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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2017-04305
"L'AMMINISTRAZIONE HA UN PROGETTO PER L'EX IRV?" PRESENTATA IN DATA 18 OTTOBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'interpellanza 04305 del Capogruppo Magliano:

"L'Amministrazione ha un progetto per l'ex IRV?"

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Assessora Schellino.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Buonasera, grazie. Il compendio ex IRV in considerazione della conformazione
strutturale e delle notevoli dimensioni è stato caratterizzato nel tempo da differenti
utilizzazioni che si sono affiancate all'originaria destinazione a residenza per anziani,
difatti a seguito dello scioglimento dell'ex IPAB, Istituto di Riposo per la Vecchiaia,
avvenuto con decreto del Presidente della Giunta Regionale nel 1980, l'immobile di
corso Unione Sovietica 220 è pervenuto alla proprietà della Città ed è sempre stato
utilizzato come residenza per anziani. Nell'85 è stato sottoscritto l'atto tra
l'Amministrazione e l'Università di Torino per la cessione in uso trentennale a favore
della Facoltà di Economia e Commercio, nel 2005 veniva approvata la costituzione di
diritto di superficie proprietà superficiaria a favore del CSI Piemonte su un'altra
porzione del compendio per 99 anni. Inoltre all'interno del compendio trovano
collocazione gli uffici comunali del Servizio Passepartout e numerose attività
associative che da anni collaborano attivamente con la Civica Amministrazione per
progetti promossi dalla stessa Città, infatti le più recenti deliberazioni di approvazione
di convenzioni 2014/2016, le ultime, confermano la volontà dell'Amministrazione di
promuovere e rafforzare programmi di iniziative finalizzati alla definizione e
costruzione di reti di cooperazione con associazioni di volontariato nei confronti in
particolare delle persone esposte a rischio di emarginazione e delle loro famiglie, con
specifico riferimento al tema della disabilità. Queste scelte ampiamente sperimentate nel
complesso di corso Unione Sovietica, hanno visto da molti anni un importante sviluppo
di progettualità integrate con i servizi della Città che hanno sede sempre in
quell'edificio, entro fine 2017 o più all'inizio del 2018 in un'altra porzione del
padiglione 1 sarà trasferita, non appena conclusi i lavori di adeguamento necessari la
casa dell'affido da tempo operante in via San Domenico. All'interno del complesso ex
IRV trova collocazione anche la Casa Protetta situata in un'ala di più recente
realizzazione essendo stata bombardata nel corso del secondo conflitto mondiale e in
seguito interamente ristrutturata a metà degli anni '80 secondo requisiti strutturali e
gestionali idonei alla tipologia di utenza ospitata: anziani non autosufficienti e, in minor
parte, comunità alloggio per disabili a gestione diretta. Dal 2009 la porzione denominata
Casa Protetta è stata attribuita in comodato d'uso gratuito al San Giovanni Battista quale
gestore delle attività per anziani non autosufficienti che vi erano collocati. Il predetto
comodato avrebbe dovuto anticipare il trasferimento della proprietà superficiaria dalla
Città alla citata Azienda, tuttavia in seguito di differenti valutazioni successivamente
avanzate da parte del San Giovanni ha fatto sì che il trasferimento del diritto reale non
trovasse attuazione, pertanto l'azienda ha continuato ad utilizzare i locali rilevati in
precedenza in accordo con la Città. Il San Giovanni Battista, con nota del 20 ottobre
2015, comunicava, sulla base e in attuazione del Programma Operativo Aziendale
'15/'17, di voler rilasciare i suddetti locali utilizzati a titolo di comodato d'uso liberi e
sgomberi. Non costituivano oggetto di comodato la predetta parte di immobile adibita a
comunità alloggio per disabili, le residue aree antistanti l'ingresso principale di via San
Marino nonché le porzioni del piano interrato e del piano terra adibiti a sede della
Medicina Legale dall'ex ASL TO1, difatti nel 2009 era stata approvata una convenzione
a tempo indeterminato tra la Città e l'Azienda Sanitaria Locale TO1 per l'utilizzo di
immobili di proprietà comunale destinati a servizi sanitari tra cui alcuni locali al piano
interrato e al piano terra del complesso. Ad oggi il servizio è stato ricollocato presso
altra sede e i locali sono stati riconsegnati all'Amministrazione. Preso atto della
descritta situazione la Città ha inteso predisporre nuovi utilizzi della porzione
denominata Casa Protetta e dei locali che erano stati utilizzati dall'ASL inserendo tali
spazi nel piano dismissioni immobiliari straordinario 2018/2021. Nello specifico si
prevede, a seguito di apposita procedura ad evidenza pubblica, che sarà approvata, la
costituzione a favore di terzi di diritto di superficie cinquantennale sull'area di via San
Marino 10 con contestuale trasferimento della proprietà superficiaria del fabbricato ivi
insistente. La destinazione continuerà ad essere a residenza per anziani non
autosufficienti e in minor parte a comunità alloggio per persone con disabilità tenuto
