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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 23
ORDINE DEL GIORNO 2017-02158
(ODG N. 19/2017) "RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA DEI SEGNI LIS" PRESENTATA IN DATA 6 GIUGNO 2017 - PRIMA FIRMATARIA CANALIS.
Interventi
RUSSI Andrea
Sì, grazie Presidente. siamo favorevoli a quest'ordine del giorno, intanto è scritto molto
bene, porta avanti anche quella che è la nostra posizione nazionale, che abbiamo
espresso con la proposta di Legge 1478 del cittadino D'Uva, che è approdata in
Commissione affari sociali, tra l'altro da poco, il 7 novembre ed è stata abbinata ad
analoghi altri disegni di legge. In sede di Commissione sono emerse delle osservazioni
tutte legittime, relative al rischio di ghettizzazione insito nell'introdurre uno strumento
di questo genere, anche per quanto riguarda le possibilità lavorative, aspetto che però è
presente nella sezione "tenuto conto che.." dell'ordine del giorno, quindi, insomma, già
si tiene conto di questo aspetto. Noi, però, riteniamo che il riconoscimento della Lingua
Italiana dei Segni sia solo uno degli strumenti, ma non sicuramente l'unico, che debba
essere messo a disposizione delle persone sorde, ovviamente non può bastare questo
atto per esaurire tutte le azioni che l'Amministrazione deve intraprendere, relativamente
a questo tipo di difficoltà, e non credo che riconoscere la lingua dei segni equivalga ad
affermare che le persone sorde debbano o possano comunicare tutte nello stesso modo.
Sono già oltre 44 i Paesi che hanno adottato una lingua ufficiale dei segni, tra cui USA,
Francia e anche al Cina, in Italia c'è il mancato riconoscimento, rappresenta una grave
inadempienza, nonostante nel 2009 sia stata ratificata la risoluzione ONU del 17 giungo
dell'88, con cui la lingua dei segni è stata riconosciuta e promossa come lingua dei
sordi. Siamo assolutamente d'accordo nel riconoscere la LIS quale lingua ufficiale di
minoranza della Repubblica, che è un risultato di estrema importanza per far progredire
ulteriormente il nostro Paese dal punto di vista culturale e civile. In quest'ordine del
giorno è poi espresso anche in maniera chiara come, attraverso il riconoscimento della
lingua dei segni, non si voglia imporre un utilizzo della stessa, ma piuttosto introdurre
un ulteriore strumento per i soggetti affetti da sordità, rimuovendo tutte le barriere che
ne impediscono la piena integrazione nella vita sociale, economica, culturale e anche
politica. È evidente come non ci si possa fermare al riconoscimento della lingua dei
segni, per farla diventare un efficace ed effettivo strumento di comunicazione, ma è di
fondamentale importanza che questa lingua venga promossa e valorizzata su tutto il
territorio nazionale, è importantissimo che venga immediatamente emanato il
regolamento attuativo della Legge Regionale 9/2012, così come richiesto dal punto 2
dell'impegna, il diritto a rapportarsi in maniera chiara e consapevole con le Pubbliche
Amministrazioni, nelle scuole e nelle università, deve potersi esprimere anche attraverso
la possibilità di ottenere traduzioni simultanee della lingua italiana, che permettano
comunque una chiara comprensione e un libero accesso alle formazioni e alle
informazioni per tutti i soggetti affetti da sordità medicalmente accertata, che ne
facciano sicuramente richiesta in maniera espressa. Garantire anche ai soggetti disabili il
libero accesso alle Pubbliche Amministrazioni è un atto dovuto, è un principio che
dovrebbe essere pienamente condiviso. Nonostante non ci sia stata, tra l'altro, la
possibilità di discutere l'argomento in Commissione insieme alle associazioni, qui,
infatti, la settimana scorsa ho chiesto anche alla Consigliera Canalis se poi fosse
d'accordo nell'averla successivamente, era stata richiesta in Commissione di arrivare a
discutere questo ordine del giorno dopo un ciclo di audizione che non è stato fatto,
magari invito anche la Presidente della Commissione Pari Opportunità a farlo un
secondo momento, comunque voteremo favorevolmente a quest'ordine del giorno,
auspicando che questo confronto, appunto, possa avvenire in Commissione Pari
Opportunità, grazie,

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