Interventi |
ARTESIO Eleonora Devo dire che la descrizione che ci è stata resa dà atto della puntualità del monitoraggio e anche dell'osservanza delle procedure da parte dell'Amministrazione comunale, quindi all'Amministrazione su questo aspetto nulla si può dire in ordine al governo della situazione; quello che sembra molto preoccupante purtroppo è l'avverarsi di una profezia che alcuni Consiglieri avevano già anticipato quando in occasione di una Commissione straordinaria Controllo di Gestione si era preso in considerazione proprio le problematiche legate al trasporto, in specie al trasporto scolastico o da casa a momenti di riabilitazione degli alunni portatori di disabilità, segnalando la nostra preoccupazione in ordine alla puntualità che quel servizio potesse essere reso secondo l'efficacia attesa dal committente Comune di Torino e dagli interessati utenti dei servizi quando la vincita dell'appalto viene assegnata a soggetto così dislocato rispetto all'organizzazione territoriale a cui deve far fronte con la conseguente necessità di mettere in atto una consequenziale procedura di subappalti e quindi di attivare tempi e modi più diluiti e meno prossimi di quanto avverrebbe su un'organizzazione territoriale. Se qualcuno che lavora sulla questione del Codice Unico degli Appalti accanto al tema del confronto delle offerte e al tema dell'economia delle offerte stesse ragionasse anche su questi aspetti, forse riusciremmo ad avere una situazione più equilibrata rispetto alle offerte che pervengono sul mercato. Purtroppo nessuna di queste considerazioni, né quelle svolte dall'Assessora, né le mie risolvono il problema dei dipendenti che lavorano per questo settore, per questa filiera perché come è noto e come è stato confermato, al di là delle dichiarazioni rese dal responsabile della ditta, le persone non hanno percepito gli stipendi dal mese di settembre e quindi la condizione di disagio sociale che già la nostra città avverte con tanta intensità è ulteriormente aggravata, non dalla dimensione della disoccupazione, ma dalla dimensione del lavoro povero e del lavoro non retribuito. Davvero mi pare che siano vittime incolpevoli di una situazione molto grave, di cui io non so dare l'esito, la soluzione, mi domando se non ci siano forme diverse per riuscire ad assecondare una legittima richiesta di riconoscimento del proprio lavoro e quindi di diritto al salario, certo non posso che sulla risposta prendere atto della correttezza della risposta stessa a fronte però di un grande rammarico per il fatto che non risolviamo i problemi reali delle persone. |