Servizio
Centrale Consiglio Comunale
2009 01709/002
CITTÀ DI
TORINO
INTERPELLANZA: "SE LA FIAT NON PAGA I SUOI
FORNITORI, CHI GARANTIRÀ IL POSTO DI LAVORO?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI
COMUNALI CASTRONOVO, CASSANO, SILVESTRINI E FERRANTE IN DATA 31 MARZO 2009.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO
CHE
- la preoccupazione circa il mantenimento dei
livelli occupazionali nelle industri torinesi è molto alta ed è stata oggetto
di molte prese di posizione all'interno del Consiglio Comunale di Torino;
- la Città di Torino ha avuto una particolare
attenzione alla gestione della crisi produttiva e finanziaria che ha investito
nel passato il Gruppo Fiat;
- attualmente l'Amministrazione segue con molta
apprensione lo sviluppo della crisi produttiva e finanziaria del Gruppo Fiat
alla luce delle ricadute che questa ha sull'economia complessiva della Città;
- nei giorni scorsi il Sindaco Chiamparino ha
avuto un colloquio con l'Amministratore Delegato del Gruppo Sergio Marchionne;
- nel corso dell'Assemblea degli azionisti, che ha
approvato il bilancio 2008 e il nuovo piano di incentivazione per i Manager,
l'Amministratore Delegato della Fiat, ha affermato che "chiudere Mirafiori
è una cosa inconcepibile", mentre lo stesso Presidente Luca Montezemolo ha
evidenziato come ci siano segnali positivi e la speranza è di poter ridurre la cassa
integrazione;
CONSIDERATO
CHE
- in Fiat si fa di tutto per ridurre il peso
dell'indebitamento (il target, confermato, per fine anno è di far scendere
sotto i 5 miliardi l'indebitamento netto industriale, salito a fine 2008 sopra
i 5,9 miliardi);
- da molte parti giungono segnalazioni sul fatto
che Fiat ha ritardato i pagamenti ai suoi fornitori e, in particolare nell'area
torinese, alcune aziende segnalano che dal 13 gennaio non ricevono alcun
pagamento da parte del Gruppo Fiat. Infatti le fatture per le quali il
pagamento era previsto, dopo i normali termini di 120 giorni fine mese data
fattura, a fine gennaio e a fine febbraio non sono state pagate, e nemmeno
hanno ricevuto notizie in merito ai ritardi e lo stesso sta avvenendo per i
pagamenti di marzo;
- l'organizzazione del gruppo Fiat, sembra con
l'accordo con gli enti pagatori, già di per sè difficilmente contattabili,in
questo periodo ha reso ancor più difficile il rapporto con i fornitori. GESCO,
la società del Gruppo per la gestione della contabilità, ha creato da mesi un
sito che permette ai fornitori di ricevere (e non di inviare) comunicazioni dal
mondo FIAT;
- tale sistema, ancorché non efficace per una
funzionale relazione tra aziende e che permette di sapere con una settimana di
anticipo (o di ritardo a volte) quali fatture siano pagate a fine mese, dal 13
gennaio è stato bloccato lasciando in una situazione di incertezza molte delle
aziende dell'area torinese;
VALUTATO
INFINE CHE
- il sistema produttivo torinese, da sempre
composto per una significativa parte, da piccole e medie aziende che producono
principalmente per il settore auto, rischia di trovarsi in difficoltà a causa
del mancato rispetto dei termini di pagamento da parte della FIAT, con ciò
provocando, a cascata, un rischio notevolissimo nel mantenimento degli attuali
livelli occupazionali, ed in ogni caso ad un ricorso massiccio alla Cassa
Integrazione Guadagni;
- le stesse banche, per i noti problemi di
liquidità sofferti dal sistema, hanno chiuso i rubinetti del credito alle piccole
e medie aziende;
INTERPELLANO
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere se:
1) sono al corrente della situazione su esposta;
2) non ritengano tale situazione grave e foriera
di ulteriori peggioramenti nella conduzione delle attività produttive che
gravitano intorno alla nostra Città;
3) non ritengano, altresì, inaccettabile il
ritardo con il quale la FIAT onora i suoi impegni nei confronti dei fornitori;
4) di tale argomento si è discusso nel corso
dell'incontro avuto con l'Amministratore Delegato Sergio Marchionne;
5) non ritengano necessario intervenire sulla FIAT
al fine di trovare una soluzione al ritardato pagamento delle forniture,
6) in alternativa, non ponderino opportuno
intervenire, attraverso i rappresentanti della Città nelle Fondazioni bancarie
torinesi, per far sì che si modifichino le politiche del finanziamento alle
piccole e medie imprese, per lo meno attraverso l'utilizzo dello sconto o
dell'accettazione dei crediti FIAT non onorati dalla medesima.
F.to:
Giuseppe Castronovo
Luca Cassano
Maria Teresa Silvestrini
Antonio Ferrante