Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Possiamo procedere col nostro Ordine dei Lavori, abbiamo il primo punto all’Ordine del Giorno sono le comunicazioni con oggetto: “Personale Fondazione Musei”, risponde l’Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Presidente, Consiglieri, il piano di interventi approvato dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei e la questione legata al personale della Fondazione non è nuova ed è all’attenzione della Città non da ieri e per rispondere alle questioni sollevate dall’annuncio delle lettere di licenziamento a fronte di prospettive incerte, mi obbliga a ripercorrere il lavoro portato avanti dalla Città da maggio fino ad oggi. Come sapete nel 2002 è stata costituita la Fondazione Torino Musei per la gestione della GAM, di Palazzo Madama, della Rocca del Borgo Medioevale e successivamente del MAO, oltre alla Città vi sono rappresentate la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT, le cui regole statutarie definite nel 2002 non prevedevano tra gli organi l’Assemblea dei Soci, organo di indirizzo e di controllo. A maggio ben conscia delle difficoltà della Fondazione Torino Musei la Città ha avviato le analisi sulle prospettive di sviluppo della Fondazione coinvolgendo la Regione Piemonte, le fondazioni bancarie e la Fondazione Torino Musei. A partire dal mese di settembre allo scopo di sviluppare il progetto di costruzione di una rete museale per la valorizzazione del patrimonio dei musei, si è lavorato affinché la Fondazione potesse assumere il ruolo di promotore di un sistema di relazione forte col territorio in grado di valorizzare le diverse identità attraverso una politica unitaria grazie ad una nuova missione e mediante un ripensamento della sua governance e della sua struttura organizzativa. Il documento Fondazione Torino Musei prospettive di un futuro in rete, redatto a partire da una prima serie di contatti e riflessioni ha sintetizzato gli obiettivi e le modalità attraverso cui pervenire ad un progetto organico di una rinnovata fondazione. Tale operazione in piena coerenza con quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali è finalizzata ad una sempre più efficace gestione, conservazione e valorizzazione dei musei e dei luoghi culturali presenti sul territorio cittadino e regionale ha trovato concordi la Città, la Regione e le Fondazioni Bancarie nel ritenere che la nuova missione della Fondazione potesse anche integrare in ottica sistemica il mondo dell’arte e quello della scienza attraverso l’ingresso del Museo Regionale di Scienze Naturale tra i musei conferiti in gestione alla Fondazione. L’ingresso di un museo scientifico nella fondazione farà da impulso per lo sviluppo di azioni di valorizzazione dell’offerta museale scientifica del territorio, favorendo la creazione e lo sviluppo di reti tra i vari soggetti che già operano in tale ambito e una governance culturale tra le diverse amministrazioni proprietarie di musei, beni e attività culturali. In questo quadro la Fondazione potenzia il proprio ruolo ponendosi come promotore di un sistema di relazioni non competitivo e non gerarchico tra i nodi che compongono la rete e che vede come primo interlocutore l’Università degli Studi di Torino, quale principale attore del sistema museale scientifico torinese, pensiamo al Polo del Museo dell’Uomo che comprende il Museo di Antropologia Criminale, il Museo di Anatomia e quello gestito dalla Città, Museo della Frutta. L’Università inoltre è proprietaria di una parte delle collezioni gestite dal Museo Regionale di Scienze Naturali, altri importanti interlocutori sono il Politecnico, il Sistema Scienza Piemonte, accordo promosso da Compagnia di San Paolo e gli enti che in essi agiscono, solo per citarne alcune, Accademia delle Scienze, Planetario, Consorzio del Perché, Fondazione per la Scuola ed altri. Tutte queste realtà integrate all’interno di una rete possono ampliare visione e raggio del proprio campo di attività creando economia di scopo di scala condividendo programmazione, attività di valorizzazione, promozione, formazione di personale, comunicazione, gestione di servizi, la sicurezza, gestione amministrativa ed altro tipo di attività. Questo disegno strategico intende rispondere alla difficile congiuntura che la Fondazione si trova ad affrontare, dovuta all’impossibilità della Città di garantire le risorse finanziarie nella stessa misura che in passato, ripensando le funzioni e potenzialità, creando i presupposti per soluzioni a medio e lungo periodo ai problemi oggi aperti. Il documento Fondazione Torino Musei prospettive di un futuro in rete è stato presentato durante il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei il 22 settembre e il 2 ottobre si è insediata la cabina di regia che include i vertici dirigenziali di Comune, Regione, Fondazione Torino Musei e i delegati della Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT che ha dato vita a gruppi di lavoro tematici sullo stato giuridico statutario, finanziario, logistico e sulla parte più strettamente di gestione. I primi due gruppi di lavoro hanno affrontato: la revisione dello Statuto e la stesura del business plan della nuova Fondazione, il primo gruppo il 27 di ottobre ha redatto la bozza, ha completato la bozza di Statuto successivamente emendata con revisioni apportate da parte di tutti gli autori coinvolti, lo Statuto è stato approvato dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei il 15 dicembre. Lo Statuto definisce la nuova governance e la nuova missione della Fondazione e istituisce un’assemblea dei soci fondatori in cui Sindaco della Città e Presidente della Regione partecipano in prima persona all’adozione delle scelte strategiche della Fondazione. Il gruppo sul business plan si è riunito il 12 ottobre, il 31 ottobre, il 13 dicembre, il lavoro è partito dai dati di Bilancio in possesso della Regione su costi e ricavi del Museo di Scienze Naturali e dalle analisi realizzate su commissione di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT già in mano della Regione Piemonte. Il gruppo si è posto l’obiettivo di redigere un business plan che descriva i costi dell’intera fondazione con i musei integralmente aperti e funzionanti con le risorse umane che si prevedono necessarie, con eventuali settori da rafforzare, prevedendo uno scenario di entrata da sbigliettamento e da servizi accessori credibile. Il lavoro dovrebbe concludersi entro gennaio 2018. I soci fondatori dovranno impegnarsi a sostenere i costi della Fondazione definendoli attraverso i nuovi strumenti convenzionali e in particolare quelli tra Città di Torino e Fondazione Torino Musei e tra Regione e Fondazione Torino Musei. Spetta poi alla Regione Piemonte definire ancora i seguenti punti: il termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento a completo del museo, l’approvazione della legge regionale di cui al relativo decreto presentato dalla Giunta che consentirà ad una fondazione terza di gestire il Museo Regionale, verificare la possibilità di mantenere in capo alla Regione le spese di manutenzione dello stabile e il livello di contribuzione coerente con il business plan, definire l’iter giuridico per la concessione in gestione dello stabile alla Fondazione attualmente in comodato alla Regione, poiché è di proprietà dell’AS. Per quanto riguarda il personale, il 28 di luglio la Città ha richiesto alla Fondazione Torino Musei i dati relativi al personale afferente alle attività che intendeva