Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 27
ORDINE DEL GIORNO 2017-04153
(ODG. N. 20/2017) "FISCAL COMPACT" PRESENTATA IN DATA 11 OTTOBRE 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO. (Iaria: voto favorevole)
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
C'è l'ultimo punto, sempre tenendo conto del punto sospeso prima, è il punto 20:
"Fiscal Compact" della Capogruppo Artesio, cui lascio la parola, ne ha facoltà per
cinque minuti.

ARTESIO Eleonora
Questa mozione è stata illustrata questa mattina in I Commissione Bilancio e ha una sua
attualità, perché, come ricordavo stamani, entro il 31 di dicembre del 2017 gli stati, 25,
che hanno sottoscritto il patto, dovranno definire, attraverso una valutazione in sede
parlamentare, l'efficacia e la sostenibilità dell'adesione al Fiscal Compact. Il Fiscal
Compact, come i colleghi ricorderanno, è un patto, non un trattato, intercorso tra gli
stati europei nel 2012 e riguardante la modalità con la quale in allora si riteneva di
garantire stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria. In
modo particolare questa modalità ha introdotto nel nostro Pese, e dico nel nostro Paese,
distinguendolo dalle altre condizioni europee, una conseguenza molto pesante, che
riguarda l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione. Voglio ricordare che
nel patto intercorso l'introduzione al vincolo del pareggio di bilancio veniva suggerita
come da introdursi negli ordinamenti a carattere permanente. L'Italia è l'unico Paese,
tra coloro che hanno aderito, che ha deciso di dare una forza costituzionale al pareggio
di bilancio. La seconda questione che viene introdotta dall'applicazione del Fiscal
Compact, è un particolare irrigidimento, relativamente a quelli che già erano i parametri
di Maastricht, come loro, come i Consiglieri ricorderanno, il trattato di Maastricht
interveniva sul rapporto tra deficit e PIL e sul rapporto tra debito pubblico e PIL. In
modo particolare, il Fiscal Compact interviene su questo secondo aspetto, cioè il
rapporto tra debito pubblico e PIL, introducendo il parametro sanzionatorio per il quale
coloro che superino il rapporto nella misura del 60...superino il rapporto debito pubblico
– PIL oltre il 60%, dovranno rientrare, rispetto all'esubero di questo rapporto, negli anni
successivi e in modo particolare dovranno prevedere, nei successivi 20 anni, una
modalità di rientro, il che significherà tagli alla spesa pubblica per oltre 50 miliardi di
euro all'anno. Ora, poiché l'introduzione del Fiscal Compact è stata a lungo sottaciuta
nel dibattito pubblico e poiché, dal momento della sottoscrizione 2012 ad oggi, il
giudizio politico sulle sue conseguenze, ma anche sui vantaggi all'epoca adombrati e
poi non verificatisi, ha avuto una diffusione tale per cui anche forze politiche che
originariamente avevano partecipato alla sottoscrizione oggi ne mettono in dubbio
l'opportunità, io segnalo con questo documento la possibilità che il nostro Consiglio
Comunale si adoperi presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica,
affinché si verifichi l'inopportunità di proseguire in una modalità che comporterà gravi
restrizioni alla qualità dei bilanci nella loro direzione sociale, che assuma, il nostro
Consiglio Comunale, una particolare iniziativa nei confronti dell'Anci, considerando
che molte Amministrazioni comunali hanno realizzato territorialmente in
coordinamento atti volti a segnalare le conseguenze sulla finanza locale dell'adesione a
questi strumenti e anche ad informare la cittadinanza, informare la cittadinanza, perché
se parliamo di debito pubblico, pubblico dovrebbe esserne anche il dibattito. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei Capogruppo Artesio. È iscritto a parlare il Consigliere Fornari, ne ha facoltà
per cinque minuti, prego.

