Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Beh, innanzitutto prego l'Assessore Unia di riferire a mio nome i complimenti alla SMAT per l'esegesi che ha voluto fare del testo della mia interpellanza, quindi d'ora in avanti chiederò prima una consulenza preventiva per essere certa che quando parlo di SMAT usi correttamente i termini e ricostruisca esattamente la cronologia. Dunque, se ho ben capito la questione dovrebbe essere così riassunta: c'è stato un ricorso in ordine a questi incrementi tariffari che non sarebbero dovuti e che questo ricorso a mio modo di intendere per le informazioni acquisite fatto valere da un'associazione per i consumatori oltre che da un'associazione per consumatori sarebbe stato attivato da privati, mi risulta che moltissime cause presso il Giudice di Pace siano attivate dai privati, ma evidentemente agli occhi di SMAT e anche agli occhi dell'Assessore che riferisce questa risposta il fatto costituisce nocumento all'attendibilità del mio ragionamento. Il ricorso però che sia stato presentato dal singolo privato e supportato da un'associazione di rappresentanza dei consumatori è stato valutato da un Giudice di Pace che quale che sia l'elemento discorsivo della sentenza ha sostanzialmente ritenuto che SMAT si sia adoperata in una scelta non fondata e che quindi il conguaglio della tariffa per gli anni dal 2008 al 2011 sia illegittimo. Ora evidentemente SMAT od altri potranno opinare sulla fondatezza della sentenza, ma come dicono tutti i fautori della legalità in altri casi, legalità, legalità, le sentenze si applicano, non sempre, non sempre, in questo caso ad esempio si decide che la sentenza potrebbe non essere applicata e che quindi SMAT potrebbe ricorrere in giudizio, anzi dovrà ricorrere in giudizio perché poi le aziende hanno alcune prassi assolutamente cogenti, una di queste è fare causa quando i propri interlocutori sono gli utenti dei servizi, quindi ricapitolando ancora sull'altro versante la politica non può interferire. Io ricordo soltanto che l'autorità d'ambito è formata da una rappresentanza politica, alla quale nel momento in cui si decise questo famoso conguaglio la Città di Torino non era presente perché l'Assessore che allora rappresentava la Città si era allontanato, si era dovuto assentare al momento del voto, Torino, come dire, è perfettamente libera nella valutazione di questa questione perché non è colpevole in allora ed è evidentemente esterna all'oggi, ma Torino evidentemente ritiene di non far sentire la propria voce né nel Consiglio di Amministrazione presso i propri rappresentanti, né nell'Autorità d'ambito perché e vengo alla conclusione sulla risposta dell'Assessore, le scelte aziendali sono autonome, bene. Allora, io da questo punto di vista vorrei proprio capire come si strutturi la funzione di indirizzo e di controllo che le assemblee elettive svolgono sulle proprie partecipate, se poi si lascia alle partecipate di determinare non solo un comportamento di tipo giuridico-formale, ma la qualità di una relazione tra erogatori e organizzatori di un servizio e utilizzatori di questo stesso servizio perché un'assemblea dovrà ratificare o prendere atto del fatto che un'azienda pubblica si muove contro i proprio soci reali che sono i contribuenti utenti dell'azienda stessa, a me non pare che questa operazione sia nel senso squisitamente politico sostenibile e sono un po', come dire, avvilita del fatto che questo Consiglio Comunale senta così poco la propria autorevolezza dal non intervenire nelle scelte che l'azienda dovrà compiere su questo aspetto. |