chiudere o ridimensionare con l’obiettivo di verificare percorsi di ricollocazione e tutte le possibili sinergie derivanti dalla futura integrazione del Museo Regionale di Scienze Naturali compresa la possibilità di assorbire una parte del personale dichiarato in esubero da Fondazione Torino Musei oggi indicato in 28 unità. La Città ha ricevuto il prospetto a settembre 2017 e ha quindi operato le verifiche riguardo alla possibilità di riassorbire nel proprio organico ex dipendenti comunali oggi presso la Fondazione Torino Musei. Nel mese di novembre 2017 la Fondazione Torino Musei ha proposto a cinque lavoratori/lavoratrici in possesso dei requisiti e inseriti nell’attività di cui è prevista la chiusura con il passaggio all’Amministrazione Comunale e la destinazione a servizi coerenti con la propria esperienza professionale. Dal 29 dicembre 2017 questi dipendenti rientreranno nell’organico dell’Amministrazione. Un’altra dipendente nell’estate è stata ricollocata in un’altra organizzazione culturale. Nel 2018 è previsto che tre dipendenti della Fondazione andranno in pensione e di queste due sono comprese nel piano di esuberi della Fondazione. Il lavoro sull’organigramma del Museo Regionale di Storia Naturale in corso di elaborazione ipotizza inoltre che la gestione del Museo Regionale di Scienze Naturali possa occupare ulteriori dipendenti oggi in forze alla Fondazione, il cui numero sarà precisato al termine della redazione del business plan e della nuova organizzazione. Nel progetto di riorganizzazione altri due dipendenti potrebbero essere destinati all’ufficio operativo che si occupa delle attività di rete e delle relazioni con enti, istituzioni culturali di Torino e del Piemonte. La riapertura parziale, perché non sarà ancora un’apertura completa e riallestimento completo del Museo Regionale di Scienze Naturali è prevista nel 2019, stando alle ultime informazioni che ci sono state trasmesse dalla Regione Piemonte il 4 dicembre 2017. Questa prospettiva permetterebbe nell’arco di un anno e mezzo unitamente ai pensionamenti la ricollocazione della maggior parte dei dipendenti, una variabile determinante sarà la riorganizzazione della Fondazione in relazione alle sue ulteriori nuove funzioni e obiettivi, ivi compresa la gestione del Museo Regionale di Scienze Naturali in attuazione del piano di riorganizzazione approvato dal Consiglio Direttivo allo scopo di non mettere a rischio la continuità aziendale come segnalato dal Collegio dei Revisori dei Conti, motivo per il quale è stato approvato il piano nel Consiglio Direttivo. In questo quadro l’oggetto del tavolo di concertazione, è la costruzione di una prospettiva condivisa con i sindacati dei lavoratori, prospettiva fondata su un’analisi della situazione, dei vincoli e delle opportunità, un percorso che Città e Regione hanno avviato da mesi con gli uffici della Fondazione Torino Musei e che con l’approvazione del nuovo statuto e la modifica della legge regionale stanno muovendo passi concreti, per questo motivo ho espresso il mio disaccordo sulla modalità con la quale i vertici della Fondazione hanno avviato il confronto con le parti sociali. Ritengo sbagliato come primo atto aprire un tavolo di concertazione annunciando lettere di avvio di procedura di licenziamento, è sbagliato perché la concertazione prevede la costruzione di un percorso condiviso che tenga conto delle difficoltà di oggi, delle difficoltà per singole persone, ma anche delle prospettive che qui ho condiviso con voi, continueremo pertanto a dialogare con i lavoratori e i loro rappresentanti in relazione al piano di sviluppo e alle azioni che potranno essere concertate tra fondazioni e rappresentanti dei lavoratori. Il Presidente ha annunciato l’apertura di un tavolo di lavoro che si riunirà il 28 dicembre, mi auguro pertanto che si voglia dare priorità innanzitutto al confronto e al tavolo di concertazione, auspicando un congelamento delle comunicazioni formali di licenziamento. Parte integrante di questo percorso è il rinnovo della convenzione tra Città e Fondazione con la quale verranno definiti il conferimento dei beni, le attività e le risorse che come messo a verbale dalla Sindaca nel Consiglio Direttivo del 22 settembre scorso verranno definite per il triennio 2018/2020, dal 18 al 20, ciò al fine di superare l’incertezza delle risorse generata dalla prassi degli ultimi anni che ha visto la loro determinazione solo alla fine dell’anno e talora in anni passati con l’attribuzione di proprietà immobiliari al posto degli stanziamenti, decisioni queste non meno critiche ai fini della stabilità e della continuità aziendale. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessora Leon. Prima di dare la parola ai colleghi, propongo al Consiglio, visto che vedo che ci sono molte persone iscritte, di utilizzare un tempo diverso, propongo, come facciamo di solito, al Movimento 5 Stelle 30 minuti, al Partito Democratico 15 minuti e agli altri 6 minuti, se nessuno è contrario dei Capigruppo. Va bene? Ho iscritto a parlare il Consigliere Giovara, prego. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. La situazione è complicata, la situazione è difficile da risolvere, questa situazione è la conseguenza di un taglio che è stato fatto alla Fondazione Torino Musei in parte, è un taglio che è stato fatto per la conseguenza della situazione finanziaria in cui ci troviamo, ma questo non ci giustifica perché c’è uno zoccolo duro che noi dobbiamo preservare e credo che i colleghi del Movimento 5 Stelle siano d’accordo, noi in questo momento non possiamo permetterci di sostenere una politica di licenziamento, non possiamo permettere che ricada sulle spalle dei lavoratori una gestione passata e una gestione anche attuale bipartisan da tutte e due le parti sulle spalle di 28 lavoratori. Quindi noi siamo a disposizione per sostenere il mantenimento di tutti e 28 i posti di lavoro e speriamo che il flusso di comunicazioni avvenga in maniera serrata, credo che questa sia una battaglia da sostenere da entrambe le parti, da tutte le parti del Consiglio Comunale, perché in una città che ha raggiunto il 40% di disoccupazione giovanile noi non possiamo permetterci di aggiungere altri disoccupati a questa situazione, grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ora ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 6 minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente, ma sono anche un po’ dispiaciuto di tutta quest’aria fritta che è stata data dalla Giunta, perché obiettivamente la risposta che volevamo non è stata data, ma torniamo indietro esattamente come ha fatto l’Assessora Leon, ci tengo a farlo anche io perché a febbraio del 2017 viene nominato Cibrario come Presidente della Fondazione, a marzo viene applicato il taglio di circa il 20% e a marzo, sempre il dottor Cibrario, in un’intervista a Repubblica parla di una ristrutturazione che prende in considerazione gli esuberi, Cibrario dice che ha comunicato alla Città la situazione drammatica senza ricevere nessuna risposta, questo nel tempo che intercorreva da marzo a novembre, il 5 dicembre viene votato il Bilancio, altrimenti la Fondazione sarebbe chiusa con il voto favorevole della Città, della Regione con un voto unanime alla presenza di Sindaco e Assessore, bene, innanzitutto la prima domanda che mi pongo è Sindaco e Assessore, che adesso esprimono disaccordo io mi chiedo: “che indicazione hanno dato alla persona che rappresenta la Città di Torino all’interno della Fondazione per votare in maniera unanime sui licenziamenti?”