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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Dicembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-05011
DEMOLIZIONE FABBRICATO PRODUTTIVO CON REALIZZAZIONE MEDIA STRUTTURA DI VENDITA DI TIPO M-SAM3 IN VIA MONTE ORTIGARA N. 108 ANGOLO VIA MARSIGLI. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA. EX ARTICOLO 14 D.P.R. N. 380/2001 E ARTICOLO 5 COMMI 9-14 LEGGE N. 106/2011. APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Visto che al Vice Sindaco piacciono i dati gliene do uno io, magari non ha calcolato
bene, che è l'ammontare di percentuale, in percentuale di Aspi, cioè di destinazione di
uso commerciale, data in 106 da lei, Montanari, in un anno, rispetto a quanto ha fatto il
Sindaco Fassino in cinque. Cioè, dei 14.095 metri quadri di SLP deliberata da voi, 5
Stelle, in quest'aula di centri commerciali, il totale è l'83% di tutte quelle che
rientravano in qualche modo nel novero delle 106, mentre i...attenzione, fuori via
Marsi...fuori questa, perché con questa anche nelle 106 ci superate, lasciamo perdere gli
8.000 con cui avete superato il valore di 16.000 metri quadri che, nell'arco del
quinquennio Fassino ha deliberato, Fassino e la sua Giunta, la sua Amministrazione,
pari al 60% circa di tutta la superficie in 106. Quindi, cominciamo a sgombrare il campo
da un equivoco di fondo, perché io non so lei, io mi rendo conto, Montanari, che ha
esigenza di convincere la sua Maggioranza, che, come dire, forse comincia ogni tanto a
dare qualche segnale, allora la aiuto io nel dare i numeri, così tutti abbiamo i numeri sul
tavolo, io, se vuole, le do anche l'elenco puntuale dei meccanografici delle
deliberazione che ha fatto approvare da quest'Aula, che così la smettiamo di avere una
razione che non concorda con la realtà. Questa 106, che è stata illustrata dalla Sindaca
in quanto ci risultava lei essere a Betlemme, così ci ha detto la Sindaca, è stata,
speriamo che è stata una trasferta utile, almeno sotto il profilo spirituale, dal punto di
vista strutturale ha un piccolo problema, cioè: voi portate in Aula la realizzazione di
un'ennesima struttura di media vendita in 106, senza neanche avere idea di quale sarà
l'operatore commerciale che distribuirà lì dentro, perché candidamente e per certi versi
correttamente, a fronte di alcune domande pervenute da alcuni Consiglieri del Partito
Democratico poi zittiti dal Presidente Carretto, perché evidentemente stanco di fare il
Presidente di Commissione, ha l'esigenza, come dire, di neanche far dare le risposte alle
domande che vengono poste in Commissione, salvo poi venire qua in Aula e spiegarci
che ne abbiamo già discusso in Commissione; però bisogna discuterne in Commissione
per arrivare qua in Aula e dire: "Ne abbiamo già discusso in Commissione",
candidamente è stato risposto che non sappiamo quale sarà il distributore commerciale
che entrerà dentro questo supermercato, cioè, tradotto in italiano corrente, voi
autorizzate al buio, al buio, un'operazione senza neanche conoscere quali saranno in
qualche modo gli effetti commerciali, quale sarà il prodotto che verrà ad inserirsi lì
dentro, quindi voi autorizzate la destinazione commerciale in addensamento e lì dentro
potrebbe venirci, dopo questa deliberazione, una sala scommesse, un centro espositivo
di arte contemporanea, un Lidl, un Carrefour, un Esselunga e così via. Ora, credo che
questo sia un altro...

