Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Buonasera. Allora, io vi racconterei un po' le cose che sono state fatte nelle giornate di lunedì e martedì, lasciando poi, eventualmente, spazio ad alcune vostre domande, per soddisfare delle precise richieste, di curiosità su questo tema. Allora, nelle giornate di lunedì e martedì abbiamo iniziato il trasferimento delle persone che vivono all'interno delle quattro palazzine occupate dell'ex MOI, partendo, come si era annunciato fin dai mesi precedenti, dai locali garage all'interno della...al di sotto della piattaforma. Quelli di voi che hanno avuto occasione di veder quelli spazi, sanno che quella è una piattaforma di 12 palazzine, 4 sono le palazzine di nostra...delle quali stiamo parlando, sotto a queste...in corrispondenza di queste 4 palazzine, ma di servizio per tutte le 12 palazzine, ci sono dei garage e un locale dove ci sono i comandi dell'acqua, dell'elettricità e cose di questo genere. All'interno di questi locali vivevano da un po' di tempo, da qualche anno, delle persone ed era la prima cosa da fare, iniziare da loro questo trasferimento, perché? Perché erano le persone che avevano le maggiori condizioni di disagio, erano persone che vivevano in garage, e quindi, come potete immaginare, senza servizi igienici, senza adeguata areazione, molto stipati, molto costretti, e quindi le persone, diciamo, più fragili. Quindi era assolutamente opportuno iniziare il percorso da loro. Per il percorso di uscita dalle palazzine, voi sapete che è stato costruito un gruppo, una task force, una collaborazione con un apposito protocollo di collaborazione, che riguarda sei enti di questa città: Regione, Città Metropolitana, Città di Torino, Comune, Diocesi, Compagnia di San Paolo...e Prefettura, scusate, la più importante, no, non la più importante, sono tutti importanti uguali, comunque è la Prefettura. Questi enti sono firmatari di un protocollo e collaborano sia in un tavolo interistituzionale e in un tavolo tecnico, a disegnare le attività che verranno effettuate, in progressione per fare questo lavoro di liberazione progressiva delle palazzine e sia in un tavolo di partecipazione, che avviene con cadenza -per il momento ci sono stati 2 o 3...3 incontri - ma nella Circoscrizione, nell'ambito della Circoscrizione. Nel tavolo di partecipazione vengono riunite tutte le associazioni, tutte le entità, tutti gli stakeholder che hanno interesse a collaborare per questo progetto. Cosa è avvenuto nei giorni di lunedì e di martedì? Beh, intanto, dalla giornata di domenica, le persone che occupavano questi garage, sono state informate che il giorno dopo sarebbe iniziato questo trasferimento, e quindi, il mattino successivo, il trasferimento è effettivamente iniziato. Sono stati organizzati gli spostamenti con dei pullman, le persone si sono fatte trovare in buona parte già pronte, o comunque si sono preparate abbastanza velocemente, e sono state trasferite in località, in modalità abitative messe a disposizione sempre nell'ambito del protocollo che citavo, dalla...prevalentemente dalla Diocesi, e qualcuna dalla Prefettura. Queste...la maggior parte delle persone, quindi, si sono trasferite subito, nell'arco delle prime ore, mentre c'è stato un pochino più di dubbio, di resistenza, insomma, è stata necessaria un'opera di convincimento un pochino più lunga per alcune persone, per un numero ristretto di persone che avevano qualche diffidenza in più, che non si fidavano delle persone che proponevano loro il trasferimento, e quindi è stato necessario un dialogo che è durato fino a martedì sera, come sapete dai giornali. Alla fine, poi, tutte le persone hanno trovato un accordo, e niente, si sono trasferite; il loro nuovo percorso è iniziato. Credo sia un esempio di collaborazione da parte di tutti, sia da parte del gruppo, che ha lavorato al progetto, sia da parte degli stessi abitanti e delle associazioni del territorio, che da tempo si occupavano di loro, da un punto di vista della vicinanza, dell'assistenza. Sapete che in questi anni, chi li ha aiutati a procurare del cibo, chi li ha aiutati a provare a fare dell'integrazione, ma finora non era stato possibile un superamento, perché non c'era una massa critica come quella che si è creata in questo frangente. È stata, appunto, una collaborazione di molti enti, devo dire, ognuno ci ha messo le proprie competenze, con un importante gioco di squadra, senza partigianerie, senza voler portare dalla...senza volersi mettere una medaglia. Eravamo tutti impegnati in questo progetto, tutti gli enti che hanno collaborato, ognuno ha fatto la propria parte e sono abbastanza sicura che quando ognuno fa la propria parte le cose funzionano. E quindi, siamo...abbiamo iniziato questo percorso, non ci mettiamo nessuna medaglia, nessuno se l'è messa. È un percorso che è appena iniziato, è una prima tappa, rimane ancora un cammino abbastanza importante. Ci sono ancora le 4 palazzine da liberare progressivamente. Il progetto va avanti, tutti i firmatari del protocollo stanno continuando a lavorare alle opportunità per queste persone di inclusione. La sigla MOI, che prima indicava i mercati generali, ora indica migranti e opportunità di inclusione, si è utilizzata la stessa... lo stesso acronimo, con un significato differente. Credo di dover ringraziare tutti, l'ho già fatto ma lo faccio di nuovo, soprattutto le persone che operativamente hanno passato il loro tempo in questi due giorni a fare in modo che tutti si capissero, tutti potessero, insomma, condividere, in qualche modo, questo percorso, e si potesse raggiungere questo primo passo e... niente, andiamo avanti, questo primo passo è fatto e continua il lavoro. SCHELLINO Sonia (Assessora) Allora, rispondo