. Questa è la prima domanda che pongo. Secondo, per quale motivo non hanno espresso in quella sede il loro disaccordo? Perché se erano lì e non gli piaceva evidentemente qualcosa potevano dirlo, magari non potevano votare, ma il Presidente Cibrario che sicuramente avrà un po’ di influenza da parte della Città in quanto dalla Città è stato nominato, doveva magari prenderne atto e poteva iniziare allora a quel punto a ragionare di tavoli di concertazione per capire cosa fare con i dipendenti, noi poi però prendiamo, diciamo, le interviste, le dichiarazioni perché poi carta canta e vorremmo anche sapere perché se così non fosse l’Assessore Leon non ha smentito, perché il dottor Cibrario dice: “il piano è stato voluto da tutti durante la riunione del 5 dicembre ed era presente anche il Comune, si sapeva dall’inizio che saremmo arrivati a questo punto, quando a febbraio ero venuto a conoscenza del taglio dei finanziamenti del 20% avevo detto subito che avrebbe portato ad una riduzione del personale”, bene, Assessore Leon, che cosa ha fatto lei da febbraio ad adesso? Dato che oggi iniziamo a ragionare della possibilità di poter creare dei tavoli per vedere il futuro dei dipendenti? Io poi leggo e ci tengo a leggere la nota della Città di Torino in un comunicato ufficiale diramato il 18: “la Città intende ribadire con forza quale sia stato sin dall’inizio di questa vicenda la posizione assunta dall’Amministrazione per evitare azioni che si ripercuotessero negativamente sui lavoratori della Fondazione stessa”, bene, Assessore, chi ha detto bugie? Chi ha mentito, Assessore? Ha mentito lei o ha mentito Cibrario, che dice: “che il 5 di dicembre eravate presenti quando si votavano i licenziamenti”. Chi ha mentito? Lei ha il dovere di risponderci, ci deve rispondere per quale motivo nessuno in quella sede, soprattutto il rappresentante della Città, non ha obiettato. Voto unanime e questo ci metto anche comunque la Regione, perché la Regione guida il Partito Democratico, si è rivelata esattamente uguale a voi perché il referente della Regione non ha fatto assolutamente niente, tanto che il voto è unanime. Bene, mi spiace dire: “io l’avevo detto”, perché chi segue i lavori di questo Consiglio sa l’attenzione che sto riponendo, che ho riposto nel 2017 ai problemi della cultura torinese ed io una soluzione, Assessore, ve l’avevo anche data, io ve l’avevo anche data perché quando vi chiedevo di mandare via Valsecchi che faceva circa 130.000 Euro l’anno di stipendio, il risultato poi a fine di quest’anno è stato che la Biblioteca d’Arte della GAM chiuderà, il Borgo Medioevale è andato in malora, decine e decine di migliaia di Euro pagati in consulenze inutili per persone che possono fare la stessa cosa, che sono dipendenti della Fondazione e allora per quale motivo noi buttiamo via i soldi? Bene, vogliamo dare un segnale? Primo, ringraziamo il dottor Valsecchi, dato che non è riuscito a portare a termine il suo compito, gli dimezziamo lo stipendio e i primi due dipendenti sono salvi; secondo, i 20.000 Euro per le consulenze di immagine che quest’anno sono stati spesi dalla Fondazione quando c’era una persona interna che poteva fare le stesse cose, sono un altro stipendio e il terzo lo abbiamo salvato, così senza far niente. Io, Assessore, mi auguro che adesso finito questo dibattito si alzi e ci dica che Cibrario ci ha mentito, perché se così non fosse sarebbe la dimostrazione che lei è inadeguata in quel tipo di contesto, io a quel punto le chiederei, almeno che lei non mi va a smentire Cibrario, di accomodarsi fuori, perché questo problema lo ha creato lei, perché è lei l’Assessore alla Cultura, è lei che si deve occupare, lei che ha avuto da febbraio, da marzo fino a dicembre per poter aprire questi tavoli quando non è stata data nessuna risposta alle problematiche di cui abbiamo parlato, quindi io credo che altre parole siano superflue, poi magari lei si alzerà e mi dirà che invece non è vero, che Cibrario ha mentito, allora a quel punto il Consiglio Comunale prenderà atto che c’è stata una menzogna da parte del Presidente e allora chiederemo al Presidente Cibrario di andare a fare altro, perché non si può pretendere di mentire sulla testa e sulle spalle e sugli stipendi di 28 persone che hanno dato dimostrazione di essere un’eccellenza, come ci hanno detto l’altro giorno in audizione noi abbiamo la seconda Galleria d’Arte d’Italia, la prima Biblioteca d’Arte d’Italia e la prima del nord Italia, io dico che un’eccellenza di questo tipo perderla vuol dire perdere un’altra …, aggiungere un’altra cosa a tutto quello che abbiamo perso in questo 2017, ma soprattutto vorrebbe tirarsi uno schiaffo in faccia da soli perché oltre... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. RICCA Fabrizio Sì, grazie, Presidente. Oltre a perdere un’eccellenza, noi perdiamo delle capacità di persone su cui potevamo investire, su cui potevamo fare dei progetti che invece saranno costretti ad andare a fare altro nella loro vita. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 6 minuti, prego. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Assessora Leon, lei ci parla oggi di un progetto organico animato da intenzioni molto valide, di costruire economie di scala, di garantire un sistema, ci parla di tutta una progettualità che richiama un suo intervento precedente che purtroppo era stato letto in quest’Aula ben 14 mesi fa, era il 17 ottobre del 2016 in cui lei rispondeva ad un’interpellanza posta sulla perdita della famigerata mostra di Manet a favore di Milano e lei ci aveva esaltato come effettivamente questo rientrava in un’organicità di visione e una programmaticità che vedeva proprio la valorizzazione del sistema museale, leggo dal suo intervento: “Torino ha costruito il suo rilancio anche a partire dalla riqualificazione del suo stile museale, considerato un asso strategico di sviluppo, ad un lavoro di costruzione e di relazione forte tra musei e cittadini”, e poi ancora: “la politica deve dare linee di indirizzo alle sue istituzioni museali, che programmano attività seguendo obiettivi condivisi con l’Amministrazione” e poi non la faccio lunga, ma poi le lascio volentieri in memoria questo suo scritto: “un post importante in questo processo è il dialogo tra l’Amministrazione e i suoi musei pur nella necessaria autonomia utile al raggiungimento degli obiettivi”. Ora, mi sembra veramente una farsa che lei arrivi dopo un anno e due mesi a riproporci gli stessi temi non spiegandoci cosa è stato fatto in questo periodo, ma ancor di più, dicendoci se bene ho capito, poi le chiedo di lasciare gentilmente la nota scritta, che era noto già dal settembre 2017, secondo dei dati che la Fondazione Torino Musei aveva prodotto addirittura nel luglio, che a seguito dei tagli di cui lei era peraltro a conoscenza, perché il Bilancio lo costruirà il suo collega Rolando, ma lei bene o male ne è a conoscenza, si manifestava una necessità di esuberi proprio per ripianamento secondo il piano industriale, ora lei poi ci viene a parlare adesso di essere in disaccordo sulle modalità e vorrei ben vedere, ci mancherebbe altro, ma ci sono 28 persone che leggono dai giornali, apprendono di essere coinvolti in un piano di licenziamento, proprio un bel regalino di Natale. Ma lei ha mai incontrato i lavoratori in questo periodo? Ha mai fatto un incontro con le (parola incomprensibile) sindacali, con i lavoratori in tutto questo periodo? Io colgo assolutamente