Interventi |
TRESSO Francesco Sì, io volevo solo aggiungere questa considerazione, in merito a quanto oggi stiamo discutendo e che già negli interventi di chi mi ha preceduto sono stati evidenziati i limiti dell'applicazione sistematica di questo strumento che la legge consente, ma che inevitabilmente ha poi delle conseguenze che vanno valutate con certo anticipo. Ora, in Commissione abbiamo avuto più volte modo di parlare di questi atti e il Vicesindaco Montanari ci ha espresso, anche, come effettivamente nella sua visione l'utilizzo di questo strumento e per esempio anche l'abbattimento o meglio la revoca dei P.R.U.S.A. ci consenta di avere degli strumenti più snelli che evitino, come è stato fatto notare, anche l'applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (peraltro riporto delle affermazioni che lei stesso, Vicesindaco, ha fatto in sede di Commissione) "le Valutazioni Ambientali Strategiche non sono elementi garanti, non sono strumenti garanti perché si è visto cosa hanno prodotto anche in passato", si riferiva per esempio al grattacielo del San Paolo. Io, questa francamente la trovo un'affermazione che non condivido: la Valutazione Ambientale Strategica comunque è un processo democratico che le istituzioni applicano, sta a noi poi avere fiducia in questo tipo di processi e renderle effettivamente tecnicamente valide e quindi ritengo che invece siano dei paletti fermi che possano segnare anche una serie di analisi più di dettaglio che possono apportare a questo tipo di trasformazioni urbane un valore aggiunto. Ribadisco, poi, comunque la necessità - come peraltro abbiamo già più volte avuto modo di sottolineare - di fare un'attenta analisi, un pochino più sistematica, su quello che tutta questa distribuzione, che non sarà la grande distribuzione, ma che è la media distribuzione può effettivamente comportare in termini di incidenza sul tessuto del commercio e anche sul tessuto proprio della vita dei singoli quartieri. Lei stesso, anche, nel corso di una Commissione ha detto: "Ma mi rendo conto che si mettono in concorrenza anche iniziative di tipo privatistico, però questo non riguarda noi come città, riguarderà poi chi ci fa questo tipo di investimenti". Fino ad un certo punto, perché il proliferare di questo tipo di iniziative non potrà andare avanti senza incorrere in difficoltà che comporteranno la forza lavoro impiegata, che comporteranno la ritrasformazione di queste aree che comunque avranno progettato degli involucri che sono destinati a contenere questo tipo di distribuzione e che andranno poi ripensati, perché in futuro ci troveremo un proliferare di queste strutture di media vendita che dovranno essere riconvertite, quindi bisogna anche poi capire, i dati ci dimostrano, abbiamo già visto anche nella presentazione del rapporto Rota che come città siamo in ritardo rispetto all'onda lunga di questo tipo di investimenti. A livello nazionale c'è già stato un momento di ritorno di riflessione su questo tipo di investimenti sulla distribuzione, mentre invece Torino ancora è in un trend di crescita. Io ritengo che sia necessario riconsiderare, attentamente, questo tipo di applicazione, di deroghe, da quello che prevede la norma urbanistica; personalmente ritengo che anche la revoca dei P.R.U.S.A. non sia stata lungimirante in questo senso, perché ha ridotto la capacità anche di analisi di quelle che possono essere le conseguenze di questo tipo di interventi. |