PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO Riforma della legge nazionale 6 dicembre 1971, n.
1044 Piano quinquennale per l'istituzione degli asili comunali con il concorso dello Stato -
Esclusione dell'asilo nido dai servizi a domanda individuale - Sollecitazione al Governo,
presentata dai Consiglieri Comunali Contu, Viale, Avanzi, Alfonzi, Gallo, Nigro, Revelli, Quesito,
Bonino, Rosolen, Crosetto, Sestero e Vinciguerra in data 14 settembre 1998.
- gli asili nido a livello nazionale sono circa 2.000, contro i 3.800 previsti dalla legge 1044 del
1971;
- più di mille nidi costruiti da Regioni e Comuni restano chiusi ed inutilizzati per mancanza
di personale e risorse economiche;
- intere zone del nostro paese sono prive di questo servizio, concentrato nelle aree del Centro
Nord, e (nonostante alcuni meritevoli interventi) in alcune città del sud gli asili nido restano
accessibili solo al 6% dei bambini in età residenti nel nostro paese e quindi disponibili ad
numero limitato di famiglie (10% nella Regione Piemonte e circa il 16% nella città di
Torino);
- in Piemonte assistiamo ad una riduzione dei comuni sedi di nido ed ad una progressiva
diminuzione delle unità nido funzionanti; nel 1985, anno di massima presenza del servizio
sul territorio i comuni erano 121 con ben 251 nidi funzionanti; nel 1997 i comuni sedi di
asilo nido risultano essere scesi a 105 con sole 209 unità nido aperte (max capienza 75
posti). Nella Città di Torino si è passati dalle 63 unità nido del 1992 alle attuali 59.
nonostante le modificazioni di quanto previsto nell'art. 6 del Decreto Legge 26 aprile 1983, n. 131, per effetto del quale le spese per gli asili nido sono escluse per il 50% dal calcolo delle percentuale di copertura dei servizi pubblici a domanda individuale, gli alti costi di gestione (13 milioni circa per posto bimbo nella Città di Torino) ed i modesti trasferimenti economici dalla
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Regione, la conseguente ed obbligata politica tariffaria rende i nidi inaccessibili a numerose
famiglie.
- il 2 marzo 1993 è stata presentata all'allora presidente della Camera dei deputati On.
Giorgio Napolitano la proposta di legge di iniziativa popolare L'asilo nido: un diritto delle
bambine e dei bambini, accompagnata da oltre 150.000 firme ed alla raccolta delle quali il
Piemonte ha concorso con 18.000 firme frutto dell'impegno del Coordinamento Genitori
di Torino, dei lavoratori del settore e della CGIL Funzione Pubblica;
- la legge di iniziativa popolare giace tuttora in Parlamento in attesa della sua discussione nella
competente commissione;
- la proposta di legge di iniziativa popolare indica un percorso sicuro: essa rimette al centro
del servizio gli asili nido, le bambine ed i bambini e i loro diritti, riconosce carattere
educativo al servizio, supera la collocazione del nido tra i servizi a domanda individuale,
ridefinisce le competenze a livello nazionale inserendolo nel sistema dell'istruzione di base.
- la raccomandazione n. 92/241/CEE emanata dal Consiglio Europeo dei Ministri che invita
gli stati membri a promuovere politiche che consentano ai genitori di conciliare lavoro e cura
dei figli, in un'ottica attenta contemporaneamente a fattori di natura economica, sociale e
culturale, garantire pari opportunità tra uomini e donne all'interno del mercato del lavoro,
consentire la mobilità dei lavoratori, promuovere il benessere dei bambini e delle loro
famiglie.
nel quadro degli impegni assunti dal Governo e in particolare dal Ministero per la Solidarietà
Sociale con il piano d'azione per la promozione dei diritti e delle opportunità per l'infanzia e
l'adolescenza, il tema degli asili nido, e più complessivamente quello dei servizi rivolti ai bambini
in età 0-3 anni, è stato individuato tra quelli prioritari sui quali la necessità di intervenire si
presenta con urgenza maggiore.
il Governo affinchè presenti all'approvazione del Parlamento entro il 20 novembre 1998, giornata internazionale dei diritti dei bambini, una nuova legge nazionale sugli asili nido e sui servizi per la
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prima infanzia che ne definisca con maggiore chiarezza gli obiettivi, le caratteristiche e le
modalità
di sviluppo, adeguandoli alle mutate esigenze sociali, nonchè definendo le responsabilità ed i
compiti dei diversi livelli istituzionali di governo e della società nel suo insieme.
F.to: Mario Contu
Silvio Viale
Ennio Avanzi
Daniele Alfonzi
Domenico Gallo
Giovanni Nigro
Marco Revelli
Franco Quesito
Paolo Bonino
Mariangela Rosolen
Pier Giorgio Crosetto
Maria Grazia Sestero
Santina Vinciguerra