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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 27
ORDINE DEL GIORNO 2017-04153
(ODG. N. 20/2017) "FISCAL COMPACT" PRESENTATA IN DATA 11 OTTOBRE 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO. (Iaria: voto favorevole)
Interventi
FORNARI Antonio
Sì, grazie Presidente. Io riprendo un intervento del nostro Eurodeputato Marco Valli,
che è del Movimento 5 Stelle Europa. Noi oggi parliamo di Fiscal Compact, quindi
della sottrazione di sovranità ai popoli e della loro sottomissione attraverso il vincolo
economico; per farlo dobbiamo tornare alla preistoria, 1972, si parte col Serpente
Monetario, il primo tentativo fallito di vincolare i cambi delle valute e poi riuscire ad
attuarlo nel 1979 con lo SME. 1981, gli italiani lo ricordano bene, l'anno della
separazione Banca d'Italia e Tesoro, ad opera di due federalisti, nonché architetti di
questa Unione Europea, Ciampi e Andreatta, che consegnarono il controllo del nostro
debito pubblico al mercato finanziario. 1992, il trionfale ingresso dell'Italia in
Maastricht, con vincoli numerici come quello del limite di spesa del 3% basati su
nessun tipo di logica economica. Poi arriva l'Euro, 1999, voluto da Prodi che dichiara:
"Lavoreremo un giorno in meno e avremo guadagnato come se avessimo lavorato un
giorno in più", la verità è che ci hanno privato della leva monetaria, senza dirci che
avremo tolto la libertà di autodeterminarci. Ed eccoci al 2012, l'anno in cui 25 stati
membri su 28 sottoscrivono il Fiscal Compact, rendendo vincolanti il principio del
pareggio di bilancio e il parametro del debito PIL al 60%, contenuto in Maastricht. Nel
2012 ci sono stati dati cinque anni di tempo per discuterne; questi cinque anni, appunto,
scadono il 31 dicembre, i cittadini a Natale potranno trovarsi sotto l'albero l'ennesima
cessione di sovranità, perché il Fiscal Compact diventerà giuridicamente superiore alla
legislazione nazionale e renderà irreversibili le politiche (inc.). Il Fiscal Compact
assumerà la trappola del debito pubblico come cornice indiscutibile dentro la quale
costruire la gabbia per i diritti sociali e del lavoro, la privatizzazione dei beni comuni.
Se i Governi confermeranno il Fiscal Compact il nostro Paese sarà obbligato, nei
prossimi 20 anni, a portare il rapporto debito – PIL dall'attuale 133% al 60%, attraverso
un taglio sconsiderato della spesa pubblica, relativa al welfare, ai trattamenti medioevali
delle pensioni e i diritti dei lavoratori. Questo è il pareggio di bilancio previsto dal
Fiscal Compact, inserito nella Costituzione italiana con il colpo di stato del 2011 per
mano del professor Monti, quello che la Grecia era il più grande successo dell'Euro,
sostenuto dai partiti come, appunto, PD, Forza Italia, che hanno vincolato per sempre la
democrazia del nostro Paese al volere di Bruxelles. Molti parlamentari continuano a dire
di essere contrari a questi principi di austerità, ma lo fanno solo per accattare voti,
perché è accaduto nel passato, sta accadendo nel presente e non possiamo permettere
che accada anche in futuro, con questioni vitali come quelle sancite nel report Brock
Bresso. Bresso, proprio l'ex Presidente della Regione Piemonte ora Europarlamentare.
Un report vergognoso, dove si celebrano il Fiscal Compact e quello che di fatto è
un'istituzionalizzazione della Troika. Vogliono trasformare il Meccanismo Europeo di
Stabilità nel fondo monetario europeo; vogliono istituzionalizzare un sistema perverso e
di ricatto per spolpare gli stati, che a sua volta spolpano ancora di più gli enti locali, e
schiacciare i diritti dei cittadini. Ci chiedono di mettere i nostri soldi nel MES e poi ce li
danno in prestito per pagare interessi finanziari insostenibili su debiti illegittimi. Il tutto
orchestrato da un super Ministro dell'Euro zona, che dirà ai popoli cattivi della periferia
quali riforme, lacrime e sangue, implementare. Quindi cosa sono il pareggio di bilancio
e il Fiscal Compact? Sono beceri strumenti di ricatto verso i diritti dei popoli europei,
un contrasto con le Costituzioni dei Paesi e in contrasto con lo stesso Trattato di
Lisbona, Trattato su cui si dovrebbe fondare l'Unione Europea. Ma tutto questo può
essere fermato, entro fine anno gli Stati dovranno decidere il destino del Fiscal
Compact, il Consiglio comunale ha il dovere morale di dare un'indicazione negativa
alle politiche ed austerità insostenibili e depressive. E sappiamo che il nostro Governo,
invece, umilierà ancora i suoi cittadini, pertanto chiediamo a questo Parlamento di
stracciare definitivamente il Fiscal Compact.

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