Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente, ringrazio i Consiglieri e le Consigliere intervenute, ringrazio l’Assessora Leon che nel suo primo intervento in realtà ha disegnato non solo che cosa accadrà sostanzialmente nei prossimi mesi, ma anche cosa è stato fatto, quindi il fatto che venga detto qui oggi: “Iniziate ad occuparvene perché non l’avete fatto”, beh, perdonatemi, ma o non è stato ascoltato l’intervento o semplicemente si è preparato un intervento e lo si è detto senza volere entrare nel merito. Detto ciò, qua ci sono due questioni che con grandissima onestà intellettuale credo che anche la Minoranza dovrebbe essere in grado, cosa che io so è, di comprendere. Tutti i nostri istituti culturali e non solo, visto che è stata citata GTT, possiamo parlare anche di GTT, ma non credo che sia questo il punto, è stata citata da qualcuno, quindi io non entro nel merito... APPENDINO Chiara (Sindaco) Gli enti stanno vivendo l’effetto di due grandi criticità, c’è il grande tema della liquidità e c’è il grande tema della competenza. Allora, il tema della liquidità, credo che la si conosca, deriva, io non voglio fare il gioco delle responsabilità, perché anche noi in questi anni stiamo facendo fatica ad erogare i contributi con velocità e nei giorni così come è previsto, però arriva da anni, per cui ogni anno veniva erogato un contributo, un anno in particolare è stato devastante per il sistema culturale, lo abbiamo dibattuto qua in Aula quando io ero all’opposizione, perché sono stati conferiti immobili che non hanno generato liquidità e quegli immobili ancora oggi non sono stati smobilizzati da tutti gli enti, quindi immaginate che situazione si è generata, e quindi si è accumulato un problema che riguarda gli enti che è di liquidità che ha portato a indebitamento, che ha portato ad interessi passivi, per cui noi abbiamo enti culturali che in questo momento pagano ed utilizzano risorse per pagare interessi passivi anziché investire nella cultura e questo è un tema di sistema su cui sia noi che Regione in modo collaborativo, non è per scaricare, anzi per caricare un senso positivo, al di là delle forze politiche che rappresentiamo ci stiamo rendendo conto, credo di non dire nulla di nuovo, che questa situazione stia diventando insostenibile dal punto di vista della liquidità. A questo si aggiunge un secondo tema, che è quello della competenza. Ogni anno, di anno in anno, sono stati ridotti i contributi alla cultura e questo è avvenuto affianco di un non rinnovamento o cambiamento della gestione di modalità degli enti. Facciamo l’esempio della Fondazione Torino Musei che gestiva, aveva un fondo, parlo veramente di molti anni fa che arrivava, se non ricordo male, addirittura a 14 milioni di euro, adesso dico cifre che non so se sono corrette, comunque una cifra di questo genere, nel tempo si sono aggiunti musei, sono diminuite le risorse e quindi evidentemente c’è una difficoltà, tant’è che anche altri enti, ove anche quest’Amministrazione non ha fatto tagli, comunque stanno vivendo momenti difficili, quindi vi vorrei ricondurre, perdonatemi, il problema del nostro sistema culturale ad un anno e mezzo di gestione è disonesto dal punto di vista intellettuale per quanto mi riguarda, se poi vogliamo dire, come è giusto che sia, che ci sono stati dei tagli, come ci sono stati su tutta una serie di enti, non solo culturali, perché purtroppo ci mancano 80 milioni di euro, e questo ha reso difficile la gestione di quest’anno, sì certo, ma non ammetto onestamente, perché credo che siamo tutte persone intelligenti, che non ci si renda conto del fatto che il tema di liquidità da un lato, partendo da riduzione di contributi, ma soprattutto dal ritardo nei contributi e gli immobili hanno generato una situazione di grandissima tensione finanziaria che si ripercuote sugli enti. A questo, ribadisco, si aggiunge la competenza. Quindi qual è la sfida complicata? La sfida complicata è riuscire a stabilizzare le risorse e su quelle risorse creare dei modelli che funzionano, perché se i modelli non funzionano noi semplicemente stiamo rimandando il problema di anno in anno e non stiamo garantendo una struttura che sì tutela l’ente, le persone e la nostra capacità di produrre cultura. Nel Bilancio Previsionale del 2017 sono state tagliate delle risorse, abbiamo detto che quelle sarebbero state le risorse su cui non ci sarebbero più stati tagli, come ha detto l’Assessora Leon, per i prossimi anni, nel piano di rientro non sono previsti tagli, su queste risorse noi garantiamo per quattro anni, anzi tre anni e mezzo perché possono garantire per il mandato che ci riguarda, che non ci saranno evidentemente ulteriori riduzioni e su quelle stiamo cercando di lavorare per, ribadisco, mettere in sicurezza quello che è il sistema culturale della nostra città. Non è divertente per nulla, non è facile per nulla, lo facciamo perché siamo sì responsabili, e crediamo di esserlo, e l’Assessora Leon lo sta facendo con grandissima serietà e devo dire anche con contributo della Regione, che non è una questione di andare lì e chiedere il cappello. Guardate che in questo momento è molto più difficile, e lo sapete meglio di me, costruire un modello che funzioni rispetto a trovare di anno in anno magari 100.000 euro, 200.000 euro che ti tappano il Bilancio, per cui questo gioco non funziona più. Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo 1) lavorare tutti insieme, insieme ad altri soggetti, come è stato fatto, per costruire un modello che funzioni; 2) ovviamente tutelare i posti di lavoro e questo l’Assessora Leon lo ha detto ed è prioritario e le preoccupazioni che hanno queste persone le abbiamo anche noi, non è che qua credo ci sia qualcuno che è più preoccupato degli altri, credo, siamo tutti preoccupati allo stesso modo e stiamo cercando di governarlo al meglio. L’Assessora Leon ha spiegato da quanto tempo ci lavoriamo, che cosa stiamo facendo e che cosa faremo, ma l’unico modo per tutelare anche queste 23 persone, che è quello che vogliamo fare, è costruire insieme a loro un modello che funzioni nell’ambito di una revisione del sistema culturale in senso lato e in questo senso l’Assessora Leon ha parlato del nuovo Statuto della Fondazione, che ha una visione più ampia e di medio e lungo periodo. L’obbiettivo, ribadisco, è su due livelli e sono insieme, uno che rafforza l’altro, tutelare i posti di lavoro nell’ambito del nuovo sistema culturale che dia solidità per i prossimi cinque, sei, sette anni, 10 anni io spero, non perché ci sarò ancora io, ma perché ragioniamo nell’ottica di 10 anni, al nostro sistema culturale. Negare il problema, negare in qualche modo il fatto che il nostro sistema culturale, i nostri enti stanno vivendo momenti difficili da anni, credo che sia scorretto dal punto di vista della narrazione della realtà che stiamo vivendo tutti i giorni. Quindi l’Assessora Leon continuerà con la Fondazione ovviamente Torino Musei a lavorare con questi due obbiettivi in un’ottica di medio periodo e la prima preoccupazione che noi abbiamo, ovviamente, nell’ottica di questa previsione di medio periodo, è tutelare i posti di lavoro, ma per tutelare i posti di lavoro bisogna ragionare in ottica di medio periodo e non più di breve. Grazie. |