ai punti che ha sollevato il Consigliere Ricca. Il project manager non è entrato, non è vero, allora, vi spiego come sono andate le cose. Alle 7 è stato fatto il primo sopralluogo dal project manager, dalla Questura, dai componenti del progetto, non solo lui, ma ci sono più persone che lavorano, sono andati sotto a dire alle persone che era arrivato il momento di fare le valige, insomma. Alle 7.30 abbiamo fatto il secondo sopralluogo e c'ero anche io e l'Assessore Finardi. Entrambi siamo scesi, di nuovo, col project manager e il gruppo di progetto per rassicurare anche le persone come istituzioni, perché comunque, come potete immaginare, in una cosa di questo genere è anche abbastanza importante far vedere alle persone, dimostrare che c'è, ci sono le istituzioni presenti e vogliono dare una mano a risolvere un problema. È vero che durante i due giorni ci sono stati dei momenti di tensione nei quali... tipo, quando si è preso la secchiata, ma stiamo parlando di martedì, per un paio d'ore, ovviamente, è stato fuori da quel contesto, ma non il mattino del lunedì. Cioè, il martedì mattina ha preso la secchiata d'acqua e quindi è andato ad asciugarsi, io non l'ho presa perché sono stata un po' più agile, ho fatto un saltino e non mi sono beccata la secchiata d'acqua. Sono andati tutti via, non è vero che ci sono ancora delle persone, tant'è che sono state costruite due protezioni: una cancellata che impedisce l'accesso alle parti garage, chiusa con una... con delle chiavi, e un'altra cancellata che sta intorno al locale... mi viene da dire il locale caldaia ma comunque non c'è solo la caldaia, c'è anche la regolazione, per esempio, dell'acqua perché... i contatori dell'acqua, perché quella piattaforma di 12 palazzine è costruita in modo tale che la leva per chiudere l'acqua a 12 palazzine è lì sotto. In effetti, martedì mattina 12 palazzine sono state una mezz'oretta senz'acqua, poi è sceso l'amministratore del super condominio e ha rimesso a posto, perché qualcuno, spostando le cose, aveva toccato, evidentemente, la leva e l'acqua si era staccata e poi è stata riaperta. Quindi, adesso la parte dove ci sono i quadri di controllo ha un cancello intorno e c'è una cancellata che chiude l'accesso ai garage che prima erano abitati. A questi locali le persone possono attualmente chiedere di entrare per prendersi delle cose che hanno lasciato lì, perché hanno lasciato qualche vestito; qualcuno commerciava in abiti usati o li spediva (più che commerciare li spediva nei propri paesi di origine) quindi ha lasciato qualche pezzo lì. Chiedono, vanno in ufficio, chiedono che venga aperto, prendono le cose e il cancello viene richiuso. Martedì scorso non siamo venuti, sarei dovuta venire anche io, abbiamo avvisato un po' all'ultimo - il che vuol dire verso le 11 se ricordo bene - perché speravamo che il tutto finisse entro mezzogiorno del martedì, e invece è durato di più. Come continuiamo? Con questo lavoro di collaborazione: continuiamo a costruire, insieme agli enti che fanno parte di questo gruppo, i progetti per queste persone, i percorsi lavorativi autonomi sì, siamo assolutamente d'accordo. Una delle cose che si sta valutando in ambito progettuale è provare a vedere se si riesce a costruire un percorso in termini di economia circolare: queste persone lavorano sul riciclo di... ricondizionamento di scarti, di lavatrici usate, piuttosto che televisori o cose del genere, che è vero, a volte raccolgono nei cassonetti. L'idea è quella di provare a capire, c'è anche un volontario, tra l'altro, un esperto in rifiuti, un ragazzo molto bravo che ha fatto degli studi a livello internazionale, che si è offerto, per il momento, come collaboratore volontario. Si sta provando a costruire un progetto che consenta a queste persone di lavorare nell'ambito rifiuti, non è una cosa facile, perché la normativa sui rifiuti è difficilissima. Ogni cosa che tocchi è un disastro, capire come poterla rendere legale, e questo ovviamente si sa, perché ci sono delle istituzioni e quindi non fanno delle cose illegali, ma ci si sta lavorando. Se tra l'altro si riuscisse davvero a costruire un prototipo di aziendina legata all'economia circolare, potrebbe essere un primo prototipo da utilizzar anche in altri contesti della città, dove vengono in qualche modo rielaborati scarti di produzione, materiali buttati eccetera. In altri Paesi d'Europa si è molto più avanti, anche perché la normativa di altri Paesi facilita questi percorsi. La normativa italiana è molto burocratica e farraginosa, si sta però cercando di lavorare in quel senso. Così come le persone che hanno, eventualmente, già dei lavori a tempo parziale o dei lavori che potrebbero essere fatti emergere, verranno accompagnate verso l'autonomia, anche attraverso l'emersione di eventuale lavoro nero, la possibilità di fare dei... di stabilizzare dei lavori occasionali, laddove ce ne sia la possibilità. Se i loro lavori occasionali sono, per esempio, in luoghi che raggiungono ogni mattina col treno e alcuni restavano al MOI, perché non è così distante dalla stazione ferroviaria, non è detto che non si possa anche aiutarli ad avere delle... ad affittarsi una casa nel posto vicino a dove magari li si aiuta a stabilizzare la loro condizione lavorativa, che magari adesso è precaria. Sto facendo degli esempi di possibili percorsi; per fortuna c'è un gruppo di persone più anche dei volontari del territorio che danno idee, spunti e collaborazione, laddove è possibile, per fare questo percorso. È un percorso lungo, lo sappiamo benissimo, se però è iniziato un percorso anche di ritorno, appunto, alla legalità di queste attività, se fosse stato facile l'avrebbero già fatto, per fortuna abbiamo iniziato, insomma. |