FORNARI Antonio
Sì, grazie Presidente. Io riprendo un intervento del nostro Eurodeputato Marco Valli,
che è del Movimento 5 Stelle Europa. Noi oggi parliamo di Fiscal Compact, quindi
della sottrazione di sovranità ai popoli e della loro sottomissione attraverso il vincolo
economico; per farlo dobbiamo tornare alla preistoria, 1972, si parte col Serpente
Monetario, il primo tentativo fallito di vincolare i cambi delle valute e poi riuscire ad
attuarlo nel 1979 con lo SME. 1981, gli italiani lo ricordano bene, l'anno della
separazione Banca d'Italia e Tesoro, ad opera di due federalisti, nonché architetti di
questa Unione Europea, Ciampi e Andreatta, che consegnarono il controllo del nostro
debito pubblico al mercato finanziario. 1992, il trionfale ingresso dell'Italia in
Maastricht, con vincoli numerici come quello del limite di spesa del 3% basati su
nessun tipo di logica economica. Poi arriva l'Euro, 1999, voluto da Prodi che dichiara:
"Lavoreremo un giorno in meno e avremo guadagnato come se avessimo lavorato un
giorno in più", la verità è che ci hanno privato della leva monetaria, senza dirci che
avremo tolto la libertà di autodeterminarci. Ed eccoci al 2012, l'anno in cui 25 stati
membri su 28 sottoscrivono il Fiscal Compact, rendendo vincolanti il principio del
pareggio di bilancio e il parametro del debito PIL al 60%, contenuto in Maastricht. Nel
2012 ci sono stati dati cinque anni di tempo per discuterne; questi cinque anni, appunto,
scadono il 31 dicembre, i cittadini a Natale potranno trovarsi sotto l'albero l'ennesima
cessione di sovranità, perché il Fiscal Compact diventerà giuridicamente superiore alla
legislazione nazionale e renderà irreversibili le politiche (inc.). Il Fiscal Compact
assumerà la trappola del debito pubblico come cornice indiscutibile dentro la quale
costruire la gabbia per i diritti sociali e del lavoro, la privatizzazione dei beni comuni.
Se i Governi confermeranno il Fiscal Compact il nostro Paese sarà obbligato, nei
prossimi 20 anni, a portare il rapporto debito – PIL dall'attuale 133% al 60%, attraverso
un taglio sconsiderato della spesa pubblica, relativa al welfare, ai trattamenti medioevali
delle pensioni e i diritti dei lavoratori. Questo è il pareggio di bilancio previsto dal
Fiscal Compact, inserito nella Costituzione italiana con il colpo di stato del 2011 per
mano del professor Monti, quello che la Grecia era il più grande successo dell'Euro,
sostenuto dai partiti come, appunto, PD, Forza Italia, che hanno vincolato per sempre la
democrazia del nostro Paese al volere di Bruxelles. Molti parlamentari continuano a dire
di essere contrari a questi principi di austerità, ma lo fanno solo per accattare voti,
perché è accaduto nel passato, sta accadendo nel presente e non possiamo permettere
che accada anche in futuro, con questioni vitali come quelle sancite nel report Brock
Bresso. Bresso, proprio l'ex Presidente della Regione Piemonte ora Europarlamentare.
Un report vergognoso, dove si celebrano il Fiscal Compact e quello che di fatto è
un'istituzionalizzazione della Troika. Vogliono trasformare il Meccanismo Europeo di
Stabilità nel fondo monetario europeo; vogliono istituzionalizzare un sistema perverso e
di ricatto per spolpare gli stati, che a sua volta spolpano ancora di più gli enti locali, e
schiacciare i diritti dei cittadini. Ci chiedono di mettere i nostri soldi nel MES e poi ce li
danno in prestito per pagare interessi finanziari insostenibili su debiti illegittimi. Il tutto
orchestrato da un super Ministro dell'Euro zona, che dirà ai popoli cattivi della periferia
quali riforme, lacrime e sangue, implementare. Quindi cosa sono il pareggio di bilancio
e il Fiscal Compact? Sono beceri strumenti di ricatto verso i diritti dei popoli europei,
un contrasto con le Costituzioni dei Paesi e in contrasto con lo stesso Trattato di
Lisbona, Trattato su cui si dovrebbe fondare l'Unione Europea. Ma tutto questo può
essere fermato, entro fine anno gli Stati dovranno decidere il destino del Fiscal
Compact, il Consiglio comunale ha il dovere morale di dare un'indicazione negativa
alle politiche ed austerità insostenibili e depressive. E sappiamo che il nostro Governo,
invece, umilierà ancora i suoi cittadini, pertanto chiediamo a questo Parlamento di
stracciare definitivamente il Fiscal Compact.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie Consigliere Fornari. Non ho nessun altro iscritto a parlare, quindi pongo in
votazione la mozione. Prego Consiglieri, votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato,
dichiaro chiusa la votazione. Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 25, dichiaro la mozione
approvata.
Se vuole dirlo a verbale lo dica a verbale, ma tanto...prego Consigliere Iaria.

IARIA Antonino
Volevo mettere a verbale anche il mio voto favorevole alla mozione sul Fiscal Compact.
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Okay, grazie.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)