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VERSACI Fabio (Presidente) È tornato l'Assessore Unia in Aula, possiamo tornare al punto 17 del nostro Ordine del Giorno. Torniamo al punto 17, il meccanografico è lo 05186 del Consigliere Curatella ed altri, a cui lascio la parola. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. CURATELLA Cataldo Grazie Presidente. 45% è il dato della disoccupazione giovanile a Torino, sulla base degli ultimi dati ISTAT. Dall'ultimo rapporto Rota emerge come circa ogni 3 brevetti nati a Torino, 2 sono sfruttati altrove e una delle osservazioni che sempre dal rapporto Rota emergono e anche dalla struttura sociale della città, è che c'è una forte spinta all'innovazione, anche per la presenza del Politecnico, dell'università, con i loro incubatori, ma molto spesso, alle stesse start up che nascono in ambiente universitario, non trovano quell'humus che le permette di svilupparsi e di passare da una versione embrionale ad una versione preindustriale e creando quindi anche ricchezza sul territorio. Se a questo aggiungiamo che Torino nella storia ha avuto una storia industriale importante, e infatti è riconosciuta come... VERSACI Fabio (Presidente) Scusate, colleghi, per cortesia...se non vi interessa potete uscire fuori dall'Aula per discutere fra di voi, grazie. CURATELLA Cataldo Torino è stata ed è attualmente in parte ancora riconosciuta come Torino, la città dell'auto; ha sviluppato tutto attorno in indotto importante di aziende, piccole, grandi, che comunque hanno contribuito alla crescita della città. In questo momento ci troviamo in una situazione in cui manca un pilastro fondamentale, il permettere alle nuove generazioni, a chi in questo momento si propone, di poter avere quella struttura che in altri Paesi - guardavo Report l'ultima puntata la settimana scorsa e ha portato l'esempio di alcune città, alcune province, tedeschi, dove si è creata una struttura verticale, che ha permesso lo sviluppo a partire dalle università fino alla creazione del nuovo prodotto, all'industrializzazione. Inoltre, esiste una legge, che nasce dalla Legge Finanziaria del 2007, che ha istituito quelle che si chiamano "Zone Franche Urbane", ovvero la possibilità di individuare all'interno di un'area, all'interno di una città, delle zone dove si possono attuare delle politiche di defiscalizzazione e non solo a livello di fiscalità locale, ma anche a livello di fiscalità nazionale, parliamo di IRPEF, parliamo di debiti sul lavoro. Che cosa vi propongo con questa mozione? Allora, le Zone Franche Urbane sono state utilizzate e soprattutto negli ultimi anni nelle zone terremotate, tendenzialmente per dare la possibilità di far ripartire le zone che hanno subito delle forti problematiche e delle tragedie. Io vorrei che la sfruttassimo a Torino per fare qualcosa di diverso, per dare una spinta all'innovazione alla città, trasformare la città, Torino la città dell'auto, a Torino città della sostenibilità, dell'innovazione sostenibile, e quindi andare ad individuare delle aree periferiche, che rispettano i requisiti delle Zone Franche Urbane, che sono legate alla popolazione residente, alla disoccupazione media rispetto anche alla disoccupazione della città, in cui andare a far ricadere delle attività legate all'innovazione quale mobilità elettrica, energie rinnovabili, ma associare le due, perché non basta solo parlare di mobilità elettrica, bisogna parlare anche di energia rinnovabile, ma energia rinnovabile non basta ancora, l'energia rinnovabile pulita, perciò aree carbon free, perché l'energia rinnovabile è anche il biogas, può essere considerato un'energia rinnovabile, ma non è ad emissioni zero e in una città in cui ci sono forti problematiche legate alla qualità dell'aria, è necessario far sviluppare tutta una serie di tecnologie che permettano in modo strutturale di abbattere questo problema. Questo permetterebbe, non solo alle attività che si vanno ad insediare all'interno di queste zone di poter avvantaggiarsi di una fiscalità ridotta, ma anche alla popolazione residente in queste zone di poter utilizzare la presenza di queste Zone Franche Urbane, quindi sarebbe...