Servizio Centrale Consiglio Comunale
2011 00570/002
CITTÀ DI TORINO
INTERPELLANZA: "PROTEGGIAMO GLI UTENTI PIU' DEBOLI DELLE STRADE" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE BRESCIA IN DATA 7 FEBBRAIO 2011.
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
- ancora una
volta, purtroppo abbiamo dovuto assistere all'uccisione di una persona,
anziana, che aveva il solo torto di attraversare sulle strisce, in pieno
giorno;
- questi omicidi
in Italia superano la media di due al giorno, a cui si devono aggiungere le
decine di persone travolte quotidianamente, che, se anche non muoiono,
riportano comunque delle invalidità permanenti talvolta gravissime e con un
conseguente notevole costo economico per la collettività;
- a Torino, una
volta patria del rispetto e dell'educazione, il traffico stradale sta subendo
un costante imbarbarimento e le più elementari norme non vengono più
rispettate, ma prende sempre più piede una specie di legge del più forte, o
meglio del più violento, arrogante e cafone;
- la segnaletica stradale ed i semafori
stanno diventando un optional;
- basta fermarsi
in qualsiasi incrocio per vedere come la stragrande maggioranza di
automobilisti non si fermi prima delle strisce pedonali se vede un pedone sul
marciapiede con l'intenzione di attraversare; si fermano solo se il pedone si
getta in mezzo alla strada e se non riescono, con una manovra da gincana, a
schivarlo;
- questo
comportamento criminale si accoppia a quello di guardarsi intorno al semaforo
rosso, per vedere se arriva qualcuno e se ci sono i vigili, dopodiché molti
passano con il rosso;
- per non parlare
dell'abitudine ormai consolidata di svoltare a sinistra nei corsi con divieto
di svolta a sinistra e con l'obbligo di effettuare la manovra usando il
controviale, cosa che fanno in pochissimi, con il risultato di bloccare il
traffico di chi deve andare dritto e creare gravi incidenti che costano
solitamente la vita ad un'altra fascia debole, quella dei motociclisti;
- altro grave
comportamento è l'effettuazione di manovre ignorando chi arriva su mezzi a due
ruote, con motore o senza, tanto è un utente debole e non protetto e si deve
fermare;
- è ormai prassi
parcheggiare l'auto sulle strisce pedonali, sugli scivoli per disabili, sui
marciapiedi, sulle piste ciclabili, in seconda fila in prossimità di incroci e
strisce pedonali; comportamenti arroganti nei confronti degli utenti deboli,
pedoni, disabili, ciclisti, che concorrono ad elevare il numero di incidenti e
di morti;
RILEVATO CHE
da parte sua il Comune non
fa nulla da anni per risolvere questi problemi ma anzi li aggrava:
- creando
continuamente rotonde al posto di incroci semaforizzati, con il risultato sì di
diminuire le code e velocizzare il traffico, ma nel contempo di rendere
impossibile ai pedoni l'attraversamento in quanto la rotonda è sempre impegnata
dalle auto; in nessuna rotonda sono presenti dei semafori per i pedoni con
pulsante di chiamata del verde;
- sono
praticamente assenti gli incroci semaforizzati dove siano previsti tempi
semaforici adeguati esclusivamente per i pedoni e quindi per i ciclisti, due
fasce deboli che, anche laddove il semaforo è presente, devono contendere il
passaggio con le auto che girano; al contrario delle nazioni civili del nord
Europa dove pedoni e ciclisti hanno i loro tempi semaforici;
- non esistono,
se non in qualche brevissimo tratto centrale, i marciapiedi protetti da ripari
verticali metallici, per impedire alle auto di salirvi sopra e parcheggiare; lo
stesso vale per gli scivoli dei disabili che inoltre, per la maggior parte sono
fatti in modo inadeguato con pendenze assurde, scalini piccoli e grandi e del
tutto inutilizzabili, senza un aiuto esterno;
- in
corrispondenza degli attraversamenti pedonali sono del tutto assenti sia i
dossi che rallentino il traffico, che i dissuasori di fermata sulle strisce
pedonali, che i lampeggianti gialli, che un'adeguata illuminazione molto più
potente; tutte cose che vengono messe solo dopo che ci scappa il morto, cosa da
noi troppo frequente;
- l'illuminazione,
nella stragrande maggioranza delle strade è insufficiente per vedere dei pedoni
in tempo viaggiando nei limiti dei 50 km orari, cosa che pochi fanno;
- mancano del
tutto i semafori per ipovedenti, che 20 anni fa erano abbastanza numerosi a
Torino, non parliamo poi dei percorsi tattili;
- i pochi Vigili
presenti sul territorio vengono comandati a fare cassa verbalizzando i citofoni
piuttosto che i divieti di sosta non pericolosi o i dischi orari scaduti,
mentre invece, con la loro elevata professionalità potrebbero prevenire con la
loro presenza e sanzionare i comportamenti potenzialmente pericolosi;
- da anni i
Governi di vario colore inaspriscono continuamente le sanzioni per i
comportamenti criminali come il non rispetto delle strisce pedonali e dei
semafori, ma è chiaro che se disattese e non
applicate metodicamente i cittadini continueranno a morire travolti come
cani;
EVIDENZIATO
che è palese a chiunque come da parte dell'Amministrazione Comunale torinese siano praticamente assenti le tre fasi fondamentali costituite da educazione, prevenzione e repressione dei comportamenti scorretti e spesso criminali di cui sopra;
1) relativamente
all'indispensabile fase educativa, se intendano organizzare delle campagne
promozionali per il rispetto dei più deboli, anche l'automobilista più cafone è
un pedone, del codice della strada e delle leggi, che tipo di campagna
intendano organizzare e quanto investire;
2) relativamente
alla prevenzione che tipi di investimenti e quanto si vuole spendere, per le
indispensabili opere di messa in sicurezza dei passaggi pedonali, dei
marciapiedi, delle piste ciclabili, degli scivoli per disabili, della
semaforizzazione a richiesta pedonale delle rotonde e di tutti gli
indispensabili interventi che saranno ritenuti opportuni;
3) relativamente alle fasi di prevenzione e repressione quanti agenti si intenda destinare per i compiti di cui sopra, in ogni quartiere e non solo in centro, distogliendoli dagli uffici e dai controlli su infrazioni di nessun pericolo sociale come il controllo dei citofoni o delle soste vietate in luoghi non pericolosi e delle molteplici altre infrazioni sanzionate solo per fare cassa, per poter fruire della loro alta professionalità, magari coadiuvata da mezzi elettronici, nella prevenzione e repressione degli ormai diffusissimi comportamenti criminali di molti guidatori.