con gratitudine lo stimolo del Consigliere Giovara di fare quadrato e di cercare di trovare una soluzione congiunta per queste persone, ma io mi chiedo davvero con che tranquillità uno poi riesca ad addormentarsi la sera quando ci sono persone che dotati di una certa professionalità, con una prospettiva davanti, devono accontentarsi di tutti i condizionali che lei ha usato nel suo intervento in cui ci dice: “ci sarebbero due persone che forse stanno per rientrare, ci sono cinque persone in salvaguardia”, sì, ma ce ne sono 28 di cui ci sono dei numeri peraltro esigui di cui forse in prospettiva col Museo delle Scienze Naturali che in un certo senso è sempre una panacea, ma che comunque ha un percorso ancora tutto da definire, ancora piuttosto lungo da come ci ha detto, si tratta di un anno e mezzo, ma queste persone non vengono avvisate, leggono dai giornali che sono oggetto di un piano di licenziamento di cui lei poi ancora ci riporta questa figura un po’ irritata di dire: “ma io non condivido le posizioni della Fondazione”, ma qui ha ragione il Consigliere Ricca, ma voglio dire lei siede a quel tavolo o mente il Presidente Cibrario, peraltro di vostra nomina o mente lei. Per usare un’espressione cara alla Sindaca Appendino (parola incomprensibile) cioè non c’è proprio da dire altro, ma ci dica lei veramente chi mente, abbiamo bene o male il modo di verificare in questa Commissione programmata ancora a breve col Presidente, ma sarà utile vedere un attimo, mettetevi d’accordo insomma, fate parte dello stesso consenso, dello stesso tavolo. Come facciamo a credere ancora, Assessora, a quando una settimana fa con altri colleghi abbiamo posto un’interpellanza sul futuro della Biblioteca della GAM, come è stato detto un’eccellenza a livello nazionale, a livello internazionale di cui lei ci ha detto con una certa tranquillità, che le risposte erano sicuramente nel dialogo avviato con la Biblioteca Nazionale che si era dichiarata disponibile ad accogliere il patrimonio librario, poi il giorno dopo il Direttore Bartoletti dice: “no, scusate, a me nessuno ha chiesto niente, io spazio non ne ho”, ma allora insomma di nuovo chi è che mente? Ma ce lo dica, cioè ma si prenda delle responsabilità su questo però, perché se poi noi siamo costretti a leggere dai giornali apprendere che tutto quello che lei dice in quest’Aula viene smentito dalle persone direttamente interessate, adesso io non so cosa ci dirà Cibrario, ma mi sembra che anche a livello di dialogo e di fiducia nei confronti di questo Consiglio venga meno. Qui c’è una situazione comunque drammatica, ci sono 28 persone che in questo momento non hanno contezza di quello che sarà il loro futuro, c’è bisogno di avere chiarezza da subito e vogliamo garanzie sulla continuità lavorativa di queste persone, poi in seconda battuta c’è bisogno di un programma serio sulla cultura di questa città ed è quello che manca, perché di tutto questo che lei ci ha riprodotto oggi che è sostanzialmente quello che già ci aveva detto un anno e rotti fa ancora non ha le tracce di quello che è un percorso organico per mettere a sistema una città che in un anno e rotti ha perso buona parte di quelli che erano gli eventi che l’avevano resa anche comunque un polo di attrazione, ha reso una capacità di fare cultura di un certo livello e che comunque non ha lo sviluppo di un sistema organico che su questo tema della cultura voglia fondare uno sviluppo. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. È iscritta a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 6 minuti. ARTESIO Eleonora Grazie. Noi abbiamo di fronte due questioni urgenti, la prima questione urgente è la salvaguardia dei posti di lavoro, dei posti di lavoro qualificati che sono messi a rischio dalla procedura di riduzione del personale che è stata annunciata dal Presidente della Fondazione Musei. La seconda urgenza è data dal ridimensionamento delle attività e delle funzioni che dipendono direttamente dall’impegno professionale dei lavoratori e che riguardano la difficoltà, come già ricordato, di tutte le funzioni assegnate e specificamente ancor di più proprio per le connessioni tra le attività e la dimensione logistica, la biblioteca e l’archivio fotografico presso la GAM. Nello stesso piano di procedura di riduzione del personale si dichiara infatti esplicitamente da parte della Fondazione di non poter garantire la gestione di tutte le strutture affidate, quindi queste sono le urgenze davanti al Consiglio Comunale, nella risposta che ci è stata fornita oggi si fa riferimento ad una prospettiva che richiede la cooperazione di ulteriori partner, Università, Regione Piemonte, Fondazioni e che comunque, anche orientata la migliore soluzione, potrà essere praticabile a metà del 2019, quindi abbiamo due urgenze ed una latenza. In questa dimensione le questioni che dobbiamo affrontare sono quelle: 1) come sventare i licenziamenti; 2) come sventare la riduzione dell’attività, in un’ipotesi di Governo della situazione fino al nuovo assetto di cui ci si vuole fidare delibereranno delle situazioni più favorevoli. Viene detto da parte dell’Amministrazione ed io desidero credere, perché riguarda la sorte di altri, di lavoratori e vorrei condividere una prospettiva e un ottimismo in quella direzione, ci viene detto che si farà di tutto per evitare i licenziamenti, ottimo, domani se non è in grado di farlo oggi l’Assessore in questo dibattito, in Commissione o venerdì in Commissione è bene che per rendere concreta questa affermazione di principio ci vengano dette alcune cose, io non so chi dei due abbia, diciamo, indorato la descrizione delle riunioni avvenute in passato, so però che abbiamo di fronte due affermazioni, una è l’affermazione del Presidente Fondazione Musei che dice: “se non avessi messo mano con quelle forme terribili con cui lo ha fatto ad un piano di ristrutturazione la Fondazione avrebbe continuato a perdere 130.000 Euro al mese e in questo stato né CRT, né Compagnia di San Paolo avrebbero erogato i contributi 500.000 Euro a testa che sono attesi”. Allora la questione concreta al di là, appunto, delle ritualità di chi ha detto prima cosa o di chi ha negato o nascosto altro, sono le seguenti, c’è una volontà generale di questa istituzione di preservare le funzioni e i relativi professionisti affidati, una prospettiva ci sarà tra un anno e mezzo, in questo anno e mezzo bisogna governare il problema senza licenziamenti e senza riduzione di attività, il Presidente della Fondazione non è in grado di farlo, se non con questa operazione di tagli feroci, l’Amministrazione dice di non condividere i tagli feroci, allora la prima cosa è verificare perché le Fondazioni CRT e Compagnia San Paolo non erogherebbero la quota spettante e programmata se non a fronte di un atto quale, come questo? Può essere non vero, può essere l’esito dell’operazione fatta dal dottor Cibrario, semplicemente un’operazione finanziaria e contabile che non ha verificato questo livello di disponibilità perché questo livello di disponibilità tiene le relazioni politiche istituzionali che evidentemente non sono state curate nella maniera dovuta se siamo arrivati a questo punto, quindi la prima questione è questa, noi non siamo qui per misurare le volontà politiche, le abbiamo già verificate perché sarebbe stato anche ben curioso che di fronte a fatti di tale gravità quest’Amministrazione si fosse dimostrata indifferente, tardivamente si dimostra sensibile. Bene, di fronte a questa sensibilità