Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Buonasera, grazie. Il compendio ex IRV in considerazione della conformazione strutturale e delle notevoli dimensioni è stato caratterizzato nel tempo da differenti utilizzazioni che si sono affiancate all'originaria destinazione a residenza per anziani, difatti a seguito dello scioglimento dell'ex IPAB, Istituto di Riposo per la Vecchiaia, avvenuto con decreto del Presidente della Giunta Regionale nel 1980, l'immobile di corso Unione Sovietica 220 è pervenuto alla proprietà della Città ed è sempre stato utilizzato come residenza per anziani. Nell'85 è stato sottoscritto l'atto tra l'Amministrazione e l'Università di Torino per la cessione in uso trentennale a favore della Facoltà di Economia e Commercio, nel 2005 veniva approvata la costituzione di diritto di superficie proprietà superficiaria a favore del CSI Piemonte su un'altra porzione del compendio per 99 anni. Inoltre all'interno del compendio trovano collocazione gli uffici comunali del Servizio Passepartout e numerose attività associative che da anni collaborano attivamente con la Civica Amministrazione per progetti promossi dalla stessa Città, infatti le più recenti deliberazioni di approvazione di convenzioni 2014/2016, le ultime, confermano la volontà dell'Amministrazione di promuovere e rafforzare programmi di iniziative finalizzati alla definizione e costruzione di reti di cooperazione con associazioni di volontariato nei confronti in particolare delle persone esposte a rischio di emarginazione e delle loro famiglie, con specifico riferimento al tema della disabilità. Queste scelte ampiamente sperimentate nel complesso di corso Unione Sovietica, hanno visto da molti anni un importante sviluppo di progettualità integrate con i servizi della Città che hanno sede sempre in quell'edificio, entro fine 2017 o più all'inizio del 2018 in un'altra porzione del padiglione 1 sarà trasferita, non appena conclusi i lavori di adeguamento necessari la casa dell'affido da tempo operante in via San Domenico. All'interno del complesso ex IRV trova collocazione anche la Casa Protetta situata in un'ala di più recente realizzazione essendo stata bombardata nel corso del secondo conflitto mondiale e in seguito interamente ristrutturata a metà degli anni '80 secondo requisiti strutturali e gestionali idonei alla tipologia di utenza ospitata: anziani non autosufficienti e, in minor parte, comunità alloggio per disabili a gestione diretta. Dal 2009 la porzione denominata Casa Protetta è stata attribuita in comodato d'uso gratuito al San Giovanni Battista quale gestore delle attività per anziani non autosufficienti che vi erano collocati. Il predetto comodato avrebbe dovuto anticipare il trasferimento della proprietà superficiaria dalla Città alla citata Azienda, tuttavia in seguito di differenti valutazioni successivamente avanzate da parte del San Giovanni ha fatto sì che il trasferimento del diritto reale non trovasse attuazione, pertanto l'azienda ha continuato ad utilizzare i locali rilevati in precedenza in accordo con la Città. Il San Giovanni Battista, con nota del 20 ottobre 2015, comunicava, sulla base e in attuazione del Programma Operativo Aziendale '15/'17, di voler rilasciare i suddetti locali utilizzati a titolo di comodato d'uso liberi e sgomberi. Non costituivano oggetto di comodato la predetta parte di immobile adibita a comunità alloggio per disabili, le residue aree antistanti l'ingresso principale di via San Marino nonché le porzioni del piano interrato e del piano terra adibiti a sede della Medicina Legale dall'ex ASL TO1, difatti nel 2009 era stata approvata una convenzione a tempo indeterminato tra la Città e l'Azienda Sanitaria Locale TO1 per l'utilizzo di immobili di proprietà comunale destinati a servizi sanitari tra cui alcuni locali al piano interrato e al piano terra del complesso. Ad oggi il servizio è stato ricollocato presso altra sede e i locali sono stati riconsegnati all'Amministrazione. Preso atto della descritta situazione la Città ha inteso predisporre nuovi utilizzi della porzione denominata Casa Protetta e dei locali che erano stati utilizzati dall'ASL inserendo tali spazi nel piano dismissioni immobiliari straordinario 2018/2021. Nello specifico si prevede, a seguito di