Interventi |
TRESSO Francesco Grazie Presidente. Ma...aggiungo anche io un paio di considerazioni sull'utilizzo della 106 per queste superfici di media vendita, a cui ormai ci siamo un po' abituati. Il Vice Sindaco Montanari ci ha dato delle indicazioni, dei numeri, però non ci ha detto che di nuovo l'operatore che si troverà a fare questo tipo di intervento in quell'area, si troverà a 3 isolati un ipermercato in corso Montecucco e ad altri 3 isolati già un'altra superficie di vendita Lidl in corso Montegrappa, mi sembra. Allora, lei ci ha già espresso in altre occasioni che queste sono questioni che non riguardano la città, perché riguardano la libera concorrenza tra gli operatori privati. Io non la vedo proprio esattamente sotto questo profilo, io credo che comunque, andare ad incentivare questo tipo di iniziative, ci deve porre poi come città una riflessione su quello che intanto, sotto il profilo urbanistico, sarà poi rigenerare per una seconda volta degli edifici proprio come gusci che perderanno poi il loro significato, perché è inevitabile che la concorrenza ci porterà poi a vedere che queste attività cesseranno la loro funzione, peraltro creando anche probabilmente delle conseguenze negative sul mercato del lavoro, ma anche sotto il profilo strettamente urbanistico, capire poi che ne faremo di tutte queste superfici di vendita che ancorché realizzate con superfici drenanti e ancorché con un po' di alberi intorno, ci mancherebbe, che non vengano fatti anche con criteri di efficientamento energetico, che cosa poi la trasformazione urbana della città ne potrà valorizzare l'esistenza. Però anche io mi soffermo sulla valutazione dell'utilizzo, in maniera massiccia, degli strumenti di deroga, che peraltro, come poi penso di prevedere, dirà nell'intervento successivo il Consigliere Carretto, la legge nazionale ci obbliga, è vero, per carità, e ormai quello che ci è stato detto più volte è che in effetti l'Amministrazione nulla può fare rispetto a questa legge, che può anche essere considerata iniqua, ma era stata fatta in un contesto diverso e aveva lo scopo di facilitare certi tipi di interventi, proprio per dare un po' di sollievo a un'economia che era particolarmente complicata. Anche i dati che lei ci ha dato rispetto agli oneri di urbanizzazione, che sono stati preventivati dall'Amministrazione precedente, sono inficiati da questo dato, perché se partiamo da 10 anni fa c'era un mercato che comunque sull'immobiliare era decisamente diverso. Poi adesso...per carità, a bontà vostra, da 44 li avete già ridotti a 30, vediamo dove riuscirete ad arrivare, ma va bene. Però, fatto è che all'interno di quelle che sono invece le procedure ordinarie del Piano Regolatore, io adesso non ho i numeri esatti, ma credo che siamo arrivati a superare le 300 varianti parziali, 320...500, benissimo, 500. Su 20 anni vuol dire che comunque ne abbiamo fatte più di 20 all'anno, allora, effettivamente stupisce un po', io francamente lo dico anche non avendo esperienze, come si diceva prima, lo seguivo parzialmente, ma l'immobilismo sotto il profilo urbanistico di quest'Amministrazione, perché a fronte di un uso indiscriminato dello strumento in deroga, l'impressione è che a questo punto lo strumento in deroga lo si subisca e non si governi più i processi di trasformazione del territorio. È ben vero, voi mi direte, che avete in essere una variante al Piano Regolatore, perché comunque può essere che il Piano sia giunto a saturazione, sicuramente più di 500 varianti fanno sì che il Piano sia maturo, ci sono forse troppe ostacoli all'attuazione, per attuare questi tipi di interventi, però se di fatto il mercato poi reagisce, perché gli strumenti in deroga li richiede, vuol dire che forse dei margini ci sono, però bisogna anche saperli cogliere e stimolare. Ecco, l'impressione è un po' questa, a fronte di queste 500, in questi 18 mesi ne ho viste ben poche, forse c'era ancora qualcosa che era stato precedentemente predisposto che poi ha ancora sortito dei precedenti ordinari, però francamente non ho visto una grande attività da parte dell'Amministrazione e questo fa pensare che quindi l'accezione che nulla si può fare di fronte allo strumento della deroga non è proprio così vera. Anche quanto diceva prima il Capogruppo Lo Russo, cioè dell'aggirare la VAS, lei ci disse anche, Assessore, che la VAS comunque serve a poco. È ben vero che in questi contesti l'assoggettabilità VAS dà spesso esito negativo, in quanto comunque siamo in contesti urbani, ci sono una serie di parametri che inficiano poi il fatto che si vada effettivamente a proseguire il percorso autorizzativo tramite lo strumento della VAS, però già in fare di assoggettabilità possono emergere dei vincoli, dei limiti che comunque sono utili anche, poi, a verificare quale sarà l'intervento che si potrà poi autorizzare. Per cui io non cancellerei tout court questo strumento che comunque è uno strumento consolidato, che ha tutta una sua ragione e ha tutta una sua tecnicalità che secondo me va comunque recuperata. In sintesi, mi sembra che quindi manchi un'idea proprio di pro attività anche sulla valutazione di quelle che sono le trasformazioni e in assoluto quindi si rischia di perdere decisamente quella che è un po' la governance del territorio. Questo lo capiamo a fronte del fatto che bisogna incassare queste cifre, tutte e subito, io credo che davvero, a questo punto, una riflessione molto seria su quello che è l'utilizzo dello strumento in deroga, a fronte, appunto, di queste inattività e che quindi favorisce sempre di più un certo tipo di mercato a rivolgersi a quel tipo di procedura, vada fatta. |