Servizio Centrale Consiglio Comunale
2010 06304/002
CITTÀ DI TORINO
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
che il D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 ha introdotto, per la
prima volta nel nostro ordinamento, la previsione di una responsabilità personale
e diretta dell'ente collettivo (società, associazione riconosciuta e non, ente
pubblico) per la commissione di una serie di reati da parte delle persone
fisiche ad esso legate, che abbiano agito nell'interesse o a vantaggio
dell'ente;
CONSIDERATO
che la ratio della
legge che si conforma a normative e convenzioni internazionali in materia di
lotta alla criminalità d'impresa, è quella di sensibilizzare gli enti alla
prevenzione dei reati economici, sancendo la loro "responsabilità
personale" per il caso di omissione o negligenza;
VALUTATO
che l'ente risponde personalmente del reato realizzato,
rispettivamente dai:
- soggetti operanti in "posizione
apicale" (amministratori, direttori generali, preposti a sedi secondarie,
direttori di divisione fino agli amministratori di fatto);
- "sottoposti all'altrui direzione o
vigilanza" (lavoratore subordinato od equiparato, ma anche i
collaboratori, come agenti, distributori, consulenti);
E CHE
l'assunzione ed implementazione preventiva di Codici
comportamentali e di programmazione dell'attività decisionale in specifiche
aree e funzioni aziendali, oltre all'attivazione di un Organismo di controllo,
autonomo ed indipendente, configurano comportamenti preventivi del reato che,
se assunti congruamente dalla società, sono ritenuti dal giudice penale idonei
ad escludere la sua responsabilità diretta per i reati realizzatisi;
CONSIDERATO
che l'adozione di tali
strumenti preventivi, richiede una complessa attività di rilevazione ed
elaborazione, come:
- la determinazione dei principi etici cui
l'ente intende uniformarsi la mappatura delle singole aree aziendali esposte al
rischio di commissione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001;
- elaborazione di modelli comportamentali, destinati
a standardizzare e proceduralizzare l'attività dei soggetti aziendali operanti
negli ambiti e nelle funzioni "a rischio";
- istituzione dell'Organismo di Vigilanza, deputato a monitorare l'applicazione, la conformazione e l'adeguamento dei Modelli assunti, nonchè l'applicazione di un sistema sanzionatorio per le violazioni realizzate;