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LO RUSSO Stefano Visto che al Vice Sindaco piacciono i dati gliene do uno io, magari non ha calcolato bene, che è l'ammontare di percentuale, in percentuale di Aspi, cioè di destinazione di uso commerciale, data in 106 da lei, Montanari, in un anno, rispetto a quanto ha fatto il Sindaco Fassino in cinque. Cioè, dei 14.095 metri quadri di SLP deliberata da voi, 5 Stelle, in quest'aula di centri commerciali, il totale è l'83% di tutte quelle che rientravano in qualche modo nel novero delle 106, mentre i...attenzione, fuori via Marsi...fuori questa, perché con questa anche nelle 106 ci superate, lasciamo perdere gli 8.000 con cui avete superato il valore di 16.000 metri quadri che, nell'arco del quinquennio Fassino ha deliberato, Fassino e la sua Giunta, la sua Amministrazione, pari al 60% circa di tutta la superficie in 106. Quindi, cominciamo a sgombrare il campo da un equivoco di fondo, perché io non so lei, io mi rendo conto, Montanari, che ha esigenza di convincere la sua Maggioranza, che, come dire, forse comincia ogni tanto a dare qualche segnale, allora la aiuto io nel dare i numeri, così tutti abbiamo i numeri sul tavolo, io, se vuole, le do anche l'elenco puntuale dei meccanografici delle deliberazione che ha fatto approvare da quest'Aula, che così la smettiamo di avere una razione che non concorda con la realtà. Questa 106, che è stata illustrata dalla Sindaca in quanto ci risultava lei essere a Betlemme, così ci ha detto la Sindaca, è stata, speriamo che è stata una trasferta utile, almeno sotto il profilo spirituale, dal punto di vista strutturale ha un piccolo problema, cioè: voi portate in Aula la realizzazione di un'ennesima struttura di media vendita in 106, senza neanche avere idea di quale sarà l'operatore commerciale che distribuirà lì dentro, perché candidamente e per certi versi correttamente, a fronte di alcune domande pervenute da alcuni Consiglieri del Partito Democratico poi zittiti dal Presidente Carretto, perché evidentemente stanco di fare il Presidente di Commissione, ha l'esigenza, come dire, di neanche far dare le risposte alle domande che vengono poste in Commissione, salvo poi venire qua in Aula e spiegarci che ne abbiamo già discusso in Commissione; però bisogna discuterne in Commissione per arrivare qua in Aula e dire: "Ne abbiamo già discusso in Commissione", candidamente è stato risposto che non sappiamo quale sarà il distributore commerciale che entrerà dentro questo supermercato, cioè, tradotto in italiano corrente, voi autorizzate al buio, al buio, un'operazione senza neanche conoscere quali saranno in qualche modo gli effetti commerciali, quale sarà il prodotto che verrà ad inserirsi lì dentro, quindi voi autorizzate la destinazione commerciale in addensamento e lì dentro potrebbe venirci, dopo questa deliberazione, una sala scommesse, un centro espositivo di arte contemporanea, un Lidl, un Carrefour, un Esselunga e così via. Ora, credo che questo sia un altro... LO RUSSO Stefano Iaria è agitato, era già agitato in aula di Commissione. Questo è un altro record di questa Amministrazione e, sotto questo profilo, io eccepisco anche un profilo di legittimità formale dell'atto, perché si dà il caso che uno dei vincoli e dei cardini della Legge 106 sia quello di avere compiutezza rispetto a quello che capita, sennò non si capirebbe la ragione per cui si va in deroga al Piano Regolatore. Seconda considerazione che mi viene da fare all'Assessore al Piano Regolatore. Lei, Vice Sindaco Montanari, ha due deleghe, non ne ha solo una, ha la delega all'Edilizia Privata, però le ricordo che ha anche la delega all'Urbanistica; mi permetto di ricordarle, oltretutto, che a Torino esiste una cosa che si chiama Piano Regolatore Generale Comunale, che è uno strumento che forse state, come dire, conoscendo poco, ma che ha tra le finalità anche quella di regolare lo sviluppo territoriale, anzi, teoricamente serve esattamente a questo e, sotto il profilo culturale, penso che sia un atto dovuto perché garantisce certezza di regole a tutti, pubblici, privati, operatori economici, operatori privati. Quello è il quadro di regole che si è data la città per lo sviluppo territoriale; l'ha discusso per anni, l'ha approvato, se nel caso lo varia, ma ovviamente un quadro di regole. Il meccanismo derogante e derogatorio, che sta diventano non l'eccezione, ma voi lo state facendo diventare la regola, è un meccanismo che scardina completamente i principi di giustizia e di equità con cui l'Amministrazione Comunale deve relazionarsi rispetto ai terzi aventi titolo, aventi causa, nel senso che nel momento in cui c'è una valutazione discrezionale caso per caso e viene ad essere mancante il quadro di riferimento generale con cui questa Città regola il rapporto tra pubblico e privato, ed è il privato che i qualche modo, a seconda del gradimento del sopracciglio di chi siede in quel momento, seduto sulla poltrona di Assessore o di Consigliere Comunale, ha o non ha il pollice verso alla Nerone: "Sì, tu sì, tu no", noi caratterizziamo, scusate, voi caratterizzate un quadro di regole peloso e opaco. È opaco questo modo di procedere, perché una delle forti caratteristiche che ha l'operare in attuazione del Piano Regolatore, è quello che esiste un quadro di regole condiviso, chiaro e uguale per tutti e la disciplina su che cosa si può fare e che cosa non si può fare in una data area, Vice Sindaco Montanari, non la dà lei e non la dà Iaria, Carretto e soci, la dànno i tecnici comunali, e la dànno su un quadro di regole. Allora, un conto è se effettivamente, effettivamente ci sono delle ragioni tali da andare in deroga, che possono essere: "Perdiamo un'occasione imperdibile di sviluppo; abbiamo oggettivamente esigenza di saltare le regole", un altro conto è come voi state procedendo, perché sta cominciando a venire il sospetto, guardi, non al malfidato Lo Russo, che notoriamente è un malfidato, in malafede per definizione, ma a un po' di persone che guardano a come si sta muovendo l'urbanistica di questa città, che c'è il tentativo un po' maldestro, e io lo denuncio pubblicamente, di rendere discrezionale quello che discrezionale non deve essere, a tutela della correttezza della Pubblica Amministrazione, Assessore Montanari, non solo a tutela del buon e corretto svolgimento delle procedure urbanistiche. Lei, Montanari, non ha fatto una adozione di variante parziale in 18 mesi, non ne ha fatta una. Ora, io posso capire, voglio dire, avrà pur tante cose da fare, sicuramente, ma che questa città in 18 mesi non abbia avuto mai l'esigenza di fare una variante parziale al Piano Regolatore, permetta, è un po' sospetta come operatività, perché delle due l'una: o non c'è esigenza e non c'è domanda, e allora non ci sono le 106, o se c'e esigenza e se c'è domanda ci sono le varianti parziali al Piano Regolatore. Io lo capisco, Montanari, che fare le varianti al Piano Regolatore prevede una cosa su cui voi siete un pochino allergici, che si chiama Valutazione Ambientale Strategica, io mi rendo conto che voi siete un pochino allergici alle procedure ordinarie, perché è più facile andare in deroga, però, se ci sono delle leggi, vanno teoricamente rispettate; nessuno dice che la 106 è contra legem, ma ci mancherebbe altro, ma un conto è l'eccezione, un conto è quanto questo diventa la regola, e se ci sono delle leggi che tutelano l'ambiente, Montanari, bisogna rispettarle. È scomodo, è difficile, è complicato, io mi rendo conto; forse più di tanti altri mi rendo conto, ma si fa così e glielo si spiega all'operatore privato che, da questo punto di vista, la 106 serve ad andare in deroga quando ci sono delle oggettive condizioni di urgenza indifferibili, non è la norma. Questo è il punto politico. Poi ha ragione chi dice: "Parliamo sempre delle stesse cose", ma magari, se discutessimo una volta di una trasformazione territoriale che non è un supermercato forse, caro Napoli, riusciremmo anche a parlare d'altro; qui, l'unica cosa di cui ci fa discutere il Movimento 5 Stelle sono supermercati; se discutessimo di metropolitana, speriamo prima o poi di discutere di Città della Salute, insomma, ci sono tante altre cose possibili da fare, non è che possiamo fare solo supermercati, qua arrivano solo supermercati, quindi discutiamo di supermercati. Ma io eccepisco il tema della procedura, caro Vice Sindaco, perché, ribadisco, voi state artatamente (audio interrotto) la norma urbanistica e ambientale, artatamente e non vorrei che di questo passo, siccome, come è ben nota una delle eccezioni eccepite, scusate il bisticcio di parole, sul caso Westinghouse (audio interrotto) quello da parte dei ricorrenti che non si era rispettata la norma ambientale, sulla valutazione ambientale strategica, non vorrei che introducessimo un principio per cui i grandi distributori della GDO, della grande distribuzione, iniziano a porla davanti al TAR questa questione, non Lo Russo in Aula, ma al TAR, perché quando andiamo a toccare questo tipo di questioni, mi dispiace, si va su un terreno abbastanza pericoloso. Allora, e questo ovviamente questo con tutto quello che a cascata deriva, e cioè sospensive e siamo ancora, dopo 4 anni, a discutere di Westinghouse, non perché Westinghouse sia particolarmente strana, ma banalmente perché c'è un ricorso pendente. Allora, nulla vieta, Assessore Montanari, mi creda, sono ottimi uffici e lavorano benissimo... LO RUSSO Stefano E lavorano benissimo. Sono in via Meucci, si chiamano Uffici dell'Urbanistica e sono, mi creda, tranquillamente in grado di istruire varianti parziali al Piano Regolatore. Mi creda, sono bravi, ne hanno fatte più di 300 e mi creda che, secondo me, potrebbero farne altre. Provi a fidarsi una volta e verifiche che magari questa procedura, un po' più complicata, un po' più ambientalmente sostenibile, potrebbe in qualche modo essere forse più robusta, anche di fronte ad un giudizio amministrativo, eventualmente in cui la Città si potrebbe trovare a difendersi... LO RUSSO Stefano ...di fronte al un Tribunale Amministrativo Regionale. |