Interventi |
TRESSO Francesco Cercherò di essere rapido cosicché il Consigliere Iaria possa ridurre il fastidio che prova per questo mio intervento. No, scherzo. Chiedo scusa, non mi ero prenotato in tempo. Allora, una considerazione di questo genere si è già discussa anche nell'ambito del precedente Consiglio su quello che è un dispositivo che di per sé è abbastanza articolato e criptico che è la revisione di questo piano particolareggiato, io entro ancora una volta più nel merito invece di quella che è la conseguenza in termini di cosa comporta per l'organizzazione del Salone del Libro per l'edizione futura e per quelle che verranno, che saranno a venire. Come abbiamo detto e abbiamo specificato si tratta di questi circa 8.000 metri quadrati che interessano quello che è denominato il padiglione 5, ora il padiglione 5 è quello che consente una continuità tra le altre aree espositive, in particolare i primi tre padiglioni, 1, 2 e 3 con tutto quello che è l'accesso al Centro Congressi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, poi se vuole, Iaria, glielo scrivo. TRESSO Francesco Certo, cerco anche di parlare con voce più stentorea. Quindi, dicevo, il padiglione 5 che è quello oggetto appunto del piano particolareggiato la cui cessione provocherebbe comunque dei disagi nella gestione e nell'organizzazione della futura edizione e di quelle a venire, ma perché questo? Perché il padiglione 5 è quello che crea la continuità tra le aree espositive di circa 40.000 metri quadrati omnicomprensive con quello che è il Centro Congressi, quindi anche già solo in termini di gestione di quella che è denominata l'area SIAE comporta il fatto che il visitatore debba uscire per poi rientrare, quindi tutto si può risolvere, ma sicuramente è un aggravio in termini, diciamo, organizzativi, in più è un padiglione che si connota in quella che è stata la consolidata esperienza di gestione e di organizzazione del salone come un'area in cui non è soggetta, diciamo, a delle attività di tipo commerciale, non ci sono gli stand delle case editrici, bensì ha sempre ospitato l'area cosiddetta Bookstock, cioè un'area per ragazzi in cui si gestivano gli accrediti, ci sono gli stand del ciclo dei lettori, delle mostre, dei libri, delle tematiche, quindi ha una sua particolarità che richiede anche dei criteri organizzativi differenti. Credo che attualmente il contratto che vincola l'utilizzo dell'area espositiva preveda un totale di aree che può essere supportata probabilmente con la cessione di altri spazi, tipicamente come già successe in passato probabilmente l'Oval al posto del padiglione 5, però ricordiamoci che l'Oval, che era stato utilizzato nell'edizione del 2011, quella in cui ricorreva il 150° dell'Unità d'Italia, è un edificio completamente staccato dalla continuità, dal resto, quindi permane questo problema intanto della bigliettatura dell'area SIAE, ma soprattutto permane il fatto che all'epoca fu costruita in quell'occasione una tensostruttura di collegamento che però ha dei costi ulteriormente elevati. In più l'Oval di per sé ha già una superficie di circa 20.000 metri quadrati, peraltro è un unico spazio difficilmente compartimentabile, quindi abbiamo da un lato 8.000, dall'altro 20.000, bisogna anche poi capire se i 20.000 possono essere gestiti per utilizzare quegli stessi spazi che al momento venivano ben organizzati in quella superficie. Questo per dire, al di là poi di aspetti che possono essere chiariti con maggiore dettaglio, che sicuramente questa iniziativa al di là di recuperare delle risorse che sono necessarie anche per l'assestamento di Bilancio, comporta un aggravio in termini organizzativi e sicuramente farà lievitare i costi per la prossima edizione. Non è sicuramente, diciamo, il momento migliore in cui andare a presentare questo tipo di iniziativa e forse andava pensata con un attimo di anticipo, eventualmente anche per valutare, in fondo voglio dire con la società stessa la G&D Events che si occupa di questa..., che fruirà poi di questa iniziativa magari una contrattualistica che consentisse anche qualcosa di migliore, mi risulta anche che per esempio gli stessi spazi non sono particolarmente ben manutenuti, per esempio anche solo i servizi pubblici, servizi igienici, non sono particolarmente stati rivisitati e magari rinnovati nel corso di questi anni, allora si poteva forse provare a sedersi ad un tavolo e valutare questo piano particolareggiato anche alla luce di quelle che potevano essere delle migliorie funzionali a garantire una migliore gestione. Dico solo che, appunto, non mi sembra particolarmente felice la scelta dei tempi perché in un momento in cui non è chiaro, forse purtroppo inizia ad essere abbastanza chiara qual è la strategia sulla prossima edizione, cioè smantellare definitivamente la Fondazione per il Libro facendo un po' lo spezzatino tra la Fondazione per la Cultura e Circolo dei lettori con questa cabina regia che ancora non è molto ben evidente come potrà operare e lavorare in un momento in cui c'è una certa incertezza, credo che comunque al di là di quelli... TRESSO Francesco ...che saranno, di chi gestirà come presidenza la prossima edizione, anche i soci hanno la responsabilità di dire: "facciamo tutto per garantire un'edizione che al pari di quella di quest'anno continuerà con un ottimo livello di successo". Non mi sembra questo il modo migliore ed è per questo che io mi asterrò, perché tutta l'operazione poteva essere valutata con più anticipo e sicuramente tenendo conto delle conseguenze. |