è un modo di far rinascere un intero quartiere. Io inizierei col partire con la prima, legata a questi ambienti, e potrebbe essere un pilota, per capire come può cambiare una zona della città se ci si crede nell'innovazione, se si attira il know-how, dall'esterno se si sfrutta anche la conoscenza che abbiamo tramite il Politecnico, l'Università e gli incubatori. È questa la richiesta che faccio con questa mozione alla Giunta, di impegnarsi ad individuare un'area all'interno della quale far ricadere le sperimentazioni, come possono essere anche una sperimentazione legata alla mobilità autonoma, Germania e Spagna stanno già partendo con la mobilità autonoma, che è stata direttamente su strada per la mobilità pubblica. Chiedere al Governo di assegnare, tramite il CIPE, una Zona Franca Urbana, individuare una Zona Franca Urbana nella città e quindi far ricadere tutte le defiscalità che sono previste dalla legge e di conseguenza poi prevedere una linea guida e istituire in tavolo tecnico che permetta a qualunque attività, start up, industrie, di poter sperimentare all'interno di quest'area tutte le nuove tecnologie... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. CURATELLA Cataldo Sì, ho finito, perché uno dei grossi colli di bottiglia per l'attivazione per l'innovazione è spesso l'area dove questa innovazione possa essere sperimentata; inizialmente una zona controllata e successivamente in zona pubblica. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per cinque minuti ROSSO Roberto Ho qualche dubbio, purtroppo, che il governo possa accettarla questa posizione, però ritengo sia importante che il Movimento 5 Stelle lotti per questa vicenda, perché finalmente (inc.) propositivo non so quale esito potrà avere, ma è intelligente e interessante; i pionieri che all'indomani dell'Unità d'Italia reinventarono Torino partirono da posizioni che allora sembravano impossibili e in quel caso ce la fecero, Torino divenne una città industriale, cioè, una città basata sulla burocrazia, nell'arco di 30 anni diventa una città industriale, cioè, è il più grande rovesciamento sul fronte tecnologico, innovativo di ricerche che mai ci fu probabilmente in una città d'Europa. Ecco, se queste cose che dice il Consigliere Curatella potessero diventare realtà, sarebbe una cosa molto bella per la città, perché è evidente che la città dell'auto dovrà diventare domani la città della sostenibilità elettrica; bisogna andare nella direzione della modernità, ma è altrettanto vero che nulla si sta facendo in questo senso, fino ad oggi queste aree sono state limitate a zone di forte deficit produttivo, strutturale, sociologico e quindi da questo punto di vista è una bella battaglia difficile da raggiungere. Mi auguro, votando anche a favore, che il Movimento 5 Stelle possa perfezionare. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie Capogruppo Rosso. Prego Assessore Unia. UNIA Alberto (Assessore) Grazie Presidente. Ma, soltanto per dire che ovviamente come Giunta siamo molto contenti di questa mozione, che è nello spirito anche di questa Amministrazione. Noi, quando abbiamo visto la mozione ci siamo già confrontati con alcuni Assessori, in particolare con Pisano per l'innovazione, abbiamo iniziato a pensare a qualcosa. È complicata, effettivamente non è una cosa semplice, ma sicuramente anche se non è semplice è una cosa su cui metterci tanta energia, perché potrebbe essere veramente un bel volano di sviluppo della città, sia dal punto di vista della sostenibilità che dell'occupazione, per cui ringrazio il Consigliere Curatella e i firmatari di questa mozione per averla fatta. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie Assessore Unia. Io non ho nessun altro iscritto a parlare, quindi pongo in votazione la mozione. Prego Consiglieri votate. Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 25, favorevoli 25, dichiaro la mozione approvata. |