conto che occorrerà rendere indipendente dal punto di vista impiantistico la porzione del
compendio che sarà messa a bando dalla parte che rimarrà in capo alla Città con lo
scopo di garantire la continuità delle funzionalità di questi ultimi locali, si è formato in
questi mesi un tavolo tecnico volto ad esaminare le problematiche che potrebbero
insorgere e le soluzioni più idonee al raggiungimento di tale obbiettivo. Nello specifico
il gruppo di lavoro è stato individuato per la presentazione dell'esame progetto ai Vigili
del Fuoco propedeutico a questi interventi. Per quanto attiene al riutilizzo delle aree ad
oggi ancora dismesse, si informa dell'intenzione di quest'Amministrazione di
proseguire con il percorso che intende destinare a regime l'intero complesso, ad
elettività a rilievo sociale e a sostegno delle iniziative proposte dall'ampio e multiforme
mondo dell'associazionismo e del volontariato. Alcune azioni sono state già avviate
negli anni passati, come per esempio la delibera che è stata anche prima citata,
denominata "nodi solidali" con la quale l'Amministrazione ha dato avvio ad una forte
azione di regolazione delle molteplici attività istituzionali e del volontariato che nel
tempo si sono avviate nelle pertinenze che mano a mano si sono rese disponibili in
misura crescente grazie ad interventi manutentivi sostenuti dalle risorse finanziarie a
disposizione. La successiva deliberazione del 2016 denominata "linee guida" con la
quale l'Amministrazione ha inteso normare i criteri di accesso ai contributi finanziari e
ai contributi in servizi ha delineato una più appropriata cornice di presupposti e
adempimenti finalizzati a disciplinare la possibilità di accedere alle risorse che la Città
di Torino può mettere a disposizione a sostegno delle attività del privato sociale, ivi
comprese quelle relative alla messa a disposizione di locali. Al momento le aree
disponibili del complesso di via San Marino risultano pienamente ed efficientemente
impegnate. Le porzioni ad oggi non utilizzate richiedono e richiederanno un adeguato
investimento di risorse finanziarie che tuttavia oggi non può prescindere dalla definitiva
approvazione del già citato certificato di prevenzione incendi quale requisito
indispensabile obbligatorio ai fini dell'auspicata programmazione delle opere di
ristrutturazione. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Io ringrazio l'Assessora, io penso che oggettivamente chi le ha
scritto la nota poteva anche non raccontarmi una storia che peraltro..., però la ringrazio
perché così almeno è stata anche un rinfrescar la memoria a tutti noi; mi guardavo con
la Consigliera, e già allora Assessore, Tisi, perché questo è un tema che oggettivamente
ad oggi è così, abbiamo la struttura che va via, verrà ridata col diritto di superficie, ma
quello che a me preoccupava di più e quello che mi interessava di più e su questo le
chiederei la disponibilità a far un sopralluogo, che io ho fatto insieme ad uno degli
operatori più attivi in quella struttura che si occupa di Punto Pass, che si occupa di
Passepartout, cioè di fare tutte quelle attività che accolgono il mondo della disabilità
innanzitutto, ma non solo, perché poi quella è diventata un po' la casa del mondo
dell'associazionismo e del volontariato ed io sono andato a riprendermi un progetto che
era nato, forse addirittura quando c'era l'Assessore Lepri in Comune, che si chiama
Social Park, che era fondamentalmente la destinazione di quella porzione, quella di
nostra proprietà, non quella che poi è stata data in convenzione che era già allora in
convenzione, né le altre attività di cui lei prima parlava, come potesse quel luogo
diventare lo spazio dove tutto il mondo della solidarietà e dell'associazionismo poteva
trovare casa, quindi un Social Park, un luogo dove tra l'altro creava interazioni, sinergie
tra il mondo della cooperazione, il mondo dell'associazionismo di promozione sociale,
il mondo del volontariato. Ecco, da questo sopralluogo emerge che sono due piani, due
piani e mezzo perché poi lì ci sono gli ammezzati, che su alcuni è stato fatto un
intervento dagli operatori, nel tempo libero hanno messo un po' a posto quello che si
riusciva a fare, ma ci sono dei piani che sono metri e metri quadri completamente
abbandonati e la mia interpellanza verteva proprio su questo, cioè alla luce di quello che
si è già deciso, poi io sono andato a vedere se stanno approntando tutti gli spazi, devo
dire anche curati molto, molto bene per la Casa Affido e tutte queste attività, ma ci sono
centinaia di metri quadri che potrebbero essere messi a disposizione
dell'associazionismo e non solo in quella struttura forse provando, a questo punto, sì
anche in via politica e strategica pensare di chiudere il cerchio, cioè portare lì tante
realtà che oggi non sanno dove andare, non sanno come trovare una sede per continuare
la loro attività e magari come Amministrazione decidere che quello diventa il polo
dell'associazionismo più sociale. Io però ho una serie di domande che mi piacerebbe
farle e alle quali oggettivamente la sua risposta le è stata redatta per raccontare un po' la
