mezzo, prenderà le dovute conseguenze. Io sono in una Sala Rossa, sono in Consiglio Comunale, lei è Assessore alla Cultura del Comune di Torino, da lei io voglio delle risposte. Poi lei dice anche: “Eh, fossi stata la Fondazione, avrei aspettato a raccontare degli esuberi nella riunione coi sindacati di lunedì”, guardi che veramente è stata inviata la raccomandata con data 15 dicembre 2017 alle Organizzazioni Sindacali; ce l’ho io, si figuri se non ce l’ha lei. Io sinceramente non mi sento tranquilla, e ha ragione, non mi ricordo chi negli interventi precedenti ha detto che è difficile dormirci la notte, ma non perché è Natale, perché sarebbe difficile comunque. Lei, Assessora Leon, ha ancora la tranquillità per portare avanti questo incarico? Perché non è possibile che mai nessuno sappia niente: la Sindaca non ne sa mai niente. I Consiglieri Comunali si fidano di lei, difatti fanno i comunicati stampa in cui dichiarano che voi avevate dato un altro mandato, dopo 10 minuti venite smentiti dal Presidente della Fondazione, c’è qualcosa che non va. Io voglio sapere come riusciremo a collocare queste 23 persone, perché hanno bisogno di rispetto e risposte certe che, chiaramente, noi in questa sala non abbiamo mai. |