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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-04506
DEMOLIZIONE FABBRICATO PRODUTTIVO E PALAZZINA UFFICI CON REALIZZAZIONE MEDIA STRUTTURA DI VENDITA DI TIPO M-SAM3 IN VIA BALTIMORA N. 123 ANGOLO VIA FILADELFIA INTERNO N. 232. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA. EX ARTICOLO 14 DPR N. 380/2001 E ARTICOLO 5 COMMI 9-14 LEGGE N. 106/2011. APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA.
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, io volevo solo aggiungere questa considerazione, in merito a quanto oggi stiamo
discutendo e che già negli interventi di chi mi ha preceduto sono stati evidenziati i limiti
dell'applicazione sistematica di questo strumento che la legge consente, ma che
inevitabilmente ha poi delle conseguenze che vanno valutate con certo anticipo. Ora, in
Commissione abbiamo avuto più volte modo di parlare di questi atti e il Vicesindaco
Montanari ci ha espresso, anche, come effettivamente nella sua visione l'utilizzo di
questo strumento e per esempio anche l'abbattimento o meglio la revoca dei P.R.U.S.A.
ci consenta di avere degli strumenti più snelli che evitino, come è stato fatto notare,
anche l'applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (peraltro riporto delle
affermazioni che lei stesso, Vicesindaco, ha fatto in sede di Commissione) "le
Valutazioni Ambientali Strategiche non sono elementi garanti, non sono strumenti
garanti perché si è visto cosa hanno prodotto anche in passato", si riferiva per esempio
al grattacielo del San Paolo. Io, questa francamente la trovo un'affermazione che non
condivido: la Valutazione Ambientale Strategica comunque è un processo democratico
che le istituzioni applicano, sta a noi poi avere fiducia in questo tipo di processi e
renderle effettivamente tecnicamente valide e quindi ritengo che invece siano dei paletti
fermi che possano segnare anche una serie di analisi più di dettaglio che possono
apportare a questo tipo di trasformazioni urbane un valore aggiunto. Ribadisco, poi,
comunque la necessità - come peraltro abbiamo già più volte avuto modo di sottolineare
- di fare un'attenta analisi, un pochino più sistematica, su quello che tutta questa
distribuzione, che non sarà la grande distribuzione, ma che è la media distribuzione può
effettivamente comportare in termini di incidenza sul tessuto del commercio e anche sul
tessuto proprio della vita dei singoli quartieri. Lei stesso, anche, nel corso di una
Commissione ha detto: "Ma mi rendo conto che si mettono in concorrenza anche
iniziative di tipo privatistico, però questo non riguarda noi come città, riguarderà poi chi
ci fa questo tipo di investimenti". Fino ad un certo punto, perché il proliferare di questo
tipo di iniziative non potrà andare avanti senza incorrere in difficoltà che comporteranno
la forza lavoro impiegata, che comporteranno la ritrasformazione di queste aree che
comunque avranno progettato degli involucri che sono destinati a contenere questo tipo
di distribuzione e che andranno poi ripensati, perché in futuro ci troveremo un
proliferare di queste strutture di media vendita che dovranno essere riconvertite, quindi
bisogna anche poi capire, i dati ci dimostrano, abbiamo già visto anche nella
presentazione del rapporto Rota che come città siamo in ritardo rispetto all'onda lunga
di questo tipo di investimenti. A livello nazionale c'è già stato un momento di ritorno di
riflessione su questo tipo di investimenti sulla distribuzione, mentre invece Torino
ancora è in un trend di crescita. Io ritengo che sia necessario riconsiderare, attentamente,
questo tipo di applicazione, di deroghe, da quello che prevede la norma urbanistica;
personalmente ritengo che anche la revoca dei P.R.U.S.A. non sia stata lungimirante in
questo senso, perché ha ridotto la capacità anche di analisi di quelle che possono essere
le conseguenze di questo tipo di interventi.

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