Interventi |
MORANO Alberto Devo dire, Assessore, che sono abbastanza stanco di occuparmi di questa vicenda del Cacao, ma non ne riuscite a fare una giusta nemmeno se vi impegnate. Allora, nella delibera di Giunta voi precisate che non vi è dubbio che la condotta complessiva dei concessionari avrebbe comunque dovuto modularsi diversamente, tenendo informata la città di ogni intenzione di intervenire in manutenzione sull'immobile chiedendo le dovute autorizzazione, ciò solo basta per ritenere non accoglibile l'istanza di rinnovo. Allora io mi chiedo e le chiedo, dove sta l'indirizzo politico? L'indirizzo politico sta nell'affidare la custodia ad un operatore che ha infranto la legge? È questo l'interesse della Città? Perché, vede, nessun dirigente del Comune di Torino, saggiamente, aveva voluto firmare il rinnovo della concessione o il mancato rinnovo della concessione, configurandosi detto atto, se era il rinnovo, con una palese ipotesi di abuso di ufficio e allora è molto sorprendente che la Giunta con una delibera imbarazzante innanzitutto abbia assunto una delibera che ha contenuto gestionale e non di indirizzo eccedendo quindi il potere sospettante, in un secondo luogo abbia affidato ad un soggetto che ha posto in essere abusi con rilevanza penale la custodia di un bene pubblico; in terzo luogo, con motivazioni contraddittorie ed illogiche, abbia deciso di sostenere che tutto ciò era nell'interesse della città perché c'è un interesse alla tutela dell'ordine pubblico a custodire il bene, l'interesse all'ordine pubblico sarebbe quello di evitare che il locale ecceda di 2.000 persone ogni seduta la capienza? Ma questo non mi interessa. Ma ancora più sorprendenti sono i tempi delle operazioni, soprattutto se si pensa alla normale lentezza degli uffici del Comune a rispondere ad istanze dei cittadini perché in un solo giorno è stata assunta la delibera di Giunta, la Commissione di Vigilanza, da cui pochi giorni prima si era dimesso il rappresentante della Kronos, che era la società concessionaria, avvistati i locali e dato parere favorevole all'apertura, è stata firmata dai competenti uffici, che fanno capo all'Assessore Sacco, l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività, il primo giungo, sempre tutto lo stesso giorno, il locale ha aperto al pubblico. Peccato che la delibera di Giunta, probabilmente illegittima, che autorizzava l'occupazione del suolo pubblico da parte del concessionario scaduto, entrasse in vigore il 15 giugno 2017 perché non avete dato l'immediata esecutività a questa delibera e quindi mi chiedo come sia stato possibile firmare l'atto di autorizzazione allo svolgimento dell'attività in assenza di un titolo. Poi dal primo giugno l'attività del Cacao è ripresa a pieno regime e nel totale disinteresse dell'Amministrazione, il locale nella serata è da 3-4.000 persone quando la capienza è di 2.000. Nonostante abbia segnalato queste violazioni in conferenza Capigruppo, nessun controllo o forse un controllo è stato fatto, ma i controlli e l'esecuzione delle sanzioni a seguito dei controlli non hanno la velocità del Frecciarossa turbo, ma hanno quella dell'accelerato, per cui probabilmente le sanzioni arriveranno a settembre. E allora mi viene spontaneo chiedere: ma quali Santi in paradiso, quali padrini o protettori ha il proprietario della Kronos che gestisce il Cacao? Sicuramente per ammissione del signor Barulli, unico socio della Kronos, Santa Protettrice è Chiara Appendino che in un post pubblicato sulla pagina Facebook di Barulli lui definisce: "Chi mi ha difeso in questa vicenda è Chiara Appendino", che prudentemente non ha firmato la delibera. Ma viene naturale chiedersi perché, con tutte le disgrazie che hanno colpito questa città sotto la sua Amministrazione, il Sindaco Appendino, la Giunta 5 Stelle si siano presi l'incombenza di favorire, con un atto al limite della legalità, interessi privati di un soggetto? Forse perché fra gli amici di Facebook di Tatiana Barulli e di Claudio Barulli e moglie dell'Amministratore unico della Kronos vi è il capo supremo del Movimento 5 Stelle? Perché se poi invece dovessimo ascoltare i sussurri della città, dovremmo chiederci se Beppe Grillo è solo un amico di Facebook di Tatiano Barulli o non è forse anche, come risulterebbe da numerose partecipazioni alle feste private di Barulli, un amico fraterno di Barulli stesso. Finisco con un'amara constatazione, quando si tratta di tutelare interessi privati, a maggior ragione se sono quelli degli amici, in un sol giorno si pongono in essere atti plurimi amministrativi illegittimi, mentre per la manifestazione del 3 giugno 2017 siamo ora al rimpallo delle responsabilità perché la Giunta Comunale è rimasta immobile e non ha assunto gli atti necessari, forse ancora perché è stremata dal tour de force del primo giugno 2017. MORANO Alberto Sacco, basta andare all'una e mezza di notte e vedrà che lo verifica immediatamente. Certo che se li manda alle undici di sera non la troverà mai, però si può affidare a San Grillo, accenda un cero e preghi che non succeda niente. |