Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) È già anche stato individuato, nell'ambito della stessa interpellanza, dove si richiamano la situazione di persone che al raggiungimento dei 65 anni verrebbero rivalutate idonee ad una ricollocazione in RSA per anziani, si ricorda che la competenza in ordine alla valutazione delle condizioni e delle esigenze sociali e sanitarie e quindi conseguentemente all'intervento maggiormente appropriato, è pienamente in capo alle apposite unità di valutazioni multi dimensionale. La Commissione di valutazione appunto multi dimensionale e perciò anche la componente sociale, convalida il progetto, ma la realizzazione dello stesso è subordinata alla concessione dell'autorizzazione alla spesa da parte dell'ASL. Qui segue l'avvio di intervento e inserimento residenziale comprensivo, ove spettante, dell'integrazione della retta da parte della Città. Alla data del 31 dicembre 2016, per la quale si dispongono di informazioni complete, risultavano a carico del servizio disabili 84 persone inserite in RSA per disabili, Volpiano, corso Svizzera Torino, San Giacomo Torino, eccetera, strutture come questa, di cui 8 persone sono ultra sessantacinquenni, ma anche 124 persone inserite in RSA per anziani. Di queste, 41 già ultra sessantacinquenni, mentre 83 non avevano ancora raggiunto il sessantacinquesimo anno di età; in particolare 65 persone erano ultra cinquantacinquenni, mentre 17 con l'età compresa tra i 45 e i 54 e un solo caso di persona più giovane. Questo per evidenziare come in effetti l'inserimento in RSA anziani sia un intervento previsto e proposto dall'unità multi dimensionale di valutazione, certamente in ragione dell'esiguità e comunque dell'insufficienza dei posti di RSA dedicati a persone con disabilità, ma soprattutto in risposta a situazioni che presentano ingravescenze e cronicità di patologie legate all'età anziana e con significative esigenze sanitarie che la comunità alloggio non può adeguatamente gestire. È un intervento che presenta una certa frequenza, circa il 10% degli inserimenti residenziali e che costituisce una risposta quantitativamente rilevante rispetto alle persone con disabilità di età compresa tra i 55 e i 64 anni. Va peraltro evidenziato che sempre alla data indicata si rileva la presenza di un certo numero di persone che hanno compiuto i 65 anni e che proseguono l'inserimento nei presidi per disabili. In particolare sono: 42 gli ultra sessantacinquenni inseriti in comunità alloggio, su un totale di 463 persone; 6 quelli inseriti in comunità familiari, su 46 persone; 42 quelli in R.A.F. disabili su 280 ed ancora 12 quelli in gruppI appartamento o servizi di autonomia su complessive 221 persone. Si tratta perciò di quasi 100 persone, che nonostante in base all'età possono essere considerati anziani, proseguono la permanenza nell'ambito di presidi socio sanitari dedicati alla disabilità che allo stato riescono a rispondere adeguatamente alle loro esigenze. Ciò per evidenziare che la Città continua ad avere, come in linea politica e tecnica, quella di non sradicare le persone dal proprio contesto di vita, anche quando si tratta di un presidio comunitario, il che non esclude che vi siano stati e vi possono essere valutazioni diverse, di considerare insufficiente o inappropriato, rispetto alle mutate esigenze della persona, il contesto a prevalente dimensione educativa dei servizi di tipo comunitario oppure di quelli semi residenziali. Quanto alla possibilità di adeguare l'offerta dei servizi residenziali alle esigenze di una popolazione di cittadini con disabilità le cui esigenze sono mutate e che segue l'andamento demografico di aumento dell'età, così come il resto della popolazione torinese, questo è uno dei compiti di programmazione e coprogettazione delle risorse, che unitamente alla Regione, attraverso gli strumenti della vigilanza, dell'accreditamento, dell'iscrizione all'albo cittadino dei servizi, Comune e Azienda Sanitario Locale torinese realizzano interloquendo con i gestori al fine di promuovere la realizzazione di nuovi presidi rispondenti ai bisogni dei cittadini con disabilità. Nel frattempo, se vi fossero casi in cui la struttura proposta non è ritenuta dalla persona o dai suoi familiari rispondente alle sue esigenze, la Commissione di valutazione in primis può essere direttamente interpellata, così come il servizio sociale e territoriale di riferimento. Alla luce della segnalazione, da cui scaturisce l'interpellanza, l'Assessorato incaricherà il servizio disabili di monitorare periodicamente l'andamento degli inserimenti o trasferimenti di struttura di persone con disabilità prossime o giunte all'età anziana. Grazie. |