diteci quali sono gli strumenti concreti, altrimenti è nuovamente un esercizio di retorica, è un esercizio di retorica che è insopportabile non tanto per noi che stiamo seduti in quest’Aula, quanto per coloro che ne sono direttamente interessati, i lavoratori e i cittadini, quindi io auguro che fin dalla contro replica della Giunta di oggi, ma soprattutto nelle Commissioni ci venga chiarito quali sono le garanzie di continuità che permettano di traghettare la situazione critica a quella di prospettiva che si ritiene potrà definire oltre che un nuovo assetto anche una possibile soluzione, altrimenti anche gli impegni che la maggioranza ha dichiarato in quest’Aula risultano essere di una solidarietà formale che però non ha nulla di sostanziale. In quanto poi all’affidabilità e credibilità dei soggetti e degli autori che si sono succeduti in questa tragica rappresentazione, personalmente a me preoccupa proprio in ragione delle due urgenze che noi abbiamo che quelle inaffidabilità possono gravare sulla soluzione positiva che auspichiamo, di quanto sia affidabile l’Assessore, di quanto sia affidabile il Presidente della Fondazione abbiamo tempo di discuterne ancora dopo, personalmente mi aggiungo anche io per 30 secondi, perché non è certo il cuore del mio intervento, le dimissioni o la valutazione di inaffidabilità di questa Presidenza l’avevo dichiarata a marzo, inascoltata dalla Sindaca che aveva confermato tutta la sua stima e considerazione nei confronti del Presidente, inascoltata dalla maggioranza e inascoltata dalle minoranze, quindi se adesso qualcuno si accoda io lascio volentieri il passo, credo che il Presidente mi riconoscerà in Commissione venerdì e sa già bene che cosa penso dell’esercizio della sua Presidenza, ma quel che mi interessa è dare concretezza alla soluzione che tutti abbiamo qui dichiarato di auspicare. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritta a parlare la Consigliera Foglietta. FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente. Sono un po’ amareggiata, sono sincera, Assessora Leon, perché io dopo le folli dichiarazioni che lei ha rilasciato lunedì pomeriggio, mi sarei aspettata che lei iniziasse il suo intervento con delle scuse, scuse rivolte in primis chiaramente ai lavoratori e scuse anche rivolte alla sua maggioranza, perché purtroppo la sua maggioranza ha creduto alle sue parole del non sapere niente e invece non è così e lo dimostrano i fatti ed io non mi baso solo su quello che ha dichiarato ieri alla GAM il Presidente Cibrario, ci sono dei fatti un po’ più puntuali che poi andrò ad esplicare durante il mio intervento. Lei ha ripercorso tutte le tappe dall’incirca il vostro insediamento, anzi in realtà da quando avete nominato il Presidente Cibrario fino al 5 di dicembre; io avrei fatto un accenno maggiore al fatto che il taglio di 1 milione e mezzo sicuramente non ha giovato e avrei pensato che un taglio così imponente delle conseguenze le avrebbe avute. Io ricordo per certo che le avvisaglie sulla situazione della Fondazione Torino Musei il Presidente Cibrario gliele avesse fatte a marzo, gliele avesse fatte ad aprile, gliele avesse fatte a luglio, gliele avesse fatte in due particolari direttivi, il primo è quello del 5 di luglio e il secondo è quello del 5 di dicembre e poi le e-mail, ma anche questo lo specificherò dopo. Anche le Minoranze, non solo il Consigliere Ricca, ma anche il Consigliere Carretta, che è Vice Presidente della V Commissione - spiace che non ci sia più la Presidente della Commissione Cultura - tante volte avevamo dibattuto sui tagli; io ho fatto tante interpellanze sul Museo Diffuso della Resistenza, sulla GAM l’altra settimana; lei mi ha sempre rassicurato, io purtroppo che sono..., noi siamo la parte più politica, voi siete la parte dei professionisti, voi siete i tecnici, voi che siete seduti in Giunta, mi sono fidata finché ho capito che poi non mi dovevo fidare più, Assessora Leon, quindi già le prime avvisaglie le ho viste quando lei mi ha dichiarato che il Museo Diffuso della Resistenza 70.000 euro li aveva a Bilancio perché voi li avete deliberati e invece succede che lei mi risponde in Aula lunedì e viene deliberato, mi dichiara che c’è una bozza di delibera al vaglio degli Uffici Tecnici e viene, per fortuna o combinazione, approvata in una Giunta di un venerdì. Lei dichiara ai giornali che il Museo Nazionale del Cinema avrà i 50.000 euro, io esco nella stessa serata, cioè rilasciano praticamente le stesse dichiarazioni, chiaramente opposte, io in cui dichiaro preoccupata rispetto ai 50.000 euro lei dice: “No, no, state tutti tranquilli, i 50.000 euro ci sono”, la delibera non c’è. Faccio delle telefonate e mi viene detto che forse ci sarà nel Bilancio previsionale del 2018 e va bene. Lei però giustamente ci rassicura, dice sempre che i soldi si troveranno e allora mi viene da dire: ma non è che per caso alcuni degli elementi..., lei non ha tutti gli elementi per ricostruire al 100% i fatti? Vede, perché io so per certo che la Fondazione Torino Musei era a conoscenza, almeno dell’ufficio della Sindaca l’11 di novembre e il 15 di novembre; queste e-mail se le faccia inoltrare se l’ufficio della Sindaca non gliele ha mandate, perché da quelle e- mail lì si capiva già che la situazione era molto tragica a tal punto che a me sono arrivate delle slide dove si capisce benissimo che nel Consiglio Direttivo del 5 di luglio - per questo prima ho accennato la data del 5 di luglio - in cui si sarebbero previste le azioni della cessazione del Museo Diffuso della Resistenza, la riorganizzazione dell’archivio fotografico, il trasferimento della biblioteca d’arte e la restituzione del Borgo Medioevale della città avrebbero comprovato, scusi, avrebbero comportato necessariamente l’esubero di 28 unità. Queste sono slide, non le ho fatte io, le ha fatte qualcuno, e questo qualcuno è la Fondazione Torino Musei. Lei ci dice che dal 2018 al 2019, anzi che nel 2019 si spera, appunto lei ha usato il condizionale prudenziale, e ha fatto bene, che i dipendenti, questi 23 esuberi della Fondazione Torino Musei troveranno collocazione: e cosa gli facciamo fare dal 2018 al 2019? Li inseriamo in staff di qualche Assessore? Li prendiamo nel Gruppo Consiliare di Maggioranza? Cosa gli facciamo fare? Io voglio delle risposte, ma non le voglio perché sono necessarie a me, ma perché sono necessarie a queste 23 famiglie. Noi dobbiamo dare le risposte a queste famiglie, Assessora, perché non si può sempre dire vedremo, faremo, è colpa del passato, c’è anche la Regione di mezzo; se c’è la Regione di mezzo, come c’è la Regione di mezzo, prenderà le dovute conseguenze. Io sono in una Sala Rossa, sono in Consiglio Comunale, lei è Assessore alla Cultura del Comune di Torino, da lei io voglio delle risposte. Poi lei dice anche: “Eh, fossi stata la Fondazione, avrei aspettato a raccontare degli esuberi nella riunione coi sindacati di lunedì”, guardi che veramente è stata inviata la raccomandata con data 15 dicembre 2017 alle Organizzazioni Sindacali; ce l’ho io, si figuri se non ce l’ha lei. Io sinceramente non mi sento tranquilla, e ha ragione, non mi ricordo chi negli interventi precedenti ha detto che è difficile dormirci la notte, ma non perché è Natale, perché sarebbe difficile comunque. Lei, Assessora Leon, ha ancora la tranquillità per portare avanti questo incarico? Perché non è possibile che mai nessuno sappia niente: la Sindaca non ne sa mai niente. I Consiglieri Comunali si fidano di lei, difatti fanno i comunicati stampa in cui dichiarano che voi avevate dato un altro mandato, dopo 10 minuti venite smentiti dal Presidente della Fondazione, c’è qualcosa che non va. Io voglio sapere come riusciremo a collocare queste 23 persone, perché hanno bisogno di rispetto e risposte certe che, chiaramente, noi in questa sala non abbiamo mai. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, è iscritto a parlare il Consigliere Carretta, che ha ancora otto minuti. CARRETTA Domenico Grazie, Presidente. Allora, da dove partiamo? Solo una breve considerazione che volevo fare al collega Ricca. Vede, non è che il fatto che la Parigi ha votato in un modo rende la situazione meno drammatica, è che davanti a dei numeri e davanti al rischio che quei numeri così bassi si sarebbero inevitabilmente scaricati sui lavoratori, i campanelli d’allarme c’erano. Quando un ente decide di operare un taglio lo fa per problemi di cassa, è inevitabile, e perché compie delle scelte politiche e nel momento in cui arrivò questo taglio importante sulla Fondazione, subito la prima parola che arrivò dal Presidente fu: “Guardate che inevitabilmente avremo delle conseguenze sul personale”, e per sei mesi almeno l’Assessore ci ha tranquillizzato dicendo: “Guardate che, tranquilli, vedrete alla fine - basta andare ad ascoltare i verbali - le risorse le ritroveremo”. Perfetto. Le risorse non ci sono e non entro nemmeno nel teatrino dei comunicati di chi c’era, chi non c’era, anche perché è poco costruttivo al fine del salvataggio delle persone che sono coinvolte, resta il fatto che c’è qualcuno che mente e che chi ha dei ruoli non può permettersi assolutamente di mentire. Guardate, io credo che il problema sia un problema a monte; io adesso mi aspetto solo delle soluzioni dall’Assessore. Prima c’è stata un’introduzione, poi mi immagino che ci saranno delle risposte, avrei gradito anche in un momento così importante e delicato vedere più esponenti della Giunta presenti, salvo richiamare adesso all’ordine il Vicesindaco che è venuto a dare manforte all’Assessore, prima c’era solo questa desolante ed unica presenza dell’Assessore, come se... (INTERVENTO FUORI MICROFONO) C’era anche il Sindaco, ma io parlavo di Giunta, parlavo di Giunta, anche perché... VERSACI Fabio (Presidente) Per cortesia, colleghi, non intervenite fuori microfono, fate intervenire i colleghi. Prego. CARRETTA Domenico Guardi, Sindaca, io non ho mai sottolineato la sua assenza nei 40 e passa Consigli precedenti, figurati se adesso mi metto ad enfatizzare la sua presenza quando ogni tanto questo avviene, quindi ci mancherebbe altro se la chiamavo in causa. Ma il problema, secondo me, di tutta questa vicenda risiede in un concetto chiave, che è quello della fanciullezza, che non ha niente a che fare con lo zibaldone di Leopardi o con teorie che si rifanno alla sindrome di Peter Pan, ma più che altro denotano quella che è la vostra incapacità, l’incapacità della Giunta di crescere ed io dissento dai miei colleghi che dicono che lei, Sindaca, ha perso, la Giunta ha perso quella che era la verve che aveva la ragazza sotto il quadro. No, no, il problema secondo me è inverso; lei è rimasta, lei è rimasta a quello stato. Si fa ancora opposizione quando invece si dovrebbe avere la pretesa di dover governare la città, di dare una visione alla città, la visione non c’è, il problema è che stiamo andando oltre questo, stiamo andando veramente a rincorrere situazioni che potevano essere tranquillamente gestite in altre situazioni: Adesso noi siamo qui, diamo la massima disponibilità, per carità, a risolvere questa situazione, cerchiamo di dare il massimo contributo durante quelli che saranno gli interventi che faranno in Commissione, però alla fine, per carità, non venite a prenderci in giro, cioè noi va bene ascoltiamo tutti, leggiamo degli interessanti comunicati stampa accorati appelli a quello che è il senso anche della Minoranza, però non ci prendete in giro, date delle risposte; non le date a noi, date a chi in questo momento ha bisogno di queste risposte perché se no davvero è quello che diceva la Artesio, è solo retorica e noi siamo abituati ormai all’uso di questa retorica ovunque. Adesso concentriamoci qua, per carità, cerchiamo di risolvere, ma la retorica ormai imperversa ovunque. Abbiamo degli esponenti qui in retorica che, guardate, toccano delle vette inarrivabili, però davvero cioè usciamo un po’, proviamo a crescere, proviamo a dare maturità anche a questa città, proviamo a trovare delle soluzioni, proviamo a non essere schiavi di quello che è il passato, che inevitabilmente sta imbrigliando questa Giunta. Proviamo a dare delle soluzioni, soluzioni che non sono mai arrivate, le rincorriamo e come in ogni situazione, GTT davanti, sono le bugie a farla da padrone e noi siamo qui a fare la parte di quelli che devono mostrare senso di responsabilità. Va bene, lo facciamo, andiamo avanti, difendiamo tutto, difendiamo la Fondazione della Cultura, difendiamo anche il Jazz Festival che ritorna finalmente nelle nostre piazze; difendiamo tutto, difendiamo anche questa idea di ZTL che è stata partorita in un ufficio e che sta accogliendo tanti consensi nella città. Difendiamo tutto. Adesso proviamo a difendere però con delle proposte quello che è il futuro dei lavoratori. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, è iscritta a parlare la Consigliera Sganga, prego. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Credo che sia importante ribadire, così come hanno già fatto i miei colleghi sia di Maggioranza che di Minoranza, ribadire con forza che nel confronto serrato che impegnerà i vertici della fondazione e i rappresentanti dei lavoratori sarà necessario ricercare tutte le modalità possibili e immaginabili per difendere i lavoratori. Dal canto nostro noi come Maggioranza e anche come forza di Governo di questa città presidieremo con molta attenzione tutto lo sviluppo che il tavolo di confronto dovrà impegnarsi a fare e a tal proposito ringrazio il Presidente Russi e la Presidente Albano che domani ospiteranno appunto i lavoratori in III e V Commissione e poi venerdì i vertici. Vorrei, rispetto a quanto ho sentito dall’Assessora Leon, che io comunque ringrazio, che facessimo un passo in più, vorrei che accanto alla difesa dei lavoratori, accanto al rilancio del sistema museale della città, accanto alla riorganizzazione della Fondazione si affiancassero anche delle strategie serie a fronte dei tagli e credo che in questo senso, vista la situazione economica grave, si dovrebbe, si potrebbe, per esempio, partire dalla riduzione degli stipendi dei vertici di tutto il comparto culturale. Ecco, io credo che ci vada una condivisione solidale dei debiti e delle difficoltà che affronta la città e che affronta il comparto culturale della città e che questa condivisione solidale non possa ricadere solo ed esclusivamente sui lavoratori. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Lo Russo che ha ancora due minuti a disposizione. Prego. LO RUSSO Stefano Glielo dico guardandola negli occhi, Assessora Leon, il Partito Democratico si aspetta al di là di uno generico scarica barile, la Vice Capogruppo Foglietta ha elencato puntualmente tutta una serie di elementi, noi oggi abbiamo formulato una richiesta di accesso agli atti atta anche a sbugiardare un pochino anche alcune versioni ufficiali che sono state date in quest’Aula e fuori da quest’Aula a mezzo stampa, lei e la Sindaca eravate pienamente a conoscenza della situazione della Fondazione Torino Musei, lo eravate formalmente e lo eravate con pienezza di contezza di situazione. Non è questo quello che a noi sta a cuore, quello riguarda la sua reputazione e la credibilità sua come Assessora quando va a dire delle cose in giro. Glielo diranno i lavoratori, non glielo dobbiamo dire noi del Partito Democratico, invece noi del Partito Democratico chiediamo, a lei e alla Sindaca, di prendere in mano la situazione, senza cercare alibi e cercare repentinamente una soluzione per impedire i licenziamenti, fine. Fine. Non facciamo polemiche ulteriori; lei, la sua credibilità è la sua, quando va in giro per la città o si presenta o emette comunicati stampa e nega l’evidenza documentale, ma noi renderemo noto alla città, lo renderemo noto alla città che cosa voi sapevate di questa situazione, perché lo sapevate dalla prima all’ultima lettera che cosa sarebbe capitato, dalla prima all’ultima e il Presidente Cibrario vi ha puntualmente informato della situazione, quindi non prendiamoci in giro, ci sono delle famiglie che passeranno un Natale in apprensione. Allora occupiamoci di loro gentilmente, per le polemiche politiche avremo un secondo tempo. Della credibilità di quello che dite, direi che parla l’evidenza documentale, evitiamo di mettere ulteriori cariche, lei fa l’Assessore alla Cultura, va a dire in giro delle cose, viene sbugiardata un secondo dopo, è un problema suo, non è un problema nostro; quello che invece è un problema nostro è cosa succede alla strategia di Torino Musei e soprattutto che cosa succede a queste 28 persone. Questo è il problema amministrativo urgente, per cui le chiediamo e chiediamo alla Sindaca Appendino di occuparsene; ve ne dovete occupare gentilmente, visto che non lo avete fatto fino ad adesso; è esploso il bubbone, per favore, prendete gentilmente provvedimenti. Credo che Regione Piemonte, che sta diventando davvero l’unico Ente a cui… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano … su ogni problema vi appellate. Chiudo, Presidente, ha già dimostrato disponibilità. Andate a chiedere, andate a bussare agli sponsor privati, andate a bussare a Regione Piemonte, purché ve ne occupiate. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritta a parlare la Consigliera Ferrero, prego. FERRERO Viviana Grazie, Presidente. Io innanzitutto ringrazio i colleghi per questo silenzio e quest’atmosfera che c’è oggi in quest’Aula. Io so che sono in tanti, in questo momento, a seguirci sulla diretta streaming di questo Consiglio; ci sono tante persone che stanno aspettando delle risposte. La situazione è difficile. La situazione è difficile e non è vero che noi non abbiamo visione, la visione è quella del debito, la visione è quella dei tagli, la visione, cari colleghi, era quella dell’intenzione di mettere insieme più parti, come anche il Museo di Scienze Naturali e di razionalizzare per riuscire a far entrare dentro tutte le parti. Io apprezzo il silenzio e anche l’emotività di tutti in questo momento perché stiamo parlando di 23 famiglie, di 23 vite e nessuno sottovaluta in questo momento quello che è il grande carico di cui ci stiamo occupando, però io vorrei anche rilevare che non siano i giochi politici che muovono in questo momento, io non voglio neanche sospettarli, tra Regione, tra Comune che possano in qualche modo inficiare questo lavoro, cioè stiamo cercando di razionalizzare, stiamo cercando di mettere insieme delle parti, stiamo cercando di fare qualcosa e cerchiamo di non tagliare dei posti di lavoro. Ognuno si assuma delle responsabilità in questo momento, non è solo la Maggioranza che se le assume, ce le assumiamo tutti, quindi il mio invito in questo momento appunto, per tutte le persone che ci stanno seguendo, ma tutte le persone che in questo momento stanno pensando a come passeranno il loro Natale con questa spada di Damocle di un licenziamento, ecco, io credo che in questo momento io esprimo anche la mia vicinanza all’Assessore, perché io credo che nessuno in questo momento stia dormendo dei sonni sereni con questa situazione, quindi ognuno si assuma la propria responsabilità e ognuno ci metta un pezzo. Io tra l’altro devo dire che ho apprezzato molto l’intervento del Consigliere della Lega perché comunque ha voluto dare un contributo, magari un contributo un pochettino... (INTERVENTO FUORI MICROFONO) VERSACI Fabio (Presidente) Colleghi, per cortesia. Scusi, però, scusate, sta intervenendo, se possiamo evitare di fare FERRERO Viviana No, ma la Consigliera se vuole esprimere la propria opinione al microfono, lo può fare a microfono, così sentono tutti, non abbiamo problemi di questo tipo. Comunque io ringrazio perché ha voluto dare un contributo attivo e fattivo e quindi questo secondo me è l’atteggiamento giusto in questo momento. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Adesso lascio la parola all’Assessora Leon per la replica, prego. LEON Francesca Paola (Assessora) Io non ho detto bugie. La decisione del Consiglio di indirizzo è stata quella di attivare un tavolo con i sindacati. Io non ritengo che attivare un tavolo di concertazione, mettendo sul piatto immediatamente e subito, senza verificare quali strumenti e quali condizioni si possono attivare per ridurre l’impatto sui lavoratori con delle lettere di licenziamento in mano, il fatto che loro avrebbero presentato delle lettere di licenziamento, ex abrupto, non è stato comunicato, quello che si doveva fare era un tavolo di concertazione con i lavoratori proprio per rispetto dei lavoratori e del ruolo che hanno all’interno della Fondazione. La città è l’unica che si è veramente impegnata, da quando è stata prospettata questa ipotesi di piano, per cercare di individuare soluzioni che non determinassero licenziamenti definitivi, perché, signori, prima che si impegnasse la città nell’individuare una soluzione, che adesso dovrebbe essere una soluzione temporanea con strumenti che possono essere concordati con l’Assessorato al Lavoro della Regione, con tutti gli strumenti di sostegno all’occupazione, se non avessimo lavorato quest’anno nel modo con cui ho detto, la Fondazione avrebbe licenziato definitivamente queste persone. Quindi il lavoro è stato fatto per creare una prospettiva con tutti i se, con tutti i ma, potete non avere fiducia, ma se non ci fossimo impegnati il rischio era che queste persone andavano a casa definitivamente, quindi credo che questo vada tenuto in debito conto. I sindacati li ho incontrati, li ho incontrati in precedenza, un po’ di settimane fa, per fare un pochino il punto della situazione, la situazione è comunque complicata, ma credo che l’unica strada sia la concertazione, non la prova di forza, io contesto la prova di forza che è stata fatta, perché i lavoratori meritano rispetto e perché insieme si possono individuare soluzioni per traguardare questo anno e mezzo di attesa, che poi non è magari un anno e mezzo, perché per aprire un museo non è che si apre e tutto funziona, ci va una preparazione, ci sono delle interlocuzioni in corso per prevedere la progressiva attivazione di questi lavori, però, io ribadisco, la città in questo momento è l’unica che ha tirato avanti per cercare di, da un lato modificare quel piano, ma perlomeno inserirlo in una prospettiva, in un’ottica temporanea e non definitiva. VERSACI Fabio (Presidente) Ha chiesto di intervenire la Sindaca Appendino, prego. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente, ringrazio i Consiglieri e le Consigliere intervenute, ringrazio l’Assessora Leon che nel suo primo intervento in realtà ha disegnato non solo che cosa accadrà sostanzialmente nei prossimi mesi, ma anche cosa è stato fatto, quindi il fatto che venga detto qui oggi: “Iniziate ad occuparvene perché non l’avete fatto”, beh, perdonatemi, ma o non è stato ascoltato l’intervento o semplicemente si è preparato un intervento e lo si è detto senza volere entrare nel merito. Detto ciò, qua ci sono due questioni che con grandissima onestà intellettuale credo che anche la Minoranza dovrebbe essere in grado, cosa che io so è, di comprendere. Tutti i nostri istituti culturali e non solo, visto che è stata citata GTT, possiamo parlare anche di GTT, ma non credo che sia questo il punto, è stata citata da qualcuno, quindi io non entro nel merito... VERSACI Fabio (Presidente) Però Consigliere Carretta, però seriamente, è inaccettabile, sempre i commenti sotto, quando le persone parlano. Va bene, accetto le scuse. Prego, Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaco) Gli enti stanno vivendo l’effetto di due grandi criticità, c’è il grande tema della liquidità e c’è il grande tema della competenza. Allora, il tema della liquidità, credo che la si conosca, deriva, io non voglio fare il gioco delle responsabilità, perché anche noi in questi anni stiamo facendo fatica ad erogare i contributi con velocità e nei giorni così come è previsto, però arriva da anni, per cui ogni anno veniva erogato un contributo, un anno in particolare è stato devastante per il sistema culturale, lo abbiamo dibattuto qua in Aula quando io ero all’opposizione, perché sono stati conferiti immobili che non hanno generato liquidità e quegli immobili ancora oggi non sono stati smobilizzati da tutti gli enti, quindi immaginate che situazione si è generata, e quindi si è accumulato un problema che riguarda gli enti che è di liquidità che ha portato a indebitamento, che ha portato ad interessi passivi, per cui noi abbiamo enti culturali che in questo momento pagano ed utilizzano risorse per pagare interessi passivi anziché investire nella cultura e questo è un tema di sistema su cui sia noi che Regione in modo collaborativo, non è per scaricare, anzi per caricare un senso positivo, al di là delle forze politiche che rappresentiamo ci stiamo rendendo conto, credo di non dire nulla di nuovo, che questa situazione stia diventando insostenibile dal punto di vista della liquidità. A questo si aggiunge un secondo tema, che è quello della competenza. Ogni anno, di anno in anno, sono stati ridotti i contributi alla cultura e questo è avvenuto affianco di un non rinnovamento o cambiamento della gestione di modalità degli enti. Facciamo l’esempio della Fondazione Torino Musei che gestiva, aveva un fondo, parlo veramente di molti anni fa che arrivava, se non ricordo male, addirittura a 14 milioni di euro, adesso dico cifre che non so se sono corrette, comunque una cifra di questo genere, nel tempo si sono aggiunti musei, sono diminuite le risorse e quindi evidentemente c’è una difficoltà, tant’è che anche altri enti, ove anche quest’Amministrazione non ha fatto tagli, comunque stanno vivendo momenti difficili, quindi vi vorrei ricondurre, perdonatemi, il problema del nostro sistema culturale ad un anno e mezzo di gestione è disonesto dal punto di vista intellettuale per quanto mi riguarda, se poi vogliamo dire, come è giusto che sia, che ci sono stati dei tagli, come ci sono stati su tutta una serie di enti, non solo culturali, perché purtroppo ci mancano 80 milioni di euro, e questo ha reso difficile la gestione di quest’anno, sì certo, ma non ammetto onestamente, perché credo che siamo tutte persone intelligenti, che non ci si renda conto del fatto che il tema di liquidità da un lato, partendo da riduzione di contributi, ma soprattutto dal ritardo nei contributi e gli immobili hanno generato una situazione di grandissima tensione finanziaria che si ripercuote sugli enti. A questo, ribadisco, si aggiunge la competenza. Quindi qual è la sfida complicata? La sfida complicata è riuscire a stabilizzare le risorse e su quelle risorse creare dei modelli che funzionano, perché se i modelli non funzionano noi semplicemente stiamo rimandando il problema di anno in anno e non stiamo garantendo una struttura che sì tutela l’ente, le persone e la nostra capacità di produrre cultura. Nel Bilancio Previsionale del 2017 sono state tagliate delle risorse, abbiamo detto che quelle sarebbero state le risorse su cui non ci sarebbero più stati tagli, come ha detto l’Assessora Leon, per i prossimi anni, nel piano di rientro non sono previsti tagli, su queste risorse noi garantiamo per quattro anni, anzi tre anni e mezzo perché possono garantire per il mandato che ci riguarda, che non ci saranno evidentemente ulteriori riduzioni e su quelle stiamo cercando di lavorare per, ribadisco, mettere in sicurezza quello che è il sistema culturale della nostra città. Non è divertente per nulla, non è facile per nulla, lo facciamo perché siamo sì responsabili, e crediamo di esserlo, e l’Assessora Leon lo sta facendo con grandissima serietà e devo dire anche con contributo della Regione, che non è una questione di andare lì e chiedere il cappello. Guardate che in questo momento è molto più difficile, e lo sapete meglio di me, costruire un modello che funzioni rispetto a trovare di anno in anno magari 100.000 euro, 200.000 euro che ti tappano il Bilancio, per cui questo gioco non funziona più. Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo 1) lavorare tutti insieme, insieme ad altri soggetti, come è stato fatto, per costruire un modello che funzioni; 2) ovviamente tutelare i posti di lavoro e questo l’Assessora Leon lo ha detto ed è prioritario e le preoccupazioni che hanno queste persone le abbiamo anche noi, non è che qua credo ci sia qualcuno che è più preoccupato degli altri, credo, siamo tutti preoccupati allo stesso modo e stiamo cercando di governarlo al meglio. L’Assessora Leon ha spiegato da quanto tempo ci lavoriamo, che cosa stiamo facendo e che cosa faremo, ma l’unico modo per tutelare anche queste 23 persone, che è quello che vogliamo fare, è costruire insieme a loro un modello che funzioni nell’ambito di una revisione del sistema culturale in senso lato e in questo senso l’Assessora Leon ha parlato del nuovo Statuto della Fondazione, che ha una visione più ampia e di medio e lungo periodo. L’obbiettivo, ribadisco, è su due livelli e sono insieme, uno che rafforza l’altro, tutelare i posti di lavoro nell’ambito del nuovo sistema culturale che dia solidità per i prossimi cinque, sei, sette anni, 10 anni io spero, non perché ci sarò ancora io, ma perché ragioniamo nell’ottica di 10 anni, al nostro sistema culturale. Negare il problema, negare in qualche modo il fatto che il nostro sistema culturale, i nostri enti stanno vivendo momenti difficili da anni, credo che sia scorretto dal punto di vista della narrazione della realtà che stiamo vivendo tutti i giorni. Quindi l’Assessora Leon continuerà con la Fondazione ovviamente Torino Musei a lavorare con questi due obbiettivi in un’ottica di medio periodo e la prima preoccupazione che noi abbiamo, ovviamente, nell’ottica di questa previsione di medio periodo, è tutelare i posti di lavoro, ma per tutelare i posti di lavoro bisogna ragionare in ottica di medio periodo e non più di breve. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Come già detto, ci sarà un approfondimento, in due Commissioni Consiliari nei prossimi giorni, dell’argomento. |