storia, storia che fortunatamente in qualche modo noi conosciamo già: le risorse che
stanziamo tutti gli anni per la messa a norma sono sempre le stesse o sono state
diminuite? E se faccio queste domande non le faccio a caso. Gli interventi
sull'illuminazione interna, igienico sanitari, la sicurezza, prevenzione antincendi sono
gli stessi o sono stati diminuiti? Perché se fossero stati diminuiti vuol dire che non si
vuole intervenire o non si vuole dare una prospettiva; sono stati diminuiti perché ad
oggi non c'è un progetto, ma nel 2018 ce ne occuperemo, quindi daremo ai Servizi
Tecnici i soldi per mettere a norma la struttura? Tutta la struttura in questo momento è a
norma? Il piano terra, il primo piano, il secondo piano, è a norma secondo tutti i
dispositivi e le disposizioni di legge? Ecco, il mio obbiettivo era partire da questo tema
per provare a mettere insieme tutte le realtà che a quel luogo tengono, perché è evidente,
quei due piani e mezzo vuoti possono essere un'opportunità per riempirli, oppure prima
o poi per svuotare anche quelli sotto e vendere tutta la struttura. Mi fa piacere che
l'Assessora faccia questo segno molto esplicativo. Però io su questo chiederei
chiedendo all'Assessora di potermi fornire quanto detto in Aula, chiederei però, con la
Presidente della Commissione IV, di poter fare un sopralluogo, non dove oggi è già
occupato e vissuto, ma sopra; sopra, perché ai piani superiori ci sono davvero degli
spazi secondo me assolutamente interessanti che potrebbero diventare oggetto di una
ristrutturazione per portare magari a compimento quello che manca in quel luogo
oppure dando delle opportunità al mondo dell'associazionismo, della promozione
sociale e perché no anche degli operatori del settore, metto in pista anche i centri di
servizio ad esempio, per andare a creare veramente quel Social Park che ai tempi
l'Assessore Lepri aveva ipotizzato. Per cui io sono parzialmente soddisfatto della
risposta, mi auguro che il sopralluogo che faremo lì, l'unica cosa che chiedo è che
questo sopralluogo abbia sia la parte politica che la parte delle politiche sociali, ma
anche i tecnici, perché se noi diciamo che abbiamo in mente tanti bei progetti all'ex Irv
e poi regolarmente dal Bilancio tagliamo via qualche centinaia di migliaia di euro che
serve ai nostri tecnici per mettere a norma il secondo, il terzo e il quarto piano diventa
un po' difficile pensare che questa Amministrazione abbia un'idea. Io ho colto, ma
perché mi fido dell'Assessora, un'ipotesi di valorizzare quel luogo, mi serve però capire
come, quando, in che modalità e quali soggetti fare intervenire. Quindi, prendo atto di
quanto è stato detto, chiedo all'Assessora di fornirmi la relazione che ha letto in Aula,
ma chiedo alla Presidente della Commissione di organizzare quanto prima un
sopralluogo per vedere ciò che non si vede, perché è chiuso al pubblico, non quello che
si vede che alcuni di noi conoscono decisamente bene. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Allora, ha chiesto di intervenire, per un'integrazione, l'Assessora Schellino. Come ha
già richiesto il Capogruppo Magliano si richiede appunto un sopralluogo in IV
Commissione per quanto riguarda i piani superiori, quindi all'attenzione della
Presidente Montalbano, inserire nella programmazione dei lavori della IV Commissione
questo sopralluogo. Prego, Assessora, per un approfondimento.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Sì, grazie. Devo dire che le osservazioni che ha fatto sono le stesse che ho fatto la prima
volta che ho visto il pezzo sopra, anche io mi sono stupita molto di due piani vuoti; mi
viene da pensare che se non è stato fatto in tutti questi anni non è per cattiva volontà, ma
è perché evidentemente non si sono trovate le risorse economiche e mi preoccupa un
pochino riuscire a trovarle in un momento in cui la coperta è ancora più corta, ma col
cuore sono sicuramente intenzionata a fare tutto quello che è possibile perché quella
parte non venga sprecata, non fosse altro per il fatto che c'è uno spreco anche dal punto
di vista di spazi che potrebbero essere utilizzati anche per alcuni servizi della città; lì ci
sono alcuni dipendenti dell'Assessorato che lavorano già, ma ce ne potrebbero essere
anche di più, magari alcuni pezzi potrebbero anche stare lì perché quello è uno spazio
bello, funzionale, anche facile da raggiungere perché c'è il 4 davanti e il 10 dietro,
quindi è una struttura assolutamente da non spaccare. Io la vorrei vedere piena, però
sappiamo, per chi l'ha vista, quanto è grande, quant'è bellissima, ma quanto è anche
difficile compartimentare la parte riscaldamento, la parte utenze, la prevenzione incendi,
credo che sia un processo molto, ma molto costoso. Non fosse così le amministrazioni
precedenti penso che l'avrebbero già risolto questo problema, però l'impegno e la
volontà per prendere in considerazione e fare tutto quello che si può ce l'abbiamo
sicuramente.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie.
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