LO RUSSO Stefano
Iaria è agitato, era già agitato in aula di Commissione. Questo è un altro record di questa
Amministrazione e, sotto questo profilo, io eccepisco anche un profilo di legittimità
formale dell'atto, perché si dà il caso che uno dei vincoli e dei cardini della Legge 106
sia quello di avere compiutezza rispetto a quello che capita, sennò non si capirebbe la
ragione per cui si va in deroga al Piano Regolatore. Seconda considerazione che mi
viene da fare all'Assessore al Piano Regolatore. Lei, Vice Sindaco Montanari, ha due
deleghe, non ne ha solo una, ha la delega all'Edilizia Privata, però le ricordo che ha
anche la delega all'Urbanistica; mi permetto di ricordarle, oltretutto, che a Torino esiste
una cosa che si chiama Piano Regolatore Generale Comunale, che è uno strumento che
forse state, come dire, conoscendo poco, ma che ha tra le finalità anche quella di
regolare lo sviluppo territoriale, anzi, teoricamente serve esattamente a questo e, sotto il
profilo culturale, penso che sia un atto dovuto perché garantisce certezza di regole a
tutti, pubblici, privati, operatori economici, operatori privati. Quello è il quadro di
regole che si è data la città per lo sviluppo territoriale; l'ha discusso per anni, l'ha
approvato, se nel caso lo varia, ma ovviamente un quadro di regole. Il meccanismo
derogante e derogatorio, che sta diventano non l'eccezione, ma voi lo state facendo
diventare la regola, è un meccanismo che scardina completamente i principi di giustizia
e di equità con cui l'Amministrazione Comunale deve relazionarsi rispetto ai terzi
aventi titolo, aventi causa, nel senso che nel momento in cui c'è una valutazione
discrezionale caso per caso e viene ad essere mancante il quadro di riferimento generale
con cui questa Città regola il rapporto tra pubblico e privato, ed è il privato che i
qualche modo, a seconda del gradimento del sopracciglio di chi siede in quel momento,
seduto sulla poltrona di Assessore o di Consigliere Comunale, ha o non ha il pollice
verso alla Nerone: "Sì, tu sì, tu no", noi caratterizziamo, scusate, voi caratterizzate un
quadro di regole peloso e opaco. È opaco questo modo di procedere, perché una delle
forti caratteristiche che ha l'operare in attuazione del Piano Regolatore, è quello che
esiste un quadro di regole condiviso, chiaro e uguale per tutti e la disciplina su che cosa
si può fare e che cosa non si può fare in una data area, Vice Sindaco Montanari, non la
dà lei e non la dà Iaria, Carretto e soci, la dànno i tecnici comunali, e la dànno su un
quadro di regole. Allora, un conto è se effettivamente, effettivamente ci sono delle
ragioni tali da andare in deroga, che possono essere: "Perdiamo un'occasione
imperdibile di sviluppo; abbiamo oggettivamente esigenza di saltare le regole", un altro
conto è come voi state procedendo, perché sta cominciando a venire il sospetto, guardi,
non al malfidato Lo Russo, che notoriamente è un malfidato, in malafede per
definizione, ma a un po' di persone che guardano a come si sta muovendo l'urbanistica
di questa città, che c'è il tentativo un po' maldestro, e io lo denuncio pubblicamente, di
rendere discrezionale quello che discrezionale non deve essere, a tutela della correttezza
della Pubblica Amministrazione, Assessore Montanari, non solo a tutela del buon e
corretto svolgimento delle procedure urbanistiche. Lei, Montanari, non ha fatto una
adozione di variante parziale in 18 mesi, non ne ha fatta una. Ora, io posso capire,
voglio dire, avrà pur tante cose da fare, sicuramente, ma che questa città in 18 mesi non
abbia avuto mai l'esigenza di fare una variante parziale al Piano Regolatore, permetta, è
un po' sospetta come operatività, perché delle due l'una: o non c'è esigenza e non c'è
domanda, e allora non ci sono le 106, o se c'e esigenza e se c'è domanda ci sono le
varianti parziali al Piano Regolatore. Io lo capisco, Montanari, che fare le varianti al
Piano Regolatore prevede una cosa su cui voi siete un pochino allergici, che si chiama
Valutazione Ambientale Strategica, io mi rendo conto che voi siete un pochino allergici
alle procedure ordinarie, perché è più facile andare in deroga, però, se ci sono delle
leggi, vanno teoricamente rispettate; nessuno dice che la 106 è contra legem, ma ci
mancherebbe altro, ma un conto è l'eccezione, un conto è quanto questo diventa la
regola, e se ci sono delle leggi che tutelano l'ambiente, Montanari, bisogna rispettarle. È
scomodo, è difficile, è complicato, io mi rendo conto; forse più di tanti altri mi rendo
conto, ma si fa così e glielo si spiega all'operatore privato che, da questo punto di vista,
la 106 serve ad andare in deroga quando ci sono delle oggettive condizioni di urgenza
indifferibili, non è la norma. Questo è il punto politico. Poi ha ragione chi dice:
"Parliamo sempre delle stesse cose", ma magari, se discutessimo una volta di una
trasformazione territoriale che non è un supermercato forse, caro Napoli, riusciremmo
anche a parlare d'altro; qui, l'unica cosa di cui ci fa discutere il Movimento 5 Stelle
sono supermercati; se discutessimo di metropolitana, speriamo prima o poi di discutere
di Città della Salute, insomma, ci sono tante altre cose possibili da fare, non è che
possiamo fare solo supermercati, qua arrivano solo supermercati, quindi discutiamo di
supermercati. Ma io eccepisco il tema della procedura, caro Vice Sindaco, perché,
ribadisco, voi state artatamente (audio interrotto) la norma urbanistica e ambientale,
artatamente e non vorrei che di questo passo, siccome, come è ben nota una delle
eccezioni eccepite, scusate il bisticcio di parole, sul caso Westinghouse (audio
interrotto) quello da parte dei ricorrenti che non si era rispettata la norma ambientale,
sulla valutazione ambientale strategica, non vorrei che introducessimo un principio per
cui i grandi distributori della GDO, della grande distribuzione, iniziano a porla davanti
al TAR questa questione, non Lo Russo in Aula, ma al TAR, perché quando andiamo a
toccare questo tipo di questioni, mi dispiace, si va su un terreno abbastanza pericoloso.
Allora, e questo ovviamente questo con tutto quello che a cascata deriva, e cioè
sospensive e siamo ancora, dopo 4 anni, a discutere di Westinghouse, non perché
Westinghouse sia particolarmente strana, ma banalmente perché c'è un ricorso
pendente. Allora, nulla vieta, Assessore Montanari, mi creda, sono ottimi uffici e
lavorano benissimo...

LO RUSSO Stefano
E lavorano benissimo. Sono in via Meucci, si chiamano Uffici dell'Urbanistica e sono,
mi creda, tranquillamente in grado di istruire varianti parziali al Piano Regolatore. Mi
creda, sono bravi, ne hanno fatte più di 300 e mi creda che, secondo me, potrebbero
farne altre. Provi a fidarsi una volta e verifiche che magari questa procedura, un po' più
complicata, un po' più ambientalmente sostenibile, potrebbe in qualche modo essere
forse più robusta, anche di fronte ad un giudizio amministrativo, eventualmente in cui
la Città si potrebbe trovare a difendersi...

LO RUSSO Stefano
...di fronte al un Tribunale Amministrativo Regionale.

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