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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 23
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-05180
ACCORDO DI PROGRAMMA IN VARIANTE AL P.R.G. AI SENSI DELL'ARTICOLO. 34 D.LGS. 267/2000 E S.M.I. FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DEL "PARCO DELLA SALUTE, DELLA RICERCA E DELL'INNOVAZIONE DI TORINO" - RATIFICA.
Interventi
FERRERO Viviana
Grazie, Presidente. Quello del Parco della Salute è sicuramente un progetto, il progetto
più importante dell'ultimo decennio, che sposta sia gli assi delle città, che individua un
punto forte di attrazione e ne modifica, sicuramente, la geometria. Nessuno nasconde
che questo progetto cambierà gli equilibri della città attuale con lo spostamento della
Città della Salute nella zona ex Avio e Oval al Lingotto e la successiva riqualificazione
della zona Molinette. Cambiamenti che parrebbero solo urbanistici, ma che, invece,
sono urbanistici, di mobilità, di servizi, di ambiente, di paesaggio, ma principalmente,
del sistema stesso della Sanità nazionale, modificando quel rapporto solo pubblico che
diventerà, comunque, privato-pubblico. E va identificato in narrativa proprio il
benessere dei cittadini, dei soggetti deboli, secondo quanto sancito dalla Costituzione in
termini di diritto alla cura e al benessere. La Costituzione, infatti, recita, nel primo
Comma dell'articolo 32, adesso interamente dedicato, che "La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell'individuo, è interesse della collettività a garantire
cure gratuite agli indigenti". Torino è una città che fa da riferimento, nelle sue
eccellenze, a tutta l'Italia e questi passaggi destano molta, molta preoccupazione, e
come città vogliamo essere attori e seguire passo dopo passo il processo, stabilendo
quali siano le finalità, stabilire, innanzitutto, la centralità dell'intervento, le motivazioni
dell'intervento. La motivazione è che le Molinette sono ospedali vecchi, che necessitano
di manutenzioni costose e che, in pochi anni, saranno strutture inutilizzabili. La
motivazione primaria, quindi, è offrire al cittadino, al cittadino più debole, al cittadino
malato che diventa paziente, un servizio, il miglior servizio possibile. L'Italia si pone
come il Paese solo con uno scalino prima della Spagna, che ha 3 posti letto ogni 1000
abitanti. Pensiamo che la Francia ne ha 7, il Giappone 14, la Russia 10 e che dopo la
Spagna troviamo solo più i Paesi terzomondisti o emergenti, come li vogliamo
chiamare. Quindi, l'Italia è penultima in Europa con i suoi posti letto, 4 posti letto
nazionali in Piemonte, siamo a 3,7 posti letto. Quindi, impegniamo, con questa
mozione, la Sindaca e la Giunta a richiedere alla Regione che sia primariamente diffusa
la rete delle Case della salute sul territorio, rispetto all'attuazione del progetto, proprio
per salvaguardare quella che appare, evidentemente, come una riduzione di posti letto.
Per un altro motivo ancora, che il Parco della Salute determinerà, con l'alta complessità,
una serie di flussi di migrazioni, cioè, i pazienti, sanitari, che sono stati esclusi dai
conteggi, i fuori zona, ma anche quelli fuori dalle altre regioni e fuori dalla Comunità
Europea. E poi un tema caro, che farebbe anche la differenza della nostra politica,
l'apertura della cabina di regia alle varie realtà interessate, che non sono solo i cittadini
che vivono, ma anche coloro che ci lavorano, compresi tutti gli Ordini dei Medici, degli
Infermieri, degli Operatori Sanitari e di tutte le realtà che verranno coinvolte. Si tratta
della gestione di una grande opera, con tutte le criticità di trasparenza, di emergenza che
si potrà venire a creare se le opere non verranno consegnate in tempo. Infatti la Regione
dovrà verificare il punto 2, noi lo abbiamo proprio messo come punto 2, la sostenibilità
economica e finanziaria di questo Partenariato Pubblico-Privato, questo PPP, per
un'azienda come la Città della Salute, attualmente un piano di rientro per l'eccessivo
indebitamento negli anni 2017-2019. E diciamocelo, con il Grattacielo parrebbe non
aver dato gran sfoggio di capacità gestionali; i ritardi, le imprese fallite, i difetti dei
materiali, mi sbaglio? È possibile che sia successo? E tutte queste cose sulla tutela della
salute dei cittadini, non ce le possiamo permettere. Il tema delle infrastrutture, poi, è
quello che, banalmente, è il tema di come arrivare a questi nuovi ospedali, che dovrebbe
partire come prioritario su un intervento del genere. Prima realizzi la strada e poi
costruisci la casa. E non sono solo parcheggi, e che, quindi, intervengono sulla visione
di una città delle auto, ma un sistema di trasporto pubblico che dovrà, necessariamente,
integrarsi con un maggior finanziamento del TPL, per implementare e non penalizzare il
trasporto pubblico. Il tema degli spazi vuoti, quando verranno lasciati, degli spazi verdi
che andremo a recuperare e quelli che andiamo a riempire. Inoltre, se le parole sono
importanti, e già mi fermo sulla parola parco, perché i parchi sono parchi e gli
insediamenti sanitari sono insediamenti sanitari, e le parole, come dico, sono importanti,
ma non voglio parlare in questo intervento, di urbanistica, perché questo intervento deve
innescare anche l'urgenza di una nuova cultura della salute, che non si esaurisce nella
costruzione di ospedali di alta complessità, ma nel fornire reti capillari sul territorio, di
cura e benessere, in una visione, certo, olistica della malattia, che ci fa malati, come il
malato post-moderno, dove l'aspettativa di vita non influisce solo sul modo in cui si
muore, ma anche nel modo in cui si vive, in cui ci si ammala e in cui si guarisce. Per
questo dobbiamo interrogarci su questa operazione: come ci cureremo? E la malattia
rappresenta, a volerlo proprio dire, il più democratico di tutti i sistemi, che tocca tutti,
prima o poi.

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