apposita procedura ad evidenza pubblica, che sarà approvata, la costituzione a favore di terzi di diritto di superficie cinquantennale sull'area di via San Marino 10 con contestuale trasferimento della proprietà superficiaria del fabbricato ivi insistente. La destinazione continuerà ad essere a residenza per anziani non autosufficienti e in minor parte a comunità alloggio per persone con disabilità tenuto conto che occorrerà rendere indipendente dal punto di vista impiantistico la porzione del compendio che sarà messa a bando dalla parte che rimarrà in capo alla Città con lo scopo di garantire la continuità delle funzionalità di questi ultimi locali, si è formato in questi mesi un tavolo tecnico volto ad esaminare le problematiche che potrebbero insorgere e le soluzioni più idonee al raggiungimento di tale obbiettivo. Nello specifico il gruppo di lavoro è stato individuato per la presentazione dell'esame progetto ai Vigili del Fuoco propedeutico a questi interventi. Per quanto attiene al riutilizzo delle aree ad oggi ancora dismesse, si informa dell'intenzione di quest'Amministrazione di proseguire con il percorso che intende destinare a regime l'intero complesso, ad elettività a rilievo sociale e a sostegno delle iniziative proposte dall'ampio e multiforme mondo dell'associazionismo e del volontariato. Alcune azioni sono state già avviate negli anni passati, come per esempio la delibera che è stata anche prima citata, denominata "nodi solidali" con la quale l'Amministrazione ha dato avvio ad una forte azione di regolazione delle molteplici attività istituzionali e del volontariato che nel tempo si sono avviate nelle pertinenze che mano a mano si sono rese disponibili in misura crescente grazie ad interventi manutentivi sostenuti dalle risorse finanziarie a disposizione. La successiva deliberazione del 2016 denominata "linee guida" con la quale l'Amministrazione ha inteso normare i criteri di accesso ai contributi finanziari e ai contributi in servizi ha delineato una più appropriata cornice di presupposti e adempimenti finalizzati a disciplinare la possibilità di accedere alle risorse che la Città di Torino può mettere a disposizione a sostegno delle attività del privato sociale, ivi comprese quelle relative alla messa a disposizione di locali. Al momento le aree disponibili del complesso di via San Marino risultano pienamente ed efficientemente impegnate. Le porzioni ad oggi non utilizzate richiedono e richiederanno un adeguato investimento di risorse finanziarie che tuttavia oggi non può prescindere dalla definitiva approvazione del già citato certificato di prevenzione incendi quale requisito indispensabile obbligatorio ai fini dell'auspicata programmazione delle opere di ristrutturazione. Grazie. SCHELLINO Sonia (Assessora) Sì, grazie. Devo dire che le osservazioni che ha fatto sono le stesse che ho fatto la prima volta che ho visto il pezzo sopra, anche io mi sono stupita molto di due piani vuoti; mi viene da pensare che se non è stato fatto in tutti questi anni non è per cattiva volontà, ma è perché evidentemente non si sono trovate le risorse economiche e mi preoccupa un pochino riuscire a trovarle in un momento in cui la coperta è ancora più corta, ma col cuore sono sicuramente intenzionata a fare tutto quello che è possibile perché quella parte non venga sprecata, non fosse altro per il fatto che c'è uno spreco anche dal punto di vista di spazi che potrebbero essere utilizzati anche per alcuni servizi della città; lì ci sono alcuni dipendenti dell'Assessorato che lavorano già, ma ce ne potrebbero essere anche di più, magari alcuni pezzi potrebbero anche stare lì perché quello è uno spazio bello, funzionale, anche facile da raggiungere perché c'è il 4 davanti e il 10 dietro, quindi è una struttura assolutamente da non spaccare. Io la vorrei vedere piena, però sappiamo, per chi l'ha vista, quanto è grande, quant'è bellissima, ma quanto è anche difficile compartimentare la parte riscaldamento, la parte utenze, la prevenzione incendi, credo che sia un processo molto, ma molto costoso. Non fosse così le amministrazioni precedenti penso che l'avrebbero già risolto questo problema, però l'impegno e la volontà per prendere in considerazione e fare tutto quello che si può ce l'abbiamo sicuramente. |