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FERRERO Viviana Grazie, Presidente. Quello del Parco della Salute è sicuramente un progetto, il progetto più importante dell'ultimo decennio, che sposta sia gli assi delle città, che individua un punto forte di attrazione e ne modifica, sicuramente, la geometria. Nessuno nasconde che questo progetto cambierà gli equilibri della città attuale con lo spostamento della Città della Salute nella zona ex Avio e Oval al Lingotto e la successiva riqualificazione della zona Molinette. Cambiamenti che parrebbero solo urbanistici, ma che, invece, sono urbanistici, di mobilità, di servizi, di ambiente, di paesaggio, ma principalmente, del sistema stesso della Sanità nazionale, modificando quel rapporto solo pubblico che diventerà, comunque, privato-pubblico. E va identificato in narrativa proprio il benessere dei cittadini, dei soggetti deboli, secondo quanto sancito dalla Costituzione in termini di diritto alla cura e al benessere. La Costituzione, infatti, recita, nel primo Comma dell'articolo 32, adesso interamente dedicato, che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo, è interesse della collettività a garantire cure gratuite agli indigenti". Torino è una città che fa da riferimento, nelle sue eccellenze, a tutta l'Italia e questi passaggi destano molta, molta preoccupazione, e come città vogliamo essere attori e seguire passo dopo passo il processo, stabilendo quali siano le finalità, stabilire, innanzitutto, la centralità dell'intervento, le motivazioni dell'intervento. La motivazione è che le Molinette sono ospedali vecchi, che necessitano di manutenzioni costose e che, in pochi anni, saranno strutture inutilizzabili. La motivazione primaria, quindi, è offrire al cittadino, al cittadino più debole, al cittadino malato che diventa paziente, un servizio, il miglior servizio possibile. L'Italia si pone come il Paese solo con uno scalino prima della Spagna, che ha 3 posti letto ogni 1000 abitanti. Pensiamo che la Francia ne ha 7, il Giappone 14, la Russia 10 e che dopo la Spagna troviamo solo più i Paesi terzomondisti o emergenti, come li vogliamo chiamare. Quindi, l'Italia è penultima in Europa con i suoi posti letto, 4 posti letto nazionali in Piemonte, siamo a 3,7 posti letto. Quindi, impegniamo, con questa mozione, la Sindaca e la Giunta a richiedere alla Regione che sia primariamente diffusa la rete delle Case della salute sul territorio, rispetto all'attuazione del progetto, proprio per salvaguardare quella che appare, evidentemente, come una riduzione di posti letto. Per un altro motivo ancora, che il Parco della Salute determinerà, con l'alta complessità, una serie di flussi di migrazioni, cioè, i pazienti, sanitari, che sono stati esclusi dai conteggi, i fuori zona, ma anche quelli fuori dalle altre regioni e fuori dalla Comunità Europea. E poi un tema caro, che farebbe anche la differenza della nostra politica, l'apertura della cabina di regia alle varie realtà interessate, che non sono solo i cittadini che vivono, ma anche coloro che ci lavorano, compresi tutti gli Ordini dei Medici, degli Infermieri, degli Operatori Sanitari e di tutte le realtà che verranno coinvolte. Si tratta della gestione di una grande opera, con tutte le criticità di trasparenza, di emergenza che si potrà venire a creare se le opere non verranno consegnate in tempo. Infatti la Regione dovrà verificare il punto 2, noi lo abbiamo proprio messo come punto 2, la sostenibilità economica e finanziaria di questo Partenariato Pubblico-Privato, questo PPP, per un'azienda come la Città della Salute, attualmente un piano di rientro per l'eccessivo indebitamento negli anni 2017-2019. E diciamocelo, con il Grattacielo parrebbe non aver dato gran sfoggio di capacità gestionali; i ritardi, le imprese fallite, i difetti dei materiali, mi sbaglio? È possibile che sia successo? E tutte queste cose sulla tutela della salute dei cittadini, non ce le possiamo permettere. Il tema delle infrastrutture, poi, è quello che, banalmente, è il tema di come arrivare a questi nuovi ospedali, che dovrebbe partire come prioritario su un intervento del genere. Prima realizzi la strada e poi costruisci la casa. E non sono solo parcheggi, e che, quindi, intervengono sulla visione di una città delle auto, ma un sistema di trasporto pubblico che dovrà, necessariamente, integrarsi con un maggior finanziamento del TPL, per implementare e non penalizzare il trasporto pubblico. Il tema degli spazi vuoti, quando verranno lasciati, degli spazi verdi che andremo a recuperare e quelli che andiamo a riempire. Inoltre, se le parole sono importanti, e già mi fermo sulla parola parco, perché i parchi sono parchi e gli insediamenti sanitari sono insediamenti sanitari, e le parole, come dico, sono importanti, ma non voglio parlare in questo intervento, di urbanistica, perché questo intervento deve innescare anche l'urgenza di una nuova cultura della salute, che non si esaurisce nella costruzione di ospedali di alta complessità, ma nel fornire reti capillari sul territorio, di cura e benessere, in una visione, certo, olistica della malattia, che ci fa malati, come il malato post-moderno, dove l'aspettativa di vita non influisce solo sul modo in cui si muore, ma anche nel modo in cui si vive, in cui ci si ammala e in cui si guarisce. Per questo dobbiamo interrogarci su questa operazione: come ci cureremo? E la malattia rappresenta, a volerlo proprio dire, il più democratico di tutti i sistemi, che tocca